Devi sapere che studiare una lingua straniera è tra le attività più difficili e impegnative che ci siano. Sono impegnati tutti e due gli emisferi (parti del cervello): sia quello destro che quello sinistro.
L’apprendimento della lingua materna ha a che fare con il nostro “io” più intimo, più profondo. Da piccoli iniziamo a conoscere la realtà soprattutto attraverso il linguaggio. Da grandi, lo studio di un'altra lingua richiama energie e situazioni di quando eravamo bambini. Da adulti (cioè grandi di età) è sicuramente più difficile imparare una lingua straniera, perché si è meno elastici e meno abituati allo studio. Più giovani si è più facilmente si imparano le lingue.
Dunque non devi avere paura se trovi difficoltà a memorizzare o a parlare una lingua diversa dalla tua. Ci sono però alcune cose che puoi fare per facilitare il tuo studio:
La gradualità: vai per gradi. Affronta gli argomenti sempre seguendo un percorso diciamo “naturale”. Il futuro, per esempio, andrà affrontato dopo l’indicativo presente e il congiuntivo dopo il futuro semplice.
L’interesse: ciò che interessa è più facile da memorizzare. Cerca tra i materiali e le attività quelli che maggiormente ti interessano, per esempio lettura di biografie di personaggi da te amati o ammirati. Se ti piacciono argomenti come la cucina o la natura, scegli ciò che ti interessa, perché non ti annoierà e sarai motivato a capire.
La praticità: si apprende meglio ciò che è pratico, utile e reale. Un dialogo letto su un libro e un dialogo reale tra persone sono molto diversi tra loro come emozione che portano con sé. Dunque hanno della maggiore o minore facilità di essere memorizzati.
Guarda film italiani in lingua originale. Ascolta musica. Parla il più possibile con italiani. Non chiuderti in gruppi di soli stranieri: è divertente, ma non utile per le tue conoscenze linguistiche.
La costanza: un po’ tutti i giorni è meglio che molto ogni tanto.
Dieci minuti ogni giorno per non dimenticare. Le lingue sono un po’ come lo sport: per avere successo bisogna allenarsi con continuità. Così rinforzi la memoria. Se rivedi un argomento entro 24 ore, attivi la memoria a lungo termine piuttosto che quella a breve.
L'ottimismo: devi essere ottimista, fiducioso. L'ottimismo non costa niente e non è stato ancora tassato...,
Un atteggiamento vincente è di grande aiuto per lo studio delle lingue straniere.
La musica: le canzoni sono un grande aiuto per l’apprendimento della lingua. Se scegli le canzoni con le frequenze simili al battito cardiaco (cioè del cuore) l’apprendimento è facilitato perché reso più naturale.
La vista: ciò che si vede si memorizza più facilmente. Cerca di fare schemi visivi, magari colorati, per comprendere meglio e memorizzare anche attraverso la memoria visiva.
Il materiale: cerca di utilizzare sempre materiale stimolante e vero.
Buon Blog
Prof. Valerio Giacalone
Esercizio: come si impara una lingua
Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.
Ciao! come stai?
Oggi parliamo dei saluti italiani.
In Italia, si saluta anche con un sorriso o con un gesto (cioè un movimento delle mani). Gli Italiani sono famosi in tutto il mondo per gesticolare e esprimersi anche solo con le le mani.
Nell’utilizzo dei saluti non ci sono regole rigide e precise: vedrai delle variazioni regionali e delle interpretazioni personali che sono comunemente accettate.
Dopo avere letto il brano rispondi alle domande vero o falso. E a presto…
Prof. Valerio Giacalone
Ecco alcuni modi di salutare.
Buongiorno: Saluto formale. Di solito, si usa sino alla una di pomeriggio. Ma l’uso è abbastanza personale e può variare da regione a regione. Si può utilizzare anche buondì, (dì = giorno).
Buon pomeriggio: Saluto formale. Si usa dall’una alle cinque di pomeriggio.
Buonasera: Saluto formale. Si usa dalle cinque (le 17:00) in poi.
Buonanotte: Saluto formale e informale.
Si usa quando si sta andando a dormire e si augura una notte serena. Se si continua la serata e non si va a dormire si può dire buona serata, buona nottata o buon proseguimento.
Arrivederci: Si usa in maniera formale per augurare di rivedersi.
Addio: Si usa in maniera formale e informale. Deriva da “vi affido, vi raccomando a Dio”. Si saluta così una persona che non si rivedrà presto.
A risentirci: Saluto formale ed informale. Si utilizza quando ci si saluta alla fine della telefonata.
Pronto: Modo più comune di rispondere al telefono e si utilizza all’inizio della telefonata. E' invariato sia maschile che femminile: le donne dicono "pronto", non "pronta".
Salute: Saluto formale: con cui si augura appunto salute alla persona che si incontra.
Salve: Saluto informale che deriva dal latino “salvus” sano, salvo.
Ciao: Modo confidenziale (cioè informale) di salutarsi, sia quando ci si incontra che quando ci si allontana da qualcuno. E’ tra i saluti più famosi e utilizzati al mondo. Deriva dalla parola veneta “sciao”, che a sua volta deriva dalla parola “schiavo”. Sapevi che, quando saluti qualcuno con “ciao”, stai dicendo a voce alta che sei uno “schiavo”? In Germania e Austria troviamo l‘equivalente “servus” (cioè "servo").
Dimenticavo: quando arriva il nuovo anno si fanno gli auguri...
Buon anno a tutti voi e un 2008 pieno di piacevoli novità.
Ora rispondi alle domande vero/ falso e buon saluto.
Esercizio: I saluti
Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.
È recente la notizia di un corso di lingua Italiana attraverso messaggi sul telefonino. A molti ha suscitato stupore e in alcuni ambiti accademici ha suscitato una certa indignazione. A mio parere, questa idea deve essere intesa come stimolo, per lo studente o lavoratore immigrato che voglia migliorare il suo livello di conoscenza della lingua. Tra le diverse abilità linguistiche quella che maggiormente si potrà stimolare sarà sicuramente la comprensione scritta. Ma in un secondo momento si potrebbero aggiungere anche esercizi per la comprensione di video e dunque allargare gli stimoli.
È giusto che la didattica si modernizzi e prenda spunto da nuove tecnologie, quali appunto quella degli sms sul telefonino e del computer. Queste devono ammiccare sia allo studente che all’insegnante. L’insegnante dovrebbe, a parer mio, prendere spunto da esse, senza per questo perdere di vista didattiche tradizionali.
Se, durante una attesa alle poste o alla fermata dell’ Autobus, l’alunno può essere raggiunto da un SMS con domande a risposta multipla e se poi spinto dal desiderio di approfondire la materia si va a sfogliare una grammatica, non possiamo non vedere l’ idea come positiva.
Invece, se nella didattica degli SMS vi è il desiderio di sostituire i corsi normali, allora è un'idea perdente in partenza.
Cari colleghi, in attesa di successivi sviluppi, vi invito caldamente a esprimere la vostra idea a riguardo.
Ciao, sono il professor Valerio Giacalone. Sono laureato in lingue e letterature straniere all'Università di Cagliari.
Sono qui per insegnare la lingua italiana. Da tanti anni faccio questo lavoro. Ho curato la revisione del libro Noi, della Zanichelli.E ora son qui con Voi su Intercultura blog.Spero di essere d'aiuto per imparare meglio la lingua e per scoprire tante cose dell'Italia e della cultura italiana. Sono a tua diposizione per ogni tipo di consiglio: manda i tuoi commenti e le tue domande su questo blog.
Ti auguro buon lavoro e buon divertimento.
Il blog
All' interno di Interculturablog troverai esercizi di comprensione e materiali per un apprendimento facile e veloce. Esercizi per tutti i livelli e materiali per tutti i gusti sono stati scelti in base all'utilità e all'interesse per studenti della lingua italiana come te. La tecnologia è ormai diffusa e l'accoglienza passa soprattutto attraverso la conoscenza della lingua. Ecco che nasce Intercultura blog. Un blog che ascolta i tuoi bisogni. Impara l'italiano con Noi.
Buon blog,
Prof. Valerio Giacalone
In questa foto, vedi me insieme ai miei studenti.
La mia presentazione ai colleghi insegnanti
Sono un insegnante e da quasi vent'anni mi occupo dell'insegnamento dell'italiano a stranieri.
All'età di ventitré anni ho insegnato italiano in un ginnasio vicino a Stoccarda. Una volta laureato (in inglese e tedesco) mi sono specializzato nell'insegnamento delle lingue straniere e nell'insegnamento della lingua italiana a stranieri. Ho avuto la fortuna di cimentarmi nell'insegnamento delle lingue in diversi ambiti e diversi livelli: da livelli elementari A1 a livello C2 avanzato, da studenti laureati e specializzandi a studenti disagiati demotivati all'interno di un carcere.
In questo lasso di tempo, ho maturato una notevole esperienza professionale e umana. Attraverso un'attenta osservazione ho raggiunto la consapevolezza del delicato e fondamentale compito dell'insegnante. Al contempo osservatore, propositore, coordinatore e anche semplice osservatore consapevole che il TTT (teacher talking time) debba sempre più andare a favore del STT (student talking time) non solo per quanto riguarda i bisogni linguistici degli studenti ma anche i loro bisogni di integrazione sociale.
La nuova realtà della scuola e della società italiane, sempre più improntate alla multiculturalità, impone agli operatori culturali una fase di riflessione: sono necessarie nuove strategie, nuove dinamiche, nuovi materiali e nuove energie. Da qui parte la vera sfida della nuova scuola multietnica, la quale deve sì mantenere le diversità ma al contempo creare le condizioni sociali e culturali adatte all'accoglienza. Il primo passo è rappresentato sicuramente dall'integrazione linguistica.
Nasce così, attraverso la collaborazione con la casa editrice Zanichelli (di cui ho curato la revisione del testo di lingua italiana "Noi" ) l‘idea di Interculturablog, un blog pensato sia per studenti stranieri che per insegnanti. Il blog vuole essere un punto d'incontro e una classe virtuale (magari meno "virtuale" di tante altre), dove ci si possa confrontare. Qui si possono scambiare opinioni, visionare materiale didattico, prendere spunto per lezioni o esercitarsi in attività di autoapprendimento.
Nel blog l'interculturalità è protagonista e per interculturalità intendiamo l'incontro tra diverse etnie, diversi modi di pensare, diversi suoni e colori. La lingua italiana rappresenta il minimo comune multiplo tra diverse razze e i diversi modi di rappresentare linguisticamente la realtà.
Prendendo spunto da un adagio cinese, non dobbiamo dare ai nostri alunni semplicemente da mangiare ma insegnare loro a pescare. Poiché l'indipendenza e la motivazione sono parti integranti di qualsiasi processo di crescita. E non può esserci integrazione senza consapevolezza di chi si è e dove si va.
Buon Intercultura blog a tutti
Professor Valerio Giacalone
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In tutta Italia, dopo l'ultima festività, l’Epifania, ci sono i saldi. La gente può comperare vestiario a buon prezzo. In tutte le città, i negozi espongono (cioè mettono fuori, appendono) nelle vetrine il cartello con scritto “SALDI”.
Gli Italiani amano molto questi giorni. Si sentono più ricchi. L’abbigliamento costa dal 20% al 50% meno e a volte si trovano anche sconti maggiori. Non è raro trovare file di persone che aspettano fuori dai negozi, desiderose di fare l’acquisto della loro vita.
Spesso si compra non per un reale bisogno ma per il gusto di comprare in saldo e per dimostrare poi alle amiche o amici quanto si è bravi nel fare affari. In realtà, il vero affare è non comprare qualcosa di cui non si ha affatto bisogno. Il vero rammarico (cioè dispiacere) è che non ci siano anche saldi per le case, il cibo e le automobili... Ora leggi il dialogo tra una commessa e una cliente e poi rispondi alle domande vero o falso e ... buone compere … Prof. Valerio Giacalone
Cliente: Buon pomeriggio
Commessa: Buon pomeriggio, posso aiutarla?
Cliente: Sì, grazie, vorrei vedere quel maglioncino esposto in vetrina.Commessa: Certo subito, quale taglia?Cliente: La 44 in colore rosso.Commessa: Un minuto e sono subito da Lei… Eccola, però in rosso non c’è più. Mi è rimasta solo nera e blu della sua taglia! Sa, siamo in saldi e non sempre si trova quello che si cerca …Cliente: Capisco, provo il maglione nero. Dove posso cambiarmi?
Commessa: In fondo a sinistra ci sono i camerini, dove può provarlo.
Dopo qualche minuto …
Commessa:Come va?
Cliente: Perfetto, grazie. Ma ne ho uno simile a casa.Commessa: Signora, ha ragione, ma è un maglione al 50% di sconto … 30 euro invece di 60 euro. Con 30 euro non si mangia neanche una pizza oggi: è un maglione regalato, caldo, elegante, di qualità, made in Italy, fabbricato in Italia per capirci, 100% lana. Dopo un anno questo maglione è ancora nuovo.
Cliente: Va bene, lo prendo, si può pagare con la carta di credito?
Commessa: Certo, Signora, la forma di pagamento che desidera, per noi non fa differenza: siamo qui per Lei.
Cliente: Eccola …
Commessa: Un documento, per favore.
Cliente: Non c’è l’ho con me, mi dispiace.
Commessa: Non fa niente, Signora, è come se La conoscessi già. Ecco qua, una firma, prego.
Cliente: Bene, grazie e arrivederci!
Commessa: Venga a trovarci quando vuole.
Ora rispondi alle domande.Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.
Il curriculum vitae (CV) rappresenta per ogni persona qualcosa di fondamentale.
Ecco alcune indicazioni che possono risultarti utili per la compilazione del tuo curriculum.
Scrivi l'attività più recente (cioè cosa stai facendo adesso)
Inserisci attività e corsi sempre attinenti al lavoro per cui fai richiesta
Scrivi sempre il vero: non mentire mai. Tutto ciò che scrivi deve essere verificabile da terzi
I curriculum non devono essere di norma più lunghi di tre pagine
Vengono guardati con sospetto gli anni dove non compare nessuna attività: in questo caso scrivi anche viaggi all'estero di una certa durata
Inserisci esperienze di volontariato
Stai parlando di te stesso: parlane nella miglior maniera possibile
I titoli scolastici non sempre si traducono in italiano ma spiega comunque cosa sono e il loro livello. Per esempio, "First certificate" della conoscenza della lingua inglese non viene tradotto in italiano ma si spiega cosa è e il livello della conoscenza)
Oggi, per te c’è un articolo che parla della lingua italiana.
Scoprirai dove si parla e saprai qualcosa in più della lingua italiana. Dopo aver letto l’articolo svolgi l’esercizio.
Non aver fretta: per migliorare devi impiegare un po’ del tuo tempo nello studio.
Buon blog
Prof. Valerio Giacalone
Dove si parla la lingua Italiana
La lingua Italiana non è parlata solo in Italia. L'Italiano è lingua ufficialea San Marino, nella Città del Vaticano, in Svizzera (insieme a tedesco e francese) e in alcuni parti della Slovenia e dell'Istria, in Croazia. L'italiano è molto diffuso a Malta, dove è parlato e compreso dalla maggior parte della popolazione grazie ai programmi televisivi e all'insegnamento scolastico e universitario. A Malta l'italiano è stato lingua ufficiale assieme all'inglese fino al 1934.
In Francia, l'italiano è compreso da buona parte della popolazione della Corsica,grazie alle somiglianze tra lingua corsa e dialetti toscani egrazie a ragioni storico- geografiche.
Un discorso simile vale per il Principato di Monaco, dove la comunità italiana è il 21% dei residenti del Paese. L'italiano è la seconda lingua madre del Principato dopo il francese e il monegasco. La buona conoscenza dell'italiano in Albania è dovuta sopratutto alle tv e radio italiane. Gli albanesi in Italia rappresentano una delle comunità straniere più numerose. L'italiano è stato diffuso anche nelle ex-colonie italiane africane: Libia, Eritrea, Etiopia e Somalia (in quest'ultimo Paese è stata lingua ufficiale fino al 1963).
In altre nazioni, a causa della forte e prolungata emigrazione italiana nel mondo, esistono importanti comunità italiane, principalmente negli Stati Uniti, in Brasile, Argentina, Messico, Uruguay, Australia, Canada, Francia, Germania, Svizzera e Belgio.
Da poco in Brasile la lingua italiana è stata riconosciuta "lingua etnica" a Espírito Santo e lì è insegnata come seconda lingua obbligatoria in tutte le scuole comunali. L'italiano ha in parte influenzato lo spagnolo parlato in Argentina e in Uruguay. Nel Canada anglofono (dove si parla l’inglese), l'italiano è la seconda lingua più studiata dopo il francese, mentre negli Stati uniti e nel Regno unito è la quarta lingua più studiata dopo francese, spagnolo e tedesco.
Secondo alcuni studi, gli italofoni (cioè le persone che parlano la lingua italiana)nel mondo sarebbero circa 200 milioni e ci sono comunità di italiane residenti all’estero in tutto il mondo. Se dovessero ritornare tutti in Italia ci vorrebbe un altro “stivale”.
Semplificato e riadattato da wikipedia
Esercizio
Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.
Devi sapere che studiare una lingua straniera è tra le attività più difficili e impegnative che ci siano. Sono impegnati tutti e due gli emisferi (parti del cervello): sia quello destro che quello sinistro.
L’apprendimento della lingua materna ha a che fare con il nostro “io” più intimo, più profondo. Da piccoli iniziamo a conoscere la realtà soprattutto attraverso il linguaggio. Da grandi, lo studio di un'altra lingua richiama energie e situazioni di quando eravamo bambini. Da adulti (cioè grandi di età) è sicuramente più difficile imparare una lingua straniera, perché si è meno elastici e meno abituati allo studio. Più giovani si è più facilmente si imparano le lingue.
Dunque non devi avere paura se trovi difficoltà a memorizzare o a parlare una lingua diversa dalla tua. Ci sono però alcune cose che puoi fare per facilitare il tuo studio:
La gradualità: vai per gradi. Affronta gli argomenti sempre seguendo un percorso diciamo “naturale”. Il futuro, per esempio, andrà affrontato dopo l’indicativo presente e il congiuntivo dopo il futuro semplice.
L’interesse: ciò che interessa è più facile da memorizzare. Cerca tra i materiali e le attività quelli che maggiormente ti interessano, per esempio lettura di biografie di personaggi da te amati o ammirati. Se ti piacciono argomenti come la cucina o la natura, scegli ciò che ti interessa, perché non ti annoierà e sarai motivato a capire.
La praticità: si apprende meglio ciò che è pratico, utile e reale. Un dialogo letto su un libro e un dialogo reale tra persone sono molto diversi tra loro come emozione che portano con sé. Dunque hanno della maggiore o minore facilità di essere memorizzati.
Guarda film italiani in lingua originale. Ascolta musica. Parla il più possibile con italiani. Non chiuderti in gruppi di soli stranieri: è divertente, ma non utile per le tue conoscenze linguistiche.
La costanza: un po’ tutti i giorni è meglio che molto ogni tanto.
Dieci minuti ogni giorno per non dimenticare. Le lingue sono un po’ come lo sport: per avere successo bisogna allenarsi con continuità. Così rinforzi la memoria. Se rivedi un argomento entro 24 ore, attivi la memoria a lungo termine piuttosto che quella a breve.
L'ottimismo: devi essere ottimista, fiducioso. L'ottimismo non costa niente e non è stato ancora tassato...,
Un atteggiamento vincente è di grande aiuto per lo studio delle lingue straniere.
La musica: le canzoni sono un grande aiuto per l’apprendimento della lingua. Se scegli le canzoni con le frequenze simili al battito cardiaco (cioè del cuore) l’apprendimento è facilitato perché reso più naturale.
La vista: ciò che si vede si memorizza più facilmente. Cerca di fare schemi visivi, magari colorati, per comprendere meglio e memorizzare anche attraverso la memoria visiva.
Il materiale: cerca di utilizzare sempre materiale stimolante e vero.
Buon Blog
Prof. Valerio Giacalone
Esercizio: come si impara una lingua
Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.
Da ottobre 2024 Intercultura Blog rimane disponibile come archivio di contenuti. I commenti rimangono in modalità di lettura.
Prof. Anna continua la sua attività nella sezione Spazio L2 su Aula di Lingue