Buongiorno cari lettori e lettrici di Intercultura blog, come state? Oggi parleremo dei verbi modali, come si coniugano e quando si usano.
Buona lettura!
Prof. Anna
I verbi potere, dovere e volere sono considerati verbi modali o servili perchè servono all’infinito che di solito li segue aggiungendo un’idea di possibilità, volontà, obbligo o necessità. Anche il verbo sapere quando esprime una capacità ha valore di verbo modale. Questi verbi hanno la caratteristica di essere seguiti da un verbo all’infinito.
Possono essere usati autonomamente, per esempio: voglio un gelato;non ne posso più; mi devi un favore.
Oppure possono precisare il significato del verbo che li segue all’infinito.
POTERE
Vediamo come si coniuga il presente indicativo di potere:
io | posso |
tu | puoi |
lui / lei | può |
noi | possiamo |
voi | potete |
loro | possono |
Il verbo potere indica un’idea di possibilità ed è seguito da un verbo all’infinito:
Possiamo mangiare fuori stasera. ⇒ con questa frase indico la possibilità di mangiare fuori stasera.
Molto frequente è l’uso del verbo potere nelle frasi interrogative:
– Puoi venire al cinema stasera?
– No, non posso venire (ma anche solo: no, non posso)⇒si esprime l’idea dell’impossibilità di andare al cinema, non perchè non lo si vuole, ma perchè non si può.
Si può usare per chiedere qualcosa in modo gentile:
– Posso avere un bicchiere d’acqua per favore?
– Puoi aiutarmi ad apparecchiare?
Possiamo usare potere quando vogliamo chiedere il permesso:
– Posso usare la tua macchina stasera?
– Posso offrirLe qualcosa da bere?
VOLERE
Vediamo la coniugazione del presente indicativo:
io | voglio |
tu | vuoi |
lui / lei | vuole |
noi | vogliamo |
voi | volete |
loro | vogliono |
Il verbo volere può essere usato autonomamente: voglio un caffè; volete un caffè?.
Oppure può essere seguito da un verbo all’infinito esprimendo un’idea di volontà.
Si può usare per esprimere un desiderio:
Voglio andare in vacanza!
Vogliamo vivere su un’isola.
Oppure in frasi negative:
Non vogliamo discutere con te.
Non voglio vederti mai più!
In frasi interrogative si può usare per fare una richiesta:
Ragazzi, stasera volete andare a mangiare una pizza?
Vuoi bere un po’ di vino?
Vediamo la differenza tra potere e volere:
Vuoi venire con noi in biblioteca oggi pomeriggio? ⇒in questa frase si chiede se c’è la volontà, il desiderio di andare in biblioteca.
Puoi venire in biblioteca oggi pomeriggio? ⇒ in questa frase si chiede se c’è la possibilità di andare in biblioteca.
DOVERE
Ecco il presente indicativo:
io | devo |
tu | devi |
lui / lei | deve |
noi | dobbiamo |
voi | dovete |
loro | devono |
Il verbo dovere si può usare in modo autonomo con il significato di essere debitore, dovere restituire:
Ti devo un caffè! ⇒ ti sono debitore di un caffè.
Luca mi deve dei soldi. ⇒Luca mi deve restituire dei soldi.
Può essere seguito da un verbo all’infinito e esprime una necessità:
Dobbiamo andare dal dottore.
Devo fare la spesa.
Può esprimere un obbligo:
Devi rispettare le leggi.
Non dovete bere alcolici quando guidate.
Il verbo dovere si può usare per dare consigli o suggerimenti:
Se vuoi dimagrire devi fare esercizio fisico.
Se ti piacciono le commedie devi assolutamente vedere questo film.
SAPERE
Anche il verbo sapere può avere un valore modale nel significato di "essere capace di".
io | so |
tu |
sai |
lui / lei | sa |
noi | sappiamo |
voi | sapete |
loro | sanno |
Il verbo sapere può essere usato in modo autonomo con il significato di conoscere: so l’italiano molto bene; sapete l’ora?.
Seguito da infinito assume il significato di "essere capace di":
Marta e Fatima sanno cucinare molto bene. ⇒Marta e Fatima sono capaci di cucinare molto bene.
Marco non sa nuotare. ⇒Marco non è capace di nuotare.
– Sapete fare questo esercizio?⇒ siete capaci di fare questo esercizio?
– No, non lo sappiamo fare. ⇒ no, non siamo capaci.
Mi piace tantissimo questo sito, grazie per tutto, adesso sono più brava con la lingua italiana perchè ho il tuo aiuto. 🙂
Cara Elisabeth, sono contenta che il tuo italiano sia migliorato, continua così!
a presto
Prof. Anna
this is very nice.l’m just 3months in italy and need to learn the language,l believe with this l will make it.thanks and God bless you.
Ciao Lenna, benvenuta sul nostro blog!
un saluto
Prof. Anna
Sono felicè per potere participare di questo sito!
io sono principiante .Apprezzo questo blog.
Grazie e a presto.
sono molto contente di avere scoperto questo sito
Ciao Josiane, benvenuta su Intercultura blog!
A presto
Prof. Anna
Bonjourno cedric 😉
Io non riccordo se già lo ho domandato, ma! però voglio sapere come lavorare con il verbo reflessivi al tempo passato prosimo
Cara Irina, affronteremo questo argomento trattando del passato prossimo, ma posso dirti che i verbi riflessivi vogliono come ausiliare sempre il verbo essere. Per esempio: io mi sveglio – io mi sono svegliato; tu ti vesti – tu ti sei vestito.
A presto
Prof. Anna
Sono contenta e soddisfata rerche ho trovato questo sioto!Mi aiuta tanto per imparare bene lingua l^italiana. Grazie perche esistete….
Cara Sonya sono molto contenta di poterti essere utile e grazie a te per la tua gentilezza.
Un saluto
Prof. Anna
mi piace questo sito tanto…cosi posso praticare il mio italiano..
Mi piace molto questo sito,perchè sono principiante in italiano e ho un dubbio sul verbi modali e Lei mi ha aiutato ( scusa se sbaglio nel scritto ). Rosa Maria
Cari lettori e lettrici di intercultura blog,
Sono un’insegnante d’italiano in Bulgaria e mi chiamo Angelina Lozanova.Purtroppo nel nostro paese mancano i libri coerenti alle nuove esigenze europee dell’apprendimento ed insegnamento della lingua italiana nei corsi specificati.Io ed i miei allievi non abbiamo la possibilità di comprarli.Un corso di 100 ore d’italiano costa ad un allievo 80 euro ed io ricevo 0.50 euro all’ora.
Vi chiedo,gentilmente di spedirci in Bulgaria i libri di seconda mano e i materiali didattici per qualsiasi livello della conoscenza d’italiano.
Se avete la possibilita’ potrete mandarmi anche i libri e i materiali in PDF formato.
Resto alla vostra disposizione per qualsiasi chiarimento alla email: ang.lozanova@abv.bg
Cara Anagelina, come ogni professore, puoi richiedere dei libri saggio gratuiti relativi alle materie che insegni. Il corso di italiano “Noi” copre i livelli A1-A2 del quadro di riferimento europeo e “Noi due” i livelli B1-B2.
Scrivi un email a vendite@zanichelli.it , spiegando quali corsi tieni e quanti alunni interessati ai libri vi sono.
Indica di quali testi sarebbe utile ricevere un saggio.
Ti risponderanno presto e ti diranno cosa è possibile inviarti.
un saluto
Prof. Anna
Ben fatto. grazie
Grazie tante.
Da due anni sto imparando l’italiano e ci sono tante cose che ho bisogno di aiuto. Questo sito mi è molto piaciuto.
Ciao.
Devanizio
Caro Devanzio, grazie a te per il tuo commento.
A presto
Prof. Anna
Gentile Professoressa Anna,
Sono in Italia da due anni e sono studentessa nel’università di Dams. Ho un problema e per il questo problema ho bisogno alla Sua consulenza. Allora ho problema di ricordare le parole, se anche studio per 10 ore dopo mi dimentico le parole di nuovo.Quindi ho cominciato naturalmente allontanarmi dalla lingua Italiana e la questa situazione non è bella :/ Non so che con quale modo se studio sarebbe utile?
Cordiali saluti.
Serenat
Cara Serena, imparare una lingua è sempre un percorso lungo e complesso e ci vuole pazienza, quindi non ti scoraggiare!
Detto questo potresti provare a dividere quello che devi studiare in piccole parti e, dopo averle lette, provare a ripeterle ad alta voce pù volte scrivendo su un quaderno le parole che per te sono più difficili da ricordare, in modo da creare un elenco di parole insieme al loro significato, a volte scrivere le cose ce le fa ricordare meglio. Sarebbe molto utile studiare con compagni italiani che potrebbero aiutarti e stimolarti. Fammi sapere come va e se hai bisogno non esitare a scrivermi.
In bocca al lupo!
Prof. Anna
Buongiorno a tutti!
Nel testo di un libro ho incontrato la frase: “Sembra che a questo si debba l’incremento delle richieste nei paesi dell’Est europeo”. E sinceramente non mi e’ chiaro il significato di “si” prima della forma verbale “debba”. Che cosa esprime questa parola “si”??? Grazie.
Cara Anna, l’espressione “si deve a” significa “è merito di”, “è grazie a”.
Un saluto
Prof. Anna
Il significato l’avevo capito, e’ che non riesco a capire perche’ si usa la forma “si deve” , visto che essa e’ impersonale, ma c’e’ il soggetto – la parola “incremento”. forse sbaglio io, ma vorrei capire che forma e’ “si deve”? Anna, se potesse spiegare dal punto di vista grammaticale (anche profondo) Le sarei molto grata. Un salutone!
Cara Anna, in questo caso la particella “si” introduce una forma passiva: “si deve”; il passivo puà essere formato da questa particella che precede la forma attiva di un verbo di tempo semplice, questa costruzione si può usare solo alla terza persona (singolare o plurale), per esempio: in questo negozio si vendono abiti usati (= in questo negozio sono venduti abiti usati); quindi: “sembra che a questo si debba l’incremento” = “sembra che a questo sia dovuto l’incremento”.
Un saluto
Prof. Anna
Bellissima idea, bellissimo sito. Molto utile per chi ha desiderio di conoscenza
Grazie Roberto!
A presto
Prof. Anna
buona sera io vado in corso per imaprare la lingua italiana,pero voglio comunicare con cualquno,posso mi aiuto,gracie prelirminarmente :))
Cara Florina, cerca di parlare italiano con qualcuno oppure, se questo non è possibile, potresti provare a tenere un diario, ovvero un quaderno nel quale scrivi tutti i giorni quello che fai e quello che pensi, se hai delle difficoltà o non sei sicura che quello che hai scritto sia corretto, scrivimi pure, ti aiuterò a correggerlo.
Un saluto
Prof. Anna
Questo sito e’ molto utile.
Salve Prof. Anna,
ho letto che esiste ancora un verbo modale – solere. Ma non ho mai visto il suo uso. Quanto spesso si usa? O forse invece non si usa più nella lingua italiana contemporanea?
Ilga
Cara Ilga, il verbo “solere” significa “avere l’uso, la consuetudine”, “essere solito”, questo verbo è poco usato nella lingua parlata, lo si trova in alcune espressioni, per esempio: come si suol dire (=come è abitudine dire).
A presto
Prof. Anna
Grazie mille Prof. Anna,
Lei è sempre molto gentile.
Carissimi saluti,
Ilga
Ciao professoressa Ana piacere, avito in Venezuela sto impariando la lingua Italiana voglio apartenere a questo gruppo come posso farlo
grazie mille!
Cara Maribel, fai già parte di questo gruppo! Scrivimi quando vuoi se hai dei dubbi o hai bisogno di chiarimenti.
A presto
Prof. Anna
Prof. Anna, piacere!
Si deve dire ‘nel quartiere’ o ‘in quartiere’?
Grazie,
Mia
Brasile
Cara Mia, userò la preposizione articolata “nel” se dopo la parola “quartiere” c’è un aggettivo o un complemento di specificazione, per esempio: “vado nel quartiere vicino a casa tua”, mentre userò la preposizione semplice “in” se non specifico di quale quartiere si tratta e quindi si presume che sia il mio quartiere.
A presto
Prof. Anna
Gentile Prof. Anna
mi potrebbe chiarire un dubbio?
Si dice: so cucinare, so guidare
In quali occasioni il verbo sapere si segue dalla preposizione di? per esempio si dice: so di essere la piu intelligente ?
La ringrazio in anticipo
Sissi
Cara Sissi, il verbo “sapere” ha anche la funzione di verbo servile nel caso in cui significhi “essere capace” “essere in grado” in questo caso è seguito da un verbo all’infinito senza una preposizione, per cui “so cucinare” significa “sono capace di cucinare”, mentre “sapere di” significa “essere a conoscenza di” “essere consapevole di”, ti propongo due esempi: “so cucinare bene” significa “sono in grado di cucinare bene”, mentre “so di cucinare bene” significa “sono a conoscenza del fatto che cucino bene”.
Un saluto
Prof. Anna
Mille grazie!
AIUTOOOO!!!!! non ho capito nienteeee!!!
Cara Profesora: Sono messicano e sto imparando l’italiano nella cita del Messico. Io trovo questo sito moltoinetresante, ma una dubbia, quando devo scrivere poter o potere? Mi fa garbuglio…
tante Grazie per la vostra aiuta.
Oswaldo Castelán
Caro Oswaldo, puoi usare entrambe le forme senza distinzione, diciamo che la forma “poter” fa parte di un linguaggio più letterario.
Un saluto
Prof. Anna
vorrei sapere come si usano gli aussiliari essere ed avere coi verbi modali al passato prossimo. Grazie, Lara
Cara Lara, “dovere, volere, potere” hanno l’ausiliare “avere” se usati autonomamente, quando invece hanno valore modale (cioè seguiti da un infinito) prendono l’ausiliare del verbo che accompagnano: ho parlato: ho dovuto parlare; sono andato: sono dovuto andare.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna,
oltre alla differenza tra potere e sapere credo sia utile anche spiegare l’uso del verbo riuscire, in quanto, in molte lingue straniere, questi tre verbi sono “riassunti” in un unico verbo.
Anche la differenza tra i verbi sapere e conoscere è spesso causa di confusione tra gli studenti stranieri.
Grazie
Stefano
moi nombre es chiara!!! y no entiendo ndde nd!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
grazie peqhe posso participare molto per essami
muchas gracias, es de mucha ayuda
Cara prof. Anna sono una studentessa dell Orientale di Napoli, facendo delle ricerche per trovare chiarimenti riguardo il caso modale ho trovato questo sito utilissimo . Leggendo qualche commento da parte degli alunni ho contnuato senza fermarmi e mi sono stati molto di aiuto i vostri commenti. Nonostante sia al secondo anno incontro ancora tante difficoltà per quanto riguarda la grammatica italiana ma non mi scoraggio :). Ci tenevo a farle i miei complimenti e farle sapere che consuletò questo sito.
Cordiali Saluti
Alena Belmonte
Cara Alena, benvenuta su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
é sempre bello poter ripassare le cose a volte si disimparano, o sono scontate, mi piace questo sito.
mi piace questo sito
mi piace tanto questo sito .molto interesante e semplica per usarlo!mi sta aiutando molto.28.12.2012
Cara Natalia, benvenuta su Intercultura blog!
A presto
Prof. Anna
Mi piace questo post, perche c`è ha molto esempio .. sono uno nuovo studente,sono a Reggio Emilia.
bellisimo !
grazie !
Caro Jo Jo, benvenuto su Intercultura blog!
Un saluto
Prof. Anna
CARA PROFESSORESSA VORREI SAPERE SE IL VERBO GIUNGERE PORTA IL AUSSILIARE ESSERE O AVERE AL PASSATO PROSSIMO, GRAZIE, LARA
Cara Lara, “giungere” in quanto verbo di movimento vuole l’ausiliare “essere”: io sono giunto.
A presto
Prof. Anna
Mi e servito scelto questa pagina
salve professoressa , vorrei sapere se la frase
“mi devi aver sbagliato per qualcun altro” è corretta. grazie
Caro Fabio, la frase che mi scrivi non è corretta, si dice “mi devi aver scambiato per qualcun altro”.
A presto
Prof. Anna
questa frase e giusta solo voglio sapere di cose che potrebbero andare bene
Caro Andrea, non so se ho capito bene la tua domanda, vuoi sapere se è corretta la frase: “solo voglio sapere di cose che potrebbero andare bene”? Se è così, è meglio scrivere: “voglio solo sapere quali sono le cose che potrebbero andare bene”.
A presto
Prof. Anna
mi piace moltissimo!
“Perché” si scrive con l’accento acuto e non con l’accento grave. Non è quindi corretto quanto scritto nella frase 6 (perchè, anziché perché)
Cara Martina, c’è un errore che provvederò subito a correggere. Grazie per la segnalazione.
A presto
Prof. Anna
Gent.ma Prof. Anna, il verbo “cercare” può essere considerato modale?
Come fare l’analisi, logica e del periodo, della seguente frase?
“Cerca di essere un po’ più educato”?
Grazie mille!
Elena
Cara Elena, “cercare” non può essere considerato un verbo modali, infatti una delle caratteristiche di questi verbi è essere seguiti da un infinto senza la preposizione, questo non accade per il verbo “cercare” (cercare di) che nella frase che mi proproni introduce una proposizione oggettiva.
Un saluto
Prof. Anna
…Mi scusi, Prof, ma ho un altro dubbio.
Alcuni indefiniti sono aggettivi se accompagnano il nome, pronomi se lo sostituiscono.
E se accompagnano un pronome, come ad esempio in “Tutti noi abbiamo fatto festa”?
Grazie ancora!
Elena
Cara Elena, per avere funzione di aggettivo deve accompagnare un nome, quindi in questo caso “tutti” è comunque un pronome.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna
Per favore: 1- come si fa il passato prossimo con un pronome diretto forte? Esempio per favore.
2- come si fa il passato prossimo con un pronome indiretto atono e con un pronome indiretto forte?Esempio per favore.
Grazie mille.
Maria Helena
Grazie mille per aver chiarito i miei dubbi, Prof. Anna.
Ma mi resta ancora quello su come eseguire l’analisi logica della frase “Cerca di essere un po’ più educato”.
Non riesco ad andare oltre a “Cerca”: P.V.
“Tu”: Sogg. sott.
E forse “di essere”: C.O.
E magari “più educato”: C.P.S. (???)
Grazie ancora per la pazienza!!!
Elena
Cara Elena, si tratta di due frasi, in quanto abbiamo due verbi: -cerca= predicato verbale; -di essere: predicato nominale(copula); -più educato= complemento predicativo del soggetto.
Un saluto
Prof. Anna
..Scusi la mia pedanteria, Prof. Anna, ma se “di essere” è copula, allora “un po’ più educato” non è nome del predicato?
Devo averla indotta io in errore, perché nella mia analisi sbagliata avevo considerato “essere” verbo predicativo (lo avevo equiparato a comportarsi…)
Grazie
Elena
Cara Elena, hai ragione, si tratta di nome del predicato perché il verbo è “essere”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie Prof. Anna, ora ho le idee chiare! ;))
Gentile Profssa
vorrei sapere se la frase: lo spettacolo del quale io be faro’ parte in qualita’ di attore- regista” eccc,..
se e’ corretta.
. Grazie mille
Caro Pagalas, la frase è corretta (non capisco “be”, è un errore di battitura?), potresti anche dire: lo spettacolo a cui prenderò parte in qualità di….
Un saluto
Prof. Anna
Sapete dirmi qualè il soggetto della seguente frase?
mi piace raccontare barzellette. (Il verbo piacere è un verbo modale?)
Cara Luana, in questo caso l’intera frase “raccontare barzellette” funge da soggetto di “mi piace” (è una proposizione soggettiva): raccontare barzellette piace a me (piacere non è un verbo modale).
Un saluto
Prof. Anna
Ciao Prof.ssa Ana
Questo sito è davvero molto interessante. Sono studente e per me sono una bendizione.
Grazie mille.
Abbraccio a te
Odilson
Caro Oldilson, benvenuto su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Sto migliorando, grazie per il vostro aiuto.Abbraccio.
Gentile Prof.ssa Anna
è accettabile la seguente frase ipotetica (scritta in una lettera da un cliente di un albergo che ha smarrito il suo cellulare presumibilmente nell’albergo stesso): “Se doveste trovare il mio cellulare, potete chiamarmi a questo numero …”
O si è costretti a usare la struttura canonica del periodo ipotetico: “Se doveste trovare il mio cellulare, potreste chiamarmi a questo numero …” ?
La saluto cordialmente
Giorgio
Caro Giorgio, la frase che scrivi è accettabile.
A presto
Prof. Anna
Prof. Anna ho bisogno di una correzione… la frase ” è bello essere voluto bene” è corretta? perché nonostante creda di si, suona un po’ male.
Caro Marco, la frase non è corretta, puoi dire: “è bello essere benvoluto”, “essere benvoluti” significa essere stimati, riscuotere affetto, oppure puoi dire “è bello essere amato”.
A presto
Prof.. Anna
grazie per i tuoi auiti
Un po’ troppo sempliciotti questi esercizi:-)
Un po’ troppo sempliciotti questi esercizi:-)
Ma nell’insieme un ottimo servizio.
Bravo. Ringrazio.
Trovo molto interessante questo post
Qual è il soggetto di frasi del tipo “ci vuole pazienza”?
E se dicessi “ci vuole pazienza e bontà” dovrebbe essere “Ci vogliono pazienza e bontà”?
Grazie!
Caro Antonio, il soggetto è “pazienza” infatti nella frase dove i soggetti sono due “pazienza e bontà” il verbo deve essere al plurale (ci vogliono).
A presto
Prof. Anna
Evviva ho fatto tutto bene
Molto brava Miriam!
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof.Anna
la sua disponibilità sembra pari alla sua pazienza…e colgo anch’io l’occasione.
Insegno per diletto l’italiano in terra russa,ho incontrato qualche difficoltà nello spiegare perchè nella frase “Vorrei darti quel libro ma non ce l’ho” opposto a …”non c’è più a casa”.
Come faccio a spiegare ad un parlante russo l’uso di quella particella “ce” o di quella “ve” nella frase “di libri non ve ne sono più” ?
Grazie
Caro Rolando, “ci” quando è seguito da un altro pronome si trasforma in “ce” (in questo caso è seguito da “lo”), per approfondire questo argomento ti consiglio di leggere questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=2144
A presto
Prof. Anna
Ciaoooo, la mia prof me lo aveva spiegato in modo diverso ma in questo modo lo capisco molto meglio. Grazie a presto, fede
Un favore…
Ma la capacità che vuol dire nei verbi e un’alta probabilitá???????
Cara Fede, non ho capito bene la tua domanda, prova a spiegarmi meglio.
A presto
Prof. Anna
Prof. Anna …ci vuole l’accento o no nelle seguente frase :
ne educato ne gentile……
grazie ( nel dubbio )
Cara Ila, la congiunzione “nè” va scritta con l’accento.
Un saluto
Prof. Anna
Prof. Anna …ci vuole l’accento o no nella seguente frase :
ne educato ne gentile……
grazie ( nel dubbio )
Prof Anna, per favore sono studante d’italiano e ho un dubbio.
Quale aussiliare è justo in questo caso?
Lei non ha riuscito capire.
Lei non è risucito capire.
Caro Paulo, è corretta la frase: “lei non è riuscita a capire”.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno. Vorrei saper se la frase “fai cosa vuoi” è corretta o se è meglio dire “fai quello che vuoi”.
La ringrazio
Cara Lilla, è corretto dire “fai quello che vuoi”.
A presto
Prof. Anna
Mi scusi ho scritto “giusto” di modo sbagliato, con la lettera “J” come si scrive in portuguese.(justo)
Ciao un piacero
Caro Version, benvenuto su Intercultura blog!
A presto
Prof. Anna
Salve professoressa Anna, grazie per il materiale. Vorrei sapere perché nella frase “non ne posso più” si usa la particella Ne e non Ci? Grazie!!!
Cara Dore, “non poterne” è una forma idiomatica, queste forme verbali si coniugano con uno o due pronomi o particelle pronominali che fanno assumere al verbo un significato diverso da quello originale e sono molto usate nel linguaggio colloquiale, in questo caso significa “essere stanchi di qualcosa”, dove quel “di qualcosa” è espresso dalla particella “ne”.
Un saluto
Prof. Anna
salve: ho bisogno di aiuto. devo capire se i verbi modali dovere e potere hanno l’imperativo. in molte griglie non è segnato, ma allora perché volere all’imperativo c’è???? se poi considero le frasi di esempio: vuoi aiutarmi?-puoi dire la verità? -potete stare zitti? volete seguire la lezione? ecc.
allora mi chiedo: non sono forse questi esempi di imperativo? (imperativo con valore di consiglio-richiesta-esortazione)
vi supplico di rispondermi, anche in privato… mille grazie!
Cara Nina, i verbi servili non hanno l’imprativo, ma si può usare il congiuntivo esortativo: per esempio “vogliate”, mentre nelle frasi che mi scrivi non sono presenti imperativi ma indicativi, il significato stesso di questi verbi esprime talvolta un obbligo o una volontà o una possibilità ed è per questo che non hanno l’imperativo.
Un saluto
Prof. Anna
Buon giorno,
gentilmente mi può indicare se è corretta o meno questa frase alla fine di una lettera/mail ?
La ringrazio anticipatamente.
“Grazie per farmi sapere” o “Ti ringrazio per farmi sapere il prima possibile.”
Emanuele.
Caro Emanuele, meglio dire: “ti sarò grato se mi farai sapere il prima possibile”.
Un sauto
Prof. Anna
Grazie della risposta!
Salve a tutti, spero qualcuno mi risponda…all’improvviso ho avuto il dubbio sul sì (con l’accento) e si (senza accento) nella frase “speriamo di si/sì”…il quesito è… con accento o senza il sì in questa frase?
Caro Hh, in questo caso l’accento ci vuole.
Un saluto
Prof. Anna
Salve prof,
sono felice di venire è un verbo modale , fraseologico o altro?
Grande! Grazie mille, l’ho trovato molto utile!
Sono d’accordo con Nafisa. Questa volta, tutti gli esercizi sono stati bene!!! Così l’esame di domani sarà più facile per me.
Buongiorno professoressa. Vorrei sapere il significato del verbo “dovere” in questo caso : devo averti scambiato per qualcun’altro. Non è un’obbligo né un consiglio o suggerimento…grazie!
Cara Marina, in questo caso “dovere” significa “essere possibile, essere probabile”: “è probabile che io ti abbia scambiato per qualcun altro (senza apostrofo).
Un saluto
Prof. Anna
mi sembrano esercizi molto facili, grazie di tutto. Ciao
MI PIACE MOLTO CUESTO SITO. E DE MOLTA AIUTA
Cara Edith, benvenuta su Intercultura blog! Se hai delle domande non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Sono principiante… e questa vostra lession mi ha aiutato tanto con il uso del verbo sapere! Gli esercizii sono bravi…! Milla grazii.
Caro Ricardo, benvenuto su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Grazie. Questo sitio è molto bene.
Cara Sonia, benvenuta su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Mi piace molto questo sito, é buono e molto claro per gli studenti d´italiano. Seguirè facendo la visita per aiutare a il mio studio de la lingua. Tante grazie! Saluti da Córdoba, Argentina.
Caro Mario, benvenuto su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
E bellissimo
Caro Ahmed, benvenuto su Intercultura blog! Se ha delle domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Mi piacciono molto gli esercizi. grazie
Cara Alba, sono contenta che questi esercizi ti piacciano.
A presto
Prof. Anna
Molto utile. Grazie.
chiedo scusa. non so scrivere bene l’italiano
Peccato che non c’è, quando dobbiamo utilisare essere o avere
è voluto andare a piedi – ha voluto mangiare tutta la pasta
Di tanto in tanto , vengo sul sito Zanichelli – questo sito mi piace
Caro Giulio, questo articolo parla della scelta dell’ausiliare con i verbi modali: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2013/01/10/la-scelta-dellausiliare-con-i-verbi-modali/.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
posso dire a mia moglie .tu non puoi dire ——— e un po troppo imperativo o mi sbaglio?
Caro Ottavio, non ti sbagli. Potresti dire: “sarebbe meglio che non dicessi”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentilissima professoressa, vorrei porle un quesito, più che altro è un dubbio che mi è venuto in seguito ad una discussione con alcuni colleghi. Si tratta proprio del verbo potere che nel testo che avevamo appena letto veniva usato al condizionale qualcuno sosteneva che andava usato al futuro semplice. la frase del testo in questione è la seguente: …Come potremmo fare senza di voi? Una collega sosteneva che fosse sbagliato il condizionale e ha corretto il verbo con potremo. Cosa ne pensa? Grazie se sarà così gentile da chiarirmi questo dubbio.
Cara Flora, la frase con il verbo “potere” al condizionale è corretta, solitamente quando c’è il condizionale nelle interrogative ci sta riferendo a un fatto virtuale, sarebbe corretto usare anche il futuro, in questo caso l’uso dell’indicativo indica che ci si sta riferendo a un fatto reale.
Un saluto
Prof. Anna
benissimo. ho imparato molto
Caro Ralph, benvenuto su Intercultura blog. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
cerca uso dell’imperativo
Cara Marie-Claude, ecco gli articoli sull’imperativo e alcuni esercizi: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2010/06/03/ripassiamo-limperativo/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2010/07/08/test-6-limperativo/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2011/06/23/congiuntivo-esortativo-e-imperativo-con-i-pronomi/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2011/06/30/test-13-limperativo-con-i-pronomi/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/05/17/test-di-ripasso-limperativo/.
A presto
Prof. Anna
cerca : ecercizio 1 uso dell’imperativo
PROFSSA. Anna, sono conforme. Sono riuscita a fare bene gli esercizi. Tante grazie. Sra. Bardi
Molto bene Maria Cristina, continua così!
A presto
Prof. Anna
Tanti grazie..
Grazie mile por questo blog, io sono studentessa di lingue, ma la mia professoressa d’italiano non e molto buona con le lezioni d’italiano, pertanto io studio con questi tipi di blog, mi ha aiutato moltissimo per un esame più difficile.
Mi piacerebbe imparare l’italiano, credo chi è una lingua bella.
Cara Irma, benvenuta su Interculura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Bellissimo, molte grazie prof. Anna
Trovato per caso, immediatamente inserito tra i preferiti. Il test superato 10/10 nonostante il fatto che l’italiano non è la mia lingua madre e l’ho imparato da solo, strada facendo.
(ma devo/posso/voglio* un po’ lodarmi da solo, [chi altro lo fa, se non io?] ero un po’ avvantaggiato, era la settima lingua che imparavo 😉 )
*scegliete il verbo corretto
Caro Pietro, benvenuto su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Profª Anna, La ringrazio molto, Lei sta faccendo un bravissimo lavoro, mi ha aiutato tantissimo!
Caro Gilberto, grazie per il tuo gentile commento.
A presto
Prof. Anna
”Stavo aspettando che qualcuno mettesse in ordine casa”. In questa frase ho capito perché l’uso del congiuntivo ”mettesse” nella subordinata: il verbo ”stare” può svolgere la funzione di verbo aspettuale, collegandosi direttamente al gerundio (aspettando) per indicare un’azione in divenire, anche in passato; e avendo una funzione ausiliare forma un unico predicato con il verbo che accompagna (aspettare). In sintesi, il verbo aspettuale (”stavo”, ”stare”) s’accosta al verbo di significato principale (il quale nel nostro caso sarebbe ”aspettare”, e cui bisogna far riferimento per la scelta, tra l’indicativo e il congiuntivo, nella subordinata), portando un significato particolare da aggiungere al verbo principale (”aspettare”). Ecco perché ho usato il congiuntivo imperfetto ”mettesse” nella subordinata. D’altra parte è come se scrivessimo ”Aspettavo che qualcuno mettesse in ordine casa”, allora la concordanza risulterebbe più chiara (anche se poi le due frasi hanno comunque due sfumature diverse). La frase suddetta esprime comunque contemporaneità al passato.
Va bene?
Cara Francesca, tutto giusto.
Salve, è corretto “sarebbe già dovuto andar via, invece è ancora qui!”… Mi concentro più che altro sull espressione “sarebbe dovuto andare”, che è corretta, credo, perché nei tempi composti l’ausiliare da scegliere è lo stesso che il verbo all’infinito avrebbe se usato da solo. Quindi andare > sono andato > sono dovuto andare > sarebbe già dovuto andare (anche se “avrebbe già dovuto andare via” non è da ritenere scorretta)
Cara Clara, quando un modale (volere, potere, dovere) è seguito da un verbo intransitivo può avere come ausiliare sia essere sia avere.
“Vuoi dirmi che Francesco è il sostituto di Roberto?”
…”Vuoi dirmi” proposizione principale; “che Francesco è il sostituto di Roberto” subordinata oggettiva esplicita all indicativo (è) in quanto proposizione dipendente retta da “dirmi (il verbo “dire” regge l indicativo nella subordinata)”; “vuoi” è un modale legato strettamente a “dirmi”, cui però bisogna far riferimento per scelta del verbo (in questo l indicativo) nella subordinata.
Va bene?
Caro Simone, è corretto.
Prima questione:
“È (oggi, adesso) come se fosse voluto uscire (ieri o prima di ieri)”.
“È”, principale; “come se fosse voluto uscire”, comparativa ipotetica, esprimente anteriorità rispetto alla principale. In più, il verbo “uscire” è intransitivo quindi si può usare sia “essere” che “avere” per quanto riguarda la scelta dell’ausilare (essere o avere) con i servili (volere; per cui “fosse voluto uscire” o “avesse voluto uscire”).
Seconda questione:
“Ritenemmo opportuno che” secondo me rientra nella categoria dei verbi esprimenti “volontà, desiderio, necessità, ecc”; perché è vero che “ritienere” significherebbe “credere” (quindi un verbo che esprime opinione e che seguirebbe le regole classiche della concordanza), ma l’aggettivo che segue (opportuno) significa invece “appropriato alla circostanza, al bisogno o al DESIDERIO”. Ergo scriverei, per esprimere contemporaneità e posteriorità, “Ritenemmo opportuno che facesse la spia (congiuntivo imperfetto); e per l’anteriorità “Ritenemmo opportuno che avesse fatto la spia”.
Terza questione:
“Prevedere che” regge l indicativo; e comunque, sempre nella forma affermativa, “prevedere che” seleziona l’indicativo. Frasi tratte dal libro di Luciano Satta Ma che modo. Uso e abusi del congiuntivo: “Prevedo che lo scontro sarà duro”; ma anche il condizionale “Prevedeva che in due settimane il peggio sarebbe passato”. In forma negativa, per contro, sia il congiuntivo sia l indicativo: “Tuttavia non prevedo che questo possa creare dei problemi”; “Non prevedo che la partecipazione al Consiglio costituirà un’attività difficile o impegnativa”. Raro l uso del congiuntivo rispetto alla forma affermativa del verbo “prevedere”. Nell’archivio della Biblioteca Italiana ho trovato due esempi illustri col congiuntivo: “Non voler comprare in grande una merce, quando si prevede che sia per rinviliare, l’avrebbe il Bentham chiamato un nobile sentimento? (Manzoni, Osservazioni sulla morale cattolica)”; “È pazza, è pazza la poverina. Prevedo che fra suocera e nuora vi voglia essere il solito divertimento. (Goldoni, La famiglia dell’antiquario)”… in questi casi, probabilmente, entra in gioco la sfumatura semantica attribuita al verbo “prevedere”, che qui si avvicina a “supporre che”.
Mi sembra giusto….
Caro Michele, è giusto.
Mi piace molto questa lezione.
🙂
“Avrebbe potuto accadere” o “Sarebbe potuto accadere”?
Io penso che entrambe le opzioni siano corrette… Certo, è vero che il verbo “accadere” si coniuga con “essere” (proprio perché si dice è accaduto, era accaduto, sia accaduto, ecc) perciò la forma corretta risulterebbe: “sarebbe potuto accadere”. D’altronde, però, come si legge sulla Treccani e sul sito dell’Accademia della Crusca, se il verbo che segue il servile è intransitivo, si può usare sia “essere” che “avere”: quindi, visto che “accadere” è intransitivo, potremmo anche scrivere “Avrebbe potuto accadere”. Tuttavia, riferendoci sempre allo schema agile e concreto tracciato nel sito dell’Accademia della Crusca, si legge che “Se si sceglie l’ausiliare del verbo retto dal servile, non si sbaglia mai: “Sarebbe potuto accadere” (come “È accaduto”). Insomma, entrambe le opzioni sono corrette, quindi possiamo scrivere sia “Avrebbe potuto accadere” e sia, con una leggera preferenza per quest’ultima, “Sarebbe potuto accadere”
Esatto?
Caro Giulio, è esatto.
Di nuovo, prof. Anche in quest’altra frase il ragionamento da seguire è lo stesso che ho scritto precedentemente: “Avresti dovuto rimanere a casa e parlarne con tuo padre”, ma anche, con una leggera preferenza per quest’ultima, “Saresti dovuto rimanere a casa e parlarne con tuo padre”. D’altronde se il verbo che segue il servile è intransitivo (rimanere), si può usare sia “essere” che “avere”; ma anche si legge che “Se si sceglie l’ausiliare del verbo retto dal servile, non si sbaglia mai: “Saresti dovuto rimanere a casa…”(come “È rimasto ”). Insomma, entrambe le opzioni sono corrette…
Giusto?
Caro Giulio, è corretto.
1)”Non voglio dire che sia cattivo” (presente)
2)”Non volevo dire che fosse cattivo” (passato)
…In primo luogo, inizio dicendo che il verbo “volere”, nelle nostre frasi, funge da verbo servile (il quale è un verbo che si combina con un altro verbo di modo infinito, “dire” nei nostri esempi, per definire una particolare modalità dell’azione). In secondo luogo, il verbo servile (“voglio”, “volevo”, nei nostri esempi), nell’analisi del periodo, costituisce un solo predicato verbale con il verbo all’infinito da loro retto (“dire”, nei nostri esempi). In terzo luogo, il verbo “volere” (“voglio”, “volevo”) può essere seguito da un verbo all’infinito (“dire”) esprimendo un’idea di volontà, anche in frasi negative (come nei nostri esempi). Infine, per quanto riguarda la scelta del modo verbale da adottare nelle nostre subordinate, c’è da fare il seguente ragionamento: “voglio” e “volevo”, nei nostri esempi, sono, appunto, due servili (detti anche modali) legati, come ho accennato in precedenza, strettamente all’infinito “dire”, cui però bisogna far riferimento per scelta del verbo (in questo il congiuntivo) nelle subordinate. E la scelta del congiuntivo (anche se l’indicativo, che è più comune in questo genere di frasi, non sarebbe tuttavia scorretto) è giustificata dal fatto che i verbi che usano regolarmente l’indicativo (come può essere “dire” in forma però affermativa) possono comunque ricorrere al congiuntivo nel caso in cui la reggente sia di significato negativo, come nelle nostre frasi: infatti abbiamo “Non voglio dire” e “Non volevo dire” che equivalgono, in linea di massima, a “Non dico” e “Non dicevo”. Ecco perché ho scelto il congiuntivo (sia, fosse), rispetto all’indicativo (è, era) che è comunque ugualmente corretto.
Trovo che sia tutto corretto, prof.
Caro Filippo Maria, è tutto corretto.
Salve di nuovo, anche con l’espressione “Voler vedere che” il ragionamento è lo stesso, che ho scritto nel primo post. In questo caso, non essendoci, in aggiunta, una negazione, dovremmo optare per l’indicativo nella subordinata: “Vogliono vedere che tizio fa lo spiritoso”. Infatti, per scelta del verbo nella subordinata, bisogna, quando c’è di mezzo un servile, far riferimento all’infinito che segue (dire, ad esempio).
Corretto?
Caro Filippo Maria, è corretto.
Se l’infinito ha con sé un pronome atono (mi, si, ti, ci, vi) bisogna usare “essere” se il pronome è prima dell’infinito (es. “Mi sarei dovuto allenare prima”), “avere” se il pronome è dopo l’infinito (es. “Avrei dovuto allenarmi prima”).
Esatto?
Caro Marco, è esatto.
Anche in queste il ragionamento è lo stesso: “avrei potuto andarci” ma anche “ci sarei dovuto andare”.
Mi sembra giusto
Sì, è giusto.
I verbi servili (detti anche modali) sono verbi che si combinano con un altro verbo di modo infinito per definire una particolare modalità dell’azione, che può essere, ad esempio, la volontà, con il verbo volere:
1) “Vorrei sapere se qualcuno di voi mi può aiutare per avere delle informazioni”.
…In questo esempio “vorrei” funge da modale che si combina con l’infinito “sapere. In più, il “se”, preceduto dal verbo “sapere”, introduce una interrogativa indiretta totale (il verbo “sapere”, che rimanda al significato di “conoscere”, è il verbo reggente l’interrogativa indiretta “…se qualcuno di voi mi può aiutare per avere delle informazioni”).
Mi sembra tutto esatto…
Cara Melania, è esatto.
Rivolgendomi ad una signora: “Signora, non avrebbe dovuto farlo”
…con il verbi servili (dovere, nel nostro esempio) il condizionale passato (avrebbe dovuto) rimane invariato (in-o). Non avrei potuto scrivere, in riferimento ad una signora, “Signora, non avrebbe dovuta farlo”.
Giusto?
Cara Ludovica, è esatto.
“Vorresti privarmi di…”
Nella frase il verbo è “privare” (e non privarsi); e il “mi”, in posizione enclitica (e quindi il pronome viene unito all’infinito, che perde la “e” finale) funge da complemento oggetto e significa “me”: e cioè “Vorresti privare me di…”. Ah, “vorresti” è un modale ed è seguito dall’infinito “privare”, cui è attaccata la particella “mi”, ed esprime un’idea di volontà: e cioè nella frase si chiede se c’è la volontà o il desiderio di “privarmi di qualcosa”.
Mi sembra corretto
Cara Morena, è giusto.
1)”Dal momento che è uscito ormai da mezz’ora, avrebbe già dovuto rientrare (ma anche “sarebbe già dovuto rientrare”)”.
…Se il verbo che segue il servile è intransitivo, si può usare sia “essere” che “avere”; infatti “rientrare” è intransitivo; e “avrebbe” (o “sarebbe”) sono ausiliari del servile “dovuto”.
Penso sia tutto corretto
Caro Mario, è tutto corretto.