Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, oggi parleremo del testo narrativo, per fare questo prenderemo spunto da un’ antologia che ci introduce nel mondo letterario in modo piacevole attraverso attività che si propongono di facilitare la lettura e di aiutarci a scoprire le caratteristiche del testo letterario: “Letture in gioco“, Zanichelli 2011; il titolo del libro richiama l’intenzione di affrontare la lettura come un divertimento, i testi proposti sono accompagnati da attività che facilitano la lettura e da schede di approfondimento storico-culturale.
Oggi prenderemo in esame il testo narrativo e le sue caratteristiche.
Buona lettura!
Prof. Anna
IL TESTO NARRATIVO
Il testo narrativo crea storie immaginarie che possono essere molto diverse tra loro. Alcune sono così realistiche che possono sembrare cronache di fatti realmente accaduti, altre creano mondi di fantasia o possibili. Gli eventi e i personaggi dei romanzi e dei racconti esistono solo nell’universo immaginario inventato dallo scrittore anche quando si tratta di fatti di cronaca o di personaggi storici. Essi, infatti, vengono ricreati attraverso la visione dell’artista.
LA FORMA DEL TESTO NARRATIVO
Le forme classiche del testo narrativo sono i racconti (o novelle) e i romanzi. Entrambe sono opere che raccontano una storia. La realizzazione del testo procede attraverso le seguenti modalità:
• la narrazione: è il racconto degli eventi secondo la loro successione temporale;
• la descrizione: delinea i dettagli fisici e psicologici di un personaggio o le caratteristiche di un ambiente o luogo;
• il dialogo: costituisce l’interazione verbale dei personaggi.
La prima differenza fra un romanzo e un racconto sta nella lunghezza. Il racconto è caratterizzato dalla brevità e crea, quindi, mondi meno complessi rispetto a quelli di un romanzo, di cui però, pur nella brevità, può contenere tutti gli aspetti formali. Per sviluppare l’abilità a una attenta lettura del testo narrativo e quindi apprezzarne la bellezza e il messaggio, tutte le volte che si legge un testo, è utile identificare gli elementi che consentono di rispondere alle cinque domande elencate di seguito. Le domande sembrano riferirsi ad aspetti ben distinti del testo ma, nella realtà, è proprio l’interazione di questi aspetti che dà vita al testo stesso.
1- Chi racconta la storia?
Per rispondere a questa domanda si deve leggere il testo cercando di ascoltarlo per sentire la voce narrante che, in termine tecnico, si chiama narratore. Il narratore non è quindi l’autore, ma il tipo di voce che l’autore sceglie per un particolare racconto o romanzo.
2- Di cosa tratta?
Questa domanda riguarda il contenuto della storia stessa, il mondo immaginario che viene creato attraverso il luogo e il periodo in cui la vicenda è ambientata, i personaggi e gli eventi. I contenuti possono variare moltissimo a seconda che il testo si basi prevalentemente sul racconto dei fatti, anche storici, o sulla psicologia, cioè sui pensieri e sentimenti dei personaggi.
3- Come è raccontata?
Questa domanda riguarda non solo il narratore e il punto di vista da cui sceglie di raccontare, ma anche l’uso della lingua per raggiungere particolari effetti, come per esempio l’uso di un gergo per ricreare un mondo giovanile o la scelta di un particolare tipo di lessico per suscitare un’atmosfera e il modo in cui gli eventi vengono scelti e organizzati nella struttura del testo.
4- Perché è raccontata?
Questa domanda riguarda il tema, cioè il messaggio del testo e lo scopo per cui l’autore l’ha scritto.
5- A chi è raccontata?
Questa domanda riguarda, in generale, sia i lettori del periodo in cui l’autore scrive (e va presa in considerazione in modo particolare quando si leggono autori del passato), sia il modo in cui la voce narrante si rivolge a un lettore qualsiasi, di qualunque tempo.
Ora prova a rispondere alle seguenti domande:
1- Quali sono le forme classiche del testo narrativo?
2- Che differenza c’è tra un racconto e un romanzo?
3- Cosa si intende per “narrazione”?
4- Chi è “l’autore”?
5- Chi è “il narratore”?
6- Da quali elementi è formato il contenuto di un romanzo o di un racconto?
7- Attraverso quale strumento l’autore può raggiungere particolare effetti nella narrazione?
8- Quale registro linguistico può usare un autore per ricreare un mondo giovanile?
9- Cosa si intende per “tema” di un testo narrativo?
Ciao Anna,
le mie solite domande:
la guida d’Italia, é giusto, vero?
ma la carta geografica dell’Italia?
E poi se il nome del giorno della settimana non procede
la data, ma lo mettiamo dopo la data, in questo caso mettiamo
l’articolo indeterminativo o no?
Cioé:
Oggi é giovedí, 28 aprile.
Oggi é il 28 aprile, giovedí.
Oggi é 28 aprile, giovedí.
E poi si scrive con maiuscola o con minuscola i nomi dei mesi?
Buona giornata e grazie mille!
Cate dall’Ungheria
Cara Cate, “la guida d’Italia” e “la carta geografica dell’Italia” sono corrette.
Nella data l’articolo determinativo si mette davanti al numero del giorno, quindi le frasi che mi proponi vanno bene: oggi è giovedì 28 aprile; oggi è il 28 aprile, giovedì. I nomi dei mesi si scrivono con l’iniziale minuscola, come i nomi delle stagioni e dei giorni della settimana.
Un saluto
Prof. Anna
cara prof.Anna,ogni testo contiene anche il messaggio e perche’.
grazie in anticipo.
Caro Abdelmageed, molto spesso in un testo narrativo è presente un tema di fondo o un messaggio che accompagna tutta la storia, questo può essere più o meno evidente, sarà poi una scelta dell’ autore renderlo più o meno esplicito.
A presto
Prof. Anna
io vorrei un testo non una spiegazione!!
Cara Silvia, se hai bisogno di un testo narrativo c’è solo l’imbarazzo della scelta: scegli per esempio un romanzo o un racconto a tuo piacimento.
Un saluto
Prof. Anna
1 Si viaggia per un’infinità di motivi: allargare i propri orizzonti, conoscere luoghi e persone,
ammirare bellezze nascoste, scoprire i sapori locali. Qual è la tua idea di viaggio?
Salve!
“Ho fatto questo testo per esecitarmi che ne pense, professoressa Anna, si lei puo dare la sua opnione sorò grato.
Ema
Sempre che incomincio a sistemare un viaggio di vacanze la prima cosa che faccio é scegliere un posto dove abbia qualcosa di storico per vizitare, si non ci sonno alcuni, per me c’è qualcosa che non va. Sono un’apassionato dalla Storia, mi piacciono: i musei, i palazzi antichi e mi interessa anche trovare dei studiosi in archeologie e i museologiste, per esempio…
L’anno scorso sono stato per la terza volta a Siena, una stupenda città che ha una architettura singolare. In questa terza volta pensavo di non avere niente da scoprire intra le sue mure, però è stato tutto il contrario: c’era molto da scoprire…
Per la mia sorpresa al quartiere Porta Pispini ho trovato un vecchio signore senese che mi a raccontato delle belle storie sulla antiqua Repubblica di Siena, una delle quale: la stobattaglia di Montaperti, avvenuta nel 1260 in cui i senesi hanno sconfiti i fiorentini e ne ricordano con orgoglio fino ad oggi era molto interssante, e il moto come ne ha raccontato lui mi ha lasciatto veramente impressionato.
Così, ho fatto una bella amistizia, questo signore mi ha fatto vedere Siena dal ponto di vista dei sinesi; mi portò ad una vecchia chiesa dedicata a San Giorgio per farmi vedere dove erano custodite le bandiere di tutte le contrade del mondialmente famoso Palio di Siena, e mi ha detto che questa tradizione di costodire le bandiere lì, ebbe inizio quando i soldati senesi vincitore di Montaperti dedicaronno la loro vittoria a San Giorgio 750 anni fà.
Che bella storia!
Ciao Ema, ecco il tuo testo corretto, confrontalo col tuo testo per renderti conto degli errori:
Quando comincio a organizzare un viaggio per le vacanze la prima cosa che faccio é scegliere un posto dove ci sia qualcosa di storico da visitare, se non ce ne sono, per me c’è qualcosa che non va. Sono un apassionato dalla Storia, mi piacciono: i musei, i palazzi antichi e mi interessa anche trovare degli studiosi in archeologia e i museologia, per esempio…
L’anno scorso sono stato per la terza volta a Siena, una stupenda città che ha un’ architettura singolare. Questa volta pensavo di non avere niente da scoprire tra le sue mure, però è stato tutto il contrario: c’era molto da scoprire…
Con mia sorpresa al quartiere Porta Pispini ho trovato un vecchio signore senese che mi a raccontato delle belle storie sulla antica Repubblica di Siena, una delle quali è la battaglia di Montaperti, avvenuta nel 1260 in cui i senesi hanno sconfitto i fiorentini e la ricordano con orgoglio fino ad oggi; è stato molto interessante, e il modo in cui me l’ha raccontato mi ha lasciato veramente impressionato.
Così, ho fatto una bella amicizia, questo signore mi ha fatto vedere Siena dal punto di vista dei senesi; mi ha portato in una vecchia chiesa dedicata a San Giorgio per farmi vedere dove erano custodite le bandiere di tutte le contrade del famoso Palio di Siena, e mi ha detto che questa tradizione di custodire le bandiere lì ebbe inizio quando i soldati senesi vincitori di Montaperti dedicaronno la loro vittoria a San Giorgio 750 anni fa.
Un saluto
Prof. Anna
Cara professoressa Anna,
scrivo per ringraziarLa per averme fatto la correzione. Studio l’italiano da molto tempo e nel giorno 09 del mese scorso presterò l’esame CILS 3 C1 al Centro Cuturale Itálo-Brasileiro a San Paolo. Tre anni fà quando ero già stanco di cercare un insegnante che mi aiutasse ad imparare l’italiano, ho trovato questo stupendo sito “Intercultura Blog” e fino ad oggi non ho lasciato mai di utilizarlo per studiare con le lezione della “professoressa Anna”; una persona che sembra di avere una gran voglia di aiutare a tutti, un’anima buona che conosce le difficoltá e limitazioni di ognuno di suoi “allievi”.
È impressionante il suo impegno! Ho osservato dalle gente oriunda di tutti le parte del mondo “dall’Olanda all’Olinda” che scrivono a Lei per fare tante domande, domande che a volte, anche per me che sono un principiante in italiano, mi sembrano troppo confuse e difficile da capire, ma Lei cerca sempre una risposta adeguada per rispondere a tutti per aiutare. Cosí, in merito al suo importante lavoro io mi congratulo con Lei: moltissime grazie. il mondo ha bisogno di avere delle persone come Lei.
Un abbraccio e saluti!
Il mio texto correto:
Quando comincio a organizzare un viaggio per le vacanze la prima cosa che faccio é sciegliere un posto che ci sia qualcosa di storico da visitare, se non ce ne sono, per me c’è qualcosa che non va. Sono un apassionato dalla Storia, mi piacciono: i musei, i palazzi antichi e mi interessa anche trovare degli studiosi in museologie, per esempio…
L’anno scorso sono stato per la terza volta a Siena, una stupenda città che ha un’architettura singolare. Questa volta pensavo di non avere niente da scoprire tra le mure, però è stato tutto il contrario: c’era molto da scoprire…
Con mia sorpresa al quartiere Porta Pispini ho trovato un vecchio signore senese che mi a raccontato delle belle storie sulla anticha Repubblica di Siena, una delle quali è la battaglia di Montaperti, avvenuta nel 1260 in cui i senesi hanno sconfitto i fiorentini e la ricordano con orgoglio fino ad oggi; è stata molto interssante, e il modo in cui me l’ha raccontato mi ha lasciato vermente impressionato.
Così, ho fatto una bella amicizia, questo signore mi ha fatto vedere Siena dal punto di vista dei sinesi; mi ha portato in una vecchia chiesa dedicata a San Giorgio per farmi vedere dove erano custodite le bandiere di tutte le contrade del famoso Palio di Siena, e mi ha detto che questa tradizione di custodire le bandiere lì ebbe inizio quando i soldati senesi vincitori di Montaperti dedicaronno la loro vittoria a San Giorgio 750 anni fà.
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Ciao Ema, grazie di cuore per il tuo gentile intervento, c’è ancora qualche correzione da fare:
“quando comincio a organizzare un viaggio per le vacanze la prima cosa che faccio é scegliere un posto in cui ci sia qualcosa di storico da visitare, se non c’è, per me c’è qualcosa che non va. Sono un apassionato dalla Storia, mi piacciono: i musei, i palazzi antichi e mi interessa anche trovare degli studiosi in museologia, per esempio…
L’anno scorso sono stato per la terza volta a Siena, una stupenda città che ha un’architettura singolare. Questa volta pensavo di non avere niente da scoprire tra le mura, però è stato tutto il contrario: c’era molto da scoprire…
Con mia sorpresa al quartiere Porta Pispini ho trovato un vecchio signore senese che mi a raccontato delle belle storie sull’anticha Repubblica di Siena, una delle quali è la battaglia di Montaperti, avvenuta nel 1260 in cui i senesi hanno sconfitto i fiorentini e la ricordano con orgoglio fino ad oggi; è stata molto interessante, e il modo in cui me l’ha raccontato mi ha lasciato veramente impressionato.
Così, ho fatto una bella amicizia, questo signore mi ha fatto vedere Siena dal punto di vista dei senesi; mi ha portato in una vecchia chiesa dedicata a San Giorgio per farmi vedere dove erano custodite le bandiere di tutte le contrade del famoso Palio di Siena, e mi ha detto che questa tradizione di custodire le bandiere lì ebbe inizio quando i soldati senesi vincitori di Montaperti dedicarono la loro vittoria a San Giorgio 750 anni fa.
A presto
Prof. Anna
Grazie professoressa Anna per avere fatto la correzione, lei é una persona gentile.
La settimana scorsa ho prestato l’esame CILS 3 C1,-4 prove, preché avevo pasato in quela di grammatica- però il mio problema con la redazione mi ha lasciato un po´ preocupato. ho fatto due prove scritte una era una carta formale di 120 parrole era un po facile, però l’altra dissertativa con 180 parole era troppo dificcile. la di 120 era questa:
Museo Storico
Via San Giovannini
Via Paolo VI
Dottore: Carlo di Carli
Gentilissimi,
mi chiamo Emanuel Cavalcanti ed ho comprato un biglietto prenotato per il giorno 28, ore 16 del mese scorso, però con mia sorpresa giusto in questo giorno il moseo era chiuso a causa di un ristauro. Così, vorrei essere rimborsato integralmente del valore che vi ho pagato.
Poiché sono straniero É sono in citt|á appena per due settimane, ritengo di non avere il tempo abile per visitare in una’altra volta.
In attesa di una gentille risposta in merito alla mia domanda le porgo i miei distinti saluti.
Emanuel Cavalcanti
Hotel Maratea Inn
Via Dante, 7
Potenza – PZ
Potenza
Caro Ema, ci sono alcuni errori, ecco il tuo testo corretto:
Gentilissimi,
mi chiamo Emanuel Cavalcanti, ho comprato un biglietto per il giorno 28 alle ore 16 del mese scorso, però, con mia sorpresa, proprio quel giorno il museo era chiuso a causa di un restauro, vorrei dunque essere rimborsato integralmente del valore del biglietto.
Poiché sono straniero e sono in cittá solo per due settimane, ritengo di non avere il tempo disponibile per visitarlo un’altra volta.
In attesa di una gentile risposta in merito alla mia domanda, vi porgo distinti saluti.
Un saluto
Prof. Anna
Salve!
Professoressa Anna,
la ringrazio moltissimo per avere fatto le correzione. Veramente la redazione è un problema serio per me per questo vorrei chiedere a lei se posso inviare alcune a lei, prometto che non sarano molte.
Veramente ho bisogno di aiuto, perché ho deficite d’attenzione.
Grazie
Eiman
Caro Eiman, puoi inviarmi i tuoi testi.
Un saluto
Prof. Anna
Spett.Le azienda
“Calcetine Katumbì”
Rua João Paulo II, 24
45890-234
São Paulo – SP
Egregi signori,
scrivo per informarVi il mio scontentammento con la azienda Katumbì, la settimana scorsa ho acquistato un paio di calsetine della marca “Katumbì” al costo di 89 reali ad una farmacia vicino a casa mia”, nel momento della conpra, il comenso ha fatto la misura del mio piede come veniva indicado dalla scatola delle calcetine.
Arrivato a casa, nonostante le scatola delle calsetine indicare il numero correspondente al mio, non ho potuto indorsale: erano troppe corte. Nel giorno dopo ho deciso di tornare alla stessa farmacia per cambiarne e sono stato informato dal commesso che non era possibele fare il cambio e neanche restituirmi dal soldi che avevo pagato.
Adesso, mi trovo ad una situazione difficele da risolvere e mi restò rivolgermi a voi perché sia suluzionato questo problema.
In atteza di una gentile risposta in merito alla mia domanda gli porgo i miei distinti saluti.
e-mail: elsc@hotmail.com.br
Tel 67-987612365
Via Curaçao, 4
Laranjeiras – Rio de Janeiro, RJ
Caro Eiman, ecco il tuo testo corretto:
Egregi signori,
scrivo per esprimere il mio scontento nei confronti dell’azienda Katumbì. La settimana scorsa ho acquistato un paio di calzini della marca “Katumbì” al costo di 89 reali presso una farmacia vicino a casa mia, nel momento dell’acquisto il commesso ha preso la misura del mio piede come era indicato nella scatola dei calzini.
Arrivato a casa, nonostante la scatola dei calzini indicasse il numero corrispondente al mio, non ho potuto indossarli: erano troppo corti. Il giorno dopo ho deciso di tornare nella stessa farmacia per cambiarli e il commesso mi ha detto che non era possibele cambiarli e neanche restituirmi i soldi che avevo speso.
Adesso mi trovo ad una situazione difficile, non mi resta che rivolgermi a voi nella speranza che possiate aiutarmi a risolvere questo problema.
In attesa di una gentile risposta, porgo distinti saluti.
Un saluto
Prof. Anna
salve!
Ecco le mie correzioni.
multe grazie,
un saluto!
Eiman.
Egregi signori,
scrivo per esprimere il mio scontento nei confronti dell’azienda Katumbì. La settimana scorsa ho acquistato un paio di calzini della marca “Katumbì” al costo di 89 reali presso una farmacia vicino a casa mia, nel momento dell’acquisto, il commenso ha preso la misura del mio piede come era indicado nella scatola delle calzini.
Arrivato a casa, nonostante le scatola delle calzini indicasse il numero corrispondente al mio, non ho potuto indorsali: erano troppi corti. Il giorno dopo ho deciso di tornare nella stessa farmacia per cambiarli e il commesso mi ha detto che non era possibele cambiali e neanche restituirmi i soldi che avevo speso.
Adesso mi trovo ad una situazione difficele, non mi resta che rivolgermi a voi nella speranza che possiate aiutarmi a risolvere questo problema.
In atteza di una gentile risposta porgo i distinti saluti.
Caro Eiman, c’è ancora qualche errore, ecco il tessto corretto:
Egregi signori,
scrivo per esprimere il mio scontento nei confronti dell’azienda Katumbì. La settimana scorsa ho acquistato un paio di calzini della marca “Katumbì” al costo di 89 reali presso una farmacia vicino a casa mia, nel momento dell’acquisto, il commesso ha preso la misura del mio piede come era indicato nella scatola dei calzini.
Arrivato a casa, nonostante le scatola dei calzini indicasse il numero corrispondente al mio, non ho potuto indossarli: erano troppi corti. Il giorno dopo ho deciso di tornare nella stessa farmacia per cambiarli e il commesso mi ha detto che non era possibele cambiarli e neanche restituirmi i soldi che avevo speso.
Adesso mi trovo ad una situazione difficile, non mi resta che rivolgermi a voi nella speranza che possiate aiutarmi a risolvere questo problema.
In attesa di una gentile risposta, porgo distinti saluti.
Un saluto
Prof. Anna
Salve!
professoressa Anna ho fatto le correzione della lettera formale.
Grazie mille!
Eiman
Egregi signori,
scrivo per esprimere il mio scontento nei confronti dell’azienda Katumbì. La settimana scorsa ho acquistato un paio di calzini della marca “Katumbì” al costo di 89 reali presso una farmacia vicino a casa mia, nel momento dell’acquisto, il commesso ha preso la misura del mio piede come era indicato nella scatola dei calzini.
Arrivato a casa, nonostante le scatola dei calzini indicasse il numero corrispondente al mio, non ho potuto indossarli: erano troppi corti. Il giorno dopo ho deciso di tornare nella stessa farmacia per cambiarli e il commesso mi ha detto che non era possibele cambiarli e neanche restituirmi i soldi che avevo speso.
Adesso mi trovo ad una situazione difficele, non mi resta che rivolgermi a voi nella speranza che possiate aiutarmi a risolvere questo problema.
In atteza di una gentile risposta porgo i distinti saluti.
Ho fatto questo altro per praticare il testo narrativo.
Un saluto!
Una visita di inverno
In una sera di inverno ho deciso di fare una visita ad un amico che abita in un quartiere lontano di Monza. erano le cinque di sera quando sono arrivato e nonostante che l’autobus mi abia lasciato presso la via dove lui abitava, in quella sera c’era un buio terribile che non mi permeteva vedere nulla a vanti. Dopo avere camminato, per circa mezz’ora prestando atenzione per non cadere per la strada, non ho trovato la casa sua ed ho deciso di andare in dietro, tornare a casa… Ma, al improviso, quando ero già presso alla fermata dell’autobus, ho ascoltato una voce fioca che gridava: c’é qualcuno! C’è qualcuno! Era lui, il mio amico Marco che portando una lanterna in mano cercava di trovarmi frala nebia. In quel momento ho avuto un po’ di spavento e ho detto: Ciao! Marco sei proprio tu! Che piacere riverdeti con la lanterna in mano in questa grande oscurità!
Dopo aver riso un po’, Marco mi ha chiesto: Sei pazzo! Perché non mi hai fatto una telefonata tu stavi prossimo alla mia casa! Gli ho risposto che a causa dello spavento non mi sono accorto di nulla.
Non mi piace il buio…
Caro Eiman, nel primo testo l’unico errore è “in ateza”, si scrive “in attesa”. Ecco l’altro testo corretto:
Una sera d’inverno ho deciso di fare visita ad un amico che abita in un quartiere periferico di Monza. Erano le cinque quando sono arrivato e nonostante l’autobus mi abbia lasciato presso la via dove lui abitava, quella sera c’era un buio terribile che non mi permeteva vedere nulla. Dopo avere camminato per circa mezz’ora prestando attenzione a non cadere per la strada, non ho trovato la sua casa ed ho deciso di tornare indietro, di tornare a casa… Ma, all’improvviso, quando ero già alla fermata dell’autobus, ho sentito una voce fioca che gridava: “c’é qualcuno! C’è qualcuno!”. Era lui, il mio amico Marco che, con una lanterna in mano, cercava di trovarmi fra la nebbia. In quel momento ho avuto un po’ di paura e ho detto: “ciao Marco sei proprio tu! Che piacere verdeti con una lanterna in mano in questa grande oscurità!”.
Dopo aver riso un po’, Marco mi ha detto: “sei pazzo! Perché non mi hai fatto una telefonata? Eri vicino a casa mia!” Gli ho risposto che a causa dello spavento non mi sono accorto di nulla.
Non mi piace il buio…
Un saluto
Prof. Anna
La ringrazio moltissimo dalla gentileza!
Grazie professoressa Anna!
Ho fatto tutta la correzione: ho visto che mi sono dimenticato della puntegiatura. Penso che adesso c’è nessuno errore, ma…
Un saluto
Eiman
“Che vinca la squadra italiana!”
Una visita di inverno
Una sera d’inverno ho deciso di fare visita ad un amico che abita in un quartiere periferico di Monza. Erano le cinque quando sono arrivato e nonostante l’autobus mi abbia lasciato presso la via dove lui abitava, quella sera c’era un buio terribile che non mi permetteva vedere nulla. Dopo avere camminato per circa mezz’ora prestando attenzione a non inciampare per la strada, non ho trovato la sua casa ed ho deciso di tornare in dietro, di tornare a casa… Ma, all’ improvviso, quando ero già alla fermata dell’autobus, ho sentito una voce fioca che gridava: “c’é qualcuno! C’è qualcuno!”. Era lui, il mio amico Marco che portando una lanterna in mano cercava di trovarmi fra la nebbia. In quel momento ho avuto un po’ di paura e ho detto: “ciao Marco sei proprio tu! Che piacere riverdeti con una lanterna in mano in questa grande oscurità!”
Dopo aver riso un po’, Marco mi ha detto: “sei pazzo! Perché non mi hai fatto una telefonata? Eri vicino a mia casa!”. Gli ho risposto che a causa dello spavento non mi sono accorto di nulla.
Non mi piace il buio…
Caro Eiman, solo due correzioni: “non mi permetteva di vedere nulla” e “tornare indietro”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve!
Professoressa Anna,
con suo aito sono fatte le due correzione: ho messo la preposizione “di” dove mancava e indietro dove avevo scritto stacato: “in dietro”
grazie mille!
Eiman
Una visita di inverno
Una sera d’inverno ho deciso di fare visita ad un amico che abita in un quartiere periferico di Monza. Erano le cinque quando sono arrivato e nonostante l’autobus mi abbia lasciato presso la via dove lui abitava, quella sera c’era un buio terribile che non mi permetteva di vedere nulla. Dopo avere camminato per circa mezz’ora prestando attenzione a non inciampare per la strada, non ho trovato la sua casa ed ho deciso di tornare indietro, di tornare a casa… Ma, all’ improvviso, quando ero già alla fermata dell’autobus, ho sentito una voce fioca che gridava: “c’é qualcuno! C’è qualcuno!”. Era lui, il mio amico Marco che portando una lanterna in mano cercava di trovarmi fra la nebbia. In quel momento ho avuto un po’ di paura e ho detto: “ciao Marco sei proprio tu! Che piacere riverdeti con una lanterna in mano in questa grande oscurità!”
Dopo aver riso un po’, Marco mi ha detto: “sei pazzo! Perché non mi hai fatto una telefonata? Eri vicino a mia casa!”. Gli ho risposto che a causa dello spavento non mi sono accorto di nulla.
Ho fatto questo altro per praticare
Paolo, come stai!
Da quanto tempo non ci vediamo, cos’è sucesso perché che non mi scrivi una letera, ho tanto da raccontarti. Due giorni fà ho trovato il nostro amico Mauro Scaldaferri al centro commerciale, no so se ti ricordi e si sai di chi parlo. Mauro è quel nostro compagno di classe di quando andavamo alla terza media, uno tale che stava sempre innamorato di tutte le ragazze di classe ed anche se era un po’ smilzo era un bel ragazzo. Noi abbiamo parlato insieme di te e abbiamo ricordato con satisfazione di tante storie che abbiamo passato tanti anni fa.
Lui mi ha detto che adesso si è diventato budista e che giá non si innamora tanto! È un altro Mauro… Lui endossava un abito di monaco Zen a colore grigio e portava un rosario da preghiera in mano, situazione che appena mi ricordo finisco a ridere da dare mal di pancia… Com’è cambiato il nostro amico… quando uscimo del centro commerciale mi ha invitato a conoscere il suo tempio nel quartieri cino per partecipare ad una preghiera di due ore, due ore!
Paolo, per favore non dimentichi i tuoi amici e se tu ti trasmette su facebook, cerca mio nome che ti faccio vedere tutte le foto che abbiamo scartatto insieme al centro commerciale.
Ti saluto e buona fortuna!
Eiman
Caro Eiman, attenzione: “che piacere rivederti” e “eri vicino a casa mia”.
Ecco il tuo testo corretto:
Da quanto tempo non ci vediamo! Cos’è successo? Perché che non mi scrivi una lettera? Ho tanto da raccontarti. Due giorni fa ho incontrato il nostro amico Mauro Scaldaferri al centro commerciale, no so se ti ricordi e se sai di chi parlo. Mauro è quel nostro compagno di classe di quando eravamo in terza media, un tale che era sempre innamorato di tutte le ragazze della classe e, anche se era un po’ smilzo, era un bel ragazzo. Abbiamo parlato di te e abbiamo ricordato con piacere tante storie che abbiamo vissuto molti anni fa.
Lui mi ha detto che adesso è diventato buddista e che non si innamora più tanto! È un altro Mauro… Indossava un abito da monaco Zen di colore grigio e aveva un rosario da preghiera in mano, cosa che, solo a ripensarci, mi fa ridere fino a farmi venire il mal di pancia, Com’è cambiato il nostro amico… quando siamo usciti del centro commerciale mi ha invitato a vedere il suo tempio nel quartiere cinese per partecipare a una preghiera di due ore, due ore!
Paolo, per favore, non dimenticare i tuoi amici e, se sei su facebook, cerca mio nome, così ti faccio vedere tutte le foto che abbiamo scattatto insieme al centro commerciale.
Ti saluto e buona fortuna!
Un saluto
Prof. Anna
ciao gentile professoressa Anna!
Ho fatto le correzione,
Una visita di inverno
Una sera d’inverno ho deciso di fare visita ad un amico che abita in un quartiere periferico di Monza. Erano le cinque quando sono arrivato e nonostante l’autobus mi abbia lasciato presso la via dove lui abitava, quella sera c’era un buio terribile che non mi permeteva vedere nulla. Dopo avere camminato, per circa mezz’ora prestando attenzione per non inciampare per la strada, non ho trovato la sua casa ed ho deciso di andare in dietro, tornare a casa… Ma, all’ improviso, quando ero già alla fermata dell’autobus, ho sentito una voce fioca che gridava: c’é qualcuno! C’è qualcuno! Era lui, il mio amico Marco che portando una lanterna in mano cercava di trovarmi fra la nebbia. In quel momento ho avuto un po’ di paura e ho detto: “ciao Marco sei proprio tu! Che piacere riverdeti con una lanterna in mano in questa grande oscurità!
Dopo aver riso un po’, Marco mi ha detto: sei pazzo! Perché non mi hai fatto una telefonata eri vicino a mia casa! Gli ho risposto che a causa dello spavento non mi sono accorto di nulla.
Non mi piace il buio…
Grazie mille
Caro Eiman, c’è ancora qualche errore:
Una visita di inverno
Una sera d’inverno ho deciso di fare visita ad un amico che abita in un quartiere periferico di Monza. Erano le cinque quando sono arrivato e nonostante l’autobus mi abbia lasciato presso la via dove lui abitava, quella sera c’era un buio terribile che non mi permetteva vedere nulla. Dopo avere camminato per circa mezz’ora prestando attenzione a non inciampare per la strada, non ho trovato la sua casa ed ho deciso di tornare indietro, di tornare a casa… Ma, all’ improvviso, quando ero già alla fermata dell’autobus, ho sentito una voce fioca che gridava: “c’é qualcuno! C’è qualcuno!”. Era lui, il mio amico Marco che portando una lanterna in mano cercava di trovarmi fra la nebbia. In quel momento ho avuto un po’ di paura e ho detto: “ciao Marco sei proprio tu! Che piacere riverderti con una lanterna in mano in questa grande oscurità!”.
Dopo aver riso un po’, Marco mi ha detto: “sei pazzo! Perché non mi hai fatto una telefonata? Eri vicino a mia casa!”. Gli ho risposto che a causa dello spavento non mi sono accorto di nulla.
Non mi piace il buio…
Un saluto
Prof. Anna
salve!
Prof. Anna ho fatto le correzione. del testo più vecchio e del nuovo.
un saluto, molte grazie
Eiman
Porto Seguro, 9 luglio 2016.
Paolo, come stai!
Da quanto tempo non ci vediamo! Cos’è successo? Perché non mi scrivi una lettera? Ho tanto da raccontarti. Due giorni fa ho incontrato il nostro amico Mauro Scaldaferri al centro commerciale, no so se ti ricordi e se sai di chi parlo.
Mauro è quel nostro compagno di classe di quando eravamo in terza media, un tale che era sempre innamorato di tutte le ragazze della classe e, anche se era un po’ smilzo, era un bel ragazzo. Abbiamo parlato di te e abbiamo ricordato con piacere tante storie che abbiamo vissuto molti anni fa.
Lui mi ha detto che adesso è diventato buddista e che non si innamora più tanto! È un altro Mauro… Indossava un abito da monaco Zen di colore grigio e aveva un rosario da preghiera in mano, cosa che, sola a ripensarci, mi fa ridere fino a farmi venire il mal di pancia. Com’è cambiato il nostro amico… quando siamo usciti del centro commerciale mi ha invitato a conoscere il suo tempio nel quartieri cinese per partecipare a una preghiera di due ore, due ore!
Paolo, per favore, non dimenticare i tuoi amici e, se sei su facebook, cerca mio nome, così ti faccio vedere tutte le foto che abbiamo scattato insieme al centro commerciale.
Ti saluto e buona fortuna!
Eiman
Una visita di inverno
Una sera d’inverno ho deciso di fare visita ad un amico che abita in un quartiere periferico di Monza. Erano le cinque quando sono arrivato e nonostante l’autobus mi abbia lasciato presso la via dove lui abitava, quella sera c’era un buio terribile che non mi permeteva vedere nulla. Dopo avere camminato per circa mezz’ora prestando attenzione a non cadere per la strada, non ho trovato la sua casa ed ho deciso di tornare indietro, di tornare a casa… Ma, all’improvviso, quando ero già alla fermata dell’autobus, ho sentito una voce fioca che gridava: “c’é qualcuno! C’è qualcuno!”. Era lui, il mio amico Marco che, con una lanterna in mano, cercava di trovarmi fra la nebbia. In quel momento ho avuto un po’ di paura e ho detto: “ciao Marco sei proprio tu! Che piacere verdeti con una lanterna in mano in questa grande oscurità!”.
Dopo aver riso un po’, Marco mi ha detto: “sei pazzo! Perché non mi hai fatto una telefonata? Eri vicino a casa mia!” Gli ho risposto che a causa dello spavento non mi sono accorto di nulla.
Non mi piace il buio…
Caro Eiman, ancora alcune correzioni: “solo a ripensarci”, “nel quartiere cinese”, “che non mi permetteva di vedere nulla”.
Un saluto
Prof. Anna
Cioa! Prof.ssa Anna grazie mille dlla sua gentilezza, penso che adesso ho fatto tutto bene. Un saluto Eiman
Paolo, come stai!
Da quanto tempo non ci vediamo! Cos’è successo? Perché non mi scrivi una lettera? Ho tanto da raccontarti. Due giorni fa ho incontrato il nostro amico Mauro Scaldaferri al centro commerciale, no so se ti ricordi e se sai di chi parlo.
Mauro è quel nostro compagno di classe di quando eravamo in terza media, un tale che era sempre innamorato di tutte le ragazze della classe e, anche se era un po’ smilzo, era un bel ragazzo. Abbiamo parlato di te e abbiamo ricordato con piacere tante storie che abbiamo vissuto molti anni fa.
Lui mi ha detto che adesso è diventato buddista e che non si innamora più tanto! È un altro Mauro… Indossava un abito da monaco Zen di colore grigio e aveva un rosario da preghiera in mano, cosa che, solo a ripensarci, mi fa ridere fino a farmi venire il mal di pancia. Com’è cambiato il nostro amico… quando siamo usciti del centro commerciale mi ha invitato a conoscere il suo tempio nel quartiere cinese per partecipare a una preghiera di due ore, due ore!
Paolo, per favore, non dimenticare i tuoi amici e, se sei su facebook, cerca mio nome, così ti faccio vedere tutte le foto che abbiamo scattato insieme al centro commerciale.
Ti saluto e buona fortuna!
Eiman
Una visita di inverno
Una sera d’inverno ho deciso di fare visita ad un amico che abita in un quartiere periferico di Monza. Erano le cinque quando sono arrivato e nonostante l’autobus mi abbia lasciato presso la via dove lui abitava, quella sera c’era un buio terribile che non mi permetteva vedere nulla. Dopo avere camminato per circa mezz’ora prestando attenzione a non cadere per la strada, non ho trovato la sua casa ed ho deciso di tornare indietro, di tornare a casa… Ma, all’improvviso, quando ero già alla fermata dell’autobus, ho sentito una voce fioca che gridava: “c’é qualcuno! C’è qualcuno!”. Era lui, il mio amico Marco che, con una lanterna in mano, cercava di trovarmi fra la nebbia. In quel momento ho avuto un po’ di paura e ho detto: “ciao Marco sei proprio tu! Che piacere verdeti con una lanterna in mano in questa grande oscurità!”.
Dopo aver riso un po’, Marco mi ha detto: “sei pazzo! Perché non mi hai fatto una telefonata? Eri vicino a casa mia!” Gli ho risposto che a causa dello spavento non mi sono accorto di nulla.
Non mi piace il buio…
Caro Eiman, perfetto, nessun errore, ti consiglio sono di modificare la frase: “mi ha invitato a conoscere il suo tempio” con “mi ha invitato a visitare il suo tempio”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara professoressa Anna,
scrivo per ringraziaLa, alcuni giorni fa ho ricevuto il risultato dell’esame d’italiano che ho prestato a San Paolo, Brasile e con il suo contributo ed dell’interculturablog, sono riuscito a passare in tre prove delle cinque che consistono il CILS C1: ho passato in Scritte, Grammatica e quella d’Ascolto. Adesso mi mancano appena due: Parlato -(frente a frente con un interlocutore di lingua nativa, che per me é troppo difficile), e Lettura. Anche se non sono riuscito a passare in queste due prove, mi sento abbastanza contento del risultato che ho avuto. Adesso ho una ultima oppotunitá di prestare l’esame, il primo dicembre prossimo.
Un caro saluto e grazie mille
Eiman
Caro Eiman, sono davvero molto contenta dei tuoi risultati, vedrai che riuscirai a passare anche il parlato, lo so, è difficile parlare in maniera fluente e corretta di fronte a un madrelingua, se ne hai la possibilità cerca di esercitarti facendo conversazione, in ogni modo sono certa ce la farai!
Un saluto e a presto
Prof. Anna