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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, come bisogna concordare il verbo se il soggetto è formato da più persone o più elementi? Vediamo insieme qual è l'accordo corretto in questi casi.

Buona lettura!

Prof. Anna

Il predicato non solo si riferisce logicamente al soggetto per le informazioni che ne dà, ma il più delle volte gli si accorda anche morfologicamente, nella persona, nel genere (maschile e femminile) e nel numero (singolare e plurale). Questo accordo avviene in base alle possibilità degli elementi che compongono il predicato (Maria parte, Maria è partita).

Ma come comportarsi in caso di soggetto plurimo?

Una sequenza di soggetti può presentarsi in modi diversi e diverse saranno quindi le modalità di accordo.

• Se uno dei soggetti è un pronome personale il verbo sarà rispettivamente, alla prima o seconda persona plurale, indipendentemente dalla congiunzione che collega i soggetti: io e te siamo cresciuti insieme; tu e Maria siete sempre in ritardo;

• Più soggetti collegati per asindeto (cioè senza l'impiego di congiunzioni, nello scritto con la virgola) o dalla congiunzione e sono seguiti da un verbo al plurale: la balena, il delfino e l'orca sono cetacei. Se i soggetti sono percepiti come unitari dal punto di vista del significato, o l'uno come riformulazione dell'altro, è possibile l'accordo al singolare: lo splendore e la magnificenza dell'opera non può lasciare indifferenti.Se ci sono più soggetti collegati dalla congiunzione  l'accordo è al plurale se il soggetto precede il verbo: né Marco né Luca hanno superato l'esame (in questo caso l'accordo al singolare non è scorretto, ma è più raro); il verbo è invece di solito al singolare se è anteposto al soggetto: non ha superato l'esame né Marco né Luca (anche in questo caso non è scorretto l'accordo al plurale, ma è meno comune).

• Se ci sono più soggetti collegati con la congiunzione o il verbo è al singolare se o ha valore esclusivo (cioè quando collega due elementi che si escludono tra loro): ci andrai tu o tuo fratello?; l'accordo può essere al plurale se la congiunzione o ha valore inclusivo (i due elementi collegati da o non si escludono ma convivono) mi piacciono il vino o la birra.
                    [post_title] => Problemi di accordo: se il soggetto è plurimo
                    [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, come bisogna concordare il verbo se il soggetto è formato da più persone o elementi? Vediamo insieme qual è l'accordo corretto in questi casi.
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                    [post_content] => Il prossimo esercizio è sulle espressioni formate con la parola "conto" e su quelle formate da un verbo e un nome senza l'articolo.

Per ripassare prima di affrontare il test potete leggere questi articoli: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/03/08/espressioni-con-la-parola-conto/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/03/29/fare-caso-dare-carta-bianca-quando-un-verbo-e-un-nome-equivalgono-a-un-altro-verbo/
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                    [post_content] => Si dice una ragazza ottimista o una ragazza ottimistica? Per ripassare questo argomento prima di fare il test, vi consiglio il seguente articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/03/22/un-ragazza-ottimista-o-ottimistica/
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Buon test!

Prof. Anna

Come si concorda il participio passato nelle proposizioni temporali implicite?

Per ripassare questo argomento prima di fare il test, leggete questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/03/15/la-frase-complessa-concordanza-del-participio-passato-nelle-temporali/

Nell'esercizio che segue dovrete formare il participio passato dei verbi tra parentesi e concordarlo correttamente.
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, ci sono alcune espressioni formate da verbo + nome (senza l'articolo) il cui significato equivale a un altro verbo. Vediamole insieme.

Buona lettura e buona Pasqua!
Prof. Anna

Ecco i casi più comuni relativi ai verbi fare e dare.

FARE

• fare acqua = lasciare uscire o entrare acqua: questa nave fa acqua, se detto di un discorso, un ragionamento, una teoria, un progetto significa  essere pieno di lacune, illogico o irrazionale;

• fare caso = badare, prestare attenzione: non ci ho fatto caso;

• fare colpo = impressionare, suscitare l'attenzione: è una ragazza che fa colpo;

• fare fronte = affrontare, sostenere, resistere: ultimamente ho dovuto far fronte a parecchi imprevisti;

• fare scuola = servire da esempio: le sue idee hanno fatto scuola;

• fare silenzio = tacere: fate silenzio!;

• fare testo = costituire un punto di riferimento fondamentale e indiscutibile: le sentenze della Corte di Cassazione fanno testo.

DARE

• dare carta bianca a qualcuno = concedere a qualcuno la massima autonomia: per fare questo progetto mi hanno dato carta bianca;

• dare fondo a = finire, esaurire, consumare: hanno dato fondo all'eredità paterna;

• dare coraggio = incoraggiare: le tue parole mi danno coraggio;

• dare fuoco = incendiare: stanotte hanno dato fuoco a una macchina vicino a casa mia;

• dare gusto = insaporire, in senso figurato provocare piacere: le spezie danno gusto alle pietanze; vincere questo premio mi ha dato molto gusto;

• dare inizio = iniziare: diamo inizio ai festeggiamenti!;

• dare forza = rafforzare, confortare, sostentere: il vostro incoraggiamento mi dà forza;

• dare fastidio = infastidire: ti dà fastidio la finestra aperta?;

• dare luogo = provocare: le tue parole hanno dato luogo a equivoci;

• dare vita a qualcosa = creare qualcosa, esserne l'artefice: stiamo dando vita a una nuova iniziativa, ma dare la vita (con l'articolo determinativo) a un figlio.
                    [post_title] => "Fare caso", "dare carta bianca". Quando un verbo e un nome equivalgono a un altro verbo.
                    [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, ci sono alcune espressioni formate da verbo + nome (senza l'articolo) il cui significato equivale a un altro verbo. Vediamole insieme.
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, spesso ci può essere confusione nell'uso degli aggettivi derivati dalla stessa radice e terminanti in -ista, -istico. Qual è la differenza?

Buona lettura!

Prof. Anna

Il suffisso -ista può avere valore di sostantivo, ovvero formare sostantivi che solitamente indicano persone che svolgono un'attività, seguono un'ideologia o presentano determinate caratteristiche:

• barista (chi serve al banco di un bar);

• femminista (chi sostiene il femminismo);

• ottimista (chi affronta le cose con ottimismo).

Questo suffisso può formare anche aggettivi e le stesse parole che hanno valore di sostantivo possono avere anche un uso aggettivale:

• femminista ⇒ come aggettivo significa del femminismo, delle femministe: il movimento femminista;

• ottimista ⇒ come aggettivo significa che rivela ottimismo: un ragazzo ottimista;

• protagonista ⇒ come aggettivo si usa per l'attore che interpreta la parte principale: l'attore protagonista.

Il suffisso -istico si trova in aggettivi di formazione relativamente recente, usati in collegamento con nomi astratti (quindi: una ragazza ottimista, ma una previsione ottimistica) e significano "relativo a":

• arte ⇒ artistico (relativo all'arte);

• calcio ⇒ calcistico (relativo al calcio).

Questi aggettivi sono spesso connessi con sostantivi formati con -ista:

• automobilista (sostantivo: chi guida un'automobile), automobilistico (aggettivo: relativo all'automobile o all'automobilismo);

• turista (sostantivo: chi fa del turismo); turistico (aggettivo: relativo al turismo).

Il suffisso -istica può formare anche sostantivi, in particolar modo nomi di discipline, tecniche o attività, anche a partire da forme in -ista, -istico:

• saggistico (aggettivo: relativo ai saggi letterari), saggistica (sostantivo: arte e tecnica dello scrivere saggi);

• nutrizionista (sostantivo: chi studia e applica i principi della nutrizionistica); nutrizionistica (sostantivo: disciplina che studia i problemi generali della nutrizione);

• infortunistica (sostantivo: disciplina che studia le cause e le conseguenze degli infortuni sotto l'aspetto giuridico ed economico).

In alcuni casi gli aggettivi formati con il suffisso -ista e quelli formati con il suffisso -istico sono sinonimi:

• femminista / femministico;

• entusiasta / entusiastico;

• socialista / socialistico;

• positivista / positivistico;

• imperialista / imperialistico ecc.

Questi aggettivi sono sinonimi, ma talvolta negli aggettivi in -istico possiamo trovare una sfumatura leggermente dispregiativa, che si potrà dedurre dal contesto.

In caso di dubbi è opportuno consultare il vocabolario.
                    [post_title] => Una ragazza ottimista o ottimistica?
                    [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, spesso ci può essere confusione nell'uso degli aggettivi derivati dalla stessa radice e terminanti in -ista, -istico. Qual è la differenza?
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, la concordanza del participio passato crea spesso molti dubbi. Oggi, per concludere il nostro approfondimento sulle proposizioni temporali, vedremo come si concorda in modo corretto nelle temporali implicite.

Buona lettura!

Prof. Anna

La forma implicita della proposizione temporale con il participio passato è di solito piuttosto formale ed esprime la rapida successione dei fatti della temporale e della reggente, per questo spesso la temporale si anticipa: arrivati a casa (=subito dopo essere arrivati), ci riposeremo

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/02/22/la-frase-complessa-le-proposizioni-temporali-posteriorita/

Ma come si concorda il participio passato in questi casi?

• Se si tratta di un verbo intransitivo che richiede l'ausiliare essere e ha lo stesso soggetto della reggente, concorda con il soggetto: Marta, uscita di casa, si diresse verso la macchina (reggente e temporale hanno lo stesso soggetto);

• se si tratta di un verbo intransitivo che richiede l'ausiliare essere ma ha un proprio soggetto, il participio passato concorda con quest'ultimo: Marco, arrivati i suoi ospiti, offrì loro da bere (concordanza con il proprio soggetto);


• se si tratta di un verbo intransitivo che richiede l'ausiliare avere, non concorda e termina in -o: Maria, parlato un po' con noi (=dopo aver parlato un po' con noi), tornò a casa;

• se si tratta di un verbo transitivo senza un oggetto diretto non concorda e termina in -o: Natalia, dopo magiato, si riposò un po';

• se il verbo è transitivo e ha un oggetto diretto espresso, concorda con quest'utlimo: Luca, finiti i compiti, è uscito di casa;

• di uso frequente è il costrutto con participio passato preceduto dalla preposizione a, in questo caso il participio passato concorda con con il sostantivo che segue: arrivammo a cose fatte;

• per marcare la rapidità della successione dei fatti, l'anteriorità della temporale rispetto alla reggente si può esprimere anteponendo il participio passato di un tempo composto al il suo ausiliare e interponendo che: arrivati che furono, cominciarono la riunione. Se il soggetto è diverso a quello della reggente, si mette dopo il verbo: partiti che saranno i tuoi amici, resterai da solo. Questo costrutto è piuttosto ricercato, solitamente si antepone alla proposizione reggente.
                    [post_title] => La frase complessa: concordanza del participio passato nelle temporali
                    [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, la concordanza del participio passato crea spesso molti dubbi. Oggi, per concludere il nostro approfondimento sulle proposizioni temporali, vedremo come si concorda in modo corretto nelle temporali implicite.
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, esistono molti modi di dire che contengono la parola conto. Cosa significa "fare i conti della serva"? E "fare i conti senza l'oste"? Scopriamo insieme il senso di queste e altre espressioni.

In occasione della Giornata internazionale delle donne, vi invito a leggere questo interessante approfondimento sul genere dei nomi di professione, realizzato da Zanichelli in collaborazione con l'Accademia della Crusca: http://www.repubblica.it/cronaca/2018/03/07/news/8_marzo_parole_donna_accademia_crusca_dizionario_zanichelli_editore-190687050/

Buona lettura!

Prof. Anna

Vediamo le più comuni espressioni formate con la parola conto:

• fare i conti in tasca a qualcuno ⇒ interessarsi in modo indiscreto alla situazione economica altrui, alle sue possibilità finanziarie, a quanto guadagna e a quanto spende: non vorrei farti i conti in tasca, ma credo che tu non possa permetterti questa macchina;

• fare il conto (o i conti) della serva ⇒ controllare un conto o una situazione economica fino all'ultimo dettaglio, così come deve fare una domestica che deve giustificare il denaro ricevuto per fare la spesa: con quel poco che guadagno, sono costretto a fare i conti della serva per arrivare a fine mese;

• a conti fatti, in fin dei conti ⇒ significa in conclusione, tutto considerato: in fin dei conti le cose non sono andate male;fare i conti senza l'oste ⇒ prendere una decisione senza aver interpellato la persona più direttamente interessata o dalla quale dipende l’esecuzione di un progetto oppure senza tener conto di fattori importanti o di eventi imprevisti: credo che tu abbia preso una decisione affrettata, hai fatto i conti senza l'oste!;
far conto che ⇒ significa supporre, ipotizzare, far finta: fa' conto che domani piova, cosa facciamo? Andiamo o non andiamo al mare?;tenere conto (tenere conto di qualcosa, di qualcuno; tenere conto che)⇒ valutare, considerare: io vado a casa, tieni conto che è già molto tardi e domani devo svegliarmi presto;rendere conto ⇒ rispondere delle proprie azioni, giustificarsi: di questo non devi certo render conto a me, ma solo a te stesso; faccio quello che voglio, io non devo rendere conto a nessuno;

• rendersi conto ⇒ spiegarsi, capire; acquisire consapevolezza, capacitarsi di qualcosa: mi rendo conto di aver sbagliato;

• fare i conti con qualcuno ⇒ affrontare qualcuno per rimproverarlo di azioni commesse, per chiarire un fatto, per far valere le prorie ragioni: se qualcosa non gli va bene, farà i conti con me;

• fare i conti con qualcosa ⇒ nel fare un progetto, un programma, un calcolo, tenere in considerazione un dato elemento: credo che per una volta ti farà bene fare i conti con la realtà;

• tenere da conto qualcosa ⇒ conservare qualcosa con cura, darle importanza: ti regalo il mio anello, mi raccommando, tienilo da conto;per conto di qualcuno ⇒ da parte di qualcuno: salutalo per conto mio; sul conto di qualcuno ⇒ nei suoi riguardi: cosa avete da dire sul suo conto?;per conto proprio, mio, tuo ⇒ da solo, indipendentemente dagli altri: voglio andare a vivere per conto mio.
                    [post_title] => Espressioni con la parola "conto"
                    [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, esistono molti modi di dire che contengono la parola "conto". Cosa significa "fare i conti della serva"? E "fare i conti senza l'oste"? Scopriamo insieme il senso di queste e altre espressioni.
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                    [post_content] => Con il prossimo esercizio ripassiamo l'uso dei suffissi che servono a formare nomi a partire da verbi.

Per ripassare questo argomento: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/02/08/la-formazione-delle-parole-i-suffissi-terza-parte/

Se avete dubbi o incertezze nel completare l’esercizio, vi consiglio di utilizzare il vocabolario.
                    [post_title] => Test 53- La formazione delle parole: i suffissi (nomi da verbi)
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                    [post_content] => Nel prossimo esercizio dovrete costruire le frasi con grazie in maniera corretta. Per ripassare questo argomento: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/01/25/grazie-di-o-grazie-per/

 
                    [post_title] => Test 53- Grazie di o grazie per?
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            [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, come bisogna concordare il verbo se il soggetto è formato da più persone o più elementi? Vediamo insieme qual è l'accordo corretto in questi casi.

Buona lettura!

Prof. Anna

Il predicato non solo si riferisce logicamente al soggetto per le informazioni che ne dà, ma il più delle volte gli si accorda anche morfologicamente, nella persona, nel genere (maschile e femminile) e nel numero (singolare e plurale). Questo accordo avviene in base alle possibilità degli elementi che compongono il predicato (Maria parte, Maria è partita).

Ma come comportarsi in caso di soggetto plurimo?

Una sequenza di soggetti può presentarsi in modi diversi e diverse saranno quindi le modalità di accordo.

• Se uno dei soggetti è un pronome personale il verbo sarà rispettivamente, alla prima o seconda persona plurale, indipendentemente dalla congiunzione che collega i soggetti: io e te siamo cresciuti insieme; tu e Maria siete sempre in ritardo;

• Più soggetti collegati per asindeto (cioè senza l'impiego di congiunzioni, nello scritto con la virgola) o dalla congiunzione e sono seguiti da un verbo al plurale: la balena, il delfino e l'orca sono cetacei. Se i soggetti sono percepiti come unitari dal punto di vista del significato, o l'uno come riformulazione dell'altro, è possibile l'accordo al singolare: lo splendore e la magnificenza dell'opera non può lasciare indifferenti.Se ci sono più soggetti collegati dalla congiunzione  l'accordo è al plurale se il soggetto precede il verbo: né Marco né Luca hanno superato l'esame (in questo caso l'accordo al singolare non è scorretto, ma è più raro); il verbo è invece di solito al singolare se è anteposto al soggetto: non ha superato l'esame né Marco né Luca (anche in questo caso non è scorretto l'accordo al plurale, ma è meno comune).

• Se ci sono più soggetti collegati con la congiunzione o il verbo è al singolare se o ha valore esclusivo (cioè quando collega due elementi che si escludono tra loro): ci andrai tu o tuo fratello?; l'accordo può essere al plurale se la congiunzione o ha valore inclusivo (i due elementi collegati da o non si escludono ma convivono) mi piacciono il vino o la birra.
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            [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, come bisogna concordare il verbo se il soggetto è formato da più persone o elementi? Vediamo insieme qual è l'accordo corretto in questi casi.
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