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Aula di Lingue

L’articolo indeterminativo e partitivo

Prof. Anna
Articoli,   Grammatica,   La lingua italiana

Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, eccoci ritrovati dopo le vacanze estive; spero abbiate passato una buona estate e che siate pronti a cominciare una nuova stagione con noi alla scoperta della lingua italiana.

Recentemente un lettore mi ha fatto notare che manca nel blog un articolo sugli articoli indeterminativi e partitivi, quindi rimediamo subito: oggi vedremo come e quando si usano questi articoli.

Buona lettura!

Prof. Anna

L’ARTICOLO INDETERMINATIVO

Sappiamo che l’articolo determinativo specifica che il nome che lo segue è definito e di solito già noto a chi ascolta, mentre l’articolo indeterminativo si usa per introdurre nel discorso qualcuno o qualcosa di nuovo, di cui non si è parlato in precedenza, o per nominare qualcuno o qualcosa in modo generico, indefinito.

Vediamo quali sono le forme dell’articolo indeterminativo.

MASCHILE

• la forma un si usa:

→ negli stessi casi del determinativo il: un cane; un dottore; un bambino ecc.

→ davanti a vocale: un amico; un uragano; un ombrello ecc.

→ davanti alle semiconsonante u: un uomo; un uovo; un whisky ecc.

• la forma uno si usa:

→ negli stessi casi del determinativo lo: uno sbaglio; uno zaino; uno yogurt; uno psichiatra ecc.

FEMMINILE

• la forma una si usa:

→ negli stessi casi del determinativo la: una casa; una palla; una hostess ecc.

→ la forma con l’apostrofo un’ si usa davanti a parole femminili che cominciano per vocale: un’onda; un’elica; un’anatra ecc.

ATTENZIONE!

L’apostrofo si usa solo davanti a nomi femminili: un’amica, ma un amico.

USO DELL’ARTICOLO INDETERMINATIVO

L’articolo indeterminativo si usa per:

→ persone, animali o cose non ancora noti a chi ascolta o legge: una persona bussò alla porta; 

→ persone, animali o cose appartenenti a un insieme indeterminato: vorrei un gelato; prendi un foglio di carta e scrivi;

→ nomi usati per designare qualcuno o qualcosa in particolare: ho conosciuto un ragazzo molto simpatico;

→ parti del corpo (solo nei casi di parti del corpo presenti in numero maggiore di uno): ho un ginocchio rotto (ma il ginocchio sinistro gonfio), Mario ha un dito fratturato (ma il dito medio fratturato); Luca ha un occhio più chiaro dell’altro (ma gli occhi verdi).

L’ARTICOLO PARTITIVO

Le forme articolate della preposizione di (del, dello, della, dei, degli, delle) sono usate anche con valore di articolo partitivo, per indicare una parte, una quantità indeterminata di qualcosa.

• Al singolare l’articolo partitivo significa -un po’-, -alquanto- e si usa:

→ con i nomi che indicano non un singolo oggetto ma una quantità imprecisata di qualcosa: vuoi del sale?; c’è del sapone in bagno?;

→ con i sostantivi astratti o dal significato figurato, in alcune espressioni particolari: avere del fegato (=avere coraggio); avere dello spirito (=avere senso dell’umorismo).

• Al plurale si usa al posto dell’inesistente forma plurale dell’articolo indeterminativo e significa -alcuni-: ho letto un libro → ho letto dei libri; ho mangiato una mela → ho mangiato delle mele ecc.

• Quando fa parte del soggetto o del complemento oggetto, il partitivo va usato obbligatoriamente (ci sono dei fiori in giardino; ho visto dei gatti nel parco); quando fa parte di un complemento indiretto può essere omesso e sostituito da un’espressione equivalente: “ho cenato con degli amici” diventa “ho cenato con amici” oppure “ho cenato con alcuni amici”.

Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.

1- Ho comprato scaffale nuovo per la cucina. 2- Mi fa male ginocchio destro. 3- Vorrei zucchero nel caffè. 4- Ho invitato amica a cena. 5- Ci vuole fegato per superare questa prova. 6- Ho incontrato amici al bar. 7- Vuoi vino? 8- Vorrei essere su isola deserta. 9- Marta era con ragazzo che non conosco. 10- Per il mio compleanno ho ricevuto regali bellissimi.

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Commenti [37]

  1. rino scrive:

    L’abuso del verbo fare:
    In tv la preside;
    La ragazza ha fatto l’esame, Ma non avrebbe dovuto dire, la ragazza ha sosenuto l’esame?.

    La legge è stata fatta; Ma il parlamentare non avrebbe dovuto dire: La legge è stata emanata?
    Grazie Prof.ssa.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rino, le tue ipotesi sono corrette, ma non sono scorrette le espressioni con il verbo “fare”.
      A presto
      Prof. Anna

  2. rino scrive:

    Ho risposto magnificamente all’esercizio.
    Alcune parole hanno l’accento ambiguo, come sarà la giusta pronuncia?
    Baule o baule per es.
    Mi scuso se la domanda non è pertinente l’argomento;
    Grazie.

  3. Poema scrive:

    Tantissime grazie!

  4. Bravo, continuez!!!

  5. Anita scrive:

    Cara Prof.ssa Anna,
    Con questa lesione Lei mi ha spiegato veramente bene, come devo usare gli articoli indeterminativi e partivi come dei e degli, perché sempre ero stata in confusione, quando avevo dovuto usare dei, oppure degli, ma Lei ne ha fatto chiari, che dipende dai sostantivi. Gli amici diventa in questo caso degli amici e i regali dei regali e perché ho studiato tutti veramente bene, non ho commesso nessun errore. Sempre ho pensato che avere lo spirito significasse
    avere il coraggio o il carattere, perché ho sento qualcuno usare l’impressione: “Questo è lo spirito”. Lei ha spiegato, che avere dello fegato significa “avere il coraggio e avere dello spirito= avere un senso di umorismo.
    Il mio email-indirizzo è temperneomente cambiato e non so o sia abbastanza di compirlo con mio commento, o devo anche iscrivere sotto questo sito?
    Spero che Lei sia risposata veramente bene nella sua vacanzione.
    Con saluti cordiali dal Olanda
    Anita

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anita, bentrovata! Con la parola “spirito” si possono intendere varie cose, anche l’animo dell’uomo, inteso soprattutto come complesso delle facoltà psichiche, intellettuali e affettive e anche vivacità e prontezza intellettuale, quindi per esempio “essere un ragazzo pieno di spirito” può significare “è un ragazzo sveglio, capace di affrontare la vita”, ti consiglio questa pagina per i vari significati di questa parola: http://www.treccani.it/vocabolario/spirito/
      A presto
      Prof. Anna

  6. Galya scrive:

    Cara professoressa Anna! Innanzitutto, grazie mille per il Suo lavoro! Trovo molto utili le Sue lezioni. Ci sono davvero pochi siti che offrono delle belle spiegazioni della grammatica italiana. E il vostro è migliore! Però c’è una cosa che non riesco a capire. Parlo dei casi in cui NON si usa l’articolo determinativo. Qua ne ho trovati solo 2, però ne sono molto di più. Sarò molto grata se Lei potesse approfondire questo argomento.

  7. rino scrive:

    Carpisco da un autorevole comico toscano:
    …e quindi.
    Mi sembrano due congiunzioni attaccate, no?
    Grazie Prof.ssa.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rino, sono due congiunzioni.
      Prof. Anna

  8. Giulio scrive:

    peccato che c’è solo un’esercizio – devo provare ancora perche mi sono sbagliato una volta-
    Buona giornata
    Giulio

  9. Anita scrive:

    Cara Prof.ssa Anna,
    Immediamente dopo aver letto la Sua reazione, ho cliccato e letto la spiegazione sulla pagina che Lei mi avesse consigliato. Questa tema è veramente importante, utile e interessante da leggere e saperne di più, perché la mente oppure lo spirito è una in materialità e pozenzialità inmensione e infinito da cui usiamo solo un piccolo percento. Ho veramente vissuto l’esperienza da ero stata giovana a ora. Le spiegazione della pagina dimonstra questa verità ed mi raccomando a tutti di leggere questa pagina ed mantenere l’opttimissmo quando avete un contratempo come male si vede. Perché ne ho avuto enorme e posso dirvi che io sia uscita più fortissima dalle situazione difficile di d’avanti.
    Per questo sono così grazievole a Lei e con questo Lei e tutti i lettori saluto io cordialmente dal Olanda
    Anita

  10. rino scrive:

    Sono due congiunzioni, quindi è errato pronunciarle insieme, tipo ma però.
    Grazie Prof.
    Dante…

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rino, è scorretto se ci sono due congiunzione dello stesso tipo una dopo l’altra, come “ma” e “però” che sono entrambe avversative.
      A presto
      Prof. Anna

  11. Helga scrive:

    Cara Professora Anna,

    Che frase è corretta: I lavori di restauro hanno cominciato
    o
    I lavori di restauro sono cominciati
    e perchè.

    Grazie mille
    Helga

    • Zanichelli Avatar

      Cara Helga, la frase corretta è: “i lavori sono cominciati”, in questo caso “cominciare” è intransitivo e ha come ausiliare “essere”, significa “avere inizio”: è cominciato il mio programma preferito; mentra quando è transitivo ha come ausiliare “avere” e significa “dare inizio, iniziare”: ho cominciato il nuovo lavoro.
      Un saluto
      Prof. Anna

  12. Dario scrive:

    Gentilissima Professoressa Anna,
    vorrei un suo parere sulla questione degli articoli indeterminativi e partitivi.
    A scuola di mia figlia (ha quasi 8 anni e fa seconda elementare) le hanno posto il seguente esercizio: completa le frasi con gli articoli indeterminativi un, uno, una, dei, degli, delle.
    Quando ho chiesto spiegazioni alla maestra, sostenendo che dei, degli e delle non sono articoli indeterminativi, mi ha risposto che dei, degli e delle sono articoli partitivi che vengono usati come articoli indeterminativi plurali.
    Leggendo le regole che detta questa pagina in merito alla questione ne evinco che la maestra sia in errore, ma mi farebbe piacere sapere cosa ne pensa Lei.
    Ringrazio e saluto cordialmente.
    Dario

    • Zanichelli Avatar

      Caro Dario, la maestra non è in errore, infatti -dei-degli-delle- si usano al posto dell’inesistente forma plurale dell’articolo indeterminativo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  13. Dario scrive:

    Grazie Professoressa Anna,
    la questione è che però l’esercizio era esclusivamente sugli articoli indeterminativi e, forse mi sono spiegato male nella precedente lettera, la maestra mi ha detto che dei, delle e degli sono sia articoli partitivi sia articoli indeterminativi plurali.
    Il compito era “completa le frasi con gli articoli indeterminativi un, uno, una, dei, degli, delle” classificando tali articoli tutti indeterminativi, invece se ho ben capito dei degli e delle sono articoli partitivi che vengono usati per il plurale degli indeterminativi ma non sono “articoli indeterminativi” come invece vengono presentati nel compito.
    Mi perdoni questa ulteriore riproposizione ma desidero aver ben chiara la corretta collocazione di questi articoli.
    Ancora grazie.
    Cordialmente.
    Dario

    • Zanichelli Avatar

      Caro Dario, sarebbe stato corretto scrivere: “completa le frasi con gli articoli indeterminativi: un, uno, una, e con gli articoli partitivi: dei, degli, delle”; in questo modo sarebbe stata chiara la distinzione tra le due categorie di articoli.
      Un saluto
      Prof.. Anna

  14. dariop scrive:

    gentilissima prof., quali sono gli articoli indeterminativi PLURALI?

    GRAZIE Dariop
    5°elementare

    • Zanichelli Avatar

      Caro Dario, non esiste la forma plurale degli articoli indeterminativi, per eprimere il plurale degli articoli indeterminativi si usa la forma plurale degli articoli partitivi (dei-degli-delle).
      Un saluto
      Prof. Anna

  15. Katia scrive:

    Dovè l’articolo dterminativo?

  16. Stefano scrive:

    Buongiorno prof Anna, in questo messaggio il mio dubbio credo sia più cristallino.

    Chiedo cortesemente la tua attenzione.
    Considerando domande contenenti articoli partitivi, sia questi plurali che singolari, domande che al contempo sono prive di qualsiasi elemento che tende a specificare, come pronomi possessivi e aggettivi di vario genere, domande molto vaghe quindi. Se a queste domande dobbiamo rispondere sempre in maniera vaga, di conseguenza se dobbiamo dare risposte anch’esse prive di pronomi e aggettivi indefiniti, che non specificano né una data qualità, né una data quantità, prive di pronomi possessivi, vaghe anche loro, queste, grammaticalmente parlando, per essere corrette e accettabili nella lingua italiana (e intendo scritta e parlata) dovranno avere la particella “ne” o i pronomi diretti?
    Perché alcuni dicono che ci vuole la particella “ne”, altri il pronome diretto (lo, la e via di questo passo) e quindi sono confuso. Non so se ci va l’una o l’altro, o se anche entrambi possano andar bene. E se vanno bene entrambi, in quale occasioni e circostanze si deve usare il “ne” e in quali circostanze si deve usare il pronome diretto?
    Mi riferisco a risposte, sì vaghe, e che al contempo riprendono il verbo della domanda, risultando o negative o affermative, precisamente mi riferisco a questo modello di domanda e di risposte: “vuoi delle mele?” “Sì, ..?.. voglio”./ “No, non ..?.. voglio.”).
    Però in base a questi modello due modelli di domanda e di possibili risposte, vorrei che il discorso venisse generalizzato, tirando in ballo, come sopra ho voluto intendere, articoli partitivi in generale, sia essi singolari, che plurali. E come è la situazione sia nella lingua scritta che parlata.

    Grazie

    Chiaritemi cortesemente questa ostica faccenda. Un grazie anticipato Stefano

  17. marcello scrive:

    Da un pò di tempo, vedo scritto, gli pneumatici invece di i pneumatici quale è la versione corretta?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Marcello, le forme corrette sono “lo pneumatico, gli pneumatici”, tuttavia è possibile incontrare anche “il pneumatico, i pneumatici”, queste forme appartengono a un registro familiare e le troviamo anche nel linguaggio giornalistico. Gli articoli “lo” e “gli” sono adoperati nei registri più sorvegliati e formali della lingua parlata e scritta.
      A presto
      Prof. Anna

  18. José scrive:

    Gentile prof. Anna,
    Ho un dubbio, dopo il verbo “essere” (ad esempio per esprimere la professione, nazionalità o religione) si può mettere un articolo indeterminativo/partitivo o deve essere omesso? Per esempio: si deve dire “lui è un dottore” o “lui è dottore”, oppure “loro sono dei dottori” o “loro sono dottori”. Se le due forme sono corrette, qual è la più usata?
    La ringrazio anticipatamente per le sue risposte.
    Cordiali saluti

    • Zanichelli Avatar

      Caro José, entrambe le forme sono corrette, la più frequente è quella con l’articolo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  19. Steffy scrive:

    Gentile Prof.ssa Anna,

    Quando aggettivi come: egoista, ipocrita e arrogante, vengono sostantivati e usati al femminile, come ad esempio nelle frasi: Giulia è un’egoista., La ragazza bionda è un’ipocrita., Luisa è un’arrogante., non perdono l’apostrofo, come, invece, succede quando vengono usati al maschile (Giulio è un egoista., Il ragazzo biondo è un ipocrita., Luigi è un arrogante.) giusto?

    La ringrazio.
    Un cordiale saluto,
    Steffy

    • Zanichelli Avatar

      Cara Steffy, la tua ipotesi è corretta: i sostantivi “egoista” e “ipocrita” al singolare hanno la stessa forma per il femminile e per il maschile, se usati per riferirsi al femminile l’articolo indeterminativo vuole l’apostrofo, se usati per riferirsi al maschile l’articolo indeterminativo non vuole l’apostrofo.
      A presto

  20. Bernardo scrive:

    Nella frase “Il gatto è rimasto chiuso nell’androne di un palazzo” credo che sia corretto utilizzare la preposizione articolata ” nell’ (+ androne)” e non la preposizione semplice “in (+ un androne)” perché è vero che stiamo parlando di un palazzo generico, ma facciamo comunque riferimento a quel preciso androne di quel palazzo generico.

    Spero d esser stato chiaro, e spero sia corretto.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Bernardo, il tuo ragionamento è corretto; tuttavia non sarebbe scorretto nemmeno usare “in un” nel caso volessimo dare un’idea ancora più generica.

  21. Luca scrive:

    Prof, un dubbio, ma nella frase “Lui è uno giusto” le volevo chiedere se “uno”, che è certamente il nome del predicato, funge da pronome, che dovrebbe sostituire “lui”, oppure da sostantivo, accompagnato dell’aggettivo “giusto”.

    Grazie mille!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luca, si tratta di un pronome.
      A presto

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