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Le regole della pasta

Prof. Anna
Cibo,   Civiltà,   La lingua italiana

Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, in occasione della Giornata mondiale della Pasta, oggi parliamo dell’alimento simbolo per eccellenza della cultura gastronomica italiana: la pasta.

Buona lettura…anzi buon appetito!

Prof. Anna

Il 25 ottobre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dedicata alla pasta. La data è stata scelta in seguito alla Conferenza Mondiale sulla pasta tenutasi a Roma il 25 ottobre del 1995. Quest’anno l’evento stato dedicato a coloro che si trovano in condizioni economiche svantaggiate, anche a causa della pandemia; sono state promosse alcune iniziative benefiche, così da trasformare questa giornata in un’occasione per donare un piatto di pasta a chi ne ha bisogno.

Secondo la International Pasta Organisation (Ipo), che cura l’organizzazione di questo evento insieme a Unione Italiana Food, il consumo di pasta negli ultimi 10 anni è quasi raddoppiato, passando da 9 a circa 17 milioni di tonnellate annue e l’Italia è il paese con il più alto consumo di questo alimento, oltre 23 kg annui a persona, ma anche il primo produttore.

Il primato indiscusso per il formato più venduto in Italia è degli spaghetti, ma quanti tipi di pasta esistono?

Ci sono circa 300 tipi di pasta che si distinguono per tipologia di impasto, formato, superficie e per l’eventuale presenza del ripieno.

L’IMPASTO

La prima grande distinzione va fatta tra pasta secca e pasta fresca. La principale differenza tra le due è che la pasta secca viene disidratata, ovvero privata dell’acqua tramite calore, questo processo permette alla pasta secca di essere conservata a lungo, nel suo sacchetto, fuori dal frigorifero, mentre la pasta fresca va consumata entro pochi giorni dalla produzione e va conservata in frigorifero. Anche il tempo di cottura è differente: mentre la pasta fresca impiega 3-4 minuti per essere commestibile, la pasta secca impiega 8-10 minuti. Mi raccomando non cuocetela troppo, altrimenti sarà scotta, la prima regola per una pasta perfetta è cuocerla al dente (la pasta è al dente quando non è troppo cotta in modo da mantenere una piacevole consistenza).

Nell’impasto possono essere aggiunte delle uova, come accade ad esempio nella preparazione di tagliatelle, tagliolini, pappardelle. La pasta all’uovo può essere sia secca sia fresca: dell’ultimo tipo è la pasta fatta in casa partendo dalla sfoglia (fare la sfoglia), cioè un impasto di farina e uova ridotto in uno strato sottile con un mattarello (strumento di legno liscio di forma cilindrica con cui si spiana e si assottiglia la sfoglia: tirare la sfoglia con il mattarello) o con un apposita macchina; poiché si tratta di pasta fresca, va consumata subito, dopo pochi giorni se conservata in frigorifero oppure, per conservarla più a lungo, si può mettere nel freezer.

FORME E ABBINAMENTI

Sono moltissime le varietà di pasta in commercio: alcune sono piuttosto comuni e conosciute in tutto il mondo, altre sono tipiche di alcune regioni. La scelta della pasta è importante non soltanto per la differente sensazione per gli occhi e per il palato, ma anche per l’abbinamento con il sugo o il condimento. Alcuni tipi di pasta, per forma e per il tipo di superficie, sono più adatti a determinate ricette. La regola d’oro è che all’aumentare della dimensione e dello spessore della pasta, aumenta anche la complessità del condimento; per quanto riguarda la superficie invece, la pasta porosa o rigata cattura meglio i sughi più sciolti, mentre quella liscia è perfetta con sughi più avvolgenti.

La pasta può essere lunga, come spaghetti, spaghetti alla chitarra, linguine, o varietà più regionali come i pici toscani o i bigoli e può essere corta, come le penne, i fusilli, le farfalle, i rigatoni, le orecchiette pugliesi e tante altre forme provenienti da ogni regione d’Italia. I tipi di pasta si differenziano anche per la superficie che può essere liscia o rigata.

Non dimentichiamo la pasta ripiena, che ha diverse forme e diversi ripieni (carne, pesce, formaggio, verdure); tortellini, tortelloni, ravioli, agnolotti sono sono alcuni degli innumerevoli tipi.

Lettura e comprensione

Dopo aver letto il testo, provate a rispondere alle seguenti domande, potete scrivermele nei commenti, così potrò leggerle:

1- Negli ultimi anni il consumo di pasta è aumentato o diminuito?

2- Di quanto?

3- Quali sono le principali differenze tra pasta secca e pasta fresca?

4- Cosa significa al dente?

5- Cos’è la sfoglia?

6- Secondo te una pasta di grandi dimensioni, come i rigatoni, è adatta a un condimento a base di aglio, olio e peperoncino?

7- Quali condimenti si sposano bene con la pasta liscia?

8- Quale è il formato di pasta più venduto?

9- Con quale frequenza mangi la pasta?

10- Quale è il tuo piatto preferito a base di pasta? Se conosci una ricetta interessante condividila con noi!

Fonti:

https://internationalpasta.org/news/world-pasta-day-the-world-is-hungry-for-pasta-1-million-tons-more-pasta-is-consumed-in-a-year/

https://www.unioneitalianafood.it/

https://www.repubblica.it/sapori/2017/05/02/news/pasta_abbinamento_perfetto_sugo_formato-164123337/

 

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Commenti [5]

  1. Rino scrive:

    1) Negli ultimi 10 anni il consumo della pasta è aumentato;
    2) Il consumo di pasta è aumentato di circa il doppio, ovvero da 9 a 17 milioni di tonnellate;
    3) La differenza sostanziale sta nella pasta secca che risulta disidratata rispetto alla pasta fresca, ovvero priva di acqua…
    4) Al dente significa che la pasta non è troppo cotta da poter gustare la sua consistenza;
    5) La sfoglia è un preparato di farina e uovo per preparare l’impasto per la pasta;
    6) Secondo me no;
    7) Non saprei, non me ne intendo;
    8) Non saprei, dipende dalla località in cui uno vive;
    9) Poche volte la settimana;
    10) Non saprei mangio senza grossi problemi, accontentandomi qualche volta anche di poco.
    Salutoni.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rino, grazie per il tuo intervento e per le tue risposte, che sono giuste. La risposta alla 7 la trovi nel testo: “per quanto riguarda la superficie invece, la pasta porosa o rigata cattura meglio i sughi più sciolti, mentre quella liscia è perfetta con sughi più avvolgenti” così come la risposta alla 8: “il primato indiscusso per il formato più venduto in Italia è degli spaghetti”.
      Non ci hai svelato però il tuo piatto preferito a base di pasta!
      Un saluto anche a te

      • Rino scrive:

        Mangio tutto, non sono schizzinoso Prof. Insomma sarei una buona forchetta, ma senza grossi gusti.

  2. 1) Negli ultimi 10 anni il consumo é quasi raddoppiato
    2) 23 kg annui a persona
    3) Che la pasta secca viene disidratata, ovvero privata dell’acqua tramite calore invece la pasta fresca va consumata entro pochi giorni dalla produzione e va conservata in frigorifero.
    4) La pasta è al dente quando non è troppo cotta in modo da mantenere una piacevole consistenza.
    5) La sflogia é un impasto di farina e uova ridotto in uno strato sottile con un mattarello.
    6) Secondo me no.
    7) La pasta liscia è perfetta con sughi più avvolgenti.
    8) il formato di pasta più venduto è lo spaghetti.
    9) 4 a 5 volte a settimana.
    10) La carbonara.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Cristhian, le tue risposte sono corrette, c’è solo qualche imprecisione che ti correggo: 3) quando si risponde a una domanda è meglio ripetere parte di essa e non incominciare con “che”, in questo caso ad esempio: “le principali differenze sono che…”; 5) la sfoglia; 6) il formato di pasta più venduto sono gli spaghetti; 9) puoi dire “da 4 a 5 volte a settimana” oppure “4 o 5 volte a settimana”.
      Anch’io vado matta per la carbonara!
      Un saluto e a presto

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