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Il calcio

Prof.Giacalone
Civiltà,   Sport,   Storia

Il calcio è sicuramente lo sport nazionale italiano. Tra i vari sport, è uno dei più semplici da praticare: bastano un pallone sferico e un campo di gioco. Lo scopo del gioco è segnare più gol facendo passare il pallone fra i pali della porta avversaria. Il tutto viene controllato da un arbitro e due guardialinee, in modo che il gioco si svolga secondo le regole. La semplicità del gioco e delle attrezzature richieste ha reso il calcio popolarissimo, praticato in tutto il mondo.

Il calcio ha origini antichissime. Se ne possono trovare tracce nel gioco cinese tsu-chu (palla spinta con il piede) praticato già da duemila e seicento anni. Un passatempo uguale era praticato anche nell’antico Giappone dove prendeva il nome di kemari.
Un gioco simile era praticato anche dagli antichi romani e veniva chiamato harpastum. Era praticato dai soldati delle legioni che probabilmente lo diffusero in tutta Europa. I romani invasero anche la Britannia, che oggi chiamiamo Gran Bretagna. Proprio nell’isola britannica già dal 1200 si praticava una forma di calcio, ma si verificavano anche i primi incidenti che fanno da contorno al gioco del pallone.

Anche in Italia, vi erano nel Medioevo e nel Rinascimento giochi simili al calcio. Il calcio fiorentino, conosciuto anche col nome di calcio in livrea o calcio in costume, era praticato presso la corte dei Medici, signori della città di Firenze. Vedeva coinvolti i vari quartieri della città. Questo gioco viene ancora praticato, con i costumi dell’epoca e con le stesse regole. Per la violenza del gioco, il calcio fiorentino ricorda molto più il rugby che il calcio attuale.

Nell’Ottocento, nei college e nelle università inglesi si cominciano a praticare gli sport moderni e a stabilire per essi le regole che ancora oggi vengono seguite. La nascita del football moderno avvenne il 23 ottobre 1863, quando a Londra venne costituita la Football Association, la federazione inglese del calcio. Per la prima volta, vennero scritte le regole del gioco, che vennero poi modificate successivamente. Per esempio, nel 1866 fu introdotta la regola del fuorigioco e nel 1890 si definirono i ruoli di arbitro e guardialinee.

Viaggiatori inglesi e appassionati italiani cominciarono a fondare dei Football and Cricket Club, per diffondere gli sport inglesi anche in Italia. A Torino, vennero creati l’Internazionale Football Club nel 1891 e il Football Club Torinese nel 1894: le due squadre si fusero insieme nel 1906 per dare vita alla attuale squadra del Torino. Nel 1893 naque a Genova il Genoa Crickett and Football Club, cioè il Genoa. Nel 1896, la Società Udinese di Ginnastica e Scherma si aggiudicò il primo torneo italiano di calcio contro squadre di Treviso e Ferrara. Nel 1897, a Torino alcuni studenti del Liceo Massimo D’Azeglio fondarono lo Sport Club Juventus. Nel 1900 nacque a Roma  la Società sportiva Lazio. A Vercelli, la Società ginnastica pro Vercelli nel 1903 fondò una sezione per il calcio e diventò subito una tra le squadre di maggior valore di quegli anni.

Nel 1898, a Torino, venne fondata la Federazione italiana gioco del calcio. Il primo campionato che fu giocato in quello stesso anno tra quattro squadre, in una sola giornata. Le partecipanti furono l’Internazionale di Torino, F.C. Torinese, Ginnastica di Torino e il Genoa che vinse e dominò la scena per diversi tornei successivi. A Milano, nel 1910 ci fu l’esordio della Nazionale italiana con maglia bianca contro la Francia.

Il risultato finale fu una vittoria per 6 a 2 sui cugini d’oltralpe davanti a oltre quattromila spettatori. Nel 1913, ci fu il primo campionato nazionale, articolato su due raggruppamenti, uno settentrionale e uno centro-meridionale.

Da anni questo sport è diventato popolarissimo. Scherzando sulla nostra Costituzione, si potrebbe dire che "l’Italia è una repubblica basata sul pallone", più che sul lavoro. 🙂
Spesso le notizie sul calcio, in Italia, prendono il sopravento su quelle politiche, ambientali ed economiche: una sorta di stordimento mediatico. I calciatori riescono raramente a essere esempi positivi per i loro giovani tifosi. Spesso assumono durante il gioco degli atteggiamenti violenti e scorretti. Invece, come personaggi pubblici idolatrati e strapagati, avrebbero il dovere di controllare sempre gesti e parole.

Il calcio professionistico è diventato uno sport che invece di unire, divide.

I tifosi si distinguono spesso per i loro slogan violenti e razzisti o per episodi di violenza criminale. Bande di ultrà scatenati mettono letteralmente a ferro e fuoco gli stadi, le città e i mezzi di trasporto. Molti poliziotti e carabinieri devono essere impiegati ogni domenica per cercare di contenere i tifosi violenti, con enormi costi a carico di tutta la società.

Ma ormai molti italiani non sopportano più questo insano modo di vivere lo sport. I costi dei tifosi violenti dovrebbero essere a carico delle società sportive che si arricchiscono con biglietti e diritti televisivi.
Il gioco, qualsiasi esso sia, dovrebbe insegnare il rispetto dell’avversario e la passione per la sana competizione. Il risultato dovrebbe essere secondario: l’importante è partecipare sportivamente, non vincere.

 

Esercizio.

Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.

 

  • 1. Il calcio è lo sport più popolare in Italia
    • v
    • f
  • 2. Il gioco del calcio è stato inventato da pochi anni 
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  • 3. L’arbitro è coadiuvato da due guardalinee
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  • 4. In Inghilterra si scrissero le prime regole del calcio
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  • 5. Il Genoa fu una delle prime squadre di calcio in Italia
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  • 6. Il gioco praticato dai Romani era chiamato "Sarbastum"
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  • 7. Il calcio fiorenrtino, il calcio in livrea e il calcio in costume sono lo stesso sport.
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  • 8. A Milano nel 1910 ci fu l’esordio della Nazionale italiana
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  • 9. In Italia il calcio è governato dalla Federazione importante gioco calcio.
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  • 10. In Italia il calcio è vissuto in modo molto tranquillo: che si vinca o si perda, le opposte tifoserie festeggiano sempre insieme
    • v
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Commenti [11]

Rispondi a Johnb103 Annulla risposta

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  1. Anna scrive:

    Salve. Non riesco a capire l’espressione “fare da contorno”….non seguo il senso generale….Vi prego di darmi una mano spiegandola con le altre parole…possibilmente…GRAZIE!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anna, qualcosa o qualcuno “fa da contorno” quando non è il protagonista di una situazione, ma rimane sullo sfondo, sta intorno a qualcosa o a qualcuno, per esempio: un grande giardino fiorito fa da contorno a questa bellissima villa; un folto gruppo di persone faceva da contorno all’arrivo del presidente.
      Spero che ora tu abbia capito meglio.
      a presto
      Prof. Anna

  2. daniela scrive:

    prof Anna me poi dire la piu importante feste, tradizione e costume della regione della puglia,sull internet ci sono tante, ma io voglio sapere per potere cercare senza errore

    • Zanichelli Avatar

      Cara Daniela, le feste tradizionali pugliesi sono molto numerose, ogni provincia, ogni città e ogni paese ha le sue feste tradizionali. A Bari per esempio c’è la festa del patrono Sani Nicola, protettore dei naviganti, e in Salento, a Torrepaduli, c’è la fiera di San Rocco in occasione della quale si esegue la tradizionale “danza delle spade” a ritmo della “pizzica”, oltre a questo ci sono numerosissime sagre, cioè feste popolari e tradizionali con musica e prodotti tipici. Ti suggerisco di fare una ricerca in biblioteca per cercare quello che di specifico ti interessa.
      a presto
      Prof. Anna

  3. daniela scrive:

    grazie prof. Anna

  4. francesca scrive:

    forza italia è restiamo per sempre con voi è viva l’italia

  5. Sono un’italiano che vive all’estero (Canada) da cinquant’anni. Una delle preoccupazioni di noi che viviamo lontani dalla nostra terra, è il restare italiani e non dimenticare le nostre radici che cerchiamo di tener vive e trasmettere il nostro retaggio culturale alle nuove generazioni nate all’estero.Faccio questo preambolo per denunciare lo stato d’animo di chi come me (ed è la stragrande maggioranza di utenti della RAI INTERNATIONAL), quando assiston ai programmi che non solo sono delle povere imitazioni di programmi americani, ma il colmo e`quando i presentatori o presentatrici, a tutti i costi sembra che non aspettano altro che il poter rifilare un parola inglese pronunciata malissimo. Come se all’italiano mancasse la parola corrispondente. Ma cosa cercano di provare scimiottando i presentatori americani. Di grazia, poi, non parliamo dei commenti sportivi quali il calcio! Allora chi meno ne sà (l’inglese) più ne mette: cross, match, derby replay penalty,`ìl mister’, ammonition, ecc… Ma chi vogliono impressiinare…..senza menzionare poi quando si tratta di voler cantare canzoni inglesi… fa`più chic, più alla moda…… Una cosa è certa, e che sempre più, al contrario di qualche anna fà, cerchiamo di scoraggiare i giovani di seguire programmi RAI, dimodocché non disimparano la dolce favella che noi cerchiamo di preservare, coltivare e trasmettere!! LUCCA PIETRO

  6. gianmaria scrive:

    grazie

  7. gianmaria scrive:

    stai studiando ora

  8. Johnb103 scrive:

    I like this post, enjoyed this one thankyou for posting . dddgeeekkkck

  9. Articolo interessante