Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, oggi continuiamo il nostro studio della frase compessa, in particolare vedremo le proposizioni interrogative dirette,ovvero le frasi che contengono una domanda diretta.
Buona lettura!
Prof. Anna
Nella lingua parlata le interrogative dirette sono caratterizzate da un’intonazione ascendente fino all’ultima sillaba della parola; nella lingua scritta sono segnalate dal punto interrogativo: “hai già mangiato?”.
Spesso, sia nel parlato che nello scritto sono introdotte da elementi grammaticali interrogativi (chi, che, perché, dove, quando ecc.). Il soggetto a volte si trova dopo il verbo o anche alla fine della frase: “è arrivato Luca?”.
TIPI DI INTERROGATIVA
• Interrogativa totale→ una interrogativa si dice totale quando la richiesta di informazione riguarda l’intero contenuto della frase e quindi le risposte possibili sono -sì-, -no- , -non lo so-. Per questo tipo di frase non c’è bisogno di nessun elemento introduttivo: “mi presti la tua matita?” (-sì-, -no-).
• Interrogativa parziale→ si dice paziale una interrogativa in cui la richiesta di informazione è limitata a un solo elemento del suo contenuto, questo elemento viene indicato dalla parola interrogativa (un aggettivo, un pronome o un avverbio) che introduce la frase (chi, che, quale, perché, quando, dove, come ecc.): “dove vai?”.
• Interrogativa disgiuntiva→ è formata da due o più possibilità di risposte alternative, anche questo tipo di frase è aperto a poche possibili risposte: “sei stato al mare o in montagna?”.
IL MODO VERBALE DELLE INTERROGATIVE
Il modo verbale più frequente è l’indicativo: “quale vestito preferisci?”; molto frequente è anche il condizionale per fare domande, con una sfumatura di sorpresa, meraviglia o disapprovazione, su un fatto probabile o ipotetico: “tu cosa faresti?”.
Il congiuntivo si può usare in domande di tipo dubitativo: “sento dei rumori, che sia il vento?”.
In alcuni casi in cui si esprimono reazioni di meraviglia o di rifiuto si può usare l’infinito, che, proprio perché non ha né tempo né persona, concentra tutta l’attenzione sull’azione: “ora devi metterti a studiare” “studiare io? Oggi non ne ho voglia”; “io mangiare questa roba? Non credo proprio!”.
LE FRASI INTERROGATIVE NEL PARLATO
La frase interrogativa è molto frequente nella lingua parlata, le interrogative presentano infatti una ricca varietà espressiva, spesso la frase è introdotta da elementi che servono a esprimere meraviglia o sorpresa: -e-, -e che-: “e tu che ci fai qui?”; “e che, vorresti avere ragione?”; oppure da elementi che esprimono contrarietà: -ma-: “ma che dici?”; o che servono per richiamare l’attenzione: -che-: “che, mi faresti un favore?”.
L’avverbio -mai- può trovarsi dopo l’elemento introduttivo e sottolinea la particolare partecipazione emotiva del soggetto:
– “come mai sei arrivato così tardi?”- “quando mai avrei detto queste cose?”- “che cosa avrò mai fatto di tanto grave?”.
L’ultima sbagliata per distrazione.
Lezione non molto difficile:-)
Cara Prof.ssa Anna,
Nonostante che io trovi quasta lezione non così semplice, ho risposte tutte le domande correttamente e mentre ho risposto le frase 6 e 8 intuitivamente, perché mi non è chiara la differenze fra meraviglia e contrarietà anche se ho guardato la lezione ancora alcune volte. Volentieri la guarderò e studio ancora molto bene, perché trovo più interessante e utile quando un lezione è un po’ più difficile. Anche questo mi piace veramente.
Con saluti cordiali dal Olanda a tutti
Anita
Cara Anita, “meraviglia” significa “stupore” cioè sono stupito, meravigliato da qualcosa, mentre “contrarietà” significa che non approvo del tutto qualcosa, sono contrario.
A presto
Prof. Anna
Ho sbagliato solo la che forma interrogativa e,ho fatto solo 2 errori,grazie per il test.
Caro Thanassis, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
Meraviglia!!!
E’ stato un esercizio molto buono., per ripassare una serie di temi anche . La ringrazio Professoressa. Sra..Bardi
“Chi ha detto che sono sopravvissuti?”
…”Chi ha detto?”, interrogativa diretta; “che sono sopravvissuti”, subordinata oggettiva, che ha il verbo all indicativo, in quanto retta dalla reggente “Chi ha detto” con il verbo “dire” che di norma richiede l indicativo.
Corretto?
Caro Riccardo, è corretto.
Salve, sempre in riferimento alla frase “Chi ha detto che sono sopravvissuti?”, e considerandola nel suo insieme come appunto un’interrogativa diretta, è vero che il modo verbale più frequente è l’indicativo (“Chi ha detto che SONO sopravvissuti?”), ma quando si vuole esprimere un dubbio, una perplessità, o un’esitazione, è possibile usare anche il condizionale o il congiuntivo. Quindi la stessa frase potremmo scriverla cosi: “Chi ha detto che sarebbero sopravvissuti (condizionale)?”; oppure “Chi ha detto che siano sopravvsiuti (congiuntivo)?”.
Mi sembra completo ora.
Caro Riccardo è corretto.
Salute, in chiusura, ho un altro esempio di interrogativa diretta: “L’ avresti mai detto che era extracomunitario?”. “L’avresti mai detto?”, interrogativa diretta; “che era extracomunitario”, subordinata oggettiva all’indicativo, in quanto retta dalla reggente “L’ avresti mai detto” che ha il verbo “dire” il quale di norma richiede l’indicativo in una subordinata. Tuttavia, se volessimo esprimere un dubbio, una perplessità, o un’esitazione, sarebbe possibile usare anche il congiuntivo. Quindi la stessa frase potremmo scriverla cosi: “L’ avresti mai detto che fosse extracomunitario?”.
Tutto corretto?
Corretto?
Caro Riccardo, è corretto.
…quando si vuole esprimere un dubbio, una perplessità, un’esitazione, è possibile usare anche, nelle dirette, il congiuntivo (o il condizionale):
“È vero che l’uva faccia ingrassare?”
“È vero che l’uva farebbe ingressare?”
…Certo, con l espressione “È vero che ” sarebbe più indicato l indicativo “È vero che l’uva fa ingrassare?”; ma credo che anche col congiuntivo e il condizionale le frasi siano corrette…
Va bene?
Caro Luigi, in questi casi userei l’indicativo o al limite il condizionale.
Le proposizioni interrogative dirette possono essere costruite con diversi modi verbali: quando si vuole esprimere un dubbio, una perplessità, un’esitazione, è possibile usare anche il condizionale:
1)”Perché l’avrebbe fatto?”
Corretto?
Caro Luigi, è corretto.
nella frase complessa
– E questo cos’è? – chiese Luca alla mamma.
La proposizione “chiese Luca alla mamma” che rapporto sintattico ha con la interrogativa diretta che la precede?
E’ una coordinata?
Cara Giovanna, è esatto.
A presto