1 Marzo 2012
L’uso dei pronomi è sempre particolarmente complicato, quindi è bene ripassarli di tanto in tanto.
Completa le seguenti frasi con i pronomi indiretti.
Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio" per controllare se hai risposto correttamente.
ho imparato una parola nuova per me: permalosa!
Non capisco “non le si puo dire nulla”. Si e un errore?? o qualcosa che non capisco?? Vorebbe spiegarmi prof. Anna?
Cara Maria, l’aggettivo “permaloso” significa: “persona che si offende per parole o atti in sé insignificanti”, quindi “quella ragazza è permalosa, non le si può dire nulla” significa “qualsiasi cosa le si dica, lei si offende”. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
Un saluto
Prof. Anna
ho imparato molto.
Grazie Prof. Anna! I suoi lezioni mi aiutano moltissimo!
Cara prof. ho una domanda: perche’ si dice vado a Malta e vado in Sicilia. Entrambe sono due isole.
Grazie in anticipo
Cara Anna, entrambe sono isole ma Malta è una nazione, mentre la Sicilia è una regione.
A presto
Prof. Anna
Cara professoressa non capisco bene qual è la differenza tra i pronomi diretti e indiretti, mi potrebbe aiutare? o magari dirmi se Lei ha commento su questo tema?
Grazie
Caro Vladimir, i pronomi diretti hanno la funzione di complemento oggetto: mangio una mela (una mela=complemento oggetto) = la (pronome diretto che sostituisce “mela-complemento oggetto”) mangio; mentre i pronomi indiretti hanno la funzione di complementi indiretti, cioè introdotti da una preposizione: telefono a Marco (a Marco=complemento indiretto) = gli (pronome indiretto che significa “a lui” e ha funzione di complemento indiretto) telefono. Puoi trovare sul blog gli articoli che spiegano come si usano questi pronomi in maniera più approfondita, con il titolo di “pronomi personali diretti” e “pronomi personali indiretti”.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno!
Ho appena trovato questo sito e voglio fare i complimenti
a Prof.Anna,veramente interessante e utile per noi stranieri.
Sono qui in Italia da quasi due anni,mi piace tantissimo studiare questa meravigliosa lingua,ma ho una grande difficoltà in parlare dando del LEI.Faccio solo un esempio:
Le faremo sapere qualche notizia o La faremo sapere qualche notizia? Non so mai quando si usa il La o il Le.
Grazie mille
Cara Linda, LA è un pronome diretto e quindi lo usiamo quando ha la funzione di complemento diretto, cioè non introdotto da una preposizione: “Signore, La aiuto io?”, il verbo aiutare regge un complemento diretto e quindi usiamo LA, mentre LE è un pronome indiretto e lo usiamo quando ha la funzione di complemento indiretto, cioè introdotto da una preposizione: Le faremo sapere= faremo sapere a Lei, infatti si dice “fare sapere qualcosa a qualcuno”. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie prof.Anna,si, sono riuscita a capire un pò meglio,farò ancora un pò di esercizi che mi saranno di grande aiuto.
Grazie ancora.
9- Lia è un ragazza molto permalosa,
perché UN?
Caro Lyubov, hai ragione, la frase corretta infatti è: “Lia è una ragazza…”; grazie per la segnalazione, l’errore è già stato corretto.
A presto
Prof. Anna
per l’insegnante che ha predisposo questo esercizio: trovo sensato insegnare a studenti stranieri il “codice parlato”, ma ritengo che anche nell’italiano parlato, purchè correttamente, l’uso del pronome LORO non sia affatto superato. nei quesiti 4 e 5 sarebbe più corretto ed elegante usare la formula : DEVI DIRE LORO e non GLI. Io insegnerei la forma corretta, insomma, non quella storpiata. scusi se mi sono permessa
Cara Manuela, questo è un test di ripasso, nell’articolo dedicato ai pronomi indiretti vengono spiegate entrambe le possibilità.
Un saluto
Prof. Anna
Buona sera!
Esercizio davvero molto utile. Grazie!
Ho fatto ancora troppi errori. Quindi…
Alla prossima volta!
Due errori…sempre con “gli” e “li”… E’ un argomento che non mi è ben chiaro…
Cara Tatyana, se hai qualche domanda specifica su questo argomento, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Gentile professoressa, ho dei dubbi sull’uso delle forme atone e toniche dei pronomi indiretti.
Esempio: perchè posso dire
“Sono a Roma da una settimana e finalmente TI scrivo”
ma non
“Sono a Roma da una settimana e finalmente A TE scrivo”?
E ancora, perchè posso dire:
“Carla CI prepara la cena”
ma non
“Carla A NOI prepara la cena?”
E’ solo una questione di posizione dei pronomi?
Grazie mille!
Caro Fulvio, è una questione di posizione del pronome, per esempio, non è corretto “Carla prepara a noi la cena” ma è corretto “Carla prepapara la cena a noi”.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno,
ho una domanda: com’è corretto (e perchè) “Signora, La/Le consiglio di cercare un altro lavoro.”
Grazie
Cara Anna, è corretto: “Le consiglio” = “consiglio a Lei” in quanto la costruzione di “consigliare” è “consigliare a qualcuno” e “Le” significa “a Lei”.
A presto
Prof. Anna
I pronomi personali indiretti rispondono alla domanda a chi?, svolgono cioè la funzione di complemento di termine. Esempio al plurale: “Fanno come pare a loro”, ma anche, con l’omissione della “a”, “Fanno come pare loro”. Al singolare: “Fa come gli pare (cioè “…come pare a lui”)”.
Esatto?
Caro Michele, “gli” si può usare anche per il plurale, quindi “gli” significa sia “a lui” sia “a loro”.
“gli” al plurale è d’uso comune ma in un contesto formale è meglio utilizzare “a loro”, come nell’esempio, giusto?
Puoi usare “a loro” oppure “loro”.
Buongiorno nella frase: “a lui piace il libro” come analizzo per analisi grammaticale “a lui”? A=prep. semplice e lui= pron. pers compl ind. oppure analizzarlo insieme? ( a lui= pron pers. Compl ind.)grazie
Cara Marianna, è necessario analizzare ogni elemento separatamente (a = preposizione semplice, lui = pronome personale maschile di terza persona singolare).
Un saluto
“La signora, il cane della quale è deceduto, è una mia amica”
…Anche nel complemento di specificazione (di cui) vediamo cadere la preposizione reggente (di) se anticipiamo il complemento rispetto al nome cui si riferisce. Per capirci, ecco un esempio: “La signora, il cui cane è deceduto, è una mia amica” è una frase più fluente, che prende felicemente il posto di “La signora, il cane della quale è deceduto, è una mia amica ”. Tuttavia, sono entrambe corrette… È esatto?
Cara Soren, è corretto,
1)”Si dice furono ambiziosi”
2)”Si dice fossero ambiziosi”
…Entrambe sono corrette e per quanto riguarda il modo da impiegare con “Si dice che”, si può scegliere tra indicativo e congiuntivo, essendo entrambi ben attestati. Tendenzialmente con “si dice che” si usa, come espressione impersonale, il congiuntivo; ma secondo il Serianni, con i cosiddetti “verbi del dire”, usando il congiuntivo l’enunciatore prenderebbe le distanze dal contenuto dell’enunciato, mentre usando l’indicativo trasmetterebbe l’idea di essere d’accordo con lo stesso. O comunque la scelta tra l’indicativo e il congiuntivo, in questi casi, dipende anche dall’oggettività di un fatto: “Si dice furono ambiziosi” sta a significare che “il fatto di essere ambiziosi era un fatto certo”; mentre “Si dice fossero ambiziosi” sta a significare che “il fatto di essere ambiziosi non era un fatto certo, e quindi era e rimane incerto”
3)”Mi chiedevo se ti interessasse”, ma anche “…se ti interessava” in quanto se il tempo della reggente è al passato nell’interrogativa indiretta avremo per esprimere contemporaneità rispetto alla reggente l’imperfetto indicativo o congiuntivo.
4)”Si dice che tu sia un ritardatario”
… Il “si” della frase è impersonale in quanto in primis in presenza di un verbo intransitivo o transitivo senza oggetto espresso, (come nella nostra frase d’esempio, nella quale, oltretutto, la subordinata è una soggettiva e non un’oggettiva) il si non ha mai valore passivante, ma soltanto impersonale; e in secondo luogo, “si dice che” è una forma impersonale, quindi una forma senza soggetto, assai comune. Quindi la frase non ha un soggetto determinato e il “si” equivale a “la gente”, “le persone”, ecc…È come se scrivessimo “La gente dice che tu sia un ritardatario”.
5)”Averci visto giusto”
..Nel parlato informale, la particella CI è usata come rafforzativo (quindi attualizzante) del verbo avere; quindi “Averci” non è un verbo procomplementare, ma consiste nel mettere un “ci”, rafforzativo, prima del verbo AVERE o dopo (come nell’esempio) per enfatizzare quanto detto. Il “Ci”, quindi attualizzante, si usa specialmente nella lingua parlata e in contesti informali. D’altronde potremmo scrivere anche “Aver visto giusto” ( quindi senza “ci”).
6)”Diamoci da fare”
…Intanto “diamoci” è una forma dell’imperativo del verbo “darsi”; e “darsi da fare” è una locuzione verbale che significa “adoperarsi per ottenere qualcosa”, “affaccendarsi”, “impegnarsi molto”.
Penso sia corretto tutto
Caro Filippo Maria, è corretto.