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Aula di Lingue

I titoli dei giornali

Prof. Anna
Forme narrative,   La lingua italiana

Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, vi è mai capitato di leggere un giornale italiano? Se lo avete fatto forse vi sarete accorti che i titoli dei giornali sono scritti con un linguaggio particolare , diverso dalla lingua parlata comune.

Vediamo insieme alcune particolarità di questo linguaggio.

Buona lettura!

Prof. Anna

La lingua dei giornalisti si rivolge a un largo ambito di persone, la sua specificità consiste nella necessità di essere particolarmente espressiva e di attirare l’attenzione dei lettori.

I TITOLI

Vengono scritti con le lettere più grandi e in grassetto, contengono l’informazione principale, devono essere interessanti a prima vista e ricchi di informazioni.

La titolazione dei giornali italiani è composta da tre elementi:

l’occhiello: è la frase che precede il titolo vero e proprio, introduce l’argomento dell’articolo e contiene l’informazione principale;

il titolo: è scritto in grassetto e in caratteri più grandi, deve attirare l’attenzione dei lettori ed essere composto da poche parole;

il sommario: segue il titolo, di solito è scritto sotto a questo e ci fornisce maggiori informazioni sull’argomento trattato nell’articolo.

Il titolo è sempre presente, gli altri due elementi, o almeno uno di loro, possono essere omessi.

Per esempio:

Napolitano: dall’Europa segnali di fiducia. La Chiesa benedice l’esecutivo: bella squadra. Sarkozy scrive al premier: insieme ce la faremoocchiello

Il governo dei 18 professorititolo

Monti: l’assenza di politici ci aiuta. Tre donne in posti chiave, Passera superministro sommario

• LA PUNTEGGIATURA

Le virgolette: introducono discorsi diretti, vengono utilizzate per rendere la lingua più vivace e trascinare il lettore nella lettura:

Esempio di titolo:

Autovelox, linea dura della Cassazione

“Le multe sono valide anche senza foto”

I due punti: vengono usati frequentemente, indicano che ciò che segue chiarisce e approfondisce quanto è stato detto prima:

Esempio di titolo:

Rapina violenta: presi tre pugili professionisti

 

→ Spesso troviamo sia i due punti sia le virgolette:

Siria, ultimatum della Lega araba: “basta violenze”

LA SINTASSI

Il linguaggio giornalistico ha delle caratteristiche sintattiche particolari che rispondono sempre alle esigenze di suscitare l’interesse utilizzando parole chiave e di essere il più sintetico possibile.

Per raggiungere questo scopo nei titoli dei giornali spesso viene sottinteso il verbo principale, facendo invece largo uso dei sostantivi.

Nella maggior parte dei casi vengono omesse le forme del verbo “essere”.

Prendiamo un esempio precedente:

Rapina violenta, presi tre pugili professionisti

Per non rendere il messaggio troppo lungo ma ugualmente comprensibile, in questo caso è stata omessa la forma verbale “sono stati”→ sono stati presi.

Oppure:

Trasporti, servizi sociali, sanità, il welfare italiano al capolinea

In questo caso è stata omessa la forma verbale “è” → il welfare italiano è al capolinea.

Ora potreste provare a leggere un giornale italiano facendo attenzione a queste caratteristiche.

Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.

  1. Il linguaggio giornalistico è molto simile alla lingua parlata comune.
    • Vero
    • Falso
  2. Il linguaggio giornalistico deve essere particolarmente espressivo e sintetico.
    • Vero
    • Falso
  3. Il "sommario" è scritto in grassetto e in caratteri più grandi.
    • Vero
    • Falso
  4. Il "titolo" può essere omesso.
    • Vero
    • Falso
  5. L' "occhiello" è la frase che precede il titolo vero e proprio.
    • Vero
    • Falso
  6. I due punti vengono usati raramente.
    • Vero
    • Falso
  7. Una particolarità del linguaggio dei titoli dei giornali è l'omissione del verbo principale della frase..
    • Vero.
    • Falso.
  8. Il verbo "essere" non è mai sottinteso.
    • Vero
    • Falso
  9. I due punti e le virgolette non si trovano mai insieme.
    • Vero
    • Falso
  10. I due punti introducono una frase che spiega meglio quello che è stato detto prima.
    • Vero
    • Falso

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Commenti [16]

  1. Cara prof…ssa Anna,

    La ringrazio per questa lezione.
    Una volta ho letto i giornali “Corriere Della Sera da Bologna ed ho trovato tante termine molto dificile da comprendere, ma oggi mi è tornato bene dopo questa sulla informazione.

    Cordiali saluti,
    Milton.

  2. Carissima Prof. Anna
    Mi piace questo avvenimento, ho fatto tutto.
    Grazie
    baci

  3. alphonse scrive:

    Grazie ! è molto utile e interessante a conoscere questi linguaggi, per capire meglio l’avvenimento di ogni giorno della nostra società.

  4. andree scrive:

    Carissima Prof. Anna,
    La ringrazio per questa lezione.
    In Italia ci sono moltissimi giornali.
    Sarei possibile avere una lista dei pìu importanti
    su scala nazionale con loro appartenenza respettivamente
    loro tendenza?
    Cordiali saluti

  5. Anna scrive:

    Gentile Prof. Anna,
    La ringrazio per aver scritto un articolo sulla titolazione. Vorrei approffitare questo sito per chiederLe un consiglio. Sono la studentessa della lingua italiana nella Repubblica Ceca. Scrivo la tesi sull’argomento: I titoli nei giornali italiani. Se Le venisse in mente qualche libro o relazione che tratta la problematica e potrebbe aiutarmi con la tesi, Le sarei grata.
    Grazie mille
    Cordiali saluti da CR 🙂
    Anna

  6. mariasara scrive:

    Gentile Professoressa,
    come si fa a contare manualmente il numero di battute di un titolo? So che ad esempio, nel conteggio manuale, la “m” vale due battute o la “i” ne vale una ma non riesco a trovare altre spiegazioni.
    Grazie infinite

    • Zanichelli Avatar

      Cara Mariasara, mi spiace ma non so aiutarti.
      Un saluto
      Prof. Anna

  7. rimoo scrive:

    cari amici, studiando lo stile nominale con le sue varie forme , mi capita qualche esempio di titoli telegiornalistici che nn riesco a capire la tecnica con cui sono scritti: (elesione del verbo o l’uso del sostantivo al posto del verbo) ditemi le tue opinioni! ecco gli esempi:
    La crisi siriana al centro di un incontro a Istanbul tra Putin e Erdogan.(Euronews, 03/12/2012, 20:35 CET).
    Mosca: prima visita ufficiale da capo di Stato per François Hollande. (Euronews, 28/02/2013, 15:45 CET).
    – Egitto-Germania: Morsi in visita a Berlino.(Euronews, 30/01/2013, 14:05 CET).

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rimo, negli esempi che citi il verbo è stato omesso per rendere lo stile più sintentico e conciso, questo accade spesso nello stile giornalistico.
      Un saluto
      Prof. Anna

  8. Annalisa scrive:

    Mio figlio purtroppo non ha capito molto bene perché lei in alcune parti è stata molto imprecisa soprattutto sulla sintassi. (Mio figlio si è messo le mani nei capelli).cercate di spiegare un po meglio questa parte. La ringrazio di cuore

    • Zanichelli Avatar

      Cara Annalisa, se è possibile sarebbe utile che tu precisassi quali parti sono poco comprensibili o sintatticamente imprecise, in questo modo l’articolo potrà essere migliorato a vantaggio di tutti i lettori.
      A presto
      Prof. Anna

  9. Luca scrive:

    Gentile prof Anna

    Ho un dubbio sul dialogo. ad esempio “A:qualunque registrazione non autorizzato sarà seriamente punito…… (Non ci sarà)niente droghe e niente palpatine.”……..”B: aspetta,vuoi dire che l’hai registrata tu? C:m-hm,(ho registrata con l’)impianto di registrazione. È una problema?”
    “Anche se (questo gioco è)piuttosto breve,considerando(questo gioco)che è stato fatto da una sola persona è davvero un ottimo lavoro.”

    “Le regole sono regole,Senza(le regole),la sistema non può funzionare.”

    I contenuti chiusi tra le parentesi tonde sono omessi nella proposizione subordinata o coordinata,la mia domanda è: l’elissi può omettere qualsiasi elemento (soggetto, verbo o complemento…..)nella proposizione subordinata che è già messo nella proposizione reggente?

    Grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luca, si può omettere qualsiasi elemento a patto che sia desumibile (solitamente si tratta di un elemento di cui si è già parlato), altrimenti la comunicazione non può avvenire.
      Un saluto

      • Luca scrive:

        Gentile prof Anna

        Scusa per dubbi aggiunti, recentemente mi vedo l’omissione del verbo ausiliare. Ad esempio :”(È )inutile dire che….” “(È)Meglio andare.” “La prossima volta ti aggiungo,(HO) promesso.” “(È stato)Soffocato, sembrerebbe. probabilmente nel sogno.” “(È)merito del clan,ci pensano loro a tenere il controllo.”. Non so se è la problema di traduzione dall’inglese ,o attribuiscono a una categoria di colloquialismo ? Un’ altro dubbio riguarda l’espressione,a volte non mi trovo la spiegazione dal dizionario come “tutta sorrisi” “affare fatto”…. Mi può illustrare un modo per carpirli?

        Grazie mille

        • Zanichelli Avatar

          Caro Luca, i verbi “essere” e “avere” sono quelli che più degli altri vengono omessi proprio perché non hanno un significato specifico ma, come nei casi che mi proponi, formano espressioni (essere) uniti ad aggettivi (è meglio) o a sostantivi (è merito), mentre negli alti due casi (promesso
          , soffocato) non c’è omissione ma si tratta di participi passati usati da soli; “tutto” ha un valore intensivo, quindi “è tutta sorrisi” significa “è molto sorridente”; l’espressione “affare fatto” (quindi: “l’affare è concluso”) si usa per comunicare al proprio interlocutore che si accetta una proposta, un affare, un offerta, ad esempio: “Se tu vai a fare la spesa, io poi preparo la cena.” “Affare fatto!”. Spero di aver chiarito i tuoi dubbi.
          A presto

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