19 Maggio 2011
Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, come di consueto è arrivato il momento di ripassare gli argomenti trattati questo mese e valutare il vostro livello di conoscenza di questi ultimi. Se non ricordate bene un determinato argomento vi consiglio di ripassarlo prima
Buon test
Prof. Anna
Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.
grazie per tutto
ho fatto due erores
ciao
5- “I ragazzi cui ho chiesto aiuto sono stati molto gentili.”
Ho un dubbio: non dovrebbe essere – “I ragazzi A cui ho chiesto…”
Saluti
Caro Antonio, la preposizione A seguita da CUI può essere eliminata, per esempio: il professore (a) cui ho parlato; l’agenzia (a) cui mi sono rivolto per vendere casa.
A presto
Prof. Anna
grazie!!! Un test molto utile per me!
Come sempre molto esaurieni,utili e bravi da insegnare!
Grazie!
Come sempre molto esaurienti,utili e bravi da insegnare!
Grazie!
ho sbagliato due…cmq grazie mille di tutto
Interessante. sono venuta a conoscenza del vostro sito solo recentemente e per caso; trovo molto chiare ed esaurienti le vostre spiegazioni e vorrei chiedere aiuto sui pronomi numerali. Libri e colleghe sono al riguardo molto confusi! Nello specifico avrei bisogno di spiegazioni sul numerale di queste frasi:
– siamo arrivati terzi!
– siamo terzi!
– siamo i terzi!
– era buona la torta! ne ho mangiati due terzi.
– ne ho mangiati i due terzi.
grazie, a presto
Alessandra
Cara maestra Alessandra, grazie per il gentile commento; i numerali costituiscono una categoria eterogenea, comprendente aggettivi, pronomi e sostantivi.
Vediamo nello specifico le frasi che mi proponi:
– siamo arrivati terzi: “terzi” in questo caso è un pronome numerale ordinale;
– siamo terzi: “terzi” anche in questo caso è un pronome numerale ordinale;
– siamo i terzi: “i terzi” è un numerale ordinale con la funzione di sostantivo;
– ne ho mangiati due terzi e ne ho mangiati i due terzi: “due terzi” è un numerale frazionario; i numerali frazionari sono sostantivi, il numeratore è espresso da un numerale cardinale e il denominatore da un numerale ordinale.
A presto
Prof. Anna
Gentilissima prof. Anna, grazie per la tempestività. Sono contenta di aver trovato questo a cui posso rivolgermi con facilità e lasciare le mie colleghe in pace (non ne possono più dei miei quesiti e a quanto pare non hanno mai dubbi…). A presto, maestra Alessandra.
ciao.. ho fatto 2 errori… la 5 e la 6
Cara Gabriella, è un ottimo risultato!
Un saluto
Prof. Anna
ho fatto tre errori .. 🙁 grazie per test
Magnifico risposte esatte.
Ho fatto solo un errore.Bellissimo test,complimenti. 🙂
Ottimo risultato Hilary!
A presto
Prof. Anna
Sera, dopo l espressione “Nel momento in cui” è giusto utilizzare il modo indicativo (e non il congiuntivo): “Nel momento in cui andrete (ma va bene anche “andate” in un contesto informale) a lavorare…”; ovviamente il futuro semplice fa parte del modo indicativo.
Corretto?
Caro Matteo, è corretto.
“I dolci che hai preparati (ma anche “preparato”)”
…Raro (e caratteristico di un registro letterario o elevato) quando il complemento oggetto è costituito dal pronome relativo “che”. Quindi è giusto sia “che hai preparato” sia “che hai preparati”.
Mi pare esatto
Caro Lauro, è esatto.
1)”Avremo tanto di cui discutere”
…”di cui” introduce un complemento indiretto di specificazione.
2)”Una foto che ci siamo fatti (ma anche “fatta”)”
…accordo del participio d’un verbo pronominale (farsi) col soggetto o col complemento oggetto, sia esso anteposto o posposto. “Fatti” se troviamo l’accordo col soggetto “noi”; “fatta” se troviamo l’accordo con il complemento oggetto “foto” sottoforma di pronome relativo. La prima opzione è preferibile.
Penso sia giusto…
Caro Filippo Maria, 1) “di cui” introduce un complemento di argomento: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2023/12/07/complemento-di-denominazione-e-complemento-di-argomento/; 2) è corretto.
“Cui”:
“Cui”, se inserito tra l’articolo e il nome, ha valore di complemento di specificazione: il cui nome, la cui fama, ai cui meriti (cioè: il nome, la fama, ai meriti del quale o della quale o dei quali, ecc.).
1)”In questo periodo sto portando a spasso un pastore tedesco le cui zampe non funzionano correttamente”
…e cioè “le cui zampe” significa “le zampe del quale”, e cioè “…le zampe del quale (in riferimento a “un pastore tedesco”) non funzionano correttamente”.
2)”In questo periodo sto portando a spasso una maltesina le cui zampe non funzionano correttamente”
…e cioè “le cui zampe” significa “le zampe della quale”, e cioè “…le zampe della quale (in riferimento a “una maltesina”) non funzionano correttamente”.
3)”In questo periodo sto portando a spasso dei pastori tedeschi le cui zampe non funzionano correttamente”
…e cioè “le cui zampe” significa “le zampe dei quali”, e cioè “…le zampe dei quali (in riferimento a “dei pastori tedeschi”) non funzionano correttamente”.
4)”In questo periodo sto portando a spasso delle maltesine le cui zampe non funzionano correttamente”
…e cioè “le cui zampe” significa “le zampe delle quali”, e cioè “…le zampe delle quali (in riferimento a “delle maltesine”) non funzionano correttamente”
In pratica, “cui” rimane invariato ma assume valore (femminile o maschile, singolare o plurale) in base al nome cui fa riferimento: “…la cui fama” può quindi significare “la fama del quale, della quale, dei quali, delle quali”.
Ovviamente “cui”, sempre come complemento di specificazione, può essere collocata tra l’articolo o anche altre preposizioni articolate e il sostantivo: “Una persona sulla cui onestà ho molti dubbi”, e cioè “…sulla onestà della quale (in riferimento a “una persona”) ho molti dubbi”. Altro esempio con altra preposizione articolata: “La persona del cui nome si è fatta menzione”, e cioè “…del nome della quale (in riferimento a “la persona”) si è fatta menzione”.
Penso sia tutto corretto
Cara Patrizia, è corretto.
“Cui o quale?”
…Sebbene la scelta tra “cui” e “quale” sia libera, in alcuni contesti è possibile usare solo “quale” (il quale/ la quale/ i quali/ le quali): o dopo un verbo implicito: “C’è stata una battaglia violenta durante la quale (e non “durante cui”) sono morte molte persone”: infatti “durante”, che ha anche funzione di preposizione, è però il participio presente del verbo “durare”, e la regola dice che è possibile usare solo “la quale” (il quale/ i quali/ le quali), e non “cui”, dopo un verbo implicito: infatti, come in questo caso, “durante” è il participio presente, quindi forma, verbo implicito, del verbo “durare”. Oppure c’è anche un altro caso in cui, invece, non possiamo usare “cui” ma dobbiamo ricorrere al pronome relativo variabile “il quale, la quale, i quali, le quali”: e cioè quando il pronome relativo segue un numero o un pronome indefinito, come nelle frasi seguenti: “In italiano ci sono diverse forme di pronome relativo, due delle quali invariabili” e non “In italiano ci sono diverse forme di pronome relativo, *due di cui invariabili” e “Sono emersi diversi problemi per ognuno dei quali si è cercata una soluzione” e non “Sono emersi diversi problemi, *per ognuno di cui si è cercata una soluzione”. Diversamente, “cui” e “quale” (nei vari complementi indiretti introdotti da preposizione) sono intercambiabili: “Il parco davanti al quale abito è verdissimo” ma anche “Il parco davanti (a) cui abito è verdissimo”. In merito alla seguente frase “Indicare il mese nel quale / in cui si intende realizzare l’attività”, le forme sono tutte corrette; si differenziano sul piano della formalità e su quello della precisione. Le forme con “cui” (“Indicare il mese in cui si intende realizzare l’attività”) sono più formali di quelle con preposizione articolata “+ quale” (“Indicare il mese nel quale si intende realizzare l’attività”), ma non modificano la sostanza. In generale, “cui” è invariabile e si usa soltanto come complemento indiretto, preceduto da una preposizione propria (semplice o articolata) o impropria (es. “lungo”, “secondo”, “durante”, ecc…); “Quale” (Il quale, la quale, i quali, le quali) si accorda con il genere e il numero del nome a cui si riferiscono e si usano principalmente con la funzione di complemento indiretto (in alternativa a “cui”), insieme alle preposizioni semplici (ma anche a quelle “improprie”) che, unite all’articolo determinativo, si trasformano in preposizioni articolate: queste forme, e cioè “il quale, la quale, alla quale, delle quali, ecc…”, indicano esplicitamente genere e numero, evitando quindi casi ambigui e permettendo di individuare con precisione e senza equivoci l’antecedente. E ancora le forme “dei / delle quali” sono invece le uniche possibili quando seguano un numerale cardinale o un pronome indefinito che sono parte della stessa proposizione relativa: “C’erano sei agenti, tre dei quali in borghese” e “Ho fatto un sacco di proposte, alcune delle quali sono state accettate”. In aggiunta, bel complemento di luogo, il pronome relativo può essere sostituito da “dove” indifferentemente: “L’appartamento nel quale (in cui) abito”/ “L’appartamento dove abito”. Ricapitolando, iL PRONOME RELATIVO “CUI” è invariabile e si usa preceduto dalle preposizioni: “Preposizione + CUI”: “A CUI/ DI CUI/ CON CUI/ IN CUI/ fRA/TRA CUI/ PER CUI/ SU CUI/ DA CUI”. A volte la preposizione “a” può anche non essere usata. Comunque, “A CUI” sostituisce ‘al quale, alla quale, ai quali, alle quali”. “DI CUI” sostituisce “del quale, della quale, dei quali, delle quali”. “CON CUI” sostituisce “con il quale, con la quale, con i quali, con le quali”. “IN CUI” sostituisce “nel quale, nella quale, nei quali, nelle quali”. “FRA CUI” sostituisce “fra il quale, fra la quale, fra i quali, fra le quali”. “PER CUI” sostituisce “per il quale, per la quale, per i quali, per le quali”. “SU CUI” sostituisce “su il quale. sulla quale, sui quali, sulle quali”. “DA CUI”sostituisce “dal quale, dalla quale, dai quali, dalle quali”. Esempi: “Loro pranzano al rifugio a cui (al quale) sono arrivati”, “Io faccio la strada a cui (cui,alla quale) sono abituato”; “La British Airways è la compagnia aerea con cui (con la quale) di solito viaggiamo”, “La Microsoft è la società per cui (la quale) lavoriamo”; “Questo è il parco in cui (nel quale) di solito camminiamo”. “Il problema di cui (del quale) abbiamo parlato è importante”, “Nel negozio ci sono molti libri fra/tra cui (fra/tra i quali) scegliere”, “La città da cui (dalla quale) veniamo è molto trafficata”, “Il treno sui cui (sul quale) siamo saliti era pieno di gente”. Diciamo, in finale, che, fuorché alcune eccezioni, come pronome relativo “quale” (e le sue forme) si alterna, senza differenze, a “cui” nei vari complementi indiretti introdotti da preposizione: “Ecco la persona con la quale/con cui ho parlato”
Penso sia giusto
Caro Claudio, è giusto.