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Aula di Lingue

Pronomi personali indiretti

Prof. Anna
Grammatica,   La lingua italiana

 Cari lettori e lettrici di Interculura blog, oggi vediamo quando e come si usano i pronomi personali indiretti, anche questi ultimi, come i pronomi diretti, inizialmente sono un po’ complicati da usare, ma col tempo e con esercizio entreranno a fare parte del vostro linguaggio.

Buona lettura!

Prof. Anna

I pronomi personali indiretti rispondono alla domanda a chi?.

Osserva la tabella con le forme dei pronomi personali indiretti:

 

Pronomi personali indiretti (a chi?)
Mi = a me
Ti = a te
Gli = a lui
Le = a lei
Ci = a noi
Vi = a voi

Per la terza persona plurale si usa loro dopo il verbo, per esempio: ho comprato loro (a loro) un regalo. Spesso al posto di loro (a loro) si usa gli (a loro) prima del verbo.

Per esempio: Ho incontrato i tuoi amici e ho detto loro (a loro) della festa = Ho incontrato i tuoi amici e gli (a loro) ho detto della festa.

 

COME SI USANO?

I pronomi personali indiretti rispondono alla domanda a chi?, svolgono cioè la funzione di complemento di termine, per cui si usano quando il verbo è seguiro da a.

Per esempio il verbo piacere vuole quasi sempre il pronome indiretto: qualcosa piace (a chi? pronome indiretto)Per esempio: Mi (a me) piace studiare l’italiano. Vi (a voi) piace studiare l’italiano?

Non ci (a noi) piace studiare l’italiano.

I pronomi personali indiretti di solito precedono il verbo, tranne nel caso di loro.

Per esempio: Vi telefono dopo (telefono dopo a voi).

– Quando c’è un imperativo seguono il verbo e formano una sola parola.

Per esempio: Portami il libro! (porta il libro a me!); Scrivile! (scrivi a lei!); gli il suo quaderno! (dai a lui il suo quaderno!).

Quando il verbo è all’infinito i pronomi indiretti formano con l’infinito una sola parola.

Per esempio:Credo di piacerle (credo di piacere a lei ).

Con i verbi potere-dovere-volere il pronome indiretto si attacca al verbo all’infinito, oppure si colloca davanti a volere-potere-dovere.

Non voglio parlarti = Non ti voglio parlare (non voglio parlare a te).

Posso chiedervi un favore? = Vi posso chiedere un favore? (posso chiedere un favore a voi?).

 

Devo farle un regalo = Le devo fare un regalo (devo fare un regalo a lei).

– Con la costruzione FARE+INFINITO i pronomi indiretti precedono il verbo fare.

Qualche esempio: Mi faccio portare un caffè (faccio portare un caffè a me); Ci fai guidare la tua macchina? (fai guidare la tua macchina a noi?)

Spesso si usano con il verbo ANDARE con il significato di "avere voglia di", "desiderare".

In questo caso il verbo ANDARE si coniuga alle terza persona singolare (va) o plurale (vanno) e il pronome precede il verbo ANDARE.

Per esempio: Ti va un caffè? (hai voglia di un caffè?); Non le va di uscire (Lei non desidera uscire);

Vi vanno i biscotti per merenda? (avete voglia dei biscotti per merenda?)

Questa costruzione è molto frequente nella lingua parlata.

ATTENZIONE!

I pronomi indiretti mi, ti, ci, vi sono uguali ai pronomi diretti!

 

Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.

  1. Scegli la frase senza errori.
    • Ho visto Marco e mi ho detto la verità.
    • Ho visto Marco e le ho detto la verità.
    • Ho visto Marco e gli ho detto la verità.
  2. Scegli la frase senza errori.
    • Luca e Samira hanno detto che lo spettacolo non gli è piaciuto.
    • Luca e Samira hanno detto che lo spettacolo non loro è piaciuto.
    • Luca e Samira hanno detto che lo spettacolo non è piaciuto gli.
  3. Scegli la frase senza errori.
    • Cari amici, ti voglio bene.
    • Cari amici, ci voglio bene.
    • Cari amici, vi voglio bene.
  4. Scegli la frase senza errori.
    • Vado da Marco, devo restituirgli la bicicletta che mi ha prestato.
    • Vado da Marco, devo restituirle la bicicletta che gli ha prestato.
    • Vado da Marco, devo restituirmi la bicicletta che mi ha prestato.
  5. Scegli la frase senza errori.
    • Ragazzi, voglio offrirci la cena.
    • Ragazzi, voglio vi offrire la cena.
    • Ragazzi, voglio offrirvi la cena.
  6. Scegli la frase senza errori.
    • Vado o non vado, cosa mi consigli?
    • Vado o non vado, cosa ti consigli?
    • Vado o non vado, cosa vi consigli?
  7. Scegli la frase senza errori.
    • Ho detto loro di andare via.
    • Ho loro detto di andare via.
    • Ho detto gli di andare via.
  8. Scegli la frase senza errori.
    • Ragazzi, ti va di uscire?
    • Ragazzi, gli va di uscire?
    • Ragazzi, vi va di uscire?
  9. Scegli la frase senza errori.
    • Giulia è molto triste, cosa le succede?
    • Giulia è molto triste, cosa gli succede?
    • Giulia è molto triste, cosa la succede?
  10. Scegli la frase senza errori.
    • Natalia, ti va gli spaghetti per cena?
    • Natalia, ti vanno gli spaghetti per cena?
    • Natalia, mi va gli spaghetti per cena?

Prosegui la lettura

Commenti [274]

  1. adeel scrive:

    ciao ,

    • Zanichelli Avatar

      Un saluto a te Adeel!
      A presto
      Prof. Anna

  2. Nela scrive:

    sono affaschinata!

    • Zanichelli Avatar

      Grazie mille Nela!
      Attenzione però si scrive affascinata!
      Un saluto
      Prof. Anna

  3. Joana scrive:

    Sono contentissima che io abbia trovato questo sito, é davvero interessante.
    Complimenti!

    • Zanichelli Avatar

      Grazie Joana e benvenuta sul nostro blog!
      In questo caso è meglio dire “sono contentissima di avere trovato questo sito”, è possibile utilizzare di+infinito perchè entrambe le frasi (“sono contentissima” e “di aver trovato”) hanno lo stesso soggetto, questa costruzione è anche più semplice da usare!
      A presto
      Prof. Anna

  4. Joana scrive:

    Grazie!

  5. Bimba scrive:

    Faccio l’insegnante di italiano e sono lieta di aver trovato per caso questo sito. Un caro saluto e grazie mille!

    • Zanichelli Avatar

      Un saluto anche a te!
      Prof. Anna

  6. Hanane scrive:

    grazie per tutte queste informazioni.
    magari se ci sono altri esercizi di tipo variato ( abbinamento, completamento…)e altri links da consultare.
    insegnante d’italiano.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Hanane, vedrai che presto troverai questo tipo di esercizi anche sul nostro blog!
      Un saluto
      Prof. Anna

  7. giulia scrive:

    gentilissima prof.essa Anna
    vivo in Germania e da anni faccio tandem con una ragazza tedesca e sinceramente ho potuto costatare che la lingua italiana non é cosi semplice come sembra. Ad es: non sapevo che centootto si potesse scrivere con due “o” e ho fatto un brutta figura perché le ho detto che era un errore, invece po sono andata a vedere e ho visto che era possibile. Come evitare di fare queste figuracce con gli stranieri??? perché molti sono cosi bravi che imparano l’italiano meglio di noi.A lei succede spesso?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Giulia, purtroppo è capitato anche a me di essere corretta da uno straniero che conosceva bene l’italiano e ammetto di essermene vergognata…credo che questo sia abbastanza frequente perché noi diamo la nostra lingua per scontata, avendola imparata in maniera spontanea, non ci fermiamo a riflettere sulle regole, non ci sforziamo di capirle; è un po’ come quando uno straniero nota tante belle cose nelle nostre città mentre noi, che ci abitiamo, non prestiamo attenzione. Sarebbe certamente utile fermarsi a riflettere, chiedersi perché una regola funziona in un certo modo e, se la lingua è uno dei veicoli di una cultura, questa riflessione potrebbe aiutarci a capire un po’ meglio la nostra.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • bbb scrive:

        “perché” si scrive con l’accento acuto, e non grave.

        • Zanichelli Avatar

          Caro Bbb, grazie per la segnalazione.
          A presto
          Prof. Anna

  8. Giulia scrive:

    bellissima riflessione la sua…in effetti da quando faccio tandem sto scoprendo molte sfaccettature della lingua italiana che prima nn conoscevo.
    grazie

  9. Juana scrive:

    Prof Anna.,
    Si poi dire “Gli ho detto di andare via” invece di “Ho detto loro di andare via”

    Grazie mille

    pd. Tu sei meravigliosa¡¡¡

    • Zanichelli Avatar

      Cara Juana, la frase che mi proponi è corretta, però si deve capire dal contesto che gli=a loro, se la frase è detta al di fuori di ogni contesto è meglio dire “ho detto loro” così sei sicura che sia comprensibile che gli= a loro e non gli= a lui.
      A presto
      Prof. Anna

  10. Mi scusa, ma volevo sapere cosa é “tandem”
    Grazie molte.
    Saluti
    Daniela

    • Zanichelli Avatar

      Cara Daniela, il tandem è un tipo di bicicletta sulla quale possono pedalare due persone e ha due seggiolini uno davanti all’altro.
      Un saluto
      Prof. Anna

  11. Grazie mille prof. Anna!
    Abbraccio,
    Daniela
    =)

  12. Claudia scrive:

    Salve Giulia,

    Mi permetto di aggiungere una cosa al tuo commento. Anch`io insegno l`italiano e la mia lingua madre (il romeno). Per dire la verita`, ho piu` difficolta` nell`insegnare il romeno. Non solo perche` e` una lingua che piu` l`ho parlata che analizzata, ma anche perche` noi (intendo i romeni) abbiamo un`Accademia molto rigida che praticamente proibisce l`uso di certe forme. Da quello che ho capito io, l`italiano e` una lingua molto piu` tollerante. Dico questo perche si` che esite l`italiano “standard”, ma e` un italiano parlato da un numero ristrettissimo di professori. Trattasi piuttosto di un italiano “neo-standard” che e` piu` vicino non tanto all`italiano, ma soprattutto alla lingua degli italiani. Poi se pensiamo che la lingua non e`solo di un paese, ma anche di un popolo, penso che sia utile insegnare le forme piu frequenti. Tipo, se guardassimo sul dizionario la trascrizione fonetica delle parole “casa” e “rosa”, ci accorgeremmo che e` ben diversa. Per la casa abbiamo (ca-sa), mentre per la rosa abbiamo (ro-?a). Eppure quando ci si insegna si dice che la “s” tra due vocali viene pronunciata “z”. Vince sempre la frequenza, almeno dal mio punto di vista.
    Buona giornata,
    Claudia

  13. Joana scrive:

    Ciao Prof Anna.
    si puo.
    voglio vedere le foto = gli voglio vedere e mettergli su facebook… o (li e metterli)
    ???
    grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Joana, in questo caso devi usare il pronome diretto femminile plurale LE (foto), dunque: le voglio vedere e metterle su facebook.
      A presto
      Prof. Anna

  14. Maria scrive:

    Salve professoressa.Sono contentissima di avere trovato questo sito che ci possa essere molto utile per studiare meglio l’italiano.COMPLIMENTI! Un caro saluto e grazie mille.Maria H.

  15. svetina scrive:

    prof.mi piace che lei è gentilissima con tutti.Complimenti

    • Zanichelli Avatar

      Un grande saluto Svetina e grazie per il tuo commento.
      a presto
      Prof. Anna

  16. svetina scrive:

    Grazie a presto anche a Lei!

  17. svetina scrive:

    anche io sono una straniera.Sto imparando l’italiano.

  18. Federico scrive:

    Salve volevo chiedere quale di queste 3 domande é quella più corretta grammaticalmente:
    1. Marco, chi cacchio ti ha interpellato a te?
    2. Marco, chi cacchio ti ha interpellato?
    3. Marco, chi cacchio ha interpellato a te?
    Grazie mille!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Federico, la frase corretta è “Marco, chi cacchio ti ha interpellato”, in questo caso TI è un pronome diretto perchè il verdo “interpellare” è transitivo.
      un saluto
      Prof. Anna

  19. Mara scrive:

    Grazie prof.Anna,ho trovato questo sito molto utile per studiare e profondire la lingua italiana(sono straniera che da anni vivo a Roma),ogni sera faccio esercizi,e devo dire con risultato abbastanza buono,ma per scrivere bene e parlare bene ci vuole tempo.Grazie, cordiali saluti.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Mara, complimenti per i tuoi progressi e grazie per il tuo intervento.
      Continua così!
      Prof. Anna

  20. kiki scrive:

    Signiora buongiorno! Vorrei chiederLe q.sa, che non lo trovo nella mia grammatica: Con i nomi di parentela non mettiamo un articolo davanti agli aggettivi possessivi (se non c’e’ un aggettivo, se non c’e’ loro, plurale ecc). Ma lo stesso succede anche con i nomi di parenti affini? Per esempio diciamo il mio fidanzato, la mia suocera?

    Grazie tanto!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Kiki, l’articolo non ci vuole davanti ai nomi dei parenti affini preceduti dal possessivo: mia suocera, mio zio, mia nuora ecc., ma “il fidanzato” non è un parente quindi bisogna mettere l’articolo: “il mio fidanzato” “la mia fidanzata”.
      a presto
      Prof. Anna

  21. marwa scrive:

    prof Anna, grazie mille per l’auita

  22. Belén scrive:

    Cara Anna,
    per dire ” non voglio lasciare la macchina a Maria” con i pronomi come devo fare: non voglio lasciarlela? veramente suona male , è corretto?
    Belén

    • Zanichelli Avatar

      Cara Belèn, la frase che mi scrivi non è corretta, in questo caso bisogna usare un pronome combinato: un pronome diretto (per sostituire -la macchina) e uno indiretto (per sostituire -a Maria), quindi: “non voglio lasciargliela”, ti consiglio di leggere l’articolo dedicato ai pronomi combinati.
      A presto
      Prof. Anna

  23. parvin scrive:

    gentile professore :
    sono iraniana .amo la lingua italiana,l’italia e la vostra cultura .vorrei sapere i valore grammaticale dei pronomi come mi,ti.ci ,vi sono uguali ,quando hanno ruolo come pronome diretto o indiretto ?
    cosa significa questo frase ?
    cordiali saluti
    parvin

    I pronomi indiretti mi, ti, ci, vi sono uguali ai pronomi diretti!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Parvin, uso i pronomi diretti quando il verbo è transitivo, ovvero ha un complemento oggetto, per esempio: ti chiamo (= io chiemo te), i pronomi indiretti invece introducono un complemento indiretto, ovvero introdotto da una preposizione, di solito A, infatti MI = A ME; TI = A TE; CI = A NOI; VI = A VOI, per esempio: ti telefono (io telefono a te); infatti il verbo “telefonare” non ha un complemento oggetto ma un complemento indiretto introdotto da A, per usare correttamente i pronomi bisogna sapere se un determinato verbo regge un complemento oggetto oppure no. Le forme MI; TI; CI; VI sono uguali sia per i pronomi diretti sia per queli indiretti.
      Un saluto
      Prof. Anna

  24. Elisa scrive:

    Gentile Professoressa
    ho qualche dubbio con GLI = A LORO
    Se loro sono femmine si usa ugualmente GLI?
    esempio
    Ho detto alle mie amiche di andare via = Gli ho detto di andare via
    ma è uguale a
    Ho detto a lui di andare via = gli ho detto di andare via
    E’ solo il contesto che mi può dire di chi parlo, o io sbaglio qualcosa?
    GRAZIE

    • Zanichelli Avatar

      Cara Elisa, la tua ipotesi è corretta, cioè GLI = A LORO sia per il maschile che per il femminile, per evitare fraintendimenti con GLI = A LUI possiamo usare “loro” dopo il verbo: ho detto loro di andare via.
      Un saluto
      Prof. Anna

  25. Arnoldas scrive:

    Cara Professoressa, mi tolga, per cortesia, un dubbio. Quando parlo con qualche persona e dico “Se TU VUOI fare così…” in senso “Se UNO VUOLE fare così…” e cioè “tu” uso come la forma impersonale allora l`uso di “tu” è corretto o no? Non è una forma parlata la quale spesso usiamo, p.es., in lituano, in russo ecc.? Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Arnoldas, a volte la forma impersonale è espressa con il pronome “tu” e il verbo alla seconda persona singolare, il soggetto “tu” indica una persona qualsiasi.
      Un saluto
      Prof. Anna

  26. donatella scrive:

    Gentilissima Prof,
    è corretto insegnare ai bambini l’uso di lui, lei, loro in sostituzione dei pronomi egli, ella, essi nella coniugazione dei verbi?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Donatella, personalmente penso che sia meglio usare lui, lei, loro, invece che egli, ella, essi, in quanto questi ultimi non vengono quasi mai usati nella lingua parlata.
      Un saluto
      Prof. Anna

  27. Arnoldas scrive:

    Grazie, cara Professoressa, della Sua cortese risposta! Lei come sempre è molto gentile!

  28. ibtissem scrive:

    my name is ibtissem from tunis ..tommorw i will have a test on i pronomi in-diretti and i don’t know how to use them please help me

    • Zanichelli Avatar

      Caro Ibtissem, i pronomi personali indiretti fungono da complementi indiretti, cioè i complementi introdotti da una preposizione: le telefono = telefono a lei; gli telefono = telefono a lui; ti piace = piace a te; se leggi l’articolo troverai molte più informazioni su come usare correttamente i pronomi personali indiretti, se poi hai delle domande, non esitare a scrivermi.

  29. Liam scrive:

    Gent.ma prof.ssa Anna,
    lei sa perché non posso usare con il verbo piacere i pronomi diretti? perché non posso dire “me lo piace” per dire mi piace questa cosa che ho detto prima? Perché non posso usare il pronome combinato “me lo”? perché con il verbo piacere devo ripetere il complemento oggetto (“mi piace questa cosa” invece di “me lo piace”)e invece posso usare il pronome diretto con il verbo dare (“me lo dai?”, cioè “dai a me questa cosa”? Spero di essermi spiegato…

    • Zanichelli Avatar

      Caro Liam, la costruzione del verbo “piacere” è: qualcosa (soggetto) piace a qualcuno (complemento indiretto); quindi: mi (= a me-complemento indiretto) piacciono (predicato verbale) le mele (soggetto); in questa costruzione non abbiamo un complemento oggetto, quindi non possiamo usare un pronome diretto, ma useremo un pronome indiretto per indicare “a chi” piace una determinata cosa; mentre il verbo “dare” regge il complemento oggetto: dare qualcosa (complemento oggetto) a qualcuno (complemento indiretto). Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      Un saluto
      Prof. Anna

  30. alé scrive:

    gent.ma
    prof.ssa Anna,
    son ben lieto di essere incappato in questo Suo splendido blog.
    Gli approfondimenti che fornisce sono utilissimi a tutti, sia agli stranieri che agli italiani. A titolo informativo, io appartengo al secondo genere.
    Con l’occasione di questi miei ringraziamenti, mi permetto di sottoporLe una perplessità sul pronome indiretto “gli”: io ho sempre adottato la regola grammaticale che Lei ha spiegato con il Suo intervento riportato al punto 40, tuttavia ho letto una risposta fornita da un utente di internet, soprannominato “Leonov”, che le si contrappone, la può esaminare visitando questo collegamento ipertestuale: http://www.giorgiotave.it/forum/letteratura-italiana-e-semantica/131749-quando-si-usa-li-e-quando-gli.html.
    La ringrazio anticipatamente e Le porgo cordiali saluti,
    Alè
    da Livorno

    • Zanichelli Avatar

      Caro Alè, secondo le mie fonti è possibile usare “gli” col significato di “a loro”. C’è da dire che si va diffondendo un sistema semplificato in cui la forma del maschile “gli” ricopre le funzioni del femminile “le” e del plurale “loro”; ma mentre l’uso di “gli” al posto di “le” è relegato al parlato colloquiale, “gli” al posto di “loro” è accettabile anche in alcuni tipi di scritto.
      Un saluto
      Prof. Anna

  31. anna maer scrive:

    Gent. prof. Anna,
    mi ha tolto un dubbio con la sua risposta che riporto.
    Non volendo ripetere loro (femm.plurale), posso usare ‘gli’ anche al femminile?

    -“gli” al posto di “loro” è accettabile anche in alcuni tipi di scritto-

    Grazie e complimenti per la sua dotta pazienza, utilissimo il suo lavoro.

  32. pina scrive:

    Gentile prof mi serve un chiarimento, faccio un esempio io Luca dico ad Anna:”non le ho detto niente” oppure “non gli ho detto niente”, perdoni la mia ignoranza

    • Zanichelli Avatar

      Cara Pina, la frase corretta è “non le ho detto niente” (= non ho detto niente a lei), perchè “le” significa “a lei”, mentre “gli” significa “a lui”.
      A presto
      Prof. Anna

  33. Dina scrive:

    Gentilissima prof.ssa, vorrei farle una domanda, nella mia grammatica italiana, c’è una tabella con diversi verbi che si usano con i pr. diretti e con i pr. indiretti. il verbo volere si trova nella prima tabella(diretti), mentre il verbo volere bene si trova nella tabella con i pronomi indiretti. Quando diciamo “ti voglio bene”, il pronome ti, è diretto o indiretto???? (“voglio bene a te”, non va, vero?)
    Grazie in anticipo.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Dina, “volere bene” regge un complemento indiretto: “volere bene a qualcuno”, quindi useremo un pronome indiretto.
      Un saluto
      Prof. Anna

  34. Simone scrive:

    Gent.ma prof.ssa ho un dubbio che mi piacerebbe chiarire con lei. Anche se ripetitivo nella frase ‘Che a marco gli si dica di chiudere la porta’ è grammaticalmente scorretto.
    Grazie in anticipo

    • Zanichelli Avatar

      Caro Marco, la frase che mi scrivi è corretta.
      A presto
      Prof. Anna

  35. Simone scrive:

    Gent.ma prof.ssa ho un dubbio che mi piacerebbe chiarire con lei. Anche se ripetitivo, la frase ‘Che a marco gli si dica di chiudere la porta’ è grammaticalmente scorretta?
    Grazie in anticipo

  36. Eloídio scrive:

    Gent.ma prof.ssa Anna,
    scusami l’intromissione, ma cortesemente vorrei sapere se riesci a chiarirmi questo dubbio che mi porto da sempre. Non riesco a capire quando si debba usare “li” o quando usare “gli”.
    Grazie mille.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Elodio, “li” è un pronome diretto di terza persona plurale maschile, dunque sostituisce un complemento diretto che risponde alla domanda “chi? che cosa?”, per esempio: ho mangiato gli spaghetti, li (gli spaghetti) ho mangiati a pranzo; mentre “gli” è un pronome indiretto di terza persona singolare maschile e plurale maschile e femminile, sostituisce un complemento indiretto e quindi risponde alla domanda “a chi?”, per esempio: ho telefonato a Paolo, gli (a lui) ho telefonato stamattina; ho incontrato i tuoi amici e gli (a loro) ho detto di venire con noi; per usare correttamente i pronomi bisogna sapere se il verbo regge un complemento diretto o indiretto, per esempio si dice “telefonare a qualcuno” (a qualcuno=complemento indiretto) o “mangiare qualcosa” (qualcosa= complemento diretto); ma ci possono essere anche entrambi i complementi: “dire qualcosa a qualcuno”. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

  37. andree scrive:

    Gentilissima prof.essa Anna,
    Piano piano studio a fondo questo fantastico blog.
    Complimenti a bizzeffe per il vostro lavoro!
    Nella frase seguente come si spiega per favore lo ”VE”?
    Non l’ho visto nelle vostre tabelle.
    ” Le province…ci siamo stati e VE le raccontiamo.”
    Grazie e cordiali saluti.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Andree, si tratta di due pronomi combinati (ve le), il primo (ve) è il pronome indiretto VI (a voi) che, quando è davanti a un pronome diretto (in questo caso LE), diventa VE: quindi la frase significa: racconto queste (le province- le) a voi (ve); per approfondire ti consiglio di leggere l’articolo “i pronomi combinati”.
      Grazie per il tuo gentile commento.
      A presto
      Prof. Anna

  38. Gisella scrive:

    Gentile Prof.Anna,
    Nella Madonna del Magnificat di Botticelli il Bambino Gesù sta stringendo il dito di sua madre. Sostituendo i nomi DITO e MADRE con i pronomi personali mi esprimo naturalmente nel seguente modo: GLIELO sta stringendo. Sono in errore? Di sua madre è complemento di termine? O dovrei dire A SUA MADRE? Non riesco a analizzare questa frase correttamente. Grazie per il suo aiuto.
    Gisella da Barcellona

    • Zanichelli Avatar

      Cara Gisella, è corretto: “glielo sta stringendo” = “sta stringendo il dito a lei”, per cui “a lei” = “a sua madre” è un complemento di termine.
      Un saluto
      Prof. Anna

  39. Enid scrive:

    Gentile Prof.ssa Anna,
    vorrei farle notare che l’accento da porre su “perché” è acuto. Sono canadese.
    Le porgo i miei ossequi.
    Enid

    • Zanichelli Avatar

      Caro Enid, “perché” vuole l’accento acuto; se l’hai trovato scritto con l’accento grave è un errore di battitura, ti prego di segnalarmi esattamente dove lo hai letto in modo che lo possa correggere.
      A presto
      Prof. Anna

  40. Franco scrive:

    tutte le volte che, in maniera sempre molto corretta, ha risposto in questo blog :-).

  41. egiziana scrive:

    è molto utile questo sito ti ringrazio molto

  42. Carlo scrive:

    Cara Professoressa,
    mi sono trovato in difficolta’ a rispondere ad una domanda sull’uso del pronome.
    Nella frase:
    Roberto e Giulio non mettono mai i jeans. A LORO (pronome indiretto tonico)piace essere eleganti. OPPURE
    GLI (pronome indiretto atono)piace essere eleganti.
    In quest’ultimo caso dovrei poter sostituire GLI con LORO (pronome indiretto atono piu’ formale) ma… LORO piace essere eleganti e’ sbagliata, perche’ in questo caso GLI e LORO non si possono scambiare? Considerando anche il fatto che GLI e’ stata acquisito dalla lingua parlata mentre LORO e’ il pronome originale. Grazie mille per il suo aiuto.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Carlo, oltre che “gli” e “a loro”, per la terza persona plurale si usa “loro” dopo il verbo, quindi: “piace loro” (= piace a loro) è corretto.
      Un saluto
      Prof. Anna

  43. Carlo scrive:

    Grazie Prof. Anna, quindi la frase sarebbe: Roberto e Giulio non mettono mai i jeans. Piace LORO essere eleganti.
    Avrei scommesso che fosse errata solo per il fatto che suona male e non l’ho mai sentito usato. E’ forse per questo che nella lingua parlata si usa quasi sempre GLI adesso? Gazie mille per la sua consueta gentilezza.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Carlo, la frase è corretta, ma è più comune dire “essere eleganti piace loro”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  44. alami scrive:

    grazie a tutti voi, ma cara professoressa anna anchio, non parlo perfettamente la lingua, cosi bisogno di un aiuto da voi, parlo della linqua parlata fonetica,,come e quali sono i provvedimenti necessari e efficaci per sviluppare il livello…..
    grazie ancora una volta
    vi saluto

    • Zanichelli Avatar

      Cara Alami, il modo migliore per migliorare la lingua parlata è appunto parlare, fare conversazione con italiani, molto utile è anche ascoltare musica e cantare (per migliorare la pronuncia), guardare film, ascoltare la radio.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  45. vane scrive:

    mi piace tanto questa lessione domani ho una prova di questo per me é complicato un puó…ma questa lessione mi insegna troppo grazie mille..

  46. BERNARDITA scrive:

    Sono lieta veramente aver trovato questo sito, spero inserirmi a voi, è un lavoro stupendo, vi ringrazio di cuore.
    Che Dio vi benedica.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Bernardita, benvenuta su Intercultura blog, puoi scrivermi quando vuoi, se hai un dubbio o un semplice commento da fare.
      A presto
      Prof. Anna

  47. BERNARDITA scrive:

    complementi, siete cosi tanto gentile per aiutarci con la bellissima lingua italiana.

  48. Guilietta scrive:

    carissima Professoressa, mille grazie perché è stata eccellentemente bravissima il Signore Gesù benedica il suo lavoro.

    io ancora non capisco come devo dire:
    mentre camminavo sulla strada, è successo un incidente,
    oppure è successo un incidente sulla ( nella) mentre camminavo, prima il imperfetto o il passato prossimo?

    le ringrazio di cuore, prego per Lei.
    Bernardita

    • Zanichelli Avatar

      Cara Guilietta, entrambe i periodi sono corretti, non ha importanza l’ordine delle due frasi, quello che conta è che l’imperfetto esprime un’azione in svolgimento (mentre camminavo), invece il passato prossimo esprime un’azione che comincia e finisce, un’azione compiuta (è successo un incidente).
      Un saluto
      Prof. Anna

  49. Bernardita scrive:

    carissima Professoressa, mille grazie perché è stata eccellentemente bravissima il Signore Gesù benedica il suo lavoro.

    io ancora non capisco come devo dire:
    mentre camminavo sulla strada, è successo un incidente,
    oppure è successo un incidente sulla ( nella) mentre camminavo, prima il imperfetto o il passato prossimo?

    le ringrazio di cuore, prego per Lei.
    Bernardita

  50. Naseer scrive:

    sono confuso di usare lo e gli.Spesso faccio fatica in scelta fra due.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Naseer, -lo- è un pronome diretto, ha la funzione di complemento oggetto e risponde alle domande -chi?-che cosa?- per esempio: – Di solito dove compri il giornale?- Lo (il giornale) compro in edicola-; mentre -gli- è un pronome indiretto , ha la funzione di complemento di termine, risponde alla domanda -a chi?- e significa -a lui- per esempio: A Marco piace il gelato? – Sì, gli (a lui, a Marco) piace molto-. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

  51. oscar scrive:

    salve, come spiego ad una straniera l’uso di la e le alla terza persona?
    la chiamo, la contatto, la penso; e le scrivo, le chiederei, le propongo,….
    grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Caro Oscar, usiamo il pronome diretto “la” quando vogliamo esprimere il complemento oggetto e quindi rispondere alla domanda “chi, che cosa?” : -più tardi chiamo (chi?) Laura- più tardi la chiamo -; usiamo il pronome indiretto “le” quando vogliamo esprimere il complemento di termine e rispondere alla domanda “a chi, a che cosa?” – scrivo (a chi) a Laura – le (a lei) scrivo -; per sapere se bisogna usare i pronomi diretti o indiretti è necessario conoscere quale costruzione regge il verbo in questione; per esempio -chiamo qualcuno- ma -telefono a qualcuno-; puoi comunque prendere spunto dagli articoli dedicati a questo argomento: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=718; http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=789.
      Un saluto
      Prof. Anna

  52. Leonilda scrive:

    Prof.Anna, sono brasiliana e ho abitato per due anni in Italia. Da pochi giorni ho scoperto questo blog che sta mi aiutando molto. Ho tanta difficolta’ col pronomi indiretti.

    Grazie del suo chiarimento.
    Un caro saluto del Brasile.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Leonilda, benvenuta su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  53. Sandro scrive:

    Gentile Prof. Anna,
    ho un dubbio che vorrei mi fosse chiarito, relativamente all’uso del verbo piacere e dei pronomi.

    Mi spiego meglio con un esempio:
    1) A Mario piace Anna
    2) A lui piace lei.

    Posso scrivere, per esprimere il concetto, in senso affermativo – Le piace! -, (dunque con un “LE” compl. ogg. cioè, “A Mario piace lei!” )?

    Con l’uso del pronome – GLI – , non potrei interpretare, se non analizzando il senso del discorso, il genere (m o f) che “a Mario piace”.

    Con l’affermazione – GLI piace! – non riuscirei dunque ad intendere se, a Mario, possa piacere Anna o “Antonio”.

    Spero di essere stato sufficientemente chiaro.

    Cordialmente.

    Sandro

    • Zanichelli Avatar

      Caro Sandro, “a lui piace lei = gli piace” e non “le piace” che significa “a lei piace”; “le” in questo caso è pronome indiretto di terza persona singolare femminile (a lei) e non può avere funzione di complemento oggetto; come dici tu con l’affermazione “gli piace” in effetti non è possibile capire se a Mario piace Anna o Antonio; questo perché nella costruzione del verbo “piacere” l’oggetto del piacere è in realtà il soggetto della frase, per esempio nella frase “a Mario piace Anna” “Anna” è il soggetto del verbo “piacere” (Anna piace a Mario) e non l’oggetto e quindi non posso sostituirlo con un pronome diretto. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

  54. Sandro scrive:

    Grazie Prof.
    Chiarissima!!!

    Cordialità.
    Sandro.

    🙂

  55. Ronak scrive:

    Gentile prof.Anna
    Adoro questo sito , e ritorno sempre qui quando ho una problema in italiano .
    La ringraziooOoo 🙂

    • Zanichelli Avatar

      Caro Ronak, grazie per il tuo gentile commento.
      A presto
      Prof. Anna

  56. Gentile professoressa Anna,
    sono scomparse, o meglio non vediamo più in bacheca, le domande che le abbiamo posto a nome di Paolo e Stefania, pertanto gliele riscriviamo, con la speranza che possa risponderci.

    1) Nel caso della frase che segue, il verbo “andare” deve essere coniugato al plurale? “Il tuo compito si presenta come un caleidoscopio di riferimenti storici che “vanno” dalla prima guerra mondiale all’attentato dell’11 settembre 2011.”
    Il pronome “che” fa riferimento – mi scusi il gioco di parole – a “riferimenti storici” e non a “caleidoscopio”, diciamo bene?

    2) Nella frase ”Un partito diverso da quello che, invece, si è dimostrato di essere in questi ultimi tempi.”
    Il pronome giusto è “quello” o “quel”?

    La ringraziamo,
    Stefania & Paolo

  57. ADIL scrive:

    SONO CONTENTO DA TROVARLI QUESTO SITO.IO PREPARO PER L ESAME CILS E VOGLIO PER PIACERE IL PROGRAMMA DA PREPAZIONE DA A2.RESPONDEMI PER CORTESIA

  58. Diana scrive:

    Salve Prof.Anna…

    Ho un dubbio:

    “… per cui dovrà installare il software che La invieremo…”

    La invieremo?

    Grazie, Saluti

    • Zanichelli Avatar

      Cara Diana, non è corretta la forma “La invieremo”, è necessario usare il pronome indiretto LE (a Lei), quindi “Le invieremo”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  59. Giovanna scrive:

    Buongiorno a tutti! Sono poco pratica di blogs e non so bene come fare a porre i quesiti che mi assillano al momento. Non si tratta di pronomi, bensì p.es. di preposizioni e dell’uso dell’aricolo det. o indet con il vervo esserci. posso porre qui le domande o devo fare altrimenti?

    Ringrazio di cuore per ulteriori istruzioni
    Giovanna

    • Zanichelli Avatar

      Cara Giovanna, puoi scrivermi qui le tue domande e i tuoi dubbi; se sei interessata a determinati argomenti, puoi cercare sul blog gli articoli corrispondenti scrivendo il nome dell’argomento nella finestrella “search” in basso a destra.
      A presto
      Prof. Anna

  60. Andrea scrive:

    Prof Anna,
    Io sono montenegrina e questo sito e molto utile per me,perche sono studente.
    Grazie mile

    • Zanichelli Avatar

      Cara Andrea, benvenuta su Interculura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  61. salmane scrive:

    grazie mille professoressa

  62. salmane scrive:

    ho comminciato a imparare l’italiano da qualchi mesi,
    vedo che questo sito puo essere molto utile per molte persone,
    mi piace moltissimo il modo come spiega le cose e anche come puo dare attenzione a ogni persona. é veramente brava brava signora
    ti ringrazio molto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Salmane, benvenuto su Intercultura blog!
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  63. Martina scrive:

    Grazie mille, mi è stata molto utile questa pagina perché domani devo fare un tema sul diario, più precisamente un compito in classe. Questo sito spiega correttamente come fare una pagina di diario. Ancora grazie.
    Martina

  64. christina scrive:

    grazie professoressa 😀

  65. christina scrive:

    Questo è il primo anno imparo italiano in un college in Egitto e La ringrazio molto per questa spiegazione semplificata

  66. Questa frase è corretta?

    Scriverò un’e-mail e spiegherò loro la situazione.

    Grazie!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Karla, la frase che mi scrivi è corretta.
      A presto
      Prof. Anna

  67. Herrik scrive:

    Gentile Prof.ssa ho una domanda da farle quale sarebbe la differenza tra “Ho capito” e “Capisco” e come dovrei utilizzarle.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Herrik, la forma al passato prossimo “ho capito” ha un significato chiaro e preciso, essendo al passato il fatto è stato capito e per questo non è più in discussione, la forma al presente “capisco” indica invece un procedimento ancora in atto (del capire) e quindi ancora un po’ incerto o in sospeso, spesso è usato quando si è obbligati ad accettare qualcosa che non ci fa piacere: “mi dispiace i cani non possono entrare in questo negozio” “capisco”.
      A presto
      Prof. Anna

  68. mi hanno scritto :datti da fare e imparati lo spagnolo invece di cercare sostegno. E’ corretto o doveva scrivere :datti da fare e impara lo spagnolo………grazie se mi puoi dare la spiegazione

    • Zanichelli Avatar

      Caro Alessandro, sarebbe più corretto “impara lo spagnolo”, nella forma “imparati” il pronome “ti” non è necessario e viene usato per sottolineare un maggior coinvolgimento del soggetto nell’azione ma è possibile usare questa forma solo in un linguaggio informale.
      A presto
      Prof. Anna

  69. eunice scrive:

    ottimo, grazie

  70. ahmed scrive:

    grazie professore
    deve conoscere il verbo che usa il pronnome dirette e in dirette
    cia ahmed
    cairo

  71. eleusina scrive:

    molto buono,grazie.

  72. Federica scrive:

    Buonasera Prof. Anna,
    sono un insegnate di italiano, durante questi anni ho scoperto tante cose riguardo l’italiano, una lingua per me sempre più affascinante. Oggi pero’ mi sono trovata davanti a una domanda a cui non ho saputo rispondere. Le spiego. Ho spiegato i verbi modali e il loro utilizzo. ho inoltre spiegato il verbo sapere, che per le similitudini di utilizzo, spiego spesso insieme ai modali. Ho distinto i due significati di sapere. Quello di essere capace di fare qualcosa( Lui sa nuotare) e quello di conoscere qualcosa (Lui non sa dove andare). In questo secondo caso pero’ non sempre il verbo saper e’ seguito da un infinito. Esempio: Sai dove vendono il pane? Non si può’ dire Sai dove vendere il pane? o meglio forse si può dire, ma il significato cambia. ma non sempre può essere fatto, per esempio: Io so dov’è’ la banca. Non posso di certo dire: Io so dov’essere la banca. Non sono riuscita a trovare una spiegazione, quindi le chiedo aiuto…non riesco a smettere di pensarci.

    In queste ore spese alla ricerca di una risposta mi e’ venuta in mente un’altra domanda fattami da uno studente un po’ di tempo fa, a cui non ho saputo dare una spiegazione. Il verbo Pensare. Si dice pensare a qualcuno. Quindi perché si usano i pronomi diretti?…Lo penso/La penso, no Gli penso.

    La ringrazio anticipatamente,
    Federica

    • Zanichelli Avatar

      Cara Federica, nel significato di “conoscere qualcosa” il verbo “sapere” non necessita dell’infinito, nella frase che mi scrivi “non sa dove andare” hai usato l’infinito perché c’è identità di soggetto tra la reggente e la subordinata, ma non useresti l’infinito se il soggetto fosse diverso “lui non sa dove è andata sua sorella”; per quanto riguarda il verbo “pensare” può essere sia transitivo e reggere quindi un complemento oggetto (penso qualcosa-lo penso), sia intransitivo e reggere un complemento indiretto (pensare a qualcosa a qualcuno), che però non è un complemento di termine, ma un locativo, quindi non reggerà un pronome indiretto (che ha la funzione di complemento di termine); nel significato ci sono delle differenze: pensare transitivo significa “raffigurare con la mente, esaminare con il pensiero, anche escogitare, inventare” e pensare intransitivo, che invece assume il significato di “avere il pensiero rivolto a qualcuno o a qualcosa”; nella forma intransitiva il verbo pensare è seguito da un complemento retto dalla preposizione a, complemento che però, contrariamente a quello che potrebbe sembrare, non è un complemento di termine, ma un complemento che indica il luogo, reale o metaforico, verso cui è rivolto il pensiero e proprio perché si tratta di un locativo si usarà invece la particella “ci”: “ci penso” anche se è riferito a una persona. Spero di aver chiarito i tuoi dubbi.
      Un saluto
      Prof. Anna

  73. Wow, non pensavo potesse essere un articolo utile, invece mi sbagliavo

  74. Lilian scrive:

    Ho dubbi quanto all’uso del verbo piacere. Di solito lo uso alla terza persona singolare e plurale insieme al pronome indiretto. Mi piacciono i dolci; Ti piacerebbe andare in Italia?; Spero che ti piaccia venire con noi, ecc. Quando devo coniugarlo nelle altre persone. Si può dire: Io piaccio a te? Grazie dell’attenzione

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lilian, certo che si può dire “io piaccio a te”, dipende la soggetto del verbo piacere, per esempio: “tu piaci a me”, “voi piacete a me” ecc.
      Un saluto
      Prof. Anna

  75. Lilian scrive:

    Grazie professoressa Anna.

  76. Rico scrive:

    “A quelle ragazze, gli/loro ho detto che…”. Dire è un verbo transitivo, anche se la costruzione è “dire a”, quindi, potrei usare gli o loro indifferentemente. Giusto?
    Gli= a loro anche per il plurale di due donne o più. Giusto?

    Distinti saluti

    Rico

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rico, è corretto sia “gli ho detto” che “ho detto loro” (non: loro ho detto).
      Un saluto
      Prof. Anna

  77. Emeldine scrive:

    Grazie signora questa lezione
    Mi ha aiutato molto

  78. Marcelo scrive:

    Ciao!

    1.Abbiamo dato il libro a loro. = Pronome diretto.
    2.Gli abbiamo dato il libro. = Pronome indiretto prima del verbo.
    3.Abbiamo dato loro il libro. = Pronome indiretto dopo il verbo.

    Tutti corretti?
    Tutti hanno lo stesso significato?

    Grazie!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Marcelo, le frasi sono tutte corrette, ma -a loro- non è un complemento diretto, ma indiretto, infatti introduce un complemento di termine esattamente come -gli- e -loro- dopo il verbo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  79. Amina scrive:

    Professoressa Anna,

    Vorrei sapere se nel linguaggio orale devo usare la prima frase (pronome davanti al verbo modale) o la seconda frase (pronome dopo l’infinito)

    1) Ti voglio salutare con affetto.
    2) Voglio salutarti con affetto.

    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Amina, sono corrette entrambe le frasi, puoi usarle indifferentemente.
      Un saluto
      Prof. Anna

  80. Valentin scrive:

    Grazie per questo meraviglioso sito. Sono 0 (zero) a l’italiana ma spero di imparare questa lingua per piacere. E per comunicare con la mia cognata italiana….
    Cordialmente, Valentin

    • Zanichelli Avatar

      Caro Valentin, benvenuto su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  81. Gabriele scrive:

    ciao 😀

    • Zanichelli Avatar

      Ciao Gabriele, benvenuto su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  82. ciao 🙂

  83. Miao scrive:

    Gentile prof.ssa,
    c’e’ una cosa che non ho ben capito e vorrei chiedere che nella frase “ti voglio bene” il pronome “ti” e’ diretto o indiretto. E perche’?
    Grazie e distinti saluti

    • Zanichelli Avatar

      Caro Miao, “ti” in questo caso è indiretto, perché la costruzione della frase è “voglio bene a te”, l’espressione “volere bene” regge un complemento indiretto: “volere bene a qualcuno.
      A presto
      Prof. Anna

  84. Domenica scrive:

    Quei ragazzi si vantano di qualsiasi cosa con i miei amici.
    In questa frase, un test/quiz afferma che “qualsiasi cosa” è un pronome personale. Perchè? Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Domenica, non è un pronome personale, ma “qualsiasi” è un aggettivo indefinito.
      Un saluto
      Prof. Anna

  85. mohamed scrive:

    Prima di tutti grazie a lei.
    La Sua spiegazione è molto bene.
    Ma,io non capito solo
    Si+la=sela
    Si+lo=selo
    Quando si usano?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Mohamed, prima di tutto si scrivono separati (se lo, se la); ti faccio un altro esempio: “Luca si è ricordato la mia borsa?” “Sì, se la è ricordata”, “Marta si è ricordata il mio ombrello?” “No, non se lo è ricordato”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  86. lobna scrive:

    voglio sapere quando parliamo con la zia; la nonna; i genitori: il collega si utilizza la forma di cortesia o nn

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lobna, con i parenti solitamente non usiamo la forma di cortesia, nemmeno con un collega con cui abbiamo confidenza.
      Un saluto
      Prof. Anna

  87. lobna scrive:

    “Hanno parlato molto dei film italiani” nella forma personale diventa ” Si è parlati molto dei film italiani” voglio sapere meglio quando facciamo la concordanza tra il verbo e il complemento d’oggetto

  88. mohamed scrive:

    Prima di tutti Grazie a lei
    prof Anna
    Io non ho capito la frase
    Nomero sette neL esercizio
    ho detto loro di andare via)
    È meglio dire:ho detto a loro..
    Gli ho detto.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Mohamed, per la terza persona plurale si usa loro dopo il verbo, per esempio: ho comprato loro (a loro) un regalo. Spesso al posto di loro (a loro) si usa gli (a loro) prima del verbo.
      Per esempio: Ho incontrato i tuoi amici e ho detto loro (a loro) della festa = Ho incontrato i tuoi amici e gli (a loro) ho detto della festa. Sono corette tutte queste modalità (a loro, loro gli).
      Un saluto
      Prof. Anna

  89. Ciao cara profesoressa!!!

    Non so come ho trovato queste blog, ma ti chiedo da registrarme lí, o come posso fare per continuare in conttato?

    Saluto dalla Costa Rica.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Edgar, benvenuto su Intercultura blog!
      Per iscriversi basta seguire le indicazioni che trovi in basso a destra nella pagina.
      A presto
      Prof. Anna

  90. Simone scrive:

    Cara Prof. Anna

    Ho una domanda. Non sono sicuro, quando bisogna scrivere la forma di cortesia in maiuscola. Magari può aiutarmi.

    Esempi:
    – Voglio presentarLe il Suo nuovo posto.
    – Voglio farLe conoscere qualcosa.

    È giusto così?
    Grazie Mille

    • Zanichelli Avatar

      Caro Simone, l’uso delle maiuscole di cortesia è corretto, (non capisco: “presentarLe il Suo nuovo posto”, forse sarebbe meglio: “mostrarLe il suo nuovo posto”?).
      A presto
      Prof. Anna

  91. Giulia scrive:

    salve prof.,
    volevo solo chiederLe di darmi un piccolo aiutino.
    la frase è la seguente:”subito, l’apprensione per quello che aveva fatto gli cancellò il dolore”.
    mi può perfavore dire che tipo di pronome è “GLI”?
    grazie in anticipo.

  92. Giulia scrive:

    scusi se le lo dico, ma sono un po in ritardo e non ho ancora sua risposta… scusi, ma è un po’ lento a caricare i commenti… :I giulia

  93. Karen scrive:

    Grazie tante per l’articolo.

  94. pinar scrive:

    Salve prof mi poi suggrerire una libo grammtica Italino

  95. Carlo scrive:

    Gent.ma
    Una curiosità personale per favore: è sicura che si possa dire ‘GLI ho dato= ho dato loro’ ? L’ ho sempre considerato un errore grave anche se di uso corrente. Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Carlo, l’uso di -gli- col significato di -a loro- non è scorretto, ma si affianca alla forma -loro-; nell’italiano contemporaneo è sempre più diffusa la sostituzione di -loro- con la forma -gli-. La forma -loro-, pur essendo tradizionalmente collocata tra i pronomi atoni, dal punto di vista strutturale condivide le propietà dei pronomi tonici, come la lunghezza (è l’unico prnome bisillabo della seria atona) e la collocazione (è l’unico pronome atono che segue il verbo anziché precederlo) e forse queste anomalie del pronome pseudoatono -loro- contribuiscono al suo progressivo declino.
      Un saluto
      Prof. Anna

  96. evi scrive:

    Gentilissima Professoressa Anna,

    Ho trovato questa frase:A mio padre non lo farei più lavorare, lo farei stare in pensione”.Come mai si usa la preposizione a mentre subito dopo si mette il pronome diretto “lo”? Grazie di cuore. 🙂

    • Zanichelli Avatar

      Cara Evi, il tipo di costruzione che mi proponi è una dislocazione a sinistra, consiste cioè nell’anticipazione del complemento oggetto o di un altro complemento indiretto nella parte iniziale della frase, queste strutture servono a concentrare l’attenzione su un particolare elemento, isolandolo ed evidenziandolo rispetto al resto della frase, ma nella frase che mi scrivi l’elemento “dislocato” è un complemento oggetto e non un complemento indiretto, quindi la forma corretta sarebbe: “mio padre, non lo farei più lavorare”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  97. Silvana scrive:

    Mi ha paciuto molto la spiegszione.
    Sono una donna grande di un paese lontano e mi piace studiare questa bella lingua

    • Zanichelli Avatar

      Cara Silvana, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  98. Silvia scrive:

    Cara prof. Anna,

    questo sito mi piace tanto!. Ho anche una domanda per quando riguarda la terza persona del plurale : se dico “ho risposto a loro ” é sbagliato? dovrei dire “ho risposto loro” oppure “gli ho risposto” ? Grazie.
    tanti saluti Silvia

    • Zanichelli Avatar

      Cara Silvia, sono corrette tutte le frasi che mi scrivi.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  99. Pat scrive:

    Cara Prof.può farmi l’analisi logica di : è vietato calpestare le aiuole.
    Grazie
    Pat

    • Zanichelli Avatar

      Cara Pat, prova tu a farla, io la correggerò volentieri.
      A presto
      Prof. Anna

      • pa scrive:

        è vietato: predicato verbale
        calpestare:soggetto
        le aiuole: compl.oggetto
        Grazie

        • Zanichelli Avatar

          Cara Pa, si tratta di due frasi, perché ci sono due predicati (è vietato, calpestare), mentre “le aiuole” è complemento oggetto.
          A presto
          Prof. Anna

  100. Grazie mille

  101. Ciao Prof
    In questa frase :Hai telefonato a Maria?, Si, le ho telefonato
    Si, le ho telefonata

    Quale sarebbe la risposta?, e perchè?

  102. Luciana scrive:

    Gent.ma prof.ssa Anna

    Ho un dubbio sul una frase nel congiutivo:

    Ci pareva strano che Nicola non (telefonare) ma non potevamo immaginare che gli avessero rubato il cellulare.

    Posso usare non abbia telefonato in questa frase? Nella seconda parte, posso dire: … “che gli avesse rubato…”?

    Grazie mille,

    Luciana Tonon, dal Brasile

    • Zanichelli Avatar

      Cara Luciana, dipende dal rapporto temporale tra la principale (ci pareva strano) e la subordinata (non telefonare), se vuoi esprimere anteriorità (cioè l’azione espressa nella subordinata è precedente rispetto a quella espressa nella principale) è necessario usare il congiuntivo trapassato: “…che Nicola non avesse telefonato”, per esprimere contemporaneità (cioè l’azione espressa nella subordinata è contemporanea rispetto a quella espressa nella principale) è necessario usare il congiuntivo imperfetto: “…che Nicola non telefonasse”; non ho capito perché vuoi usare la terza persona singolare (avesse rubato) al posto della terza plurale (avessero rubato), devi usare la persona che corrisponde al soggetto (cioè chi ha rubato il telefono), nei casi in cui non si sa e si parla in generale (come forse questo) è corretto usare il plurale, si sottindende “delle persone”: “che delle persone gli avessero rubato il cellulare”. Per ripassare la concordanza dei tempi con il congiuntivo ti consiglio questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/10/18/la-concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-1/. Se hai dei dubbi non esitare a scrivermi.
      A presto
      Prof. Anna

  103. Valeria scrive:

    Ciao adeel sono Valeria come va

  104. Candace scrive:

    Buon ezercizio!!

  105. per la frase 2 perché si dice non gli e piaciuto et non loro è piaciuto ?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Tomasso, il pronome “loro” va messo dopo il verbo, quindi la frase corretta sarebbe “non è piaciuto loro”.
      A presto
      Prof. Anna

  106. Cara professoressa.Ti ringrazio per quest’articolo.Io purtroppo ho delle incertezze rigurda questa cosa.Per esempio lei professoressa ha scritto,che avolte,al posto di “loro”possiamo usare il pronome “gli”
    La cosa che non riesco a capire,e questa.In quali casi dobbiamo usare “loro”e quando dobbiamo usare “gli*
    ???
    La seconda cosa che non riesco a capire è questa:Quando si tratta per un verbo all’infinito dove si mettono i pronomi,davanti’al verbo oppure dopo il verbo che è all’infinito?
    La ringrazio troppo professoressa.Se io oggi ho migliorato la mia lingua italiana e solo grazie a lei professoressa.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Romano, puoi in tutti casi usare sia “gli” prima del verbo sia “loro” dopo il verbo con il significato di “a loro”, entrambe le soluzioni sono corrette: “domani gli porto un regalo” = “domani porto loro un regalo”; i pronomi solitamente si possono legare al verbo all’infinito: “penso di portargli un regalo”, “penso di portarti un regalo”, ma non nel caso di “loro” che invece non si lega al verbo “penso di portare loro un regalo”; in presenza di verbi servili (dovere; potere; volere) seguiti da infinito, il pronome può precedere il verbo servile o legarsi all’infinito: “ti devo portare un regalo” = “devo portarti un regalo”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  107. Danilo scrive:

    Mi è piaciuta la spiegazione dei complementi indiretti, in cui è stato utilizzato un linguaggio semplice. Ho compreso le regole da imparare ma l’unico dubbio è se le applicherò nella lingua parlata? Come farò a ricordarle tutte?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Danilo, piano piano con l’esercizio e la pratica le regole si inseriscono naturalmente nella lingua parlata, non preoccuparti e non aver paura di sbagliare, solo provando e sbagliando si impara.
      A presto
      Prof. Anna

  108. Cara Prof. Anna,

    Ho un dubbio. In un gruppo per imparare l’italiano ho letto che i pronomi indiretti si usano con i verbi che rispondono alle domande “a chi?” , “a che cosa”, per questa ultima domanda c’era un esempio.
    Dono le mie azinoni alla Caritas.
    Le dono le mie azioni (all’ente)
    Va bene in questo caso pensare questo pronome Le, come risultato di domandare “a che cosa?”

    • Zanichelli Avatar

      Caro Norberto, il pronome “le” significa appunto “a lei” e verrà usato appunto con la funzione di complemento indiretto che risponde alla domanda “a chi, a che cosa?”, quindi è corretto usarlo in questo caso perché “la Caritas” è femminile.
      Un saluto
      Prof. Anna

  109. ciao sono messicana e sono maestra della vostra lingua ma veramente era una confusione i pronomi indiretti ma adesso capisco alla perfezione
    ottimo…

    • Zanichelli Avatar

      Cara Damaris, benvenuta su Intercultura blog!
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  110. gracie per aiuda!

    • Zanichelli Avatar

      Ciao Eliana, branvenuta su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  111. Interessanti gli esercizi con pronomi. Grazie mille

  112. THiago scrive:

    È corretto dire rispondilo rispondila, o è necessario utilizzare rispondigli/rispondile?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Thiago, è corretto dire “rispondigli” o “rispondile”, perché la costruzione di questo verbo è “rispondere a qualcuno” e quindi è necessario usare il pronome indiretto.
      A presto
      Prof. Anna

  113. Non è capisco quanto uso pronomi indiretti prima del verbo e quando usato dopo il verbo

  114. Rosy scrive:

    Si può scrivere? ;Ad Anna gli ho detto una cosa

    • Zanichelli Avatar

      Cara Rosy, “gli” significa “a lui”, per il femminile è necessario usare “le” (=a lei).
      Un saluto
      Prof. Anna

  115. Francesco scrive:

    ” Mi piacciono LA mela , LE banane , I kiwi e LA pera ” oppure ” Mi piace LA mela , LE banane , I kiwi e LA pera ” .
    Quando faccio un elenco misto , quindi inserisco nella frase soggetti sia al singolare sia al plurale , come mi devo comportare ? Uso la terza persona singolare (piace) o quella plurale (piacciono) ? So che quando il soggetto è al plurale allora usiamo la terza persona plurale (piacciono) . In questo caso , però , sono combattuto … Help me ! Grazie …

    • Zanichelli Avatar

      Caro Francesco, il verbo è coniugato al plurale in presenza di due o più soggetti collegati per asindeto, ovvero con delle virgole, quindi è corretto “mi piacciono”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  116. davide scrive:

    Buonasera, ma da femminile a femminile vale sempre le? Esempio: papà gli ho fatto una sorpresa a zia o le ho fatto una sorpresa? Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Davide, quando vuoi dire “a lei” devi usare “le”: “papà le ho fatto una sorpresa”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  117. Matheus scrive:

    Ciao a chi legge.
    Anna, una volta ho veduto che, per il plurale, utilizzano anche “gli” al posto di “loro” e questo mi ha rotto la testa. Questo è possibile o cioè di solito una delle varie opizioni?
    Un’altra cosa. come posso io distinguere i pronomi diretti “mi, ti, ci e vi” dei indiretti “mi, ti, ci e vi. Ciao dal Brasile.
    Grazie in anticipo.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Matheus, è sempre più diffuso, anche nello scritto, l’uso di “gli” al posto di “loro”, la forma “loro” ha caratteristiche particolari, ovvero la lunghezza (è l’unico pronome bisillabo) e la collocazione (è l’unico pronome che segue il verbo anziché precederlo), queste peculiarità contribuiscono al suo progressivo declino. Per quanto riguarda il tuo secondo quesito, formalmente i pronomi diretti e indiretti “mi, ti, ci e vi” sono identici, quindi è possibile distinguerli solo dal contesto.
      A presto
      Prof. Anna

  118. Anna scrive:

    ” Non mi piace nessuno dei due”… Credo che la mia frase sia esatta… Lei cosa ne pensa?… È come se dicessi :” nessuno dei due piace (a chi?) a me (complemento di termine) . Quindi credo che sia giusto usare la terza persona singolare del verbo piacere (piace), in quanto il soggetto della frase è” Nessuno “… Mi hanno sempre insegnato che con il verbo piacere il soggetto è ciò che piace ( in questo caso “nessuno” ) e non, in questo caso specifico, il pronome personale “mi” (a me). Spero sia tutto giusto.

    • Anna scrive:

      È possibile che nella frase che ho scritto in precedenza ci sia un pronome combinato, quindi sia il complemento oggetto diretto e quello indiretto (di termine)? Perché nella seguente frase: “Non mi piace nessuno dei due” mi viene da pensare : “Non mi piace (chi?) nessuno dei due (complemento oggetto diretto), ma se modificassi la frase, verrebbe fuori :” Nessuno dei due piace (a chi?) a me ( complimento di termine)…. O forse nel primo caso la “a” è stata omessa, in quanto il complemento di termine è un pronome personale atono ( mi)?

      • Zanichelli Avatar

        Cara Anna, “nessuno” è il soggetto del verbo “piacere”.
        Un saluto
        Prof. Anna

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anna, il tuo ragionamento è corretto.
      A presto
      Prof. Anna

  119. Vorrei sapere se farmmelo sapere si scrivi cosi

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lucia, si scrive con una “m” sola: “farmelo sapere”.
      A presto
      Prof. Anna

  120. Vorrei sapere se farmmelo sapere si scrivi cosi .sonó contenta di aver trovato questo sitio .Saluti a voi tutti

  121. Flip scrive:

    Ciao professoressa volevo chiedere ma si dice gli ho chiesto- li ho ch Chiesto ?
    Un saluto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Flip, si dice “gli ho chiesto”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  122. Ines scrive:

    Buonasera prof Anna, come sta? vorrei chiederLe per cortesia se possiamo dire in italiano ” portare loro ” per esempio: vado dai miei nonni perché voglio portare loro un bel libro .Il pronome indiretto “loro” si mette dopo il verbo all’infinito ? La ringrazio di cuore 🙂 buona serata a Lei !

    • Zanichelli Avatar

      Cara Ines, l’uso del pronome “loro” nella frase che mi scrivi è corretto (portare loro).
      A presto
      Prof. Anna

      • Ines scrive:

        La ringrazio ! un grande saluto dalla Tunisia

  123. sono contenta con questo sito, grazie mille!!!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maria, benvenuta su Intercultura blog. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  124. Cristina scrive:

    È corretto dire: devo dargli dei libri a lui.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Cristina, nella frase che mi scrivi il complemento indiretto viene ripetuto due volte (gli, a lui), questa costruzione, che si chiama dislocazione a destra, non è scorretta e serve a mettere in evidenza il complemento ripetuto: “devo dargli dei libri, a lui”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  125. Ware scrive:

    Questo sito è molto importante per mi per imparare la lingua italiana

    • Zanichelli Avatar

      Caro Ware, benvenuto su Intercultura blog, se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto
      Prof. Anna

  126. valeria scrive:

    Buona sera Professoressa Anna,
    avrei bisogno delSuo aiuto. Non riesco a capire, o meglio, non riesco a spiegare ai miei studenti di primo livello la differenza di utilizzo dei pronomi. Mi chiedono quando usare “a me” e quando “mi”, se c’è una regola per capire quando usare l’uno e quando l’altro.

    Grazie infinite,
    Vale

    • Zanichelli Avatar

      Cara Valeria, la scelta tra pronome tonico e atono non è indifferente: se io dico: “mi piace” faccio una semplice constatazione, se dico invece “a me piace” (oppure “piace a me”) voglio sottolineare il fatto che piace proprio a me. Altro esempio: se dico “io ti ascolto” faccio una constatazione, se uso invece la forma tonica “io ascolto te” voglio sottolineare che sto ascoltando proprio te. Le forme atone si possono usare solo per il complemento oggetto e il complemento di termine e, solo per le terze persone, anche per alcuni complementi indiretti (io parlo con lui=io ci parlo; ricordati di lei=ricordatene), per gli altri complementi indiretti si usano le forme toniche precedute da preposizione (hai fiducia in me?).
      Un saluto
      Prof. Anna

      • valeria scrive:

        La ringrazio molto!

        Valeria

  127. ciao,
    come riscrivesti questa frase usando l’imeprativo e i pronomi?

    voi (mettere) “dei fiori sul tavolo”
    mettetenece? mettetecene? ci mettetene?

    non sono sicuro se la particella “ci” venga prima o dopo al verbo coniugato.

    grazie!

  128. Doxos scrive:

    Prof.ssa Anna,
    è corretta questa frase:
    “Le industrie produrranno quello che farà più comodo loro”.

    E’ possibile ugualmente dire: “Le industrie produrranno quello che farà più comodo a loro” oppure Le industrie produrranno quello che gli farà più comodo”.
    Il verbo “fare è intransitivo?
    Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Doxos, sono corrette tutte le soluzioni che proponi (loro, a loro, gli). I verbo “fare” è transitivo, la costruzione è “qualcosa fa comodo a qualcuno”.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • Doxos scrive:

        Grazie mille!!
        Buona Pasqua!

  129. arturo scrive:

    Grazie mille, professoressa

    • arturo scrive:

      grazie

  130. Angelo scrive:

    Bello

  131. Luigi scrive:

    Buona sera prof. Anna,
    ho difficoltà a capire in alcuni casi se usare i pronomi li o gli:

    è più corretto scrivere all’esame i prof. li ha stesi tutti o all’esame i prof. gli ha stesi tutti?

    Grazie

  132. Salve Prof Anna, come sta?
    Qual è la differenza tra le frasi “Io ti parlo” e “Io parlo con te”?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Joao, io sto bene, grazie. E tu?
      La scelta tra pronme tonico (te) e atono (ti) non è indifferente. Se io dico “io ti parlo” faccio una semplice constatazione, se invece uso la forma tonica (te) voglio sottolineare che sto parlando proprio con te, non con altri. Questo accade anche se il pronome ha la funzione di complemento oggetto: “io ti ascolto” (semplice constatazione), “io ascolto te” (sottolineo che sto ascoltando proprio te).
      Un saluto
      Prof. Anna

      • In questo caso, intendo dire l’atto di rivolgere la parola a qualcuno. Non so qual è la preposizione giusta. Si può usare la preposizione A o CON?

        • Zanichelli Avatar

          Caro Joao, entrambe le preposizioni sono corrette, ma conferiscono al verbo “parlare” un significato diverso: “parlare a” significa “rivolgersi a qualcuno”, mentre “parlare con” significa “conversare con qualcuno, discutere con qualcuno”.
          A presto
          Prof. Anna

  133. Salve Prof. Anna!
    Qual è la differenza tra le frasi “Lei parla con me” e “Lei mi parla”?
    Aspetto con ansia la Sua risposta!

  134. Doxos scrive:

    Prof.ssa Anna,

    nella seguente frase, “Non sa cosa gli/lo aspetta” bisogna utilizzare “gli” o “lo”, e qual è la spiegazione grammaticale?

    Grazie mille!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Doxos, la frase corretta è: “non sa cosa lo aspetta”. Il verbo “aspettare” è transitivo e regge quindi un complemento oggetto (diretto) che in questo caso è rappresentato da “lo” che è un pronome personale diretto, mentre “gli” è un pronome personale indiretto.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • Doxos scrive:

        Grazie ancora!!

  135. Stefania scrive:

    Grazie di cuore è bellissimo questo blog anche per noi italiani è bello ripassare il tutto!!! Stefania.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Stefania, benvenuta su Intercultura blog. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto
      Prof. Anna

  136. José scrive:

    Gentile prof. Anna,
    Ho un dubbio rispetto ai complementi personali indiretti di 3ª persona plurale (“a loro”, “loro” e “gli”) e il verbo “piacere”. Vorrei sapere se le seguenti frasi sono corrette e qual è la più usata?
    Con il pronome di forma forte “Piace a loro studiare l’italiano”
    Con il pronome di forma debole “Piace loro studiare l’italiano”
    Con il pronome gli (plurale) “Gli piace studiare l’italiano”
    Il mio dubbio si deve a che mi sembra avere letto “A loro piace…”
    La ringrazio anticipatamente per le sue risposte.
    Cordiali saluti

    • Zanichelli Avatar

      Caro José, le frasi sono tutte corrette, la più usata è: “a loro piace studiare l’italiano”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  137. Maxime scrive:

    Interessante, molto utile per le lezioni di italiano che impartisco qui in Olanda.
    Grazie mille!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maxime, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto

  138. Joe scrive:

    ciao

  139. Michele scrive:

    I pronomi personali indiretti:
    …rispondono alla domanda “a chi?”, svolgono cioè la funzione di complemento di termine; e per cui si usano quando il verbo è seguito da “a”. Esempio:

    “Vogliono che tu dica (a) loro la verità”.

    P.s. “a loro” può essere usato anche in riferimento al femminile plurale.

    Tutto esatto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Michele, sì, tutto corretto.

      • Michele scrive:

        A loro o loro:

        Con valore di complemento di termine, anche senza la preposizione “a”; quindi si può dire sia “Aver rubato a loro la macchina” ma anche, preferibile, “Aver rubato loro la macchina”. Una curiosità, ma nel secondo caso, quindi senza preposizione “a”, è possibile scrivere anche “Aver loro rubato la macchina” o solo “Aver rubato loro la macchina”, quindi con “loro” dopo tutto il verbo? Grazie.

        • Zanichelli Avatar

          Caro Michele, il pronome atono “loro” è sempre posposto al verbo.
          Un saluto

          • Michele scrive:

            Perfetto, quindi nel secondo caso scriveremo “Aver rubato loro la macchina” (e non “Aver LORO rubato la macchina”).

            Giusto?

          • Zanichelli Avatar

            Esatto.

  140. Marco scrive:

    1)”Nessuno ci ha fatto caso”

    …il “ci” funge da pronome dimostrativo e con il senso di “a ciò”.

    Corretto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Marco, esatto.

  141. David scrive:

    “Chiamiamo la pizzeria dalla quale abbiamo ordinato l’ultima volta”.

    …Prof, che tipo di complemento indiretto introduce “dalla quale (o da cui)” che risponde alla domanda “da chi?” Perché sarebbe: “Abbiamo ordinato l’ultima volta da chi?” Certo, per facilitare tutto potremmo scrivere semplicemente “Chiamiamo la pizzeria dove abbiamo ordinato l’ultima volta”.

    • Zanichelli Avatar

      Caro David, è un complemento di origine/provenienza.

  142. Eboa scrive:

    mi Piace il corso perché ho visto il Mio errore e ho capito bene grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Eboa, benvenuto! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto

  143. Daniele scrive:

    Pronome personale atono femminile “le”:

    Intanto “le” può funzionare come complemento di termine e con il significato di “a lei”. Perciò nella seguente frase scriverei “Ad una persona, cui tengo, le direi…”; frase nella quale usiamo “le”, che è al femminile, in quanto facciamo riferimento al sostantivo “persona” che è sempre al femminile. Sarebbe quindi “Ad una persona, cui tengo, direi a lei (“le,” “alla persona”)”.

    Giusto?

    • Zanichelli Avatar

      Sì, è corretto.

  144. Lino scrive:

    “Glielo” è una forma pronominale composta del pronome personale “gli” (con funzione di complemento di termine nel significato di “a lui, a lei”, fam. “a loro”) e del pronome personale maschile singolare “lo” (complemento oggetto): “(Riferendomi ad una donna) Diglielo appena puoi!”; (“Sempre in riferimento ad una donna) Glielo farò presente (a Martina, ad esempio)”.

    Penso sia giusto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Lino, è corretto.

  145. Buon giorno,
    Nella regola di piace/piacciono, mi piace la pizza , gli piacciono i film, come scrivere la frase con loro?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Francoise, puoi scrivere sia “gli piace/gli piacciono” sia “piace loro/piacciono loro”.

  146. Michele scrive:

    Complimenti indiretti:

    1)”Ho sistemato gli ugelli da cui esce l’acqua per i tergicristalli”

    …”da cui” introduce un complemento indiretto moto da luogo e risponde alla domanda “da dove?” o “da quale luogo?”

    1)”Non vedo l’ora di scoprire quella location di cui mi hai parlato”
    2)”Non vedo l’ora di scoprire quella location a cui hai accennato”

    …I verbi sono “parlare” e “accennare” che può significare “Parlare di qualcosa brevemente, in modo sommario”. Comunque, entrambe le frasi credo siano corrette. Nella prima “di cui” introduce un complemento indiretto di specificazione e risponde alla domanda “di che cosa?”; mentre nella seconda “a cui” introduce un complemento indiretto di termine e risponde alla domanda “a che cosa?”.

    Penso sia giusto

  147. Lorenzo scrive:

    1)”Vi siete lasciati”

    il verbo è “lasciarsi” con valore reciproco e significa “rompere un legame spec. d’amore; separarsi”. Per quanto riguarda l’accordo col participio passato, nei verbi composti con l’ausiliare essere (dunque verbi intransitivi, passivi, riflessivi -infatti nel nostro esempio “lasciarsi” è un riflessivo reciproco- intransitivi pronominali ecc.), il participio concorda con il soggetto: (“voi”, soggetto sottinteso) vi siete lasciati (e non “siete lasciato” ecc.)”: infatti in questa frase il soggetto è composto da più persone che potrebbero essere intese o solo maschile o maschile e femminile insieme (siete lasciati); altrimenti, se fossero state più persone di genere femminile, avremmo scritto “(“voi”) vi siete lasciate”.

    Penso sia tutto corretto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Lorenzo, è esatto.

  148. Rino scrive:

    Ho incontrato questo esercizio l’ho voluto provare. Risultato 10/10.
    Un caro saluto Prof.

    • Zanichelli Avatar

      Molto bene Rino!
      Un saluto anche a te

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