Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, come si scrivono i numeri? In cifre o in lettere? Scopriamolo insieme.
Buona lettura!
Prof. Anna
È successo a tutti almeno una volta di dover scrivere un numero ed essere assaliti da un dubbio: va scritto in cifre o in lettere? Potete tirare un sospiro di sollievo perché nessuna delle due scelte è sbagliata, scrivere i numeri in cifre o in lettere è principalmente una scelta stilistica; esistono però alcune indicazioni che ci aiutano a capire quale delle due modalità è più adatta al contesto e alla funzione del testo.
NUMERALI CARDINALI
I numerali cardinali indicano una quantità numerica precisa di persone, animali e cose; a eccezione di uno (che al femminile diventa una) e di mille (che ha come plurale la forma –mila: duemila, tremila ecc.), sono invariabili.
COME SI SCRIVONO?
Si consiglia scrivere i cardinali in lettere all’interno di un testo, in cifre invece per scrivere le date e per i testi tecnici o scientifici. Quindi i numeri non troppo lunghi è meglio scriverli in lettere: ho comprato due biglietti; in classe ci sono venti bambini; mio zio ha quarantadue anni; quando si scrive un numero in lettere si scrive senza spazi: duecentodiecimila e non *duecento dieci mila.
Per indicare numeri elevati e non arrotondati è più opportuno usare le cifre: mi deve 43, 781.00 euro, tuttavia le cifre vanno espresse in lettera per evitare possibili contraffazioni in assegni bancari, rogiti ecc. I numerali polisillabici possono elidere la vocale finale se la parola successiva inizia per vocale: Cent’anni di solitudine, a quattr’occhi.
La grafia in lettere di alcuni numeri può far sorgere qualche dubbio, vediamo i più diffusi:
- il numerale uno segue le stesse regole dell’articolo indeterminativo per quanto riguarda l’elisione e il troncamento: un armadio; un’idea. I composti con uno (ventuno, trentuno ecc.) possono subire il troncamento, preferibilmente quando il nome che segue è di genere maschile: ventun anni, ma ventuno amiche;
- i composti che finiscono in –tre vanno scritti con l’accento: ventitré, trentatré;
- 108 in lettere è centootto, raro invece centotto;
- 180 in lettere è centottanta, raro invece centoottanta;
- i composti che iniziano per cento e per mille possono essere scritti separati, inserendo nel mezzo la congiunzione e: centodue o cento e due, milleuno o mille e uno; tuttavia questa grafia non è più molto comune;
- 21.000 in cifre è ventunomila o ventunmila, sono possibili entrambe le forme;
- milione, bilione, miliardo non sono dei veri e propri cardinali, ma dei sostantivi con un regolare plurale (milioni, bilioni, miliardi) che, per indicare una quantità determinata, devono essere preceduti da un cardinale e, quando sono seguiti da una determinazione, vogliono la preposizione di: cinque milioni di euro, tre miliardi di sterline.
Si consiglia invece la scrittura in cifre quando:
- si scrive una data: il 7 dicembre 1978; per indicare il primo giorno del mese di solito si usa il numerale ordinale: il primo aprile;
- si dà un’indicazione specifica: il treno parte dal binario 3; andate tutti a pagina 128;
- si indica un orario preciso: sono le 14:53; mentre le indicazioni tipo mezzogiorno o le due e mezza (o mezzo) vanno in lettere; nell’indicare le ore si usano le prime dodici cifre; le cifre da 13 a 24 si impiegano per orari di mezzi di trasporto o di spettacoli;
- quando il numero indica una grandezza specifica: Eva è nata di 3620 grammi; quel palazzo è alto 275 metri.
In alcuni casi, con numeri che richiederebbero cifre molto lunghe, si possono trovare grafie miste in contesti non eccessivamente formali: 75 milioni, 2 miliardi.
Fonti:
Serianni, L. Grammatica italiana, Italiano comune e lingua letteraria, Torino, UTET, 1989
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Ho avuto tre sbagli
Cara Ei Man, se hai fatto solo tre sbagli è un buon risultato!
A presto
Ho sbagliato solo uno. Grazie per questo esercizio così interessante.!
Un caro saluto
Clara
Molto bene Clara, ottimo risultato!
A presto
Gentile Prof.ssa Anna,
Il numero 2.320.050 in lettere si scrive:
a. Due milioni trecentoventimilacinquanta oppure
b. Due milioni trecentoventimila cinquanta?
La ringrazio.
Saluti,
Steffy
Cara Steffy: due milioni trecentoventimila e cinquanta.
A presto
Gentile dott.ssa De Gregorio questa volta ha davvero superato se stessa. mi sono svegliata come una vipera a causa di un’insonnia che non vuole darmi pace e, trovarmi di fronte aL compitino mi è tornato il buonumore. non se ne vorrà se non ho compilato quanto da lei richiesto perchè preferisco divertirmi a modo mio. mi consenta una piccola critica: il mio professore di liceo ci diceva sempre di non scrivere egregio o gentilissimo perchè, a suo avviso, era come dare dell’asino a qualcuno. per il resto concordo anche perchè, medico in pensione, non credo dovrò compilare per il resto della vita, una lettera di presentazione. Lei gentile dottoressa ha il dono di essere molto divertente anche se spesso si tiene a bada. con il rispetto, la gratitudine che le devo per essere in siffatto modo leinvio i miei più calorosi saluti
Due sbagli
Cara Daniela, è comunque un buon risultato. Se hai dei dubbi non esitare a scrivermi.
A presto
Gentile Prof.ssa Anna,
si deve scrivere ‘un milione e cinquecento” o “un milione cinquecento”?
Grazie.
Cara Ombretta, si scrive “un milione e cinquecento”.
Un saluto
Gentile Prof.ssa Anna,
Le vorrei fare una domanda sui numeri ordinali.
Nel libro “Ortografia pratica dell’italiano dalla A alla Z” di Max Bocchiola e Francesca Ilardi c’è scritto che: “Il numero (in cifre) può essere seguito dagli esponenti o/ i ( maschile sing./plu . ) , a / e ( femminile sing./plu . )”
Gli esponenti che indicano il singolare (o/a) si usano spesso. Quelli che indicano il plurale si possono usare? Si usano?
La ringrazio.
Cara Ombretta, al plurale raramente sono usati.
Un saluto