Cari lettori,
mi chiamo Tania Pasqualini e insegno dal 2001 italiano come seconda lingua. Da questa esperienza umana e didattica, deriva il libro di testo "Noi". Per un mese, questo blog sarà gestito da me.
Buona lettura
Oggi parliamo del tempo “imperfetto” del modo “indicativo”. È un tempo che si usa per indicare un’azione che è collocata nel passato e considerata nella sua durata, nel suo svolgimento e quindi non ancora conclusa: mentre studiavo, Giorgio mi ha telefonato.
L’imperfetto si usa inoltre:
-
per esprimere un’azione che si ripeteva abitualmente nel passato: tutti i giorni prendevo l’autobus alle 8.00;
-
nelle descrizioni: c’era un sole splendido e il mare era tranquillo;
- nelle narrazioni, al posto del passato remoto, per richiamare l’attenzione del lettore sull’azione: tre navi si avvicinavano al porto, la città bruciava e i suoi abitanti si davano alla fuga . (In questo caso si parla di “imperfetto storico” o, vista la sua particolare diffusione nella cronaca giornalistica, di “imperfetto cronistico”);
- per esprimere nel passato azioni in svolgimento, interrotte da altre, espresse o al passato prossimo o al passato remoto: parlavo con te, quando ho sentito suonare il campanello.
Dopo aver spiegato agli studenti della mia classe la forma e gli usi del tempo “imperfetto”, ho chiesto loro di scrivere un tema usando questo tempo verbale. Trascrivo di seguito (senza correggere gli errori che sono presenti) quello di un alunno ucraino arrivato in Italia a ottobre 2008. Il titolo assegnato era:
“Immagina di essere un elemento della natura. Descrivi ciò che vedi e che senti.
Usa il tempo imperfetto”.
In una foresta verde, piena di fiori, uccelli, piante e alberi possenti, c’era un’armonia tranquilla. E poi ho cominciato a parlare. Ero una pigna, una piccola e insignificante pigna tra le tante. Non sapevo quando sarei caduta giù. E questo mi faceva vivere ogni giorno come l’ultimo. Mi piaceva il canto degli uccelli, il soffio del vento, gli animali che vivevano con me. C’erano dei giorni in cui mi sentivo da sola e sentivo tutto il mondo dentro di me. Mi piaceva quando ogni tanto qualche famiglia veniva a sedersi sotto il mio albero. Guardavo con attenzione che cosa facevano e notavo ogni dettaglio: i sorrisi, i movimenti, i baci. Erano felici. Li chiamano sentimenti ma ero una pigna e non capivo, non provavo queste cose. Ero così molto triste, perché anche io volevo provare quei sentimenti, volevo essere amata.
“Ma che cosa mi sta succedendo? Sono così leggera. È arrivato il mio momento, sto cadendo”. Dopo qualche secondo, ho sentito che qualcuno si stava avvicinando. La terra mi sembrava fredda e umida ma, dopo che mi ha raccolto un ragazzo, mi sono sentita ancora leggera. Lui mi ha detto:”Che bella!”. Non mi interessava che cosa significavano quelle parole, ma erano bellissime prima della morte.
L’imperfetto
Indica correttamente se le seguenti frasi sono giuste o sbagliate
Ciao,
credo che sia una bellissima idea questo tuo blog, così i ragazzi stranieri hanno un modo in più – divertente e interattivo – per imparare la nostra lingua e integrarsi.
Maria Bruna
ciao;
grazie mille per questo corso che é molto intressente specialmente per i stranieri come me .
ciao
grazie mille per questo blog ,veramente interessante
a proposito dell’imperfetto volevo chiedere una cosa
scegliere la riposta giusta
1/carla e’ prtita?(si,doveva partire questa mattina-si,ha dovuta partire questa mattina-si,e dovuta partire questa mattina)
2/Giuglio e’ partito?(no,e’ dovuto partire,ma poi e’ rimasto a casa-no,doveva partire ,ma poi e’ rimasto a casa-no,doveva partire,ma poi rimaneva a casa)
voglio solo le risposte giuste con la spiegazione
grazie mille in anticipo
Caro Mohammed/Mido,
scusi tanto, ma Lei ha chiesto la stessa cosa già altre due volte in commento a questo questo articolo:
http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=129
Sembrava che Lei avesse già avuto due risposte esaurienti. Ma il continuo riproporre la stessa domanda fa credere che Lei non abbia letto o non abbia capito quelle risposte.
Comunque, riproviamo a risponderLe per un’ultima volta.
> 1/carla e’ prtita?
GIUSTO, MA SI SCRIVE: “Carla è partita?”
> si,doveva partire questa mattina
GIUSTO, MA SI SCRIVE: “Sì, doveva partire questa mattina.”
> si,ha dovuta partire questa mattina
SBAGLIATO: non si dice “ha dovuta partire”, ma “è dovuta partire”, come Le è stato già detto.
> si,e dovuta partire questa mattina
GIUSTO, MA SI SCRIVE: “Sì, è dovuta partire questa mattina”
> 2/Giuglio e’ partito?
>no,e’ dovuto partire,ma poi e’ rimasto a casa-
SBAGLIATO
> no,doveva partire ,ma poi e’ rimasto a casa-
GIUSTO, MA SI SCRIVE: “No, doveva partire, ma poi è rimasto a casa.”
> no,doveva partire,ma poi rimaneva a casa
SBAGLIATO
Cordiali saluti
GE
salve signore GE
si ho chiesto queste domande prima ma il mio problema che grammaticalmente c’e’ solo una sola risposta giusta ,ma sempre trovo due giuste ,le due vanno bene lo so ma c’e’ una piu’ corretta ,comunque va bene ..le ringrazio veramente dal cuore per aver risposto a me 3 volte per la stessa cosa ,mi auguro tanto successo per questo meraviglioso blog
cari saluti
Mido
ciao Tania, Non riesco a imparare bene il tempo imperfetto VERVAL quando scrivo: Io ero una bambina sensibile, creativa e curiosa.
Quando era la festa di San Pietro con i miei cugini giocavamo.
Quando scrivo ricordando un’azione passata, io dico: io ero una bambina ……. o sono stata una bambina (utilizzando il Passato prossimo).
Grazie Irina
Cara Irina, quandi ricordi il passato è meglio usare l’imperfetto: quando ero una bambina…..; quando c’era la festa si San Pietro….
un saluto
Prof. Anna
Grazie prof. mio dubbio è quando scrivo o parlo di ieri: Ieri sono rimasta a casa tutto il giorno perquè stava male.( è cosi o ieri era rimasta?…
Se parlo di ieri e mi riferisco a un’azione conclusa nel passato uso il passato prossimo per il primo verbo, mentre per il secondo uso l’imperfetto perchè è un verbo che esprime uno stato (stare bene; stare male; essere felice; essere triste, ecc.): ieri sono rimasta a casa tutto il giorno perchè stavo male.
a presto
Prof. Anna
grazie prof per la risposta
prof. Anna:le seguenti frasi sono giuste o sbagliate
ieri ho dovuto prendere i soldi dal bancomat, ma non avevo la carta con me.
Potevamo cercare casa con calma perquè aviamo tempo fino al matrimonio.
Ê voluta andare al concerto insieme alle sue amiche,ma alla fine non(riuscirci)è riuscita perchè doveva studiare.
Gianni era arrabiato perquè non poteva finire la relazione prima.
Cara Irina, le frasi corrette sono:
Ieri ho dovuto prendere i soldi dal bancomat, ma non avevo la carta con me.
Potevamo cercare casa con calma perchè avevamo tempo fino al matrimonio.
Voleva andare al concerto insieme alle sue amiche, ma alla fine non ci è riuscita perchè doveva studiare.
Gianni era arrabbiato perchè non ha potuto finire prima la relazione.
a presto
Prof. Anna
grazie prof:
sull’imperfetto studierò un pò di più
prof Anna
Voglio sapere se è corretto quello che ho scritto nella riga seguente.
L’origine di questa ricetta é stata la ricerca tra la gente povera che utilizzavano ciò che aveva a disposizione per potersi nutrire.
Grazie Irina
Cara Irina, quelllo chi hai scritto non è scorretto, ma si potrebbe esprimere in maniera più chiara: questa ricetta nasce dalle necessità della povera gente che utilizzava (gente è singolare) ciò che aveva a disposizione per potersi nutrire.
un saluto
Prof. Anna
Sabato scorso viaggiavamo tutto il giorno.
Sabato scorso abbiamo viaggiato tutto il giorno.
Qualle e’la risposta giusta?
Cara Camelia, la frase più corretta è “Sabato scorso abbiamo viaggiato tutto il giorno.”.
a presto
Prof. Anna
Grazie!
Ciao sono una ragazza estranierà e ho questo dubbio con mio figlio che è alla 3 elementare: mettere il verbo al posto giusto: ieri (mangiare) un gelato e poi (andare) al cinema. Io avrei messo ieri ho mangiato un gelato poi sono andato al cinema ma mio figlio dice che a scuola gli hanno spiegato che : ieri mangiavo un gelato poi andavo al cinema. Potresti aiutarmi? Grazie
Cara Alina, è corretto usare sia il passato prossimo (ho mangiato) sia l’imperfetto (mangiavo), probabilemente si tratta di un esercizio sull’imperfetto.
Un saluto
Prof. Anna
Caro Prof., visto che ci sono delle spigazioni molto utili nell’apprendimento della linga aggiungo anch’io dei miei dubbi sul uso dell’Imperfetto e Passato prossimo. Mi riferisco alla Sua risposta a Irina:
Cara Irina, le frasi corrette sono:
1.Ieri ho dovuto prendere i soldi dal bancomat, ma non avevo la carta con me.
2.Potevamo cercare casa con calma perchè avevamo tempo fino al matrimonio.
3.Voleva andare al concerto insieme alle sue amiche, ma alla fine non ci è riuscita perchè doveva studiare.
4.Gianni era arrabbiato perchè non ha potuto finire prima la relazione.
Queste frasi, scritte cosi cioe’ senza contesto, non sono molto chiari nel capire se l’azione fosse conclusa o no. Ecco perche’ nascono tanti dubbi…
Vediamo la frase 1. Se scriviamo “ho dovuto prendere i soldi” vuol dire che li ho presi (alla fine) oppure che li ho dovuti prendere in un momento preciso di “ieri”.
Se invece scriviamo “Ieri dovevo prendere i soldi ma non avevo la carta..” – allora non si sa se alla fine sono riuscito a prendere qusti soldi o no. Non abbiamo certezza al 100% sul rizultato della azione, allora non sarebbe piu’ giusto segliere in questo caso (didattico)la seconda versione, cioe’ “dovevo prendere”….?
Vediamo la frase 2. Anche qui ho dei dubbi perche’ dal punto di vista grammaticale sono corrette le opzioni sia “potevamo cercare” che “Abbiamo potuto cercare” – dipende da che cosa vogliamo esprimere, se vogliamo sottolineare che il processo delle ricerche della casa durava nel passato non preciso, che avevamo il tempo per cercare va bene, Ma sembra (la sento) piu’ giusta qui la frase: “Abbiamo potuto cercare” cioe’ abbiamo cercato, abbiamo realizzato l’azione, e’ conclusa, non sottolineiamo qui la durata delle ricerche…
Vediamo la frase 3. niente dubbi:)
Vediamo la frase 4. Siccome anche la quarta frase e senza contesto non si sa assolutamente se Gianni “non poteva” oppure “non ha potuto” finire la relazione…. Dipende di nuovo se vediamo quest’atto di “non potere” nella sua durata (voleva e voleva lasciare “una Maria” ma non poteva farlo)- non sappiamo se alla fine ha finito la relazione o no; scegliendo invece “non ha potuto finire” vuol dire p.e. ieri, una settimana fa non ha potuto farlo, e’ soltatnto un’inormazione di un fatto avvenuto nel passato. E siccome non conosciamo il risultato (ha finito o no) non sarebbe piu’ giusto scegliere “non poteva”????
AIUTO! Grazie. Saluti:) Ag
Cara Agata, la scelta tra imperfetto e passato prossimo è sempre complicata e dipende da cosa si vuole esprimere e dalla sensibilita di chi li usa più che dalle regole grammaticali, infatti, molto spesso, grammaticalmente è corretto sia usare l’uno che l’altro tempo. 1- è come dici tu: se uso l’imperfetto l’azione può non essersi conclusa; 2- in questo caso la qualità dell’azione è prolungata (il fatto di cercare casa) quindi possiamo usare l’imperfetto, anche se entrambe le opzioni sono corrette; 4- in questa frase sappiamo che Gianni non ha finito la relazione nel passato e quindi usiamo il passato prossimo.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie mille! Mi piace molto questo blog:)Un saluto Agata
L’esercizio e’
Completate il dialogo con le adegusti forme passate dei verbi dati:
A:Hai saputo che Marcello ha preso la laurea?
B: Certo, da come _________(studiare), non _______(potere) essere diversamente…
La mia logica e’ aveva studiato (perche’si tratta dell’azione successa prima nel passato, anteriore alla sua laurea) e non e’ potuto (cioe’ non e’potuto e non e’ stato diversamente). Nelle soluzioni pero’ c’e’scritto pero’ studiava e poteva. Mi spiegherebbe, per favore, l’uso dell’imperfetto nel caso che sia corretto…
Avrei un altro problema:
Gianni era arrabbiato con me perche’ non potevo/ho potuto finire la relazione prima. Mi interessa se e’ possibile usare tutti e due tempi e se questo e’ il caso quale sarebbe la differenza nel significato.
Grazie tante!!!
Cara Ivana, anche la tua ipotesi è corretta (da come aveva studiato), in questo caso sarebbe corretto sia l’imperfetto sia il trapassato, ma è meglio coniugare il verbo POTERE all’imperfetto e non al passato prossimo: si descrive infatti una condizione nel passato (poteva essere diversamente). Per quanto riguarda il tuo secondo quesito, sono corrette entrambe le forme, la differenza è sempre la stessa: con l’imperfetto viene sottolineata la durata dell’azione e l’indeterminatezza: non dà informazioni né circa l’inizio, né circa la fine dell’evento stesso, mentre il passato prossimo indica un’azione avvenuta e conclusa nel passato.
Un saluto
Prof. Anna
ciao,ho una problema quando faccio esercizi sul’imperfetto e sul passato prossimo non faccio vero sempre gli esecizi, poui aiutarmi perfavore?
Cara Egiziana, cosa esattamente non ti è chiaro sull’uso di questi due tempi verbali?
Ti consiglio di leggere questo articolo sull’uso dell’imperfetto: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=1603
e ti consiglio anche questo esercizio sull’imperfetto e sul passato prossimo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=2960
Se poi hai ancora dei dubbi, scrivimi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
grazie ma questa frase è corretta iere,mi sono sentito male o uso l’imperfetto
ma l’imperfetto si usa per esprimere fantasia ??
me lo potete spiegare .. grazie 🙂
Caro El Cireneo, l’imperfetto viene usato anche per sottolineare un distacco dalla realtà e si usa in particolare nella narrazione dei sogni e delle favole.
A presto
Prof. Anna
Salve prof.Anna , vorrei sapere se è corretta questa frase :
Molti di noi non hanno eseguito il compito perchè non avevano il testo ,perciò devono eseguirlo sul quaderno .
Grazie
Cara Lucia, la frase è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
E’TARDI sono alla stazione di Porta nuova .ci sono in corso dei lavori di manutenzione e ,per entrare devo passare sotto i porticini di via Nizza .Mentre l’altoparlante annuncia l’arrivo del mio treno,faccio la fila davanti alla macchina che serve per oblietare i biglietti .guardo verso i binari…..e saluto il treno,che parte senza di me
Salve a tutti, perdonatemi ma ho bisogno di chiarire un forte dubbio: la maestra della bambina (2° elementare) nel far studiare i verbi sta facendo passare per “passato” l'”‘imperfetto” (es: io studiavo=passato). Poichè è iniziata una lunga discussione tra tutti noi vorrei chiedere un Vostro autorevole parere sulla seguente domanda: fermo restando che l’imperfetto è comunque una forma di passato, è corretto definirlo semplicemente “passato” e non “imperfetto” visto che ha un suo nome e cognome ben preciso? E, soprattutto, quando i bambini andranno avanti nello studio dei verbi e tempi di coniugazione, cosa diranno quando verranno a conoscenza dell’imperfetto che loro, fino ad oggi, hanno sempre chiamato “passato”?. Ringrazio anticipatamente e saluto cordialmente. Nino
Caro Nino, come dici tu anche l’imperfetto descrive un’azione avvenuta nel passato, ma quello che lo differenzia per esempio dal passato prossimo è la qualità dell’azione , quindi al di là del fatto di chiamarlo “passato” bisogna vedere se questa differenza è stata introdotta; comunque chiamandolo con il suo nome, cioè “imperfetto”, sicuramente già si comincia a comunicare una differenza rispetto agli altri tipi di passato, differenza che può essere spiegata proprio alla luce della denominazione “imperfetto” e cioè un tempo verbale che descrive un’azione in svolgimento, non conclusa, e quindi “imperfetta”, a differenza del passatto prossimo. Bisogna però valutare il contesto generale in cui la spiegazione e l’impiego dell’imperfetto sono stati inseriti.
Un saluto
Prof. Anna
È corretto dire…
“Io facevo saluto a lui e lui faceva un saluto a me”?
Caro Marco, l’espressione “fare saluto” non è comune, meglio usare il verbo “salutare”: io salutavo lui e lui salutava me.
A presto
Prof. Anna
Scusate rettifico quanto appena scritto, la frase è la seguente
“Io facevo un assegno a lui e lui ne rifaceva uno a me”
Caro Marco, la frase è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Sono stranieri, bisongava di questo.
Grazie!
Cara Juliana, benvenuta su Intercultura blog! Attenzione, è corretto dire: “sono straniera, avevo bisogno di questo”.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Gentile Prof. Anna, potrebbe chiarire un mio dubbio, ma se io mi ammalo per una o due settimane e poi guarisco, nel discorso che tempo verbale dovrò usare
Non stavo bene per due settimane oppure Non sono stata bene per due settimane?
Ho capito bene che nella prima frase io non sto bene ancora oggi e nella seconda invece io sono guarita?
Grazie di nuovo.
Cara Vicky, in questo caso è meglio usare il passato remoto: “non sono stata bene per due settimane ma ora sono guarita”, se uso l’imperfetto però non significa che ancora non sto bene: “la settimana scorsa non stavo bene, ma ora sono guarita”.
Un saluto
Prof. Anna
il film che mi e priaciuto di piu era o e stato?e perche??grazie
Caro Giorgio, è meglio usare il passato prossimo in questo caso perché l’imperfetto indica un’azione colocata nel passato cosiderata nella sua durata, nel suo svolgimento, mentre il passato prossimo indica un’azione conclusa nel passato i cui effetti perdurano nel presente.
Un saluto
Prof. Anna
Quando i due studenti c’erano in classe e scrivevano l’esame,l’uno ha zufolato le risposte all altro e giusta la frase grazie mille
Caro Giorgio, è corretto dire: “quando i due studenti erano in classe e sostenevano l’esame”.
Un saluto
Prof. Anna
Non posso capire in questo caso il verbo sostenere che significa.
Caro Giorgio, “sostenere un esame” significa “fare un esame”, “dare un esame”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve prof.ssa,
Mi tolga cortesemente questo dubbio in questa frase:
Ieri ho fatto un viaggio. Il viaggio (è stato, era) interessante. Nel caso del passato prossimo non si tratta di descrizione bensì presentare l’azione come conclusa, con dei risultati, mentre con l’imperfetto viene descritta l’azione in generale, senza precisare gli effetti. Mi può per favore confermare questa ipotesi, fornendo magari linea di demarcazione nell’uso del tempo imperfetto nella descrizione al passato, nel senso che si può usare l’imperfetto per descrizione di azioni al passato in assoluto oppure tale descrizione vale soltanto in certi casi (come tempo atmosferico, età, aspetti fisici, psichici), mentre non vale in altri casi?
Caro Nino, il passato prossimo narra fatti e situazioni considerati conclusi, vicini al presente o realmente o per le loro conseguenze concrete (ad esempio perché ne conserviamo un ricordo piacevole o perché gli effetti durano nel tempo); l’imperfetto indica un’azione, collocata nel passato, considerata nella sua durata, nel suo svolgimento, non completamente conclusa (con chi parlavi ieri quando ti ho incontrato?); è il tempo tipico delle descrizioni del tempo atmosferico, dell’aspetto fisico, psichico ed emotivo (come hai giustamente osservato). Nella frase che mi proponi userei il passato prossimo.
Un saluto
Prof. Anna