7 Aprile 2011
Provate a scegliere il tempo giusto tra passato prossimo, passato remoto e imperfetto.
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Provate a scegliere il tempo giusto tra passato prossimo, passato remoto e imperfetto.
il passato remoto e uguale al passato imperfetto
Cara Pilar, il passato remoto e l’imperfetto si usano diversamente, nell’articolo “ripassiamo il passato remoto” viene spiegato quando usare l’uno e quando usare l’altro. Se, dopo aver letto l’articolo, hai ancora dubbi, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
mi piace
Complimenti per iol sito e per la preparazione della prof. Anna
Possibile avre una articolo sui pronomi relativi? ho molta dificoltà
grazie
vale
Caro Valerio, grazie per la tua gentilezza!
Non ti preoccupare, presto verrà pubblicato un articolo sui pronomi relativi.
Un saluto
Prof. Anna
Il manifesto “Benvenuti” è bellissimo e penso di farne un poster da esporre nella nostra scuola di linue in Giappone. Ma il giapponese??? Non si stampa il vocabolario?
Comunque il sito è ottimo! L’ho trovato perchè cercavo degli spunti di conversazione elementare/intermedia per preparare persone a colloqui/esami di vari enti del tipo Lion’s Club,
Rotary club, ecc. che aiutano economicamente studenti e non, per soggiorni/studio in Italia.
Avete qualcosa?
Mario
Caro Mario, grazie per il gentile commento, per quanto riguarda la tua richiesta non ho capito bene di che tipo di colloqui si tratta, ma posso consigliarti un libro che dedica un capitolo al lavoro e ai colloqui: Il bel paese, corso di civiltà italiana, Zanichelli 2011.
Un saluto a te e al meraviglioso paese che ti ospita
Prof. Anna
ciao io ho dei dubbi come si dice corettamente
Io non potevo restare piu’ in Italia, cosi’ sono dovuta andare in Italia” o
“Io non sono potuta restare in Italia cosi’ sono dovuta andare in Francia”
e perche’ una e non l’altra frase. grazie mile
Cara Kate, entrambe le frasi sono corrette, dipende da cosa vuoi esprimere, mentre l’uso dell’imperfetto si limita a fornire una descrizione focalizzata in un dato momento, il passato prossimo presenta degli avvenimenti visti nella loro pienezza e nel loro succedersi; quindi se l’imperfetto viene usato per descrivere una situazione in un determinato momento (stato, processo in corso, abitudine), il passato prossimo (come anche il passato remoto) si usa per indicare ciò che è successo.
A presto
Prof. Anna
Salve, io avrei una domanda che mi risolverebbe un quesito che mi porto dietro da anni: posso usare sia l’imperfetto che il passato remoto nello stesso racconto?
Grazie mille in anticipo!
Caro Raffaele, in linea di massima è possibile usarli entrambi, ma dipende da come vengono usati, per esempio: l’altro giorno mentre Laura dormiva improvvisamente il telefono squillò; oppure: quando ero piccolo tutte le estati andavo al mare, poi un giorno i miei genitori mi portarono in montagna. Se hai qualche dubbio relativo a delle frasi specifiche non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Grazie ancora per la spiegazione, adesso non ho più dubbi!
Cara Anna,
ti posso demanare una lista deghi Verbi che volgono l’ausiliare Essere nel passato prossimo.
Grazie
Cara Samia, ti consiglio di leggere l’articolo sul passato prossimo, comunque l’ausiliare essere si usa con i verbi intransitivi, ovvero con i verbi che non rispondono alla domanda: chi? che cosa?
L’ausiliare essere si usa con:
– i verbi di movimento: partire; uscire; tornare etc.
– i verbi riflessivi: alzarsi; svegliarsi; lavarsi etc. (mi sono alzato; ti sei svegliato)
– i verbi di stato: stare; rimanere; restare etc.
– i verbi che indicano un cambiamento: diventare; nascere; morire etc.
Con l’ausiliare essere il participio passato concorda con il genere (maschile-femminile) e il numero (singolare-plurale) del soggetto.
A presto
Prof. Anna
quali sono i verbi ausiliari? e a cosa servono?
Cara lettrice, i verbi ausiliari sono “essere” e “avere” e si usano per formare i tempi composti come il passato prossimo o il trapassato prossimo, ti consiglio di leggere l’articolo sul passato prossimo per avere un’idea più chiara su quando e come si usano.
A presto
Prof. Anna
Bellissimo! Peccato che è corto)))
Ciao Anna!! Io vorrei sapere l’uso dei verbi modali con l’imperfetto e con il passato prossimo cioè, la differenza tra questi due tempi verbali. Ti ringrazierei tantissimo se tu mi potessi aiutare a risolvere questo dubbio.
Grazie mille!
A presto!!!
Cara Marika, a volte la differenza tra passato prossimo e imperfetto è molto sottile, ma ci sono casi invece in cui è abbastanza evidente:
usiamo l’imperfetto:
– per indicare un’abitudine nel passato: da bambino andavo al mare tutte le domeniche;
– per indicare un’azione ripetitiva, che si faceva tante volte: mia nonna faceva sempre dei biscotti buonissimi;
– per indicare un’azione nel passato che è durata per un certo tempo: ieri pioveva;
– nelle descrizioni: era una splendida giornata di primavera, il sole splendeva alto nel cielo…
usiamo il passato prossimo:
– per indicare un’azione non abituale avvenuta nel passato: da bambino una volta sono andato al mare;
– per indicare un’azione puntuale, avvenuta una volta: mia nonna ieri ha fatto dei biscotti buonissimi;
– per indicare un’azione momentanea, breve, che è durata o avvenuta in poco tempo: ieri è piovuto un po’.
A presto
Prof. Anna
Gentile Prof., non è più corretto dire “ha piovuto”? O si può usare anche “è piovuto”?
Cara Tatyana, sono corrette entrambe le forme.
A presto
Prof. Anna
è stato di molto aiuto, grazie
Caro Lucero, benvenuto su Intercultura blog, se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto