Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, questa settimana vedremo come usare le forme di cortesia in maniera corretta. Quali sono i pronomi di cortesia per il singolare e per il plurale? Come si accordano gli aggettivi e i participi passati in presenza dei pronomi di cortesia? Scopriamolo insieme.
Buona lettura!
Prof. Anna
I PRONOMI ALLOCUTIVI
Quando ci si rivolge direttamente, a voce o per iscritto, a qualcuno, si usa una particolare categoria di pronomi personali che si chiamano allocutivi.
I pronomi allocutivi si dividono in due categorie:
• confidenziali → tu e voi si usano quando ci si rivolge a persone con cui si ha una buona confidenza (parenti, amici, bambini ecc.), e in situazioni non soggette a formali convenzioni sociali: ciao Mario, come stai (tu)?;
• di cortesia → lei e loro si usano in contesti più formali, quando ci si rivolge a persone di riguardo o con le quali non si ha particolare familiarità: buongiorno Signore, come sta (lei)?.
PRONOMI ALLOCUTIVI DI CORTESIA
Per il singolare si usa il pronome lei. Si usa la terza persona perché, nell’usarla, è come se non ci si rivolgesse direttamente all’interlocutore interessato, ma all'”autorità” che rappresenta o può rappresentare.
Accanto al pronome di cortesia lei c’è anche Ella, che però, ormai, viene usato solo in casi di particolare ufficialità: Ella, signor Presidente, ha voluto farci l’onore di…
Per il plurale si può scegliere tra voi e loro. Loro si usa come variante più formale, mentre voi si preferisce a loro in situazioni formalmente meno marcate, per esempio:
- al bar, il barista si rivolge ai clienti: Loro cosa prendono?;
- in casa, ci si rivolge a invitati anche non molto familiari: Voi, che cosa prendete?.
Il pronome voi è d’obbligo quando ci si rivolge, nello stesso tempo, a persone con cui si hanno rapporti di familiarità e ad altre con cui si hanno rapporti più formali: Voi due, tu, Maria, e lei, signora Rossi, dovreste sedervi qui.
Questi pronomi di cortesia possono anche essere scritti con la lettera maiuscola in casi di particolare deferenza e rispetto.
Per quanto riguarda le forme atone utilizzate quando ci si rivolge direttamente a qualcuno in maniera formale, si userà:
⇒ per il singolare:
- la (come oggetto diretto): La saluto Signor Rossi;
- le (come oggetto indiretto): Signor Rossi, le volevo chiedere una cortesia;
⇒ per il plurale:
- li, le (come oggetto diretto maschile e femminile): Signori, li prego, si accomodino; Signorine, le devo salutare;
- loro (come oggetto indiretto maschile e femminile per lo più posposto al verbo): Signore e signori, rivolgo loro il mio saluto.
ACCORDO CON I PRONOMI DI CORTESIA
Il verbo va concordato col pronome allocutivo usato, quindi va alla terza persona singolare quando si usa lei o Ella, alla seconda plurale quando si usa il voi e alla terza plurale quando si usa loro.
Quando si usa lei o Ella, le forme del pronome riferite all’interlocutore vanno sempre al femminile: scusi, professore, volevo chiederle una cosa.
Per quanto riguarda l’accordo con eventuali aggettivi o participi passati di solito l’accordo si fa a seconda del sesso dell’interlocutore: Lei, signor Rossi, è molto buono; Signor Rossi, lei è invitato alla cena; Signora Rossi, lei è invitata alla cena.
Se però l’allocutivo è in forma di pronome atono, il participio può accordarsi al femminile anche se ci si riferisce a un maschio: Professore, l’ho sentita parlare alla conferenza di ieri.
Nell’uso più formale e ricercato l’accordo è al femminile (è abbastanza raro): Signor Rossi, lei è invitata alla cena. Quando si usa Ella, l’accordo al femminile è obbligatorio: Ella, Signor Rossi, è invitata a cena.
10/10.
come stai? ovviamente si omette il pronome tu, giusto?
Si fanno o si rendono gli onori? per me si rendono, suonerebbe meglio.
E pensare che mi reputo sempre un asinello mah! ( reputo o reputi)?
Grazie!
Molto bene Rino!
Il verbo “fare” si usa nell’espressione “fare gli onori di casa”, mentre “rendere gli onori” è un’espressione che si usa nell’ambiente militare.
Un saluto
Prof. Anna
Tutto chiaro!
Cara Prof,ssa Anna,
Con calma e pazienza ho letto e studiato questa lezione Ieri ed oggi 10 minuti e ho risposto le domande e mi piace raccontarLa che tutte le risposte sono venute in verde. Ne trovo abbastanza importante studiarla alcune volte di nuova, per rimanere nella mia memoria. Negli scorsi due giorni abbiamo avuto le più alte temperature delle 150 anni in questo periodo dell’anno. 20 gradi celcio. Normalmente dobbiamo aspettare alcune mese per queste temperature ed anche il sole c’era con un cielo tranquillo e stabile quasi senza nuovole, ma ora le nuovole piangono un po’ e le temperature si sono abbassate e fortunamente ho l’abbigliamento, (questa parola ho cercato nel vocabolario “Woxicon” online. 🙂 perché la trovo difficoltosa), per sentirmi confortevole con le temperature variabile. Per caso ne ho comprato scorsa settimana in un negozio molto economico e vedo come una donna veramente ricca e combinato con altro abilgamenti in blu, è una combinazione bellissima. Tutte le cose ho scritto in questo commento mi fa veramente piacere. La mia aiuta casalinga ne trova anche molto bella. Con saluti cordiali dal Olanda
Anita
Cara Anita, complimenti per l’ottimo risultato!
La primavera è così, le temperature sono varibili e non si sa mai come vestirsi. Bisogna essere pronti a ogni evenienza!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Ciao Anita: mi permetto di correggere il tuo testo: spero ti serva.
risposto ALLE domande……raccontarLE (=raccontare A qualcuno). … trovo….studiarle (= le domande?) di NUOVO (forma fissa)….perché rimangano. Nei due giorni scorsi…… degli ultimi 150 anni…….20 gradi Celsius (puoi ometterlo e scrivere solo 20 gradi) aspettare qualche mese o alcuni mesi … ho l´abbigliamento adatto (se non metti “adatto” si suppone che tu vada in giro nuda di solito)… temperature variabili……….la scorsa settimana….
.
….e vedo come una donna veramente ricca e combinato con altro abilgamenti in blu, è una combinazione bellissima.
1)ANACOLUTO: 2 frasi con soggetti diversi 2) prima parte _ non si capisce se vedi una donna ricca o ti vedi come una donna ricca e chi ha combinato l´ABBIGLIAMENTO . meglio se metti un punto prima di dire che é una combinazione bellissima.
mi piace tutto ció che ho scritto in questo commento
aiuta casalinga =? lo trova ( il testo?)
dall´Olanda (é femminile)
Mi piace molto questa aulalingue !.
Cara Elba, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Cara Professoressa Anna
vorrei ringraziarti per i quarto ultimi argomenti:”ecco’,”meno”,”ma”, “la cortesia”.
Solo adesso li ho stampati a essi saranno aggiunti degli altri documenti -(argomenti) che esistono qui(e nelle mie pagine..).
Graize
kdela
Cara Kdela, sono contenta che tu abbia trovato utili questi quattro ultimi argomenti.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Grazie ancora e
a presto
kdela☺
Prof.
Ho ripassato le interrogative dirette; Sono una bomba:-)
10/10. Più chiaro di così!
Il bello di tutto questo è che le lezioni sono: Semplici, chiare e assimilabili.
Grazie ancora Prof.
Ciao Anita tutto ok?
Mi pace il tuo accostamento:
“Le nuvole ora piangono un po'”.
Ciao stammi bene.
Caro Rino,
Quando piove, sempre ne dico, per fare un scherzo, perché ho un fantasia e umore grande. Spesso mi succede, che abbia detto un scherzo prima mi ne realizzo e penso:” sarebbe mi detto un angolino nel orecchio”? Quando piove forte dico sempre:” i vicini sopra di noi piangono così forte. In ogni caso sembra così. Nel frattempo mi fa meglio di un anno fa. Solo ho un appuntamento da un oculista nel ospitale, perché vedo un po’ meno dal mio occhio sinistro di mio destro. In ogni caso non è gravemente, ma devo aspettare che cosa devo subire e sono ottimista.
Vi tutti porterò sul alto e vedo ancora abbastanza per riuscire guidare la mia macchina e sono anche con questo soddisfatta. Con saluti dal mio cuore dal Olanda
Anira
Ora arriva Pasqua, molti animali saranno sacrificati.
Che strana la vita.
Mors tua vita mea.
Caro Rino,
In Olandese diciamo:” I giorni festivi della Pasqua stanno in fronte della porta, dunque dobbiamo uscire la casa traverso la finestra, invece la porta. 🙂 Questo trovo anche un bello. Un Pasque benissimo e senza mangiare le animale, abbiamo anche un pasto bene. Saluti cordiali dal Olanda
Anita
Questa è una parte tosta da apprendere per gli stranieri.
Egregio prof. Anna
Non capisco ancora come funziona il corso.
Ė posiibile darmi qualche informazione sul questo sogetto?
Grazie mille
Guy
Caro Guy, ogni settimana viene pubblicato un articolo con un relativo esercizio che si autocorregge. Se cerchi un argomento in particolare, puoi inserire il titolo in alto nella pagina, spingere “invio” e ti aparirranno gli articoli relativi a quell’argomento presenti nell’archivio del blog, puoi cercare un argomento anche nel menu a tendina sotto il titolo “argomenti” a sinistra della pagina. Se vuoi ricevere ogni settimana una notifica quando viene pubblicato un nuovo articolo, puoi inserire il tuo indirizzo e-mail nel riquadro “iscriviti a Zanichelli Benvenuti” a sinistra nella pagina.
A presto
Prof. Anna
Ho fatto il test senza nessun erorre.
Molto bene Maria, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
Bravissima, come al solito.
Un abbraccio affettuoso dal Brasile.
Cara Valdirene, un saluto anche a te.
Prof. Anna
Salve, ho un dubbio atroce! Per dare del ”lei” perché ogni tanto si prende la terza persona singolare del presente indicativo e altre volte quella del congiuntivo??? Qual è la regola che bisogna seguire??
Ad esempio : ” Signore , lo mangia ? ( forma di cortesia , ma con l’uso dell’indicativo presente , terza persona singolare) ;
altro esempio : ” Signore , lo mangi , per favore . ” ( forma di cortesia , ma con l’uso del congiuntivo presente , terza persona singolare , tipico del congiuntivo esortativo )
Che c’entri nella prima frase il pronome ”lei” , il quale ha necessariamente bisogno della terza persona singolare del presente indicativo , senza il quale , altrimenti , non darebbe alcun significato di senso compiuto alla frase ? In più , ho notato che l’uso dell’indicativo presente è perlopiù usato , sempre come forma di cortesia e quando ci rivolgiamo a persone di riguardo o con le quali non si ha particolare familiarità , nelle domande ; esempio : ” Signora , perché non lo beve ? ( terza persona singolare , cioè ” lei ” (ella , essa) perché non beve questo/quello ? ”) oppure ” Avvocato , mi aiuta con questa pratica ? ( terza persona singolare , cioè ” lei ” , mi aiuta con questa pratica ? ” ) , ecc .
Per quanto riguarda la seconda frase , credo si possa parlare del classico ,appunto , ”congiuntivo esortativo ” ( imperativo di cortesia , indiretto ) L’imperativo indiretto è l’imperativo che dobbiamo utilizzare in contesti formali, quando ci rivolgiamo a persone che non conosciamo. Cosa ne pensa del mio ragionamento ? Potrebbe dirmi se c’è qualche errore in ciò che ho detto ?
Caro Luigi, nel primo caso abbiamo un’interrogativa diretta nella quale ci rivolgiamo in maniera formale a qualcuno, quindi è necessario usare la terza persona singolare dell’indicativo (Signore, lo mangia? (=Signore, Lei mangia questa cosa?), nel secondo caso abbiamo un invito, un’esortazione e quindi sarebbe necessario l’imperativo, ma l’imperativo ha due sole persone (la seconda persona singolare e plurale), per le rimanenti persone (esclusa la prima persona singolare che non esiste) l’imperativo prende a prestito le forme del congiuntivo presente, in questo caso abbiamo una terza persona singolare (Lei) e di conseguenza un congiuntivo esortativo. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
A presto
Prof. Anna
Sono veramente molto utili tutte le vostre lezioni, per ripetere un po’ la grammatica italiana.Grazie….fatene di più!
spett.bile risorse umane
oggetto : RICHIESTA DI ABILITAZIONE ALLA RETE TELEFONICA in ufficio (allaccio del telefono in ufficio )
Grazie mille.
Cara Prof.ssa,
“Se però l’allocutivo è in forma di pronome atono, il participio può accordarsi al femminile anche se ci si riferisce a un maschio: Professore, l’ho sentita parlare alla conferenza di ieri.”
Ma si può dire anche “Professore, L’ho sentitO parlare ieri”?
Grazie,
Avdotia
Cara Avdotia, nel caso del participio passato col pronome oggetto “la”, l’accordo è al femminile, è meglio evitare quello al maschile.
Un saluto
Prof. Anna
Ho fatto questo esercizio per la forma di cortesia. Molto utile! Non ho fato nessun errore!
Molto bene Magdalena, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
Vorrei sapere se entro e educatamente chiedo un caffè dopo aver detto sia buon e grazie devo porre il per favore davanti alla richiesta del caffè??
Caro Fusco, è sempre meglio chiedere per favore.
A presto
Prof. Anna
Studiato presso Traduzioni ed Interpretazione per tre anni.
Ti amo, cara Italia.
Caro Sebastian, benvenuto su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Meraviglioso,ci si impara veramente senza sacrifici
Cara Elisangela, benvenuta su Intercultura blog!
Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Gran bella lezione. È fantastica la lingua italiana.
Una domanda: il pronome allocutivo di cortesia Ella, in contesti formali o burocratici, potrebbe essere usato anche preceduto da previsione?
P. Es. Vicino ad Ella?
Ringrazio per la attenzione che vorrà dedicare.
Caro Marco, può essere preceduto da preposizione.
A presto
Prof. Ann
Many thanks!! I needed this before starting a meeting with italian clients!!
Perché agli uomini si da’ del lei e non del lui?(sappiamo che la grammatica è maschilista)
Caro Alessandro, ti giro questa breve storia del pronome di cortesia “lei” dell’Accademia della Crusca,: “Più complesso invece il caso del lei che non è mai testimoniato nell’italiano delle origini. Si deve partire dalle locuzioni reverenziali del tipo Tua o Vostra Signoria, Magnificenza e simili, seguite da pronomi allocutivi: inizialmente sono usati pronomi di seconda persona, sia voi che tu, ma a un certo punto, nella seconda metà del Quattrocento, viene usato un pronome anaforico, che richiama quella locuzione, e quindi è di terza singolare, del tipo essa, quella, questa, codesta e lei. Quest’ultimo, dapprima nei casi preceduti da preposizione (così in una lettera di Lorenzo il Magnifico, del 1465) e solo più tardi come soggetto (un esempio è in una lettera dell’umanista Pontano, del 1476, per la cancelleria aragonese di Napoli). In questi primi esempi, quindi, il lei appare ancora in bilico fra l’essere un semplice richiamo (pronome anaforico) alla formula di cortesia presente a capo lettera e il divenire una nuova forma allocutiva di cortesia a sé stante. Lentamente nel Cinquecento e nel Seicento, ma soprattutto nel Settecento la forma Ella / Lei conquista definitivamente terreno e si affianca, come possibile scelta alternativa al voi, con un valore intermedio tra la forma estesa Vostra Signoria e il più comune voi. Proprio nel Settecento, però, il lei, ritenuto a torto di origine straniera, perché diffuso nel Seicento momento della massima influenza sull’Italia dei costumi e della cultura di provenienza spagnola, subisce l’attacco di Pietro Verri dalle colonne de Il Caffè, forse il più vivace e ancora oggi godibile fra i numerosi attacchi portati al lei; ben diverso dal noto tentativo di abolizione da parte del regime fascista nel 1938.”
Un saluto
Prof. Anna
Giorno, si dice “le mani sono quello che conta” oppure “le mani sono quello che contano”? Credo sia corretta grammaticalmente la prima frase ” le mani sono quello che conta “, in quanto il verbo “conta” si collega al “che” pronome relativo.
Giusto? Anche perché è come se dicessi, invertendo l’ordine delle parole, “quello che conta sono le mani” e non “quello che contano sono le mani”.
Caro Claudio, il verbo va al singolare perché concorda con il relativo che a sua volta si riferisce a “quello”.
Un saluto
Esatto, per cui è giusto il mio ragionamento rispetto alla frase “le mani sono quello che conta”?
Sì, è corretto.
Questo mi aiuta davvero
Si dice “quante paia” vero? e non “quanti paia”, perché si dice le paia e non i paia
Cara Marisa, esatto.
“Preferisco che sia Lei a trovarmi un lavoro”
…Con “lei”, come pronome allocutivo di cortesia, mi riferisco formalmente ad una persona che non conosco; e il congiuntivo (sia) è corretto per via del verbo “preferire” nella principale, il quale regge nella subordinata oggettiva il congiuntivo.
…mentre al plurale “loro” di cortesia, sarebbe corretta la seguente frase?
“Preferisco che siano Loro a trovarmi un lavoro (piuttosto che “Preferisco che siate voi a trovarmi un lavoro”)”; poi, se non erro, il soggetto della subordinata è “Loro”?
Caro Francesco, è tutto corretto.
cara signora Anna , La rispetto tanto ,
vorrei sapere la giusta risposta per questa domanda:
Professori , …………….. invito alla mia festa . (vi – li – le )
Caro Mustafa, la risposta corretta è “vi invito alla mia festa”. Se hai altre domande, non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto
Grazie signora Anna,
ma perche` non si usa la forma di cortesia (Li).. secondo la spiegazione in questa pagina :
“li, le (come oggetto diretto maschile e femminile): Signori, li prego, si accomodino; Signorine, le devo salutare;
loro (come oggetto indiretto maschile e femminile per lo più posposto al verbo): Signore e signori, rivolgo loro il mio saluto”.
2- altra domanda : signori , ……. invito alla mia festa . (vi – li – le )
Caro Mustafa, sì, questa è la spiegazione, ma la forma di cortesia al plurale è usata raramente e in contesti veramente molto formali (ufficiali o burocratici), quindi, nei casi che mi proponi, è sufficiente usare “signori” e poi “vi invito alla mia festa”.
Un saluto
Se però l’allocutivo è in forma di pronome atono (la, del nostro esempio), il participio o l’aggettivo (deluso/a, nel nostro esempio) può accordarsi al femminile anche se ci si riferisce a un maschio: “La vedo delusa, signor Rossi.”; d’altronde è anche corretto, per quanto riguarda eventuali aggettivi (deluso/a) o participi passati, l’accordo a seconda del sesso dell’interlocutore: quindi è giusto anche scrivere “La vedo deluso, signor Rossi.”.
Tutto corretto?
Esatto.
Per completezza, è giusto comunque affermare che quando si dà del lei a qualcuno l’accordo con il pronome (atono) va fatto alla terza persona e secondo il genere della persona. Quindi, ad esempio: signora Verdi, la vedo stanca, ma signor Verdi, la vedo stanco (e inoltre, ovviamente non *signor Verdi, lo vedo stanco). Quindi diremo: “La vedo indeciso, signor Rossi” e “La vedo indecisa, signora Rossi”. Ovviamente l’epiteto di cortesia (signore/a) si può omettere, e quindi dire e scrivere: “La vedo indeciso” (sottointeso “signor Rossi”) e “La vedo indecisa” (sottointeso “signora Rossi”). E ancora: “Dottore la vedo preoccupato, ma “Dottoressa la vedo preoccupata”. Certamente, come scrissi nel mio primo intervento, l’accordo al femminile (in presenza sempre di un pronome atono) in riferimento ad un individuo di genere maschile non è poi così raro: “Avvocato Bianchi, la vedo (e cioè “vedo lei”) perplessa”, ma anche (più comune) “Avvocato Bianchi, la vedo perplesso”. Chiaramente se il genere della persona è femminile, l’accordo del pronome atono, appunto, è al femminile: “Avvocatessa Bianchi, la vedo ambiziosa” e non *”Avvocatessa Bianchi, la vedo ambizioso”.
Penso sia giusto
Esatto.
Per quanto riguarda l’accordo con eventuali aggettivi o participi passati di solito l’accordo si fa a seconda del sesso dell’interlocutore: “Signor Rossi, lei è andato in segreteria?”; ma nell’uso più formale e ricercato l’accordo è al femminile (è abbastanza raro, ma corretto): “Signor Rossi, lei è andata in segreteria?”
Mi sembra giusto
Cara Marina, è corretto.
Presidente, scusi se l’ho richiamata
…Se però l’allocutivo è in forma di pronome atono (la, nel nostro esempio), il participio può accordarsi al femminile anche se ci si riferisce a un maschio (Presidente, scusi se l’ho richiamatA); se invece ci riferiamo ad una femmina, invece si accorda al femminile normalemente: “Professoressa, scusi se l’ho richiamata”.
Corretto?
Caro Nino, è esatto.
“Il pastore tedesco sente l’odore del suo cane” (di Lei, riferito ad una persona di riguardo).
…Nella frase usiamo “suo” e non “proprio” in quanto il possessore non è il soggetto grammaticale della frase.
Cero Marco, è esatto.
1)”Signor Rossi, l’ho riconosciuta dalla voce!” 2)”Signor Rossi, la riconosco dalla voce!”
In entrambe le frasi il pronome “la” (“l’ho” nella prima) è in forma allocutiva e si usa rivolgendosi a persona, maschile o femminile, con la quale non si abbia un rapporto di familiarità. Per quanto riguarda l’accordo, se l’allocutivo è in forma di pronome atono (la/l’ho), il participio può accordarsi al femminile anche se ci si riferisce a un maschio: “Signor Rossi, l’ho (la ho) riconosciuta dalla voce!”; al contrario, in assenza del participio, nel qual caso il pronome atono si concorda al maschile: “Signor Rossi, la riconosco dalla voce!”. Diversamente, quando si usa il pronome allocutivo “lei”, il participio passato del predicato (o eventuali aggettivi), tendenzialmente, si accorda con il genere della persona alla quale si riferisce: “Signor Rossi, a lezione ieri (lei) è stato davvero brillante” e “Lei signor Rossi, è molto buono; tuttavia, nell’uso più formale e ricercato l’accordo è al femminile (ma è abbastanza raro): “Signor Rossi, a lezione ieri (lei) è stata brillante”.
Esatto?
Caro Carlo Lorenzo, è esatto.
“Se però l’allocutivo è in forma di pronome atono, il participio può accordarsi al femminile anche se ci si riferisce a un maschio: “Professore, l’ho (la ho) riconosciuta subito”; mentre al maschile è da evitare (anche se non totalmente sbagliato): “Professore, l’ho (la ho) riconosciuto subito”.
È corretto il mio ragionamento e gli esempi (anche se al maschile è da evitare)?
Al contrario, se ci riferiamo ad una donna, il participio al femminile è ancor più a suo agio: “Professoressa, l’ho (la ho) riconosciuta subito”. Qui l’accordo al maschile sarebbe assolutamente scorretto.
Ora penso sia completo
Esatto.
Caro Luca, il tuo ragionamento è corretto.
Buongiorno
Vorrei sapere quale forma di cortesia è corretta quando si ringrazia un’autorità che è intervenuta come ospite, se “Dr. Rossi, è stato un onore averLa nostro ospite” oppure “Dr. Rossi, è stato un onore averLa nostra ospite”.
Grazie mille
Cara Tristana, l’accordo con eventuali aggettivi o participi passati di solito l’accordo si fa a seconda del sesso dell’interlocutore quindi va bene la prima opzione che mi scrivi.
Un saluto e a presto
1)”Signore, ricordi: a sinistra andrà in una zona, mentre a destra in un’altra”
2)”Signore, ricorda? a sinistra andrà in una zona, mentre a destra in un’altra”
… Intanto “ricordare” è usato con il significato di “tenere a mente”. Poi quando ci si rivolge a persone di riguardo o con le quali non si ha particolare familiarità, possiamo usare, come nell’esempio numero 2, la terza persona singolare del indicativo presente di un verbo (in questo caso “ricorda”, “ricordare”). Mentre se vogliamo impartire un consiglio (sempre rivolgendosi a persone di riguardo o con le quali non si ha particolare familiarità) useremo il congiuntivo esortativo, e quindi il congiuntivo presente (“ricordi”, “ricordare” della frase numero 1) alla terza persona singolare. Comunque entrambe le frasi esprimono una richiesta formale e quindi vanno bene entrambe per il contesto comunicativo che ci interessa. Per quanto riguarda la frase numero 2, in più, abbiamo un’interrogativa diretta nella quale ci rivolgiamo in maniera formale a qualcuno, quindi è necessario usare la terza persona singolare dell’indicativo (“Signore, ricorda?”= e cioè, potrebbe essere sottointeso, “Signore, lei ricorda, ricorderà questa o quella cosa?”).
Penso sia ok
Caro Daniele, è esatto.
Grazie
Salve, innanzitutto complimenti per le spiegazioni. precise e molto utili. Vorrei chiedere un consiglio se possibile, per un corso di italiano a stranieri, i pronomi allocutivi di cortesia a che livello del QCER andrebbero introdotti? chiedo perché vorrei impostare un’uda su questo argomento partendo da un racconto breve molto carino di Benni ma non so bene a che livello indiirizzarlo.
In attesa di una gentile risposta, porgo cordiali saluti
Cara Billa, direi che si possono introdurre fin dal livello A1, ovviamente dipende dal grado di approfondimento; non so a quale racconto ti riferisci, ma valuta se è adatto ai tuoi studenti.
A presto
Accordo participio passato:
1″Mario, ti sei dimenticato qualcosa?”
2″Maria, ti sei dimenticata qualcosa?”
3″Signore, lei, si è dimenticato qualcosa?”
4″Signora, lei, si è dimenticata qualcosa?”
Per quanto riguarda l’accordo col participio passato delle prime due frasi, “dimenticarsi” può essere un pronominale transitivo; e quindi se c’è un verbo riflessivo apparente (detto anche “pronominale transitivo) e la costruzione è personale (tu, mario/maria) il participio può concordare in genere e in numero sia (più spesso) con il soggetto (nella prima quindi al maschile; nella seconda al femminile), sia con l’oggetto diretto. Mentre nelle frasi 3 e 4, per quanto riguarda l’accordo con eventuali aggettivi o participi passati di solito l’accordo si fa a seconda del sesso dell’interlocutore (nella terza al maschile, nella quarta al femminile). Nell’uso più formale e ricercato l’accordo è al femminile ed è abbastanza raro: “Signore, lei, si è dimenticata qualcosa?”. Certamente nella terza e nella quarta gli allocutuvi (lei) e i sostantivi (signore, signora) possono essere sottintesi: “Scusi, si è dimenticato/a qualcosa?”
Penso sia giusto
Cara Patrizia, è corretto.
1)”Li preghiamo di fare più attenzione con le sigarette”
2)”Le preghiamo di fare più attenzione con le sigarette”
Per quanto riguarda le forme atone utilizzate quando ci si rivolge direttamente a qualcuno in maniera formale, si userà, ad esempio, per il plurale “li, le (come oggetto diretto maschile, quindi “li”, e femminile, quindi “le”)”; infatti nella frase numero 1 “li” è complemento oggetto in luogo di “loro, essi” ed è come se dicessimo “Preghiamo loro, essi (li) di fare più attenzione con le sigarette”. Nella frase numero 2 “le” è sempre complemento oggetto in luogo di “loro, esse” ed è come se dicessimo “Preghiamo loro, esse (le) di fare più attenzione con le sigarette”.
Penso sia giusto
Diversamente, sempre per quanto riguarda le forme atone, utilizzeremo “vi” (in funzione di complemento oggetto), inclusivo di tutti quindi maschi e femmine assieme (oppure, a seconda del contesto, solo maschi o solo femmine), quando ci si rivolge direttamente a qualcuno in maniera informale (quindi al posto di “li” o “le”): “Vi (al posto di “li”) preghiamo di fare più attenzione con le sigarette”, e cioè “Preghiamo voi (vi) di fare più attenzione con le sigarette”
Ora penso sia completo
Caro Luigi, è corretto.
Caro Luigi, è giusto.