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Prof. Anna continua la sua attività nella sezione Spazio L2 su Aula di Lingue

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Aula di Lingue

L'avverbio

Prof. Anna
Grammatica,   La lingua italiana

Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, oggi studieremo le funzioni e la formazione degli avverbi.

Buona lettura!

Prof. Anna

L’avverbio serve a modificare o precisare il significato di altri componenti del discorso.

Gli avverbi sono invariabili e possono essere classificati secondo la loro funzione.

FUNZIONI DELL’AVVERBIO

L’avverbio può modificare il significato di:

un verbo: Lucia corre velocemente;

un aggettivo: sono molto arrabbiato;

un nome: a cena ho bevuto solo vino;

un altro avverbio: oggi mi sono svegliato abbastanza presto;

una frase: francamente, non so cosa dirti.

Secondo il loro significato, gli avverbi si distinguono in:

• avverbi di modo: ci siamo pentiti amaramente;

• avverbi di luogo: loro vivono laggiù;

• avverbi di tempo: adesso non posso venire con te;

• avverbi di giudizo: forse sei un po’ stanco;

• avverbi di quantità: oggi ho mangiato troppo;

• avverbi interrogativi: dove vai stasera?

LA FORMAZIONE DEGLI AVVERBI

Esistono due suffissi per la formazione degli avverbi derivati:

mente: sinceramente;

oni: carponi.

Avverbi inmente

La maggior parte degli avverbi si ottiene aggiungendo il suffissomente a un aggetttivo:

aggettivi ino: formano l’avverbio con il femminile ina + il suffisso mente: certocert-a-mente;

aggettivi ine: forma unica + suffisso mente: veloceveloce-mente.

gli aggettivi che hanno come ultima sillaba: –le, –lo, –re, –ro, perdono la vocale finale:

uguale + mente = ugualmente;

benevolo + mente = benevolmente;

singolare + mente = singolarmente

leggero + mente = leggermente.

Alcuni avverbi non seguono queste regole: altro⇒altrimenti; pari⇒parimenti; ; violento⇒violentemente.

Avverbi inoni

Il suffisso –oni unito a un nome o a un verbo si usa in un numero limitato di casi, per indicare un modo di stare o di procedere, alcuni esempi:

boccabocc-oni = a faccia in giù: dormire a bocconi;

carparecarp-oni = nella posizione di chi procede con le ginocchia e le mani a terra: camminare a carponi.

tentaretent-oni = avanzare aiutandosi con il tocco delle mani perchè la vista è impedita: avanzare nella stanza buia a tentoni.

LA POSIZIONE DELL’AVVERBIO

Gli avverbi di modo possono essere collocati in qualunque posizione senza alterare il significato della frase:

assieme abbiamo fatto la spesa al supermercato;

abbiamo fatto assieme la spesa al supermercato;

abbiamo fatto la spesa assieme al supermercato;

abbiamo fatto la spesa al supermercato assieme.

In altri casi la posizione dell’avverbio segue alcune regole che dipendono dal tipo di elemento a cui si riferisce:

• se l’avverbio si riferisce a un verbo, si colloca dopo di esso: Luca cammina molto.

Se il verbo è accompagnato da complementi l’avverbio può collocarsi subito dopo il verbo: Maria parla fluentemente l’italiano, oppure in fondo alla frase: Maria parla l’italiano fluentemente.

Quando il verbo è coniugato in un tempo composto l’avverbio si colloca dopo il verbo: Nadia ha lavorato duramente. Alcuni avverbi di tempo (ancora, appena, finalmente, già, mai, sempre, spesso, subito, talvolta) e di giudizio (certamente, forse, neanche, nemmeno, neppure, probabilmente, proprio, sicuramente) possono essere collocati tra l’ausiliare e il participio passato: non sono mai andato a Roma; non hai nemmeno lavato i piatti.

• Se l’avverbio si riferisce a un nome o un aggettivo, si colloca prima di esso: leggo prevalentemente romanzi; sono abbastanza stanco.

• Infine con alcuni avverbi il cambiamento di posizione ha effetto sul significato della frase:

Solo Marco ha giocato a calcio con Luca (e non Paolo);

Marco ha solo giocato a calcio con Luca (e non ha fatto altro);

Marco ha giocato solo a calcio con Luca (e non a tennis);

Marco ha giocato a calcio solo con Luca (e non con Paolo).

ATTENZIONE!

L’avverbio di negazione "non" precede sempre il verbo a cui si riferisce. Agli avverbi di negazione (non, neppure, nemmeno, neanche) occorre aggiungere "mica", questo avverbio si usa per rafforzare la negazione "non": non ho mica detto che è tardi!; o può sostituirla: mica ho detto che è tardi! In frasi esclamative o interrogative può inoltre significare "per caso": non ti sarai mica offeso?.

Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.

  1. L'avverbio derivato dall'aggettivo "difficile" è:
    • difficilemente;
    • difficilmente.
  2. L'avverbio derivato dall'aggettivo "violento" è:
    • violentemente;
    • violentamente.
  3. Scegli la frase senza errori.
    • Sono molto contento.
    • Sono contento molto.
  4. Scegli la frase senza errori.
    • Natalia divinamente cucina il pesce.
    • Natalia cucina il pesce divinamente.
  5. L'avverbio derivato dall'aggettivo "puntuale" è:
    • puntualemente;
    • puntualmente.
  6. Scegli la frase senza errori.
    • Non ho neanche fame.
    • Non ho fame neanche.
  7. Scegli la frase senza errori.
    • Sinceramente parlano i miei amici.
    • I miei amici parlano sinceramente.
  8. L'avverbio derivato dall'aggettivo "altro" è:
    • altramente;
    • altrimenti.
  9. Scegli la frase senza errori.
    • Oggi sto meglio alquanto.
    • Oggi sto alquanto meglio.
  10. Scegli la frase senza errori.
    • Mario e Paolo hanno sempre onestamente lavorato.
    • Mario e Paolo hanno sempre lavorato onestamente.

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Commenti [232]

  1. Jocelyn scrive:

    Come sono imparato faccio egersici sensa ere. GRAZIE

  2. Marta scrive:

    Ho fatica a capire perché l’avverbio del aggettivo violento è violentemente e no violentamente.
    La definizione dice que la formazione degli avverbi si formano:
    – aggettivi in -o: formano l’avverbio con il femminile in -a + il suffisso -mente: certo ?cert-a-mente;

    Grazie molte per la sua risposta

    • Zanichelli Avatar

      Cara Marta, come è scritto nell’articolo, alcuni avverbi non seguono queste regole come per esempio: violentemente, benevolmente, parimenti e alcuni altri.
      Cerca nell’articolo la parte in cui vengono elencati.
      A presto
      Prof. Anna

  3. Marta scrive:

    Cara Professoressa Ana:
    Molte grazie per il chiarimento. Quando si impara altra lingua non è facile capire tutte le regole specialmente quando si è un anziano come io.

  4. clara scrive:

    mi avete aiutato tantissimo graz…..=) =)

  5. Lucky scrive:

    Brava!!!

    Grazie

  6. vorrei sapere la posizione degli avverbi sempre,spesso, qualche volta e mai nella frase.mille grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Dorina, se l’avverbio si riferisce a un verbo, si colloca dopo di esso: io vado spesso in palestra, Marco dice sempre le stesse cose, non vado mai al cinema; quando il verbo è coniugato in un tempo composto, alcuni avverbi, (per esempio: sempre, spesso, mai) possono essere collocati tra l’ausiliare e il participio passato: non sono mai andato a Roma. Mentre “qualche volta” è una locuzione avverbiale di tempo e si può mettere all’inizio della frase: qualche volta vorrei venire con te, oppure alla fine: vorrei venire con te qualche volta.
      A presto
      Prof. Anna

  7. grazie di cuore per la spiegazione.Il Suo e´sempre un aiuto
    prezioso.Cari saluti a presto

  8. bla bla scrive:

    io vorrei sapere se settimana e un avverbio o un nome

    • Zanichelli Avatar

      Caro lettore, “settimana” è un nome.
      A presto
      Prof. Anna

  9. filippo scrive:

    Salve, nella frase ” non e’ solo la pulizia a essere importante” solo e’ un avverbio, giusto ?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Filippo, la tua ipotesi è corretta.
      A presto
      Prof. Anna

  10. Gloria scrive:

    Bravi . Continuati cosi!

  11. Ornella scrive:

    Gent. Prof. Anna
    ho consultato utilmente il suo sito per quanto concerne la posizione dell’avverbio nella frase.
    Vorrei chiederle se non sia meglio modificare il gruppo che contiene l’avverbio “assieme”: si tratta di un avverbio di modo e non di luogo.
    La ringrazio per l’attenzione.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Ornella, hai assolutamente ragione: “assieme” è un avverbio di modo e non di luogo; c’è stato un errore, provvederò subito a correggerlo.
      Grazie per la segnalazione
      A presto
      Prof. Anna

  12. tonia scrive:

    Gent.le Prof. mi toglie questo dubbio?

    L’avverbio “già” può essere messo all’inizio di una frase?Se si è un errore grave ?

    “Già da tempo si parlava di……”

    • Zanichelli Avatar

      Cara Tonia, la frase che mi scrivi è corretta: l’avverbio “già” può essere messo anche all’inizio di una frase, se però abbiamo un passato prossimo è meglio metterlo tra l’ausiliare e il participio passato: “sono già arrivato”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  13. sarina scrive:

    Salve! una mia zia utilizza l’espressione “quanto quanto” quando risponde alla domanda come stai? Sui dizionari non dice espressamente che si può utilizzare, ma secondo me non è corretta! potreste aiutarmi? grazie in anticipo

    • Zanichelli Avatar

      Cara Sarina, sinceramente non ho mai sentito questa espressione, forse si tratta di un’espressione dialettale, ma comunque direi che non è corretta.
      Un saluto
      Prof. Anna

  14. alfredo scrive:

    Avrei una domanda da porvi.Si puo’ dire :non staccare le prese per nessun motivo.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Alfredo, “la presa” (elettrica) è un dispositivo, fissato nel muro, in cui viene inserita una spina; quindi forse intendevi “non staccare le spine”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  15. Hi there! This post couldn’t be written any better! Looking through this post reminds me of my previous roommate! He constantly kept preaching about this. I’ll send this
    post to him. Fairly certain he’s going to have a very good read. I appreciate you for sharing!

  16. Francesca scrive:

    Buongiorno, si può scrivere “Appenderò di oggi il foglio in portineria”?
    Grazie!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Francesca, si dice: “appenderò il foglio di oggi in portineria”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  17. Anita scrive:

    Cara prof.ssa Anna,
    Qui ho resposto tutti corretti; grazie ancora di più per il suo consiglio a me.
    Con cordiali salutti dal Ollanda
    Anita

  18. Stefano scrive:

    Cara Anna,
    il Suo lavoro e’ senza dubbio meritorio, come testimonia l’interesse di chi la segue e la gentilezza con cui risponde.
    Le faccio pero’ notare (tra le altre cose sui cui si puo’ obiettare) cghe benevolo> benevolmente e’ erroneamente incluso tra le eccezioni.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Stefano, grazie della segnalazione.
      A presto
      Prof. Anna

  19. Prof.ssa Anna buona sera, vorrei sapere se si usa l’avverbio “futuramente” nella lingua italiana, grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Rosely, “futuramente” non esiste, puoi dire “in futuro”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  20. Ilga scrive:

    Gentile Prof. Anna,
    grazie per la Sua risposta precedente. Ne ho un’altra)

    Le macchine corronono VELOCE oppure Le macchine corrono VELOCI.
    Quale frase è corretta? E se sono corrette entrambe, come si chiama sia il primo che il secondo elemento in analisi logica della frase?
    Secondo me, la frase corretta è Le macchine corrono veloce. Perché in questo caso “veloce” è l’avverbio “velocemente”, ma abbreviato.
    Ho letto qualche atricolo a riguardo e in uno di questi ho trovato che “veloci” qui è un aggettivo avverbiale e quindi concorda col sostantivo nel numero e nel genere. Un’altra opinione era che l’opzione giusta è anche “veloci” perché qui è un complemento predicativo.
    Per favore, mi aiuti a risolvere questo dubbio, perché me lo chiedono i miei allievi.
    Grazie in anticipo!
    Ilga

    • Zanichelli Avatar

      Cara Ilga, nella frase: “le macchine corronono veloce”, “veloce” è un aggettivo usato in funzione di avverbio ed è usato al maschile singolare, mentre nella frase “le macchine corrono veloci” l’aggettivo concorda nel genere e nel numero con il soggetto, in questo caso è un complemento predicativo del soggetto.
      A presto
      Prof. Anna

  21. Ilga scrive:

    Grazie per la Sua risposta!
    Allora, come l’ho capita io:
    Nel primo caso VELOCE significa “velocemente” e indica il modo di correre di queste macchine.
    Mentre nel secondo VELOCI è un aggettivo, che indica una delle caratteristiche di queste macchine. Vediamo/ci sono le macchine veloci che corrono. Può darsi sono le macchine da gara, per esempio.
    Cioè il verbo correre ha più o meno le funzioni del verbo essere e costituisce il verbo copulativo. Quindi, se qualche verbo ha la funzione del predicato verbale o lo si può sostituire con il verbo essere, si usa il complemento predicativo del soggetto. Come in quest’esempio, è un aggettivo, che si deve concordare nel genete e nel numero.
    Ho capito bene?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Ilga, hai capito bene.
      A presto
      Prof. Anna

  22. Chiara scrive:

    La parola “mentre” è solo una congiunzione oppure può essere considerata anche avverbio?
    Es: Mentre giocavo a palla sono caduto.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Chiara, “mentre” è una congiunzione, non può essere considerata un avverbio.
      Un saluto
      Prof. Anna

  23. margerita scrive:

    vorrei sapere se è grammaticalmente scorretto iniziare la frase con un avverbio. es: DI FATTI NON FU COSI’ … INOLTRE NON SI SA COSA SUCCESSE CON CERTEZZA… MA ANDIAMO NEL DETTAGLIO:… grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Margerita, “ma” e “difatti” sono congiunzioni e non avverbi, mentre “inoltre” è un avverbio; ma comunque non è scorretto iniziare una frase con un avverbio.
      A presto
      Prof. Anna

  24. Francesco scrive:

    Cara Prof. Anna,
    vorrei sapere come rispondere alla frase “Non vedo l’ora di vederti.”
    “Neanche io” o “Anche io”?
    E’ possibile inoltre avere una spiegazione della Sua risposta?
    Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Francesco, si dice “anch’io” perché “anche” tu “non vedi l’ora di vedere qualcuno”.
      A presto
      Prof. Anna

  25. Amina scrive:

    Cara prof. Anna

    Vorrei sapere qual è il contrario della frase: Ho fatto uno sbaglio?
    Per esempio, ho fatto un esercizio e l’ho sbagliato e dunque dico: Ho fatto uno sbaglio.

    Se invece io controllo la risposta dell’esercizio e vedo che l’ho fatto bene, come devo dire?

    Grazie

    Amina

    • Zanichelli Avatar

      Cara Amina, non so se ho capito la tua domanda, ma se hai fatto bene un esercizio basta dire: “l’ho fatto bene” (ho fatto bene l’esercizio).
      Un saluto
      Prof. Anna

  26. Amina scrive:

    Grazie mille!
    Un saluto

  27. Dana scrive:

    Cara prof. Anna,
    vorrei sapere la ragione per cui nella risposta di questa domanda: “Perché preferisci questo ristorante?” non si possa dire “per niente ragione”.Quale sarebbe la risposta esatta, “per nessuna ragione” o “per nessun motivo”?
    E perché non si può usare “niente” invece di “nessuno”?
    Niente e un avverbio o un pronome?
    Grazie in anticipo!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Dana, “niente” è un pronome indefinito e quindi non può essere usato insieme ad un nome (ragione-motivo), i pronomi infatti sostituiscono un nome; sono corrette invece le risposte “per nessuna ragione” o “per nessun motivo” in quanto “nessuno” è un aggettivo indefinto e quindi concorda nel genere (maschile-femminile) e nel numero (singolare-plurale) con il nome a cui è legato (nessuna ragione – nessun motivo).
      Un saluto
      Prof. Anna

  28. Ciao grazie per questo esercizio ho fatto tutto giusto

    • Zanichelli Avatar

      Molto bene Elisabetta!
      A presto
      Prof. Anna

  29. nadia scrive:

    Finalmente avverbio di tempo?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Nadia, finalmente è un avverbio di tempo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  30. Bea:) scrive:

    Prof.anna ,
    Altrimenti ed già che avverbi sono?
    Grazie

  31. aiuto!!!Fabio studia tutte le sere.Tutte è avverbio o aggettivo? Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Berrianselma, “tutte” è un aggettivo.
      A presto
      Prof. Anna

  32. alessia scrive:

    Probabilmente è un aggettivo o un avverbio

    • Zanichelli Avatar

      Cara Alessia, “probabilmente” è un avverbio.
      Un saluto
      Prof. Anna

  33. Eleonora scrive:

    Cara Prof. Anna,
    il plurale di comma è comma o commi? o tutti e due?
    Grazie in anticipo

    • Zanichelli Avatar

      Cara Eleonora, il plurale di “comma” è “commi”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  34. Helmut scrive:

    Cara Prof, sarebbe possibile dire: Non ho visto mai Roberto? o bisogna dire: Non ho mai visto Roberto? -soluzione che mi sembra più corretta. un saluto Helmut

    • Zanichelli Avatar

      Caro Helmut, è più corretto dire “non ho mai visto Roberto”.
      A presto
      Prof. Anna

  35. evelina scrive:

    Gent.ma prof.ssa
    Mi è capitato un episodio spiacevole: nel voler fare un complimento ad una coppia, in risposta ad una frase di lei in cui citava il titolo di una canzone dedicatale dal marito. La sua frase era ?Ritratto di un amore 1973? ed io ho risposto :?che ancora dura? lei ? E che durerà sempre?posso assicurare, con un tono seccato. Secondo lei il senso che questa persona ha dato all’avverbio qual è? Anche lei condivide che la mia frase possa essere stata infelice?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Evelina, non capisco se alla fine della tua frase “che ancora dura” c’era il punto interrogativo “che ancora dura?”; in questo caso poteva sembrare che tu avessi dei dubbi in merito; in caso contrario non mi sembra che la tua frase sia stata infelice.
      Un saluto
      Prof. Anna

  36. eduard scrive:

    L’avverbio di dormire ?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Eduard, dormire non ha un avverbio corrispondente.
      Un saluto
      Prof. Anna

  37. enrica scrive:

    Gent.ma Prof.ssa,
    nella frase “Mi hanno regalato cinque libri, ma ne ho letti solo tre.” la parola SOLO è un Avverbio di quantità?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Enrica, la tua ipotesi è corretta.
      Un saluto
      Prof. Anna

  38. Gentile Professoressa,
    se dico “oggi sto un po’ meglio” e lo stesso l’enunciato?
    Non conosceva il avverbio alquanto.
    Un saluto dalla Germania,
    Edeltraud

    • Zanichelli Avatar

      Cara Edeltraud, non ho capito bene la tua domanda, ma la frase “oggi sto un po’ meglio” è corretta.
      A presto
      Prof. Anna

  39. Bla scrive:

    Gli avverbi possono accompagnare solo i verbi?

    • Zanichelli Avatar

      Caro lettore, l’avverbio può accompagnare un verbo, un aggettivo, un nome, un altro avverbio o una frase, precisandone il significato, come è scritto in questo articolo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  40. Dani scrive:

    Cara prof Anna
    Nella frase ” mi hai chiamato proprio mentre stavo uscendo ” la parola mentre è un avverbio di tempo?
    Grazie Dan

    • Zanichelli Avatar

      Cara Dani, “mentre” in questo caso “mentre” è una congiunzione.
      A presto
      Prof. Anna

  41. Lawana Maw scrive:

    Ottimo contenuto. Grazie per averlo condiviso, da oggi seguo questo blogperchè mi piace 🙂

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lawana, benvenuta su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  42. Buongiorno prof. Anna
    Sarei curioso di sapere se è grammaticalmente corretto scrivere “LUNGA SEQUELA DI ANCHE QUELLI PASSATI”. In altre parole è possibile inserire un avverbio (ANCHE) all’interno di un complemento di specificazione (DI QUELLI PASSATI).
    Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Marco, io metteri “anche” prima del complemento: “una lunga sequela anche di quelli passati”.
      A presto
      Prof. Anna

  43. Giovanni scrive:

    Gentile professoressa,
    le chiedo se quale due due frasi è corretta:
    1) “E io comincio già a emozionarmi”
    2) “E io già comincio a emozionarmi”
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      aro Giovanni, sono corrette entrambe.
      A presto
      Prof. Anna

  44. Giuliana scrive:

    il neonato era cullato amorevolmente dalla sua mamma,
    analisi logica.
    il neonato= soggetto
    era cullato= pred. verb.
    amorevolmente= compl. di modo
    dalla sua mamma= compl. d’agente con attributo (sua)
    posso sapere se è giusta l’analisi logica di questa frase
    sono Giuliana, 12 anni. Vi ringrazio tantissimo. Un saluto

    • Zanichelli Avatar

      Cara Giuliana, l’analisi è corretta.
      Un saluto
      Prof. Anna

  45. Angela scrive:

    Cara prof, ho dubbi dati dalla forma dialettale-colloquiale del mio paese riguardo all’avverbio ancora, mi corregga:
    “ancora non sono arrivata” è sbagliato..
    “non sono arrivata ancora” e “non sono ancora arrivata” sono entrambi giusti?
    “ancora no” o è meglio dire “non ancora”?
    La ringrazio dell’attenzione
    Saluti

    • Zanichelli Avatar

      Cara Angela, tutte le frasi che mi scrivi sono corrette, è corretto sia dire “non ancora” sia “ancora no”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  46. Vorrei sapere “perchè” gli avverbi con suffisso “mente” si formano con l’aggettivo al femminile : es. simpaticamente. Grazie!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Valeria, riporto dall’Enciclopedia Treccani: “Il suffisso -mente deriva dal latino mente, ablativo del nome mens ‘mente, spirito, intelligenza’. Perciò, una frase latina come amare tenera mente voleva dire ‘amare con un’attitudine mentale tenera’. Con il passare del tempo, queste locuzioni sono passate a indicare non tanto l’attitudine, quanto il modo con cui si svolgeva l’azione. Nell’italiano antico era ancora viva la percezione di questa origine, tanto che si potevano usare espressione come villana e aspramente (cioè villanamente e aspramente). Poi l’aggettivo ha preso a essere sentito un tutt’uno col resto della parola: così -mente è diventato un suffisso usato ancora oggi per creare nuovi avverbi.
      In latino, così come in italiano, gli aggettivi devono accordarsi al nome cui si riferiscono, e mens, come in italiano, è femminile. Ecco spiegato perché nella nostra lingua gli avverbi che derivano da un aggettivo si creano a partire dal femminile.”
      Un saluto
      Prof.. Anna

  47. Marzia scrive:

    Cara Prof.,
    nella frase “…, così vissero felici e contenti”, COSI’ è congiunzione o avverbio?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Marzie, è un avverbio.
      A presto
      Prof. Anna

  48. concy scrive:

    Non vedo l’ ora
    Che tipo di costrutto è dal punto di vista linguistico?

    Era bellissimo se eravamo tutti insieme!
    È una frase corretta?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Concy, “non vedo l’ora” è un espressione idiomatica, la seconda frase che i scrivi non è corretta, meglio: “sarebbe stato bellissimo se fossimo stati tutti insieme”.
      A presto
      Prof. Anna

  49. Ileana scrive:

    Nelle frasi. .il sole era molto caldo , io sono molto felice…..quel libro è molto bello….MOLTO è avverbio o forma un superlativo assoluto con l aggettivo che segue?

    Grazie per la risposta

    • Zanichelli Avatar

      Cara Ileana, “molto bello” è superlativo assoluto di “bello”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  50. Cara Prof. puo dirmi come si usano gli avverbi in analisi logica?Grazie Può farmi degli esempi: Grazie!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Mauro, non ho capito bene la tua domanda, in che senso “come si usano gli avverbi in analisi logica?”; prova a riformulare a tua domanda.
      A presto
      Prof. Anna

  51. Chicca19 scrive:

    cara prof. Anna salve sono un allieva di 4 e le vorrei chiedere se gli avverbi di negazione,dubbio e affermazione si chiamassero di giudizio.
    grazie per l informazione e tanti saluti
    Chicca19

  52. Daniela scrive:

    Gli avverbi sono anche nel l’analisi logica o solo nella grammaticale? Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Daniela, si analizzano gli avverbi in quanto tali nell’analisi grammaticale.
      Un saluto
      Prof. Anna

  53. Ave scrive:

    Grazie

  54. Ave scrive:

    Il suo sito è fantastico ho capito tutto molte grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Ave, benvenuta su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  55. sara? scrive:

    Cara prof.Anna mi potrebbe spiegare le frazioni equivalenti di MATEMATICA ¿??•

    • Zanichelli Avatar

      Cara Sara, questo blog è dedicato alla lingua italiana, non alla matematica.
      Un saluto
      Prof. Anna

  56. Cara prof.Anna grazie a questa spiegazione ho capito meglio gli avverbi…GRAZIE MILLE

    • Zanichelli Avatar

      Cara Loredana, grazie a te per il tuo commento.
      A presto
      Prof. Anna

  57. luca scrive:

    salve prof, una parola che ha funzione di congiunzione può assumere anche altre funzioni? anche avverbio?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luca, di solito no, ma è meglio se mi fai un esempio.
      A presto
      Prof. Anna

  58. Cara professoressa Anna,
    Volevo sapere con mio papà se “no”, “si” e “senza” erano avverbi.
    Grazie e arrivederci.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Margherita, “senza” può essere una preposizione impropria (sono rimasto senza zucchero) o una congiunzione (non devi parlare senza riflettere); “sì” e “no” sono avverbi.
      A presto
      Prof. Anna

  59. lia scrive:

    salve prof. avrei una domanda : una parola che ha funzione di congiunzione può assumere anche altre funzioni?
    No, le funzioni non cambiano mai
    Sì, in base al contesto in cui è inserita
    Sì, ma non potrà mai assumere valore di avverbio
    Nessuna delle altre risposte è corretta

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lia, può avere anche alre funzioni, dipende dal contesto in cui è inserita.
      Un saluto
      Prof. Anna

  60. daniela scrive:

    Un avverbio per la parola scuola,quale potrebbe essere.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Daniela, non ho capito bene cosa vuoi dire, puoi scrivermi la frase in cui vorresti usare questo avverbio?
      A presto
      Prof. Anna

  61. Alice scrive:

    scusate sono una bambina e ho 9 anni non capisco un’esercizio degli avverbi ti scrivo la consegna?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Alice, scrivi pure.
      A presto
      Prof. Anna

  62. Flo scrive:

    Cara Prof.
    Gradirei sapere nelle frasi
    In quel cassetto c’è il mio diario
    Vedo che ti sei davvero agitato per niente
    Siamo usciti senza aver dato la mancia
    Sono poche le cose che devo portare via

    Allora la traccia vuole sapere quale di queste frasi non contiene un avverbio
    Come faccio a riconoscerlo subito?
    Ho letto il suo articolo ma ho ancora difficoltà
    Grazie in anticipo della risp.
    Flo

    • Zanichelli Avatar

      Cara Flo, solo la prima frase contiene un avverbio (davvero); se hai dei dubbi nel riconoscere un avverbio, puoi consultare un dizionario.
      Un saluto
      Prof. Anna

  63. Eleonora scrive:

    Buongiorno, vorrei porle un quesito al quale fatico a trovare il perché alla risposta…
    Sto eseguendo gli esercitest per l’esame di ammissione all’università e uno dei quesiti è:
    Quale dei seguenti vocaboli può fungere da avverbio?
    Adeguato, forte, loquace, vivere.
    La risposta corretta è forte (così c’è scritto sulla correzione del libro) perché è un aggettivo qualificativo che può fungere anche da avverbio di modo perché si aggiunge il suffisso -mente e quindi diventa fortemente.
    La mia domanda è, perché loquace è adeguato non possono essere corrette? Anche loro possono cambiare in adeguatamente e loquacemente.
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Eleonora, in realtà “forte” è anche un avverbio (in questa forma, senza aggiungere -mente), per esempio: “piove forte”, quindi forse è questo il motivo della “risposta corretta”, esistono infatti anche le forme “adeguatamente” e “loquacemente”.
      A presto
      Prof. Anna

  64. Lusiana scrive:

    Grazie mille per il vostro aiuto

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lusiana, benvenuta su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  65. Lusiana scrive:

    Grazie

  66. lucia scrive:

    Buongiorno
    Vorrei cortesemente conoscere l’avverbio che sostituisca i termini “senza successo”

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lucia, “senza successo” è già una locuzione avverbiale e non esiste un avverbio che in un unica parola esprima questo concetto.
      Un saluto
      Prof. Anna

  67. Aretta scrive:

    Buonasera professoressa Anna!

    Non capisco quando usare “vicino” o “vicina” nelle frasi.

    “Maria incontra gli amici alla pizzeria vicino alla fermata dell’autobus.”

    Perché non può essere “vicina”??

    Potrebbe farmi nuovo esempi?

    Grazie mille

    Aretta

    • Zanichelli Avatar

      Cara Aretta, “vicino” può essere sia un aggettivo e in questo caso è variabile, cioè può diventare maschile o femminile, singolare o plurale, oppure avverbio e in questo caso è invariabile, quindi per esempio nella frase “abito vicino a te” ha funzione di avverbio e non varia, anche se il soggetto è femminile, mente nella frase: “mi sento molto vicino a te” è aggettivo e varia se il soggetto è femminile.
      Un saluto
      Prof. Anna

  68. Aretta scrive:

    Buonasera professoressa Anna!

    Non capisco quando usare “vicino” o “vicina” nelle frasi.

    “Maria incontra gli amici alla pizzeria vicino alla fermata dell’autobus.”

    Perché non può essere “vicina”?? Potrebbe farmi nuovo esempi?

    Grazie mille

    Aretta

  69. Rino scrive:

    Prof.
    Bingo:-)

  70. Aretta scrive:

    Grazie, professoressa Anna.
    Saluti
    Aretta

  71. Mi può fare l’analisi logica della frase:Domani sarà una bellissima giornata

    • Zanichelli Avatar

      Cara Emanuela, domani: compl. di tempo, sarà una bellissima giornata: predicato nominale (copula + nome del predicato e attributo).
      A presto
      Prof. Anna

  72. Davide scrive:

    buona sera professoressa Anna, volevo sapere se è corretto scrivere “una luce che arriva improvvisa” anziché “una luce che arriva improvvisamente” usando l’aggettivo al posto dell’avverbio?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Davide, la frase che mi scrivi è corretta.
      Un saluto
      Prof. Anna

  73. Alberto scrive:

    Gentile prof. Anna
    Il ciclista corre assetato. Assetato è avverbio di modo?
    Grazie,
    Alberto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Alberto, la tua ipotesi è corretta, infatti a volte può svolgere la funzione di avverbio di modo un aggettivo qualificativo posto dopo un verbo, usato invariabilmente nella forma del maschile singolare
      A presto
      Prof. Anna

  74. Paola scrive:

    Buona sera, come sta? Spero bene. Domande:
    1)come si fa l’ analisi logica della frase ” È veramente contenta” ?
    2)come si fa l’ analisi logica di ” Parlano male di lui”?
    I miei dubbi riguardano il modo di considerare l’ avverbio nell’ analisi logica: nella prima frase direi che “È veramente contenta” è da considerarsi predicato nominale più avverbio.
    Nella seconda frase l’ avverbio ” male” deve essere considerato un complemento di modo o forse sarebbe meglio analizzarlo nel seguente maniera: “male: avverbio di modo con funzione di complemento di modo” ? Grazie per la sua disponibilità. Buon lavoro. Paola

    • Zanichelli Avatar

      Cara Paola, in entrambe le frasi i due avverbi hanno la funzione di complemento di modo, non c’è bisogno di specificare nell’analisi logica che si tratta di un avverbio (cosa che invece è richiesta nell’analisi grammaticale), ma è sufficienete indicare il tipo di complemento.
      Un saluto
      Prof. Anna

  75. DANIELE scrive:

    Gentile Professoressa, avrei un dubbio riguardo all’analisi logica di questa rase:
    i ragazzi sono già partiti
    già può essere considerato un complemento avverbiale di tempo?
    La ringrazio

    • Zanichelli Avatar

      Caro Daniele, la tua ipotesi è corretta: i complementi di tempo possono essere espressi anche da avverbi e locuzioni avverbiali.
      Un saluto
      Prof. Anna

  76. Fede scrive:

    Cara prof Anna.
    Va meglio dire “condizioni di vita precedenti” o “condizioni precedenti di vita” o entrambe? Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Fede, sono corrette entrambe le soluzioni.
      Un saluto
      Prof. Anna

  77. Grazie Una lezione molto utile

  78. Angelos scrive:

    Prof anna avverbio puo stare da solo in una frase ? se potrei mi fai degli esempi ?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Angelo, una frase per essere tale ha bisogno di un verbo e l’avverbio si riferisce ad un verbo; ma è possibile trovare un avverbio da solo, per esempio in una risposta, in questi casi c’è un verbo sottinteso, per esempio: “come ti senti oggi?” “meravigliosamente!”, in questo caso l’avverbio è da solo, ma si sottintende il verbo “mi sento meravigliosamente”. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

  79. G.C. scrive:

    Prof. Anna,

    ho una domanda. Forse è banale, ma non riesco a venirne a capo.
    “Come ti chiami?” in analisi logica (non grammaticale).
    “Ti chiami” è il predicato nominale (riflessivo), il soggetto è sottinteso e “come” è …
    … complemento di modo? L’interrogativa non influisce sull’analisi o mi sto perdendo qualcosa?
    Sto cercando ma invano. Non riesco a capire come trattare gli avverbi Interrogativi in analisi logica. Pronomi e Aggettivi diventano Soggetti e Attributi ma gli Avverbi Interrogativi (in questo caso di modo) che cosa diventano nelle interrogative?
    Può Aiutarmi?

    G.C.

    • G.C. scrive:

      Perdonate l’imbarazzante refuso.
      E’ “verbale”, non “nominale” … e pensare che ho anche sottolineato che si tratta di un verbo riflessivo.

      G.C.

    • Zanichelli Avatar

      Caro G.C., si tratta di un complemento di modo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  80. Salve Professore

    Io non ho capito bene gli avverbi quando si scrive insieme una frase.
    L’ avverbio si mette la prima verbo o dopo verbo? Lei può spiegarmi per piacere il mio Professore.
    Grazie mille.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Tran, l’avverbio serve a modificare o precisare meglio altri componenti della frase: “sono arrabbiato”, “sono molto (avverbio) arrabbiato”. A seconda dei casi gli avverbi possono occupare una posizione fissa o avere libertà di movimento. Il significato di alcuni avverbi muta con il mutare della loro collocazione all’interno della frase. Gli avverbi di modo possono essere collocati in qualunque posizione senza alterare il significato della frase:
      assieme abbiamo fatto la spesa al supermercato;
      abbiamo fatto assieme la spesa al supermercato;
      abbiamo fatto la spesa assieme al supermercato;
      abbiamo fatto la spesa al supermercato assieme.
      In altri casi la posizione dell’avverbio segue alcune regole che dipendono dal tipo di elemento a cui si riferisce:
      • se l’avverbio si riferisce a un verbo, si colloca dopo di esso: Luca cammina molto.
      Se il verbo è accompagnato da complementi l’avverbio può collocarsi subito dopo il verbo: Maria parla fluentemente l’italiano, oppure in fondo alla frase: Maria parla l’italiano fluentemente.
      Quando il verbo è coniugato in un tempo composto l’avverbio si colloca dopo il verbo: Nadia ha lavorato duramente. Alcuni avverbi di tempo (ancora, appena, finalmente, già, mai, sempre, spesso, subito, talvolta) e di giudizio (certamente, forse, neanche, nemmeno, neppure, probabilmente, proprio, sicuramente) possono essere collocati tra l’ausiliare e il participio passato: non sono mai andato a Roma; non hai nemmeno lavato i piatti.
      • Se l’avverbio si riferisce a un nome o un aggettivo, si colloca prima di esso: leggo prevalentemente romanzi; sono abbastanza stanco.
      • Infine con alcuni avverbi il cambiamento di posizione ha effetto sul significato della frase:
      Solo Marco ha giocato a calcio con Luca (e non Paolo);
      Marco ha solo giocato a calcio con Luca (e non ha fatto altro);
      Marco ha giocato solo a calcio con Luca (e non a tennis);
      Marco ha giocato a calcio solo con Luca (e non con Paolo).
      ATTENZIONE!
      L’avverbio di negazione “non” precede sempre il verbo a cui si riferisce. Agli avverbi di negazione (non, neppure, nemmeno, neanche) occorre aggiungere “mica”, questo avverbio si usa per rafforzare la negazione “non”: non ho mica detto che è tardi!; o può sostituirla: mica ho detto che è tardi! In frasi esclamative o interrogative può inoltre significare “per caso”: non ti sarai mica offeso?.
      Spero di aver chiarito i tuoi dubbi.
      A presto
      Prof. Anna

  81. Cara prof Anna,
    Come avviene l’utilizzo dell’avverbio di tempo “subito”? Dove può essere posizionato?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Alessandro, di solito si posiziona dopo il verbo: “rispondi subito al telefono”; “arrivo subito!”, “ho capito subito cosa voleva”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  82. zoe scrive:

    grazie a te nella verifica ho preso un bel 8
    grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Complimenti Zoe, ottimo risultato!
      A presto
      Prof. Anna

  83. Non ne ho sbagliata neppure una sebbene questi esercizi erano notevolmente facili

  84. TM scrive:

    Dove appartiene vero – veramente?
    Ha la desidenza in -ro ma funziona come quelli in -o

    • Zanichelli Avatar

      Cara Tamara, la desinenza di “vero” non è -ro, ma -o, quindi si comporta come gli aggettivi in -o per il maschile singolare, in -a per il femminile singoare, -i per il maschile plurale, -e per il femminile plurale.
      Un saluto
      Prof. Anna

  85. Liana scrive:

    Questo libro è stato scritto da un ancora giovanissima scrittrice . Mi viene il dubbio, davanti ad ancora ci vuole l’apostrofo?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Liana, è necessario l’apostrofo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  86. Tullia scrive:

    Buongiorno nella frase lo faccio al mattino presto….in questo caso presto non é un aggettivo?grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Tullia, “presto” è un avverbio.
      Un saluto
      Prof. Anna

  87. Luca scrive:

    ” Mi piacevi prima rispetto a adesso / ad adesso / adesso ” .

    Nella seguente frase , quale fra le tre opzioni è quella giusta ? Grazie mille …

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luca, la frase corretta sarebbe: “mi piacevi più prima rispetto ad adesso”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  88. Henri scrive:

    Cara Professoressa Ana
    Io vivo in Belgio e attualmente studio italiano.
    Ho una domanda riguardante gli avverbi (avverbio in -mente).
    Trovo le seguenti regole:
    – aggettivi in -o: fatti l’avverbio con il femminile in -a + il suffisso -mente: certo ⇒ cert-a-mente;
    – gli aggettivi che hanno come ultima sillaba: -le, -lo, -re, -ro, perdono la voce finale

    Qual è quindi la forma per “tranquillo”:
    – tranquillamente O tranquilmente?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Henri, benvenuto su Intercultura blog! L’avverbio che deriva dall’aggettivo “tranquillo” è “tranquillamente” (tranquill-a-mente).
      A presto
      Prof. Anna

  89. Emanuele scrive:

    ” Io a cantare sono più bravo / meglio di Luca ”
    Credo sia esatto inserire ” più bravo ” ( e il ” di ” dopo ) , in quanto stiamo paragonando una caratteristica ( bravo , aggettivo ) tra diversi nomi o pronomi ( io , pronome personale , Luca , nome ) ; anche se ” meglio ” non mi sembra scorettissimo …

    • Zanichelli Avatar

      Caro Emanuele, le tue ipotesi sono corrette, se vuoi usare l’aggettivo “bravo” dovrai dire “io a cantare sono più bravo di Luca”, se usi “sono meglio” significa “sono migliore”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  90. Silva scrive:

    Gentile prof.ssa Anna,
    ho un problema con l’avverbio “veramente”, mi potrebbe gentilmente dire quale di queste frasi è corretta?
    Cosa rivela la tua data di nascita su chi veramente sei? oppure
    Cosa rivela la tua data di nascita su chi sei veramente?

    Inoltre, questo non ha niente a che fare con l’avverbio, si può dire “cosa rivela sulla vera te stessa, la tua data di nascita?”
    oppure “cosa rivela la tua data di nascita sulla vera te?”

    La ringrazio infinitamente
    Cordiali saluti
    Silva

    • Zanichelli Avatar

      Cara Silva, gli avverbi di modo possono essere collocati in qualunque posizione senza alterare il significato della frase, quindi sono corrette entrambe le frasi. Anche le utlime due frasi che mi srivi sono corrette, ma nella prima la posizione della virgola è scorretta, è necessario eliminarla.
      Un saluto
      Prof. Anna

  91. Doxos scrive:

    Prof. Anna, nella seguente frase:

    Mi hanno chiesto se c’erano altre persone dentro. Ho detto no.

    La mia domanda è: si dice “ho detto no” oppure “ho detto di no”? Oppure si può dire in entrambi i modi “no/di no”. C’è qualche differenza o sfumatura di significato.
    Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Doxos, le due espressioni sono corrette e si equivalgono.
      A presto
      Prof. Anna

      • Doxos scrive:

        Grazie mille!

  92. marin scrive:

    Gentile prof.
    All avverbio presto quale locuzione avverbiale devo indicare esempio
    Improvvisamente : loc. All’ improvviso
    presto:?
    Grazie per il suo aiuto

    • Zanichelli Avatar

      Cara Marin, le locuzioni avverbiali formate con l’avverbio “presto” sono “a presto” con cui si esprime l’augurio di un prossimo incontro quando ci si saluta e “presto o tardi” che significa “prima o poi”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  93. putin scrive:

    Ciao, io è russo. Petar, indinawhoi cyka blyat.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Putin, benvenuto su Intercultura blog, se hai dubbo o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto
      Prof. Anna

  94. Albertina scrive:

    Nella seguente frase qual è la parola con funzione di avverbio? È perché? “Sulla mensola trovi diverse coppe che ho vinto. Mi prendi per favore quella più piccola?” Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Albertina, l’avverbio nel periodo che mi scrivi è “più”, che è un avverbio di quantità.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • Albertina scrive:

        Grazie.

  95. Salve!
    Perché si può dire ‘E’ tardi’ ma non ‘Sono tardi’ ?
    Non si tratta sempre di ‘verbo essere’ + ‘tardi’ ?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Alessandro, “è tardi” è una forma impersonale, formata dal verbo “essere” e l’avverbio “tardi”, con la forma personale “sono” sarebbe necessario usare “in ritardo” (sono in ritardo).
      Un saluto
      Prof. Anna

  96. Giorgio scrive:

    È corretto iniziare una frase con un avverbio?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giorgio, sì, è corretto.
      A presto
      Prof. Anna

  97. Fedrica scrive:

    Gentilissima Prof.,
    ho alcuni dubbi nel passaggio da analisi grammaticale a logica in alcuni casi in merito agli avverbi.
    Scrivo due esempi.
    1. Quanto mi dici non mi interessa affatto. (affatto= avverbio di quantità) In analisi logica lo analizzerei come complemento di modo. E’ corretto?
    2. Quanto mi dispiace! (quanto=avverbio di esclamazione) In analisi logica lo analizzerei come complemento di modo. E’ corretto?
    La ringrazio anticipatamente per la cortese risposta.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Fedrica, la tua analisi è corretta.
      A presto
      Prof. Anna

  98. Federica scrive:

    Gentilissima Prof.,
    ho alcuni dubbi nel passaggio dall’analisi grammaticale alla logica nel caso degli avverbi.
    Faccio alcuni esempi.
    1. Quanto dici non mi interessa affatto. (affatto=avverbio di quantità) In analisi logica io lo analizzerei come complemento di modo. E’ corretto?
    2. Quanto mi dispiace! (quanto=avverbio di esclamazione) In analisi logica lo analizzerei sempre come complemento di modo. E’ esatto?

    Ho anche un’altro dubbio.
    Nella frase: Devo assumere la medicina ogni 12 ore come mi ha prescritto il medico.
    Questo “come” io lo intendo come “nella maniera in cui” e quindi avverbio, non congiunzione. Mi sbaglio?
    La ringrazio anticipatamente per le cortesi e preziose risposte.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Fedrica, sì, in questo caso è un avverbio.
      Un saluto
      Prof. Ann

  99. José scrive:

    Gentile prof. Anna,
    Ho qualche dubbio rispetto all’uso di due avverbi: “forse” e “solo”.

    • Il Suo esempio dell’avverbio di giudizo è “forse sei un po’ stanco”, perché si usa l’indicativo? Come “forse” indica un certo grado di incertezza, allora non dovrebbe usarsi il congiuntivo (“forse sia un po’ stanco”)? Se anche questa frase è corretta, quando deve usarsi ognuna?

    • La parola “solo” ha due funzioni: può essere un avverbio (“tu sei solo uno/a studente/essa”) oppure un aggettivo (“non è colpa mia se sei solo/a”). Il mio dubbio è rispetto a “da solo”, mi sembra che si usa “da”, prima dell’aggettivo “solo/a/i/e”, come un rafforzativo per eliminare l’ambiguità tra entrambe le funzioni (“non è colpa mia se sei da solo/a”) [Non si può dire “tu sei da solo uno/a studente/essa”, è scorretto]. Mi sbaglio? Inoltre, ho letto che “da solo” è una locuzione avverbiale, è così? Mi sembra strano perché la terminazione può cambiare (“da solo/a/i/e”).

    La ringrazio anticipatamente per le sue risposte.
    Cordiali saluti

    • Zanichelli Avatar

      Caro José, l’avverbio “forse” non determina il modo del verbo che lo segue (non è una congiunzione); la locuzione “da solo” non è avverbiale e si usa come hai scritto tu (non è colpa mia se sei da solo), non è corretta infatti la frase: “tu sei da solo uno studente”.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • José scrive:

        Gentile prof. Anna,
        Molte grazie per le sue risposte, ma ancora mi rimangono due dubbi:
        • Qual è la differenza fra “forse sei un po’ stanco” e “forse sia un po’ stanco”?
        • È “da” opzionale prima dell’aggettivo “solo/a/i/e”?
        La ringrazio anticipatamente per le sue spiegazioni.
        Cordiali saluti

        • Zanichelli Avatar

          Caro José, non è corretta la frase “forse sia un po’ stanco” se non dipende da un verbo che vuole il congiuntivo (credo che forse sia un po’ stanco); “solo” e “da solo” hanno significati leggermente differenti: “solo” significa “senza compagnia” (stare solo), “da solo” significa “senza l’aiuto, l’intervento, la compagnia di altri” (fare da solo), a volte le due espressioni sono intercambiabili (stare solo, stare da solo).
          Un saluto
          Prof. Anna

          • José scrive:

            Gentile prof. Anna, io apprezzo sinceramente ciò che Lei fa per noi. Grazie.

          • Zanichelli Avatar

            Grazie José.
            A presto
            Prof. Anna

  100. Valerio scrive:

    Buonasera, è possibile, in certe frasi e contesti, sostituire la parola ”senza” con la semplice negazione ”non”?
    es:
    0-Giulia è sparita SENZA dire niente (Giulia è sparita e NON mi ha detto niente)
    1-Sono SENZA soldi (NON ho soldi)
    2- sono SENZA cappello (NON ho il cappello)
    3-SENZA lavoro (NON ho il lavoro, ne sono privo)
    4-restare SENZA fiato (NON ho fiato)
    5-Non c’è rosa SENZA spine (qui,invece, possiamo dire ”non c’è rosa in mancanza, priva di spine”)
    6-SENZA di lui non si può fare niente (diventa ” non si può fare niente con la sua mancanza, se NON c’è lui”)
    7-Mondo SENZA pace (”mondo in guerra”)
    8-Lotta SENZA tregua (”lotta continua, vivace”)
    9-SENZA giustificazioni né attenuanti (”NON ho giustificazioni e NON ho attenuanti”)
    10-SENZA piangere (NON piangere, sorridi)
    11-SENZA chiudere occhio (NON chiudendo occhio, sveglio)
    12-Mettiti lì buono, SENZA piangere (Mettiti lì buon e NON piangere)
    13-Mi sono rigirato tutta la notte, SENZA poter chiudere occhio (Mi sono rigirato tutta la notte e NON ho chiuso occhio)
    14-Ha fatto sempre il comodo suo SENZA guardare in faccia a nessuno (Ha fatto sempre il comodo suo e NON ha mai guardato in faccia nessuno; insomma, ha fatto di testa sua contro tutto e tutti)
    15-”Posso entrare al cinema SENZA pagare”( posso entrare al cinema e NON pagare); ”parli SENZA riflettere”(parli e NON rifletti); ”se n’andò SENZA salutare nessuno”( se n’andò e NON salutò nessuno); ”chi t’ha insegnato a entrare s. chiedere il permesso?” ( chi t’ha insegnato a entrare e NON chiedere il permesso)
    16-”Ha accettato non SENZA riserve” ( Ha accettato CON/ CON UN CERTO dubbio [”riserve” sinonimo di ”dubbio”,credo.]; ho accettato ma ho anche dei dubbi)
    17-”Senz’altro, senza meno, senza dubbio, senza fallo (queste espressioni significano tutte ”sicuramente”, ”con assoluta certezza”; hanno lo stesso senso)
    18-SENZA se e SENZA ma (significa ”assolutamente” ” senza dubbio alcuno”, ”NON si hanno dubbi”; esempio: ”siamo contro la guerra senza se e senza ma [ cioè ”siamo contro la guerra assolutamente, senza alcun dubbio; siamo contro la guerra e NON ho dubbi su questo”])”.
    19-”Si mise lì buon SENZA CHE piangesse ( significa ” Si mise lì buono e NON piangeva”)”
    20-”Si rigirò tutta la notte SENZA CHE chiudesse occhio (significa ” Si rigirò tutta la notte e NON chiudeva occhio”)”
    21-”partì SENZA salutare”; ”partì SENZA che gli altri lo sapessero (nella prima ”Partì e NON salutò”; nella seconda ”partì e gli altri NON l’hanno saputo”).”
    22-”cercherò di accontentarti, ma SENZA impegno (cioè ” cercherò di accontentarti , ma NON prendo l’impegno”)”
    23-”si può avere SENZA spesa; SENZA alcuna spesa (cioè ”si può avere e NON spendi nulla”)”
    24-” SENZA una lacrima”; ”SENZA un grido” ( nella prima ”senza piangere, NON ho pianto”; nella seconda ”senza gridare; NON ho gridato”)
    25-”è partito senza che io lo sapessi (è partito e NON l’ho saputo)”.

    Infine con le espressioni ”SENZA DIRE CHE ” e ”SENZA CONTARE CHE” le quali, per certi versi, si equivalgono:

    1-”Doveva sapere che c’era pericolo SENZA DIRE CHE io stesso l’avevo avvertito” (la frase significa ”Doveva sapere che c’era pericolo ANCHE PERCHE’/IN PIU’/ A MAGGIOR RAGIONE l’avevo avvertito”; qui l’espressione ”SENZA DIRE CHE” ha questi significati da me detti; e inoltre con l’espressione ”senza dire che” si pone in rilievo un fatto [es. ”senza dire che io stesso l’avevo avvertito”] ,ma nello stesso tempo si dichiara di non volerne tenere conto: come a dire ” doveva sapere che c’era pericolo, NONOSTANTE, NON CONSIDERANDO IL FATTO, che comunque ho espresso, ma che ormai è di poco conto , gli avessi parlato del pericolo a cui andava incontro”). Insomma come se ciò che venisse introdotto da questa espressione ”SENZA DIRE CHE (”…SENZA DIRE CHE io stesso l’avevo avvertito”)” fosse un’aggiunta a cui non si dà troppa importanza rispetto alla frase, invece fondamentale, ”doveva sapere che c’era pericolo…”, ma che comunque viene inserita lo stesso (intendo che viene inserita lo stesso la frase ”…SENZA DIRE CHE io stesso l’avevo avvertito”).

    2-” Gli sono sempre stato amico, SENZA CONTARE CHE l’ho anche aiutato materialmente assai spesso” (significa ”Gli sono sempre stato amico, E INOLTRE/ E IN PIU’ l’ho anche aiutato materialmente assai spesso”; anche qui si pone in rilievo un fatto [ ”senza contare che l’ho aiutato materialmente assai spesso”], ma nello stesso tempo si dichiara di non volerne tenere conto; anche qui come se ciò che venisse introdotto da questa espressione ”senza contare che (”…SENZA CONTARE CHE l’ho anche aiutato materialmente assai spesso”)” fosse un’aggiunta a cui non si dà troppa importanza rispetto alla frase, invece fondamentale, ” Gli sono sempre stato amico…”, ma che comunque viene inserita lo stesso (intendo viene inserita lo stesso la frase ”…SENZA CONTARE CHE l’ho anche aiutato materialmente assai spesso”).

    In sintesi, queste due frasi rendono cosi:
    1-”Doveva sapere che c’era pericolo ANCHE PERCHE’/IN PIU’/ A MAGGIOR RAGIONE l’avevo avvertito”.
    2- ”Gli sono sempre stato amico, E INOLTRE/ E IN PIU’ l’ho anche aiutato materialmente assai spesso”.

    Insomma, le frasi introdotte da quest’espressioni (SENZA CONTARE CHE e SENZA DIRE CHE; nei nostri esempi ”senza contare che l’ho anche aiutato materialmente assai spesso”; ”senza dire che io stesso l’avevo avvertito”) sono solo delle aggiunte di valore non importantissimo, di relativo valore, diciamo di poco conto (visto che non se ne tiene tanto conto, come dicevo prima).

    • Zanichelli Avatar

      Caro Valerio, i tuoi ragionamenti sono corretti: “senza” può avere funzione di preposizione col significato di “privo di”, “con assenza di” o può essere una congiunzione che indica il mancato verificarsi di una circostanza; le espressioni “senza contare che”, “senza dire che” significano “tanto più”, “inoltre”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  101. domenico scrive:

    -la volpe è un mammifero
    -le volpi sono mammiferi
    -le volpi sono dei mammiferi

    giuste?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Domenico, le frasi sono giuste.
      A presto
      Prof. Anna

  102. Steffy scrive:

    Gentile Prof.ssa Anna,

    Si dice “Lei si veste sportivo o sportiva”? Secondo me, si dovrebbe dire “sportivo” perché è un avverbio.

    Grazie mille

    • Steffy scrive:

      È vestita sportiva o sportivo? Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Steffy, “sportivo” è un aggettivo, non un avverbio, quindi concorda con il nome a cui si riferisce: “lei si veste sportiva”, “lei è vestita sportiva”; l’avverbio in questo caso è “sportivamente”.
      A presto

      • Steffy scrive:

        Grazie mille ☺️

  103. 1 Non dite che io sia lento
    2 Non ricordo mai dove metto l’automobile
    3 Mi scordo sempre dove metto l automobile

    … Nella prima il congiuntivo nella subordinata credo sia corretto in quanto nella principale abbiamo “dire” in forma negativa. Nella seconda, come nella terza, abbiamo delle interrogative indirette introdotte da “dove”. Nella seconda, in più, abbiamo l avverbio “mai”; nella terza “sempre”. Ora, essendo delle indirette, potremmo scegliere tra l indicativo e il congiuntivo nell indiretta stessa. Tuttavia, i due avverbi mi farebbero optare per l indicativo nell indiretta, in quanto “mai”, nella seconda frase, significa “in nessun momento”, “in nessun caso” (per lo più in frasi negative); mentre “sempre” indica continuità e ripetizione nel tempo. Insomma, entrambi gli avverbi, nelle rispettive frasi, danno oggettività, certezza nel tempo delle azioni: “Non ricordo mai dove metto l’automobile (è una certezza, mi dimentico ogni volta dove parcheggio l automobile)”; “Mi scordo sempre dove metto l automobile (stesso discorso, è una certezza: parcheggio l automobile, e dopo qualche ora, ad esempio, non ricordo dove io l abbia messa)”. Certo, se scegliessi il congiuntivo, nella seconda e nella terza frase, non sarebbe comunque scorretto, in quanto, alla fine, l’uso dell’indicativo e del congiuntivo, nelle indirette, di solito non risponde all’alternanza indicativo = oggettività, congiuntivo = soggettività; ma dipende invece per lo più da fattori stilistici, per cui l’indicativo si usa negli scritti più informali, mentre il congiuntivo si usa in contesti più formali e letterari: “Non ricordo mai dove io metta (ma anche “metto”) l’automobile”; “Mi scordo sempre dove io metta (ma anche “metto”) l automobile”.

    Crede che possa reggere il mio ragionamento? Io penso di sì.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Filippo Maria, nella prima interrogativa indiretta ci vuole l’indicativo: non dite che sono lento; gli altri ragionamenti sono corretti.

      • Ok, nella prima frase credo d aver capito. Come già avevo scritto in un altro commento, nella subordinata oggettiva, in questi casi, ci vuole l indicativo perché il “non dite” della principale, nonostante sia in forma negativa, esprime perentorietà, quasi un ordine: “non dite”, “non vi azzardate a dirlo”; e poi, cosa più importante, l indicativo, nella subordinata, è corretto, perché non stiamo esprimendo un dubbio, ma un dato di fatto: e cioè “sono realmente lento”, e rispetto a ciò, dico io, vi “ordino”(o comunque vi invito perentoriamente) di non dirlo.

        Corretto?

        • Zanichelli Avatar

          Caro Filippo Maria, è corretto.

  104. Federico scrive:

    “Prima che” vuole il congiuntivo:

    “Prima che io raggiunga quel traguardo, passerà dal tempo”.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Federico, è esatto.

  105. Mattia scrive:

    “Ovunque”:

    “Ovunque sia andato, ha lasciato un segno”

    …come congiunzione e con il senso di “In ogni luogo in cui”, “ovunque” introduce una frase relativa con il verbo al congiuntivo (come nell’esempio), ma anche all’indicativo. La stessa frase potremmo scriverla in questo modo, senza che il senso cambi: “Ha lasciato un segno ovunque (e cioè “in ogni luogo in cui) sia andato (ma anche “è andato”)”.

    Credo sia esatto.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Mattia, è esatto.

      • Mattia scrive:

        …e al passato: “Ovunque andasse, lasciava un segno”, sarebbe “Lasciava un segno, in ogni luogo in cui andava”.

        Corretto?

        • Mattia scrive:

          Anche scritta così: “Ovunque andasse, avrebbe lasciato il segno”; e cioè “In ogni luogo in cui andava/andasse, avrebbe lasciato il segno”.

          • Zanichelli Avatar

            Caro Mattia, esatto.

        • Zanichelli Avatar

          Caro Mattia, è corretto.

  106. Filippo scrive:

    “ANDARE DRITTO/A/I/E”:

    Allora, se considerassimo “dritto” come aggettivo, dovremmo concordare quest’ultimo sempre in genere e numero col nome cui si riferiscono. Diversamente, se considerassimo “dritto” come avverbio, sarebbe invariabile, ovvero avrebbe una struttura fissa, non modificabile o declinabile. Facendo un paio d’esempi (come avverbio): “Signora, deve andare dritto (indeclinabile)”; come aggettivo, e col significato di “Furbo”, “accorto”: “Sei stata dritta a non farti vedere (declinabile al femminile); “Siete stati dritti a non farvi vedere”, “Siete state dritte…” In un’ultima analisi, userei l’avverbio “dritto”, in riferimento al verbo “andare”, perché ciò che deve essere dritto è il modo in cui si
    compie l’azione espressa dal verbo “andare”, non colei o colui che compie tale azione.

    Giusto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Filippo, è giusto.

      • Filippo scrive:

        Altri esempi con “dritto” in forma di avverbio e quindi invariato in-o: “Amel, vai sempre dritto” e “Amel, devi andare dritto”.

        Mi sembra giusto

        • Zanichelli Avatar

          Caro Filippo, è giusto.

  107. Lino scrive:

    Lontano è sia aggettivo (e quindi si accorda per genere e per numero: lontana, lontani, lontane) sia avverbio (e quindi rimane invariato). In molti casi si può usare indifferentemente l’uno o l’altro. Perciò “State lontano da lei (lo intendo come avverbio invariabile e quindi rimane maschile)” e “Voi state lontani da lei” è pure corretto (e allora sto usando l’aggettivo, e quindi si accorda per genere e per numero col pronome “Voi”; ah, il verbo “stare=state” introduce un predicato verbale, e l’aggettivo qualificativo “lontani” specifica la qualità del pronome “voi”).

    Tutto corretto?

    Corretto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Lino, è corretto.

    • Lino scrive:

      Altri esempi con “lontano” in forma di aggettivo e di avverbio. Come avverbio e con il verbo “andare” che si presta bene a questo tipo di avverbio: “Francesca, devi andare un po’ piú lontano”. Come aggettivo: “La scadenza del contratto è ancora lontana (accordo per genere e per numero al femminile)”.

      Penso sia corretto

      • Zanichelli Avatar

        Esatto, caro Lino.

  108. Luca scrive:

    “Troppo”:

    “Troppo” può essere sia avverbio sia aggettivo. Se usato come avverbio accompagna il verbo e rimane invariato (-o); se aggettivo, trova l’accordo in genere e numero eventualmente con un sostantivo.

    1) “Avevo troppo fame” (avverbio)
    2) “Avevo troppa fame” (aggettivo che segue il sostantivo “fame”).

    Penso sia esatto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luca, è corretto.

  109. Elisa scrive:

    “In tal guisa” significa “cosi” o “in questo o in quel modo, in questa maniera” e così via:

    1)”Non è possibile instaurare un rapporto con una persona in tal guisa (e cioè “cosi”, “in questo modo”)”.

    Penso sia corretto

    • Zanichelli Avatar

      Esatto.

  110. Giuseppe scrive:

    L’avverbio è una parte invariabile del discorso” perché non concorda con alcun elemento della frase e la sua forma resta sempre invariata. Esempio “Ha studiato parecchio” (“parecchio” è un avverbio; e non diremmo mai, come avverbio, “parecchia”: “Ha studiato parecchia”). Insomma, gli avverbi non sono variabili come gli aggettivi: “A teatro c’era parecchia gente”. In sintesi, l’avverbio, rispetto all’aggettivo ad esempio, è quella parte invariabile del discorso che, a differenza di nomi, verbi e aggettivi, non subisce variazioni di genere (maschile o femminile) e numero (singolare o plurale). L’aggettivo invece può essere variabile: e cioè subisce variazioni di genere (maschile o femminile) e numero (singolare o plurale). Esempi: “parecchio denaro” (maschile singolare), “lo rividi dopo parecchi giorni” (plurale maschile), “parecchia cattiveria “(femminile singolare), “parecchie ingiustizie” (femminile plurale). In questi ultimi esempi “parecchio” è aggettivo e varia.

    Penso sia corretto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giuseppe, è esatto.

  111. Ettore scrive:

    Ancora su “dritto” avverbio o aggettivo:

    …Può avere entrambe le funzioni. Come avverbio è invariabile in-o. Come aggettivo concorda al nome con il genere e il numero. “Cara, devi andare dritto”, “Caro, devi andare dritto”, “Cari, dovete andare dritto” e “Care, dovete andare dritto”; in queste “dritto” è un avverbio di luogo e resta invariato in-o nonostante il genere e il numero del soggetto. “I ragazzi guardarono dritto negli occhi le ragazze”, in quest’altra “dritto” è usato come avverbio di modo ed è, quindi, invariabile in -o. Esempi di aggettivo: “Un bel paio di gambe dritte (non “dritto”) e slanciate”, in questa l’aggettivo concorda in genere e numero al nome “gambe” (che è un sostantivo plurale femminile) perciò diremo “gambe dritte”. Comunque con i verbi di moto è sempre meglio utilizzare “dritto” come avverbio che come aggettivo. Certamente non sarebbe scorretto dire “Maria, tu vai sempre dritta”, quindi concordare l’aggettivo al soggetto femminile “tu” (che risulta essere “Maria”); ma sarebbe meglio usare l’avverbio “dritto” (invariato in-o), perché ciò che deve essere dritto è il modo in cui si compie l’azione espressa dal verbo “andare”, non colei che compie tale
    azione.

    Penso sia corretto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Ettore, è corretto.

      • Lucia scrive:

        Anche con l’espressione “rigare dritto” il ragazzo è simile a quello riportato qui sopra…

        “Rigare dritto”:

        …è una locuzione e significa “comportarsi correttamente”. Se “dritto” è usato come avverbio, rimane invariato in-o, al di là del genere e numero del soggetto: “Noi righiamo dritto”. Se usato come aggettivo, lo stesso trova l’accordo in genere e numero con il soggetto: “Noi righiamo dritti”. Con questo tipo di locuzione, però, è preferibile “dritto” come avverbio: “Voi righerete dritto”, in quanto il verbo “rigare”, e quindi “filare”, si avvicina al verbo “procedere”, il quale (letteralmente ‘andare avanti’, anche in senso figurato come nell’espressione “rigare/filare dritto”) è un verbo intransitivo che ha diverse possibilità di costruzione: tra cui, ad esempio, come verbo monovalente (e quindi che necessita di un unico argomento che è il soggetto, ad esempio: “Loro rigano, procedono…”) che può essere completato da un avverbio (“dritto”, e cioè, ad esempio, “Loro rigano dritto”) o da un’espressione di modo (procedere bene/male, con lentezza, a rilento, senza indugio, per esclusione ecc; rigare- procedere- dritto). E poi è preferibile usare l’avverbio “dritto” con l’espressione “rigare dritto” perché con i verbi di moto è sempre meglio utilizzare “dritto” come avverbio. Infatti “rigare”, ma anche “filare”, significa appunto “procedere”, “avanzare”, quindi verbi di moto seppur intesi, in questo caso, in senso figurato.

        Penso sia corretto

        • Zanichelli Avatar

          Cara Lucia, è corretto.

  112. Luca scrive:

    Gentile prof Anna

    se una frase contiene più avverbi,la regola di collocazione rimane ancora libera?

    “è decisamente più complicato”
    “il secondo film è molto/poco più bello del primo.”

    posso scrivere “più decisamente” “più molto/poco”?

    grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luca, quel “più” si riferisce a “complicato” e a “bello” quindi va collocato immediatamente prima a questi due aggettivi.
      Un saluto

  113. Daniele scrive:

    L’avverbio può modificare il significato di un verbo: “Le cose vanno meglio del previsto”. “Meglio” è un avverbio di modo e maniera. Per quanto riguarda la posizione dell’avverbio, se l’avverbio si riferisce a un verbo, si colloca dopo di esso (come l’esempio).

    Mi pare corretto.

    • Zanichelli Avatar

      Esatto.

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