Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, oggi ripasseremo un argomento molto importante, ovvero quando e come si usa l‘apostrofo in italiano.
Buona lettura!
Prof. Anna
In italiano si ha l’apostrofo quando si presenta il fenomeno dell’elisione.
L’elisione consiste nella caduta della vocale non accentata di una parola di fronte alla vocale iniziale di un’altra parola; nella scrittura l’elisione è segnalata dall’apostrofo.
• L’elisione è obbligatoria con:
→ gli articoli determinativi lo, la e le preposizioni articolate formate con essi: l’animale, l’acqua, dell’uomo, dall’opera;
→ l’articolo indeterminativo una: un’amica, un’impresa, un’epoca;
→ gli aggettivi bello e quello: un bell’albero, quell’immagine; l’elisione in questo caso è possibile ma non obbligatoria con i femminili bella e quella;
→ santo e santa: sant’Anna, sant’Anselmo.
⇒ Nella lingua scritta contemporanea c’è la tendenza a una progressiva riduzione dell’apostrofo. Con l’articolo gli l’elisione è possibile, ma poco frequente, solo davanti a parole che cominciano con la stessa vocale: gl’Italiani (ma gli Americani); mentre con l’articolo le non si ha mai l’elisione (le amiche, le erbe).
• L’elisione è prevalente ma non obbligatoria con:
→ la preposizione di, specialmente davanti a una parola che comincia con la i: d’accordo, d’argento, d’improvviso, d’invitare;
→ i pronomi personali atoni lo, la, mi, ti, si, vi, ne: l’incontrai o lo incontrai, l’ospitò o la ospitò, m’avvisò o mi avvisò, ecc.;
→ l’aggettivo questo: quest’anno, quest’ultimo;
→ l’avverbio e congiunzione come seguito dal verbo essere: com’è grande!, com’era bello.
• Si ha l’elisione solo in particolari contesti:
→ con l’avverbio di luogo ci, che prende l’apostrofo solo davanti al verbo essere: c’è, c’erano;
→ alcune parole conservano l’apostrofo solo in frasi ormai cristallizzate nell’uso: a quattr‘occhi, tutt’altro, tutt’e due, tutt’al più, senz’altro, nient’altro, mezz’ora;
→ con la preposizione da, che si elide solo nelle espressioni: d’ora in poi, d’ora in avanti, d’altra parte, d’altronde.
• L’elisione non si produce mai:
→ con i pronomi atoni le, li in funzione di complemento oggetto: le ammiravo, li incontrai, e con il pronome le in funzione di complemento di termine: le affiancherò un tutore;
→ con il pronome personale atono ci (noi, a noi) seguito da vocale diversa da i: ci ama, ci osserva;
→ davanti a i semiconsonantica: di ieri, lo iodio, lo iato.
Ricordiamo che: le forme dell’imperativo presente dei verbi dire, dare, fare, stare, andare si scrivono con l’apostrofo e non con l’accento: di’, da’, fa’, sta’, va’, mentre le forme dell’indicativo presente dei verbi dare, fare, stare e andare si scrivono così: dà, fa, sta, va; così come la forma troncata di poco si scrive con l’apostrofo e non con l’accento: po‘.
Bene, solamente ho svagliato una risposta, grazie.
Molto bene Nadia!
Un saluto
Prof. Anna
ottimo
Brava!
Molto bene, ho fato un pieno, anzi ho dovuto studiare. Grazie per questo sito,mi aiuta molto a imparare.
Cara prof.ssa Anna,
Questa volta ho risposto tutte le frase corrette come nel recente periodo, che mi piace veramente e anche mi stupisce. Ma sono veramente contenta con questo e il fatto che ho parlato così bene l’italiano. Il mio supermercato avevo avuto una mese italiano e ha promoto ed venduto molti prodotti alimentari italiani ed li ho comprato e mangiato. (Probabilmente l’ha partecipato al miei progressi.ha, ha, ha, ha.) In ogni caso, mi l’ha fatto un piacere ed bene,
Con saluti cordiali dal Olanda
Anita
Molto bene Anita!
Un saluto
Prof. Anna
Tutte giusteeeeeee
Molto bene Aita, continua così!
A presto
Prof. Anna
Salve Professoressa, le scrivo per sapere se è corretto scrivere: “Chi lo ha detto che…” o “Chi l’ha detto che…”?
Con l’elisione o senza l’elisione.
Grazie
Caro Giovanni, sono corrette entrambe, ma è più frequente l’uso dell’apostrofo.
Un saluto
Prof. Anna
HO SVAGLIATO CUASI TUTTI. GRACIE
Si puo scrivere “c’hai detto”?
Grazie
Caro Giuseppe, non si puoi scrivere “c’hai detto” al posto di “ci ha detto” (=hai detto a noi), l’elisione non si produce mai con il pronome personale atono -ci-.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Professoressa,
è corretto se scrivo: “Sto iniziando ad avere delle crisi di identità”? Ovvero “di” senza elisione?
Grazie,
Giovanni
Caro Giovanni, con la preposizione -di- l’elisione non è obbligatoria.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof.ssa Anna,
si può utilizzare l’apostrofo quando la parola “insegnante” si riferisce al genere femminile? O la parola “insegnante” vale per entrambi i generi, dunque è necessario evitare l’uso dell’apostrofo?
Un insegnante (m)
Un’insegnante (f) o Un insegnante (f)?
Grazie,
Loredana
Cara Loredana, si usa l’apostrofo quando la parola è riferita a una donna (una insegnante=un’insegnante).
A presto
Prof. Anna
easy
è corretto dire……la insegnante ,la amica etc etc. ?
Caro Giuseppe, non è corretto, con l’articolo -la- l’elisione è obbligatoria, quindi bisogna scrivere: l’insegnante, l’amica.
Un saluto
Prof. Anna
Ciao!, Cara professoressa…. sono Natalia piacere di conoscerla.. ho fatto quest’esercizio e solo mi ho sbagliato in una domanda…. la prima…. ajajajaja.. non ho ancora capito bene questa lezione ma continuo a cercare. Grazie.
Cara Natalia, benvenuta su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Davvero complimenti per questa meravigliosa pagina ma soprattutto grazie per tutte le informazioni grammaticali che condivide con tutti noi
Caro Gianni, benvenuto su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Nelle forme dell’indicativo presente dei verbi dare, fare, stare e andare lei scrive che si scrivono così: dà, fa, sta, va;
E’ un errore oppure fa, sta e va si scrivono senza accento?
Caro Valerio, “fa”, “va” e “sta” si scrivono senza accento, “dà” si scrive con l’accento.
A presto
Prof. Anna
Cara professoressa,
Quali sono le regole dell’elisione con i numeri ? Per esempio : quarant’amici e/o quaranta amici ?
Grazzie per la risposta.
Caro Joelle, si produce elisione davanti a parole che iniziano per -a- o per -o-.
A presto
Prof. Anna
Grazie ogni tanto fa bene ripassare la grammatica.
Mi scusi Prof.ssa con la congiunzione che si deve sempre usare il congiuntivo o si può usare anche l’indicativo presente?
Cara Annarella, non è sempre necessario il congiuntivo dopo “che”, dipende dal verbo che precede e da cosa vogliamo esprimere: “penso che tu sia gentile”, “so che tu sei gentile”.
Un saluto
Prof. Anna
Una buona lezione. Grazie
Edgar
Salve professoressa Anna. Questa é la prima volta che visito il sito della Zanichelli e noto con piacere una vostra partecipazione attiva nel rispondere alle domande poste dagli utenti che unita alla spiegazione delle regole grammaticali rende facilmente recuperabile una vecchia lacuna scolastica. Se posso dare un consiglio aggiungerei qualche esercizio e ne alzerei la difficoltá per rendere tutto ancora più chiaro. State facendo un buon lavoro spero nel mio piccolo di avervi aiutato. Buon proseguimento.
Caro Federico, benvenuto su Intercultura blog e grazie per i tuoi consigli.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Buongiorno Prof,
in uno scambio di commenti con una mia amica mi sorge un dubbio: è corretto scrivere “cos’ho lasciato”?
Oppure bisogna scrivere “cosa ho lasciato”? Probabilmente vanno bene entrambe le forme perché la “h” è atona?
Grazie mille per l’attenzione.
Caro Calogero, sono corrette entrambe le forme.
A presto
Prof. Anna
Un’opinione con l’accento e un amico senz’ accento . Io lo trovo un po’ un contro senso . Lei cosa mi risponde a tal questito ??? Saluti
Caro Stefano, davanti a nomi femminili, come “opinione”, l’articolo inderminativo singolare vuole l’apostrofo, mentre davanti a nomi maschili, come “amico”, l’apostrofo non ci vuole.
A presto
Prof. Anna
Io non ho fatto nemmeno 1 errore
Molto bene Roberta!
A presto
Prof. Anna
é più corretto scrivere: ” rivedrai le persone amate che ti staranno attendendo …. ” oppure: “rivedrai le persone amate che ti stanno aspettando …” ?
Caro Gian, opterei per il secondo periodo che mi scrivi.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile professoressa,
volevo gentilmente chiederle perchè la preposizione ” di ” davanti alla parola ” Occidente” perde la i, visto che dovrebbe perderla nel caso in cui la parola che segue inizi con la vocale atona i. Grazie mille
Cara Sara, l’elisione consiste nella caduta della vocale non accentata di una parola di fronte alla vocale iniziale di un’altra parola, non deve essere necessariamente la stessa vocale.
Un saluto
Prof. Anna
Divertente ed anche istruttivo. Purtroppo ho svagliato due risposte
Cara Yolanda, è un buon risultato, continua così!
A presto
Prof. Anna
Gentile prof.Ho 87 anni e la mia memoria fa un poco i capricci.Nel caso che io abbia fatto degli errori,vuole essere cosí gentile a corregerli?
Se io ho fatto degli errori…….
Caro Giorgio, benvenuto su Intercultura blog! Il commento che mi hai scritto è corretto, l’unica correzione che ti faccio è “vuole essere così gentile da correggerli”. Se hai dubbi i domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Quindi leggendo nelle regole, se io scrivo c’incamminammo dovrebbero essere corretto?
Cara Giulia, sì, è corretto.
A presto
Prof. Anna
Una domanda, cara Professoressa:
s’è parlato d’elisioni dopo l’aggettivo dimostrativo al maschile (questo). Ma al femminile l’elisione è obbligatoria o solo consigliata? (quest’immensa o questa immensa?)
Grazie per la cortese attenzione e buona domenica.
P.S.: Attenzione! Nel testo vi è sfuggito un “Rocordiamo che”, e la cosa non vi rende certo giustizia, data la perizia nella trattazione dei soggetti esposti! 🙂
Cara Simonetta, anche con il femminile “questa” l’elisione è prevalente, ma non obbligatoria.
Grazie per la segnalazione.
A presto
Prof. Anna
Carissima professoressa il suo articolo è chiarissimo.
Per quanto mi riguarda avrei solo due domande:
1) Si scrive “qual è” o “qual’ è” ?
Alcuni dicono che esistendo qual da solo non si ha elisione; esiste però anche quale e in questo caso si avrebbe elisione e quindi apostrofo? Può risolvere questo dubbio?
2) Caso pratico: dovendo descrivere il numero, per esempio 81, in decine e unità è più corretto scrivere: “8 decine e una unità” oppure “8 decine e un’ unità”? Secondo me in questo caso “una” non è articolo ma semplicemte il femminile del numero 1 (quale sia poi il sesso dei numero è un’ altra storia…) 🙂
Caro Giorgio, con “quale” si ha sempre troncamento (e non elisione) davanti a parole che cominciano per vocale e quindi non si apostrofa mai (qual è, quel era ecc.). L’aggettivo numerale cardinale femminile “una”, così come l’articolo indeterminativo, davanti a vocale tonica generalemnte si elide (un’isola, un’ancora), di fronte a vocale atona si può elidere o no, quindi nel tuo caso è possibile elidere (un’unità) o non elidere (una unità).
A presto
Prof. Anna
Se è per questo si può apostrofare quindi diventando s’è per questo?
Cara Sonia, con la congiunzione “se” l’elisione non si produce, quindi la frase corretta è “se è per questo”.
Un saluto
Prof. Anna
Sbagliata solo una!!! Cara professoressa è corretto dire la avviso riferendosi ad una persona oppure è corretto dire l’avviso?
Cara Annarita, sono corrette entrambe le soluzioni, con i pronomi personali atoni (lo, la, mi, ti, si, vi, ne) l’elisione è prevalente, ma non obbligatoria.
A presto
Prof. Anna
Grazie mille per la risposta e soprattutto per la celerità!!!
Vorrei una precisazione sulla o con l’hacca o con l’accento . Grazie
Cara Anna, “ho” è la prima persona del presente indicativo del verbo “avere” (io ho), mentre “o” con l’accento (ò) non esiste.
Un saluto
Prof. Anna
Hai begl’occhi ( corretto )
Hai degli occhi belli ( corretto )
Hai dei begl’occhi ( scorretto )
Potrebbe essere così ?
Caro Dino, l’aggettivo qualificativo “bello” presenta forme diverse per il singolare e il plurale maschili, a seconda della parola che segue. La scelta segue le stesse regole che valgono per l’articolo determinativo. Con l’articolo “gli” l’elisione è possibile (ma poco frequente) solo davanti a parole che cominciano con la stessa vocale (la -i), quindi la forma “begl’occhi” non è corretta, si dovrà dire “begli occhi”, solitamente poi si usa l’articolo davanti ai nomi, quindi le frasi corrette sono la seconda e la terza.
Un saluto
Prof. Anna
E’ corretta la scrittura “Consiglio di Istituto” oppure “Studio di Ingegneria”, in luogo della forma apostrofata relativa?
Io la preferisco, seppure vedo entrambe le forme.
Grazie anticipate per la risposta. Cordialmente Giacomo.
Caro Giacomo, sono corrette entrambe le forme.
A presto
Prof. Anna
ho ancora un dubbio sul femminile, forse non ho capito bene…
per esempio: “Lettera del Assessora” oppure “Lettera dell’Assessora”…
grazie
Caro Renato, è corretta la seconda soluzione che mi scrivi.
Un saluto
Prof. Anna
Mi giunge via mail la copia di un pubblicazione che si intitola ” Il giornale dell’Ionio”. Devo confessare che mi suona male, non sarebbe più armonioso “Il giornale dello Jonio” con la i lunga e senza apostrofo?
Cara Maria Grazia, sarebbe più corretto usare la preposizione articolata “dello”, poiché davanti alla semiconsonante i/j si usa l’articolo “lo”.
Un saluto
Prof. Anna
Help!Please!
Dopo le vacanze si ricomincia.
Buon ritorno prof.Anna.
L’aereo tenne quota sopra i tetti a debita distanza.
Anche se adesso era più difficile indurmi ad affrontarlo. ( problema).
Qualcosa di una forza inaudita mi spinse all’indietro.
Una voce mi suonò alle orecchie prima che potessi alzare lo sguardo.prima di alzare lo sguardo.
Vidi il suo corpo essere trascinato all’interno.
Dopo essermi arrampicata alla parete e piombata al suo fianco, la collana che gli era al collo mi confermò che fosse proprio lui.
Non provavo neanche la più minima compassione.
Mi aggrappai alla corda che abbracciai velocemente.
La missione alla quale il dottore era stato ingaggiato.
Riconobbi la stanza nella quale mi ero coricato.
Era un offesa per o all’etica della scienza.
Raccontò la storia alla quale era sospettato suo padre.
Me la strinsi in petto rammentando il giorno in cui mi era stata regalata da mia madre.
L’odio che provavo si unì alla riluttanza che avevo già scaturito da tempo verso di lui, ovvero, verso l’amico di mia sorella.
Lanciò una risata forte che andò a ridursi nel suo tipico modo di ridere da asino.
Mulinò il braccio con la quale stringeva il gelato.
Mi aveva afflitto le sue pene.
È l’unica cosa di cui non rimpiangerò mai, l’unica di cui vado fiero.
Caro Thomas, bentrovato! Ecco le tue frasi corrette.
L’aereo prese quota e sorvolò i tetti, mantenendosi a debita distanza.
Anche se adesso era più difficile indurmi ad affrontarlo.
Qualcosa di una forza inaudita mi spinse all’indietro.
Una voce mi risuonò nelle orecchie prima che potessi alzare lo sguardo.
Vidi il suo corpo che veniva trascinato all’interno.
Dopo essermi arrampicata sulla parete e essere piombata al suo fianco, vidi la collana che aveva al collo, che mi confermò che era proprio lui.
Non provavo neanche la più minima compassione.
Mi aggrappai alla corda che abbracciai velocemente.
La missione per la quale il dottore era stato ingaggiato.
Riconobbi la stanza nella quale (in cui) mi ero coricato.
Era un’offesa per l’/all’etica della scienza.
Raccontò la storia per la quale era sospettato suo padre.
Me la strinsi al petto rammentando il giorno in cui mi era stata regalata da mia madre.
L’odio che provavo si unì al rifiuto che da tempo avevo per lui, ovvero per l’amico di mia sorella.
Fece una forte risata che si trasformò nel suo tipico modo di ridere da asino.
Agitò il braccio con il quale stringeva il gelato.
Mi aveva afflitto con le sue pene.
È l’unica cosa che non rimpiangerò mai, l’unica di cui vado fiero.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie prof.Anna e complimenti a questo blog…lei è davvero un’ancora di salvezza.
Mi sono reso conto che la penultima frase ho sbagliato a scriverla, in realtà volevo sapere se si poteva scrivere anche in questo modo:
Era una vittima a cui aveva afflitto le sue pene.
Grazie ancora.
Buona domenica.
Caro Thomas, la frase così come la scrivi non è corretta, puoi dire “era una vittima che aveva afflitto con le sue pene”.
Grazie per il tuo gentile commento.
A presto
Prof. Anna
Il dubbio che mi ha portato a questo sito é: si può scrivere cos’hai o si deve per forza scrivere cosa hai visto/fatto/detto ecc?
Grazie
Il dubbio che mi ha portato a questo sito é: si può scrivere cos’hai o si deve per forza scrivere cosa hai visto/fatto/detto ecc?
Grazie
Cara Anna, sono corrette entrambe le modalità di scrittura: “cosa hai” e “cos’hai”.
A presto
Prof. Anna
Complimenti. Un sito che insegna a scrivere correttamente la lingua italiana.
Caro Francesco, benvenuto su Intercultura blog.
Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
complemento di specificazione plurale davanti a sostantivo maschile plurale che inizia con vocale i, va apostrofato o no?
un certo numero di installazioni oppure un certo numero d’installazioni?
Cara Rosa, in questi casi l’elisione (e quindi l’uso dell’apostrofo) è prevalente ma non obbligatoria.
A presto
Grazie!!!
Grazie!!!Mi date un responso del esercizio fatto?
Cara Lucia, le risposte giuste diventano verdi e quelle sbagliate diventano rosse. Se hai qualche dubbio non esitare a scrivermi.
A presto
Ottima spiegazione.
Buon giorno Prof. Anna. Nello specifico esempio “un importante fonte”, si apostrofa anche se la parola che segue l’articolo è maschile e tuttavia il soggetto (fonte) è femminile?
Caro Giuseppe, sì, si apostrofa perché il nome a cui si riferisce l’articolo è femminile (qual è la parola maschile di cui parli?).
Un saluto
Come parola maschile, mi riferisco a “importante”. Grazie per la dritta Prof. Anna. Gentilissima. Mi è stata di tantissimo aiuto, perché in genere, le grammatiche molto sintetiche dicono solo che l’articolo davanti a una parola maschile non si apostrofa, ma non vanno oltre nelle spiegazioni. Per esempio, alcune volte ho trovato apostrofato un’artista, se riferito a una donna, e ho sempre pensato a un errore!
Caro Giuseppe, “importante” è un aggettivo che, finendo in -e, è sia maschile sia femminile, a seconda del nome a cui si accompagna; artista invece è un sostantivo sia maschile sia femminile: un artista (maschile), un’artista (femminile). Se hai altri dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Grazie
Buongiorno.
Grazie, è sempre molto utile ripassare e non lasciare l’uso corretto della nostra lingua diventi desueto.
Buon lavoro.
Caro Stefano, benvenuto su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
d’italiano
di italiano
Caro Alberico, cin la preposizione “di” l’elisione è prevalente, ma non obbligatoria, quindi entrambe le opzioni sono corrette.
A presto
“glielo ho” o “gliel’ho” e “lo ho” o “l’ho” e “mi hai” o “m’hai”, ecc:
La grammatica italiana lascia ampia libertà nell’uso dell’elisione quindi dell’apostrofo. Spesso ricorriamo all’elisione per una lingua più scorrevole. Per quanto riguarda “gliel’ho, gliel’hai, gliel’ha, gliel’hanno”, se dopo una di queste forme c’è una voce del verbo “avere” che inizia per “h” o per vocale, si mette l’apostrofo (“gliel’ho detto”); però l’elisione non è obbligatoria, quindi possiamo scrivere anche “glielo ho detto”, ecc. Tuttavia, “glieli” e “gliele” non si apostrofano, perché l’elisione, relativamente a queste forme plurali, non è più usuale, né consigliabile: “Glieli hai dati?” (meno frequente “Gliel’hai dati?”). Invece per quanto concerne “l’ho”, “lo ho”, ecc, non esiste ambiguità: pertanto, si può scegliere liberamente tra “lo ho raccolto” e “l’ho raccolto” e “la ho comprata” (meno preferibile) e “l’ho comprata” (d’uso). Ovviamente in questi casi è più frequente l’uso dell’apostrofo. Al contrario, l’apostrofo è facoltativo, cioè puoi decidere di usarlo meno, con le particelle “mi – ti- ne- si”: “Mi ha detto”, ma anche “m’ha detto”; oppure “Ti hanno detto”, ma anche “t’hanno detto”.
Penso sia tutto corretto
Caro Filippo, è tutto corretto.
L’H (con apostrofo) SERVE nel verbo avere: “L’ho detto ieri!” (ma anche “Lo ho detto ieri!”. L’elisione è un obbligo? Più che un obbligo è una consuetudine. Per esempio, nessuno può impedirci di dire e scrivere io lo ho saputo invece di io l’ho saputo, se non il buon senso e l’attenzione a una lingua più scorrevole. Quindi l’elisione avviene pii comunemente quando lo, la sono seguite dalle voci del verbo avere che cominciano con la consonante acca. Esempi di elisione: l’ha portata, l’hanno incontrato.
È corretto penso
Cara Melissa, l’elisione con i pronomi personali atoni mi, ti, ci, vi, si, lo, la, ne è prevalente ma non obbligatoria, in altri casi invece lo è; per approfondire ti consiglio questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2016/01/12/approfondimento-su-elisione-e-troncamento/.
Capito, comunque è corretto il mio intervento?
Sì.