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Aula di Lingue

L'apostrofo

Prof.Giacalone
La lingua italiana

Ciao, come stai? Hai passato delle belle vacanze? Sei pronta/o ora  ad  affrontare un altro argomento interessante? Devi sapere che nella lingua italiana l’apostrofo è comune. Si usa per eliminare la vocale finale di una parola che precede un’altra parola che inizia per vocale. Tecnicamente questa operazione si chiama elisione. Per te che studi l’italiano l’apostrofo può presentare alcune difficoltà. Ora cercherò di darti una mano e fare in modo che non sia più un problema.  … almeno ci provo!! 

Prof. Valerio Giacalone

Innanzitutto non devi usare l’apostrofo:

 con la preposizione da, per esempio: vengo da Avellino (non "d’Avellino")

– con la particella ci, per esempio: ci andrò (non c’andrò)
ma attenzione: quando ci è usato con il verbo essere e entrare (solo quando il verbo inizia con la vocale e) userai l’apostrofo
c’è, (non "ci è")
c’eravamo, (non "ci eravamo")

– con l’articolo indeterminativo maschile un e i suoi composti (nessun/ qualcun)
 per esempio: un albero, (non "un’albero")

– con l’aggettivo interrogativo qual, per esempio: qual è 

– con il pronome le, per esempio: le accadrà,  (non "l’accadrà"), cioè accadrà loro. 

– con il plurale le, per esempio: le ortiche,  (non "l’ortiche")  

– con il pronome li, per esempio:  li ascolta (non "l’ascolta"), cioè ascolta loro.

Invece l’apostrofo si usa obbligatoriamente:

– con l’articolo lo e le preposizioni  articolate che sono formate con lo (dello, allo, etc…). l’amico (non "lo amico")
dell’uomo (non "dello uomo") 

– inoltre con gli aggettivi bello e quello, per esempio: bell’amico, quell’uomo

-con l’articolo la e le preposizioni articolale formate con la 
(quella, nella, etc. )
l’uva (non "la uva")
sull’uguaglianza (non "sulla uguaglianza")

– con l’articolo indeterminativo una e suoi composti (nessuna, qualcuna, etc.)
un’entrata  (non "una entrata")
nessun’altra   (non "nessuna altra")

– con le forme verbali:
da’ –  dai  (2° pers.  sing.  Imperativo)    inf. dare
fa’  – fai  (2° pers.  sing.  Imperativo)  inf. fare
sta’ –  stai  (2° pers.  sing.  Imperativo) inf. stare
va’–  vai  (2° pers.  sing.  Imperativo) inf. andare

– Nelle forme abbreviate di  poco e modo:
Oggi mangio un po’
a mo’ di esempio

– In alcune espressioni con la preposizione da 
D’ora
in avanti
D’altronde
D’altra parte

– In alcune espressioni con la preposizione di
D’oro

D’epoca
D’accordo
D’argento

 – nelle espressioni  
Tutt’altro
Tutt’al più
Sott’occhio
Senz’altro
Nient’altro
Mezz’ora
Tutt’e due
A quattr’occhi

– L’apostrofo è facoltativo, cioè puoi decidere di usarlo meno, con gli aggettivi questa e quella
Questa amica – quest’amica
Quell’opera – quella opera

– E con le particelle  mi – ti-  ne-  si 
Mi ha detto – m’ha detto
Ce ne era – ce n’era
Ti afferro –  t’afferro
Si ammala – s’ammala

Con la preposizione di è facoltativo:
Un piatto di insalata  o un piatto d’insalata

 

Esercizio: indica VERO ("v") se la frase è corretta e FALSO ("f") se la frase non è corretta 
Scegli la risposta.

Quella corretta diventerà verde.

 

 

 

 

 

  • 1. Sono d’accordo con te: anche gli animali vanno rispettati .
    • v
    • f
  • 2. Senz’altro ti do ragione: la natura va rispettata.
    • v
    • f
  • 3. Daltronde sei tu ad aver iniziato: non si dicono le parolacce.
    • v
    • f
  • 4. Tutti e due dovete studiare di più.
    • v
    • f
  • 5. D’ora in poi niente più carne.
    • v
    • f
  • 6. Ti ha regalato un anello doro?
    • v
    • f
  • 7. In questi tempi c’è bisogno di molto amore!
    • v
    • f
  • 8. Questo ti valga a mo’ di esempio!
    • v
    • f
  • 9. Non ho niente altro da dirti!
    • v
    • f
  • 10. Chi trova un’ amico trova un tesoro!
    • v
    • f

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Commenti [237]

  1. Massimo scrive:

    la terza domanda (sull’apostrofo) porta un refuso daltronde al posto di d’altronde.
    sono un esperto di queste cose perché spesso rischio di sbagliare quando preparo testi per gli allievi a scuola. quindi rileggo tutto alcune volte prima di passare al dunque.
    l’errorino, però, può capitare lo stesso.
    il sito mi sembra ben fatto: facile da usare e utile.
    grazie

  2. Massimo scrive:

    rettifico la svista
    avevo letto troppo in fretta e non avevo capito che era una domanda. chiedo scusa.
    buon lavoro

  3. rosalba scrive:

    CMQ GRAZIE PERCHE IO RAGAZZINA AVEVO ALCUNI DUBBI SULL’APOSTROFO MA ORA NN C’è LI HO PIU GRAZIE A TE

    • Giovanni scrive:

      Cara Rosalba,
      mi permetto di esprimere un dubbio sull’uso del “c’è” nella frase “CMQ GRAZIE PERCHE IO RAGAZZINA AVEVO ALCUNI DUBBI SULL’APOSTROFO MA ORA NN C’è LI HO PIU GRAZIE A TE” in quanto credo sia corretto dire “ce”. Addirittura se viene omesso la frase non perde significato, è solo un rafforzativo.
      distinti saluti, Giovanni

      • Zanichelli Avatar

        Caro Giovanni, la tua correzione è giusta.
        A presto
        Prof. Anna

  4. molto chiaro sito interessante grazie

  5. Grazie a te Rosalba!
    Il fatto che tu non abbia più dubbi con l’apostrofo mi riempie di gioia!
    A presto
    Prof. Valerio

  6. Cara Lentini Santa
    Grazie per il pensiero. Trovare argomenti interessanti ed esporli con chiarezza sono due punti fondamentali del nostro sito.
    Stai con Noi
    Prof. Valerio

  7. marco scrive:

    salve io volevo sapere un’informazione..per farvi capire userò un esempio:
    nella frase ” mi daresti un po’ di cioccolata?” il po viene usato come apostrofo…perchè se non sbaglio è derivante dalla parola “poco”.
    ma nella frase ” non sono ancora uscito con lui nè con gli altri” il ne (che in quel caso è scritto con l’accento) essendo derivato da “nemmeno” non andrebbe scritto con l’apostrofo?

    e se sapete qualcosa anche sugli accenti mi direste perchè questo ne va con l’accento se nella parlata la maggior parte della gente lo pronuncia senza?

  8. admin scrive:

    Caro Marco,

    è giusto: “po'” è la forma tronca di “poco” e per questa ragione si scrive con l’apostrofo.

    Invece, “né” non è la forma tronca di “nemmeno”, ma deriva direttamente dal latino “nec”. Si scrive con l’accento (acuto) per distinguerlo dal pronome “ne” (“vuoi delle mele? te ne do due.”).

    Attenzione: esiste anche la forma tronca “ne'” ma deriva da un’altra parola, la preposizione “nei”. Per esempio, un comune reggiano si chiama “Castelnovo ne’ Monti”: significa “nei monti”, e non significa “né monti né mari”…

    In italiano esistono due tipi di accento, grave e acuto. Il primo indica la pronuncia aperta di una vocale (“cioè”, “portò”, “città”, “tradì”, “rossoblù”). Il secondo indica la pronuncia chiusa delle lettere “e” e “o” (“perché”, “pollo”) anche se la “o” acuta è stata dimenticata anche nelle tastiere italiane…

    Con la prevalenza dell’inglese in Internet, è considerato quasi maleducato usare gli accenti corretti: spesso in SMS e email si usa l’apostrofo per sostituire qualsiasi tipo di accento. Ma l’uso corretto degli accenti è fondamentale nella nostra lingua. Non è solo una questione formale, ma di significato: “ne”, “né” e “ne'” sono tre parole diverse e non si possono confondere.

    In generale, l’accento si deve scrivere in tutte le parole non monosillabe e tronche, cioè che hanno l’accento sull’ultima sillaba. Per esempio:
    “perché”, “farò”, “sentì”, “libertà”…

    Nei monosillabi, l’accento non si scrive (“io do”, “egli fa” …), tranne quando necessario per distinguere due parole diverse. Ecco i casi principali, oltre “né”-“ne”:
    “dà” verbo dare – “da” preposizione
    “dì” giorno – “di” preposizione
    “è” verbo essere – “e” congiunzione
    “lì” avverbio di luogo – “li” pronome personale
    “sé” pronome tonico – “se” pronome atono o congiunzione
    “sì” avverbio – “si” pronome
    “tè” bevanda – “te” pronome

    A volte, si scrive l’accento anche per distinguere due parole uguali non monosillabe e non tronche:
    “àncora” attrezzatura della nave – “ancòra” avverbio
    “prìncipi” titolo nobiliare – “princìpi” o “principii” valori morali
    “àmbito” nome – “ambìto” verbo ambire
    “cònsoli” nome – “consòli” verbo consolare
    “fòrmica” materiale – “formìca” insetto
    “lèggere” verbo – “leggère” aggettivo
    “pàgano” verbo pagare – “pagàno” aggettivo
    “sùbito” avverbio – “subìto” verbo subire
    “tèndine” parte del corpo – “tendìne” piccole tende
    “vòlano” verbo volare – “volàno” elemento meccanico

    Ho riportato un elenco sintetico: se servono spiegazioni si possono approfondire le singole voci.
    In caso di dubbi sugli accenti, si consultano i dizionari, che riportano sia l’accento grafico (quello che bisogna scrivere obbligatoriamente) sia quello tonico (non obbligatorio nella scrittura, ma necessario per la corretta pronuncia di una parola).

    Cordiali saluti,
    Giovanni Enriques

  9. Marianna scrive:

    L’anno 2009 si abbrevia apostrofando ’09 ma l’apostrofo è verso destra o verso sinistra? Grazie tante… Marianna

    • Zanichelli Avatar

      Cara Marianna, per abbreviare le date in sostizione del millennio o del secolo si usa l’apostrofo con la curva verso destra.
      Per esempio: la guerra del ’15-18 (non si mette l’apostrofo davanti alla cifra preceduta dal trattino); la battaglia dell’ 89 (e non dell”89: bisogna evitare due apostrofi di seguito).
      un caro saluto
      Prof. Anna

    • Zanichelli Avatar

      Cara Marianna, come avrai notato nel testo della mia risposta al tuo commento l’apostrofo davanti alle date è verso sinistra, ma si tratta di una sostituzione automatica del computer che interpreta l’apostrofo davanti a parole o a numeri come delle virgolette.
      L’apostrofo italiano è solo con la curva verso destra o al massimo dritto, anche per quanto riguarda le abbreviazioni delle date.
      a presto
      Prof. Anna

  10. Al 5 il Prof. Giacalone si limita a ringraziare Rosalba che al 3 ha scritto “non c’è li ho più”: ironia o svista?
    E meno male che non ce li aveva più…

  11. Stefano scrive:

    Ho un dubbio che m’ ha fatto insorgere una mia cara amica.
    Io utilizzo molto gli apostrofi nel mio modo di scrivere perchè trovo che renda la lettura più scorrevole e credevo di saperne più di lei a riguardo, ma come ripeto lei m’ ha fatto venire un dubbio: se scrivo “gl'” con ovviamente una vocale a segure è corretto?
    Grazie anticipatamente.
    Un saluto.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Stefano, con l’articolo GLI l’elisione è possibile (ma poco frequente) solo davanti a una parola che comincia con la stessa vocale, per cui: gl’Italiani ma gli Albanesi.
      Un saluto
      Prof. Anna

  12. Buongiorno professore , la frase : ”ho capito la lezione , il maestro l’ha spiegata bene” si può scrivere ”ho capito la lezione,il maestro la ha spiegata bene”?
    Inoltre perchè diciamo spiegata invece di spiegato , dato che si tratta del participio passato ?
    Grazie e complimenti per il sito .

    • Zanichelli Avatar

      Caro Marco, è meglio scrivere “l’ha spiegata bene” infatti esiste una regola sull’uso dei pronomi diretti con il passato prossimo secondo la quale i pronomi diretti di terza persona singolare (la-lo) perdono la vocale davanti all’ausiliare avere (l’) e il participio passato deve essere concordato con il pronome, quindi “l’ho comprato” oppure “l’ho comprata”, invece i pronomi diretti di terza persona plurale (le-li) davanti all’ausiliare NON perdono la vocale ma il participio passato deve concordare con il pronome, per esempio: “li ho comprati” o “le ho comprate”.
      a presto
      Prof. Anna

  13. angelo scrive:

    wau che forza ho sbagliato tutto

  14. eni scrive:

    ciao sono eni e avevo moltissimi dubbi sui verbi apostrofi ma adesso grazie a tutti voi non ne ho piu ciao e mille grazie

  15. ho un dubbio… con l’articolo indeterminativo davanti ad un aggettivo che inizia per vocale seguito DA PIU’ di un sostantivo… qual é quello di riferimento per una corretta elisione?
    ex: “un’inestinguibile margine di imprevedibilità”
    oppure “un inestinguibile margine di imprevedibilità”?
    Nell’esempio vale solo il primo sostantivo “margine” che é maschile e quindi non si usa l’apostrofo? Grazie per la gentile disponibilità! 🙂

    Alessandro

    • Zanichelli Avatar

      Caro Alessandro, il riferimento è il primo sostantivo, cioè quello che si accorda con l’articolo, in questo caso “margine” che è maschile e quindi non si usa l’apostrofo.
      A presto
      Prof. Anna

  16. Manuela scrive:

    Sto avendo una discussione animata con un amico: abbiamo in mano un volantino su cui c’è scritto “L’accendiamo anche quest’anno il falò”. Lui sostiene che si scrive LO ACCENDIAMO perchè il “falò” è maschile e io che si può scrivere anche così. Visto che rischiamo di compromettere l’amicizia 🙂 abbiamo bisogno di una risposta da parte di un esperto(a parte il fatto che credo che questa frase non sia corretta grammaticalmente).

    Grazie
    Manuela

    • Zanichelli Avatar

      Cara Manuela, l’apostrofo si può usare quando abbiamo pronomi diretti singolari (lo, la), mentre non si può usare se sono plurali (li, le); quindi “l’ (lo) accendiamo” è corretto.
      Un saluto
      Prof. Anna

  17. anna scrive:

    In famiglia abbiamo un dubbio: l’uso dell’apostrofo è obbligatorio? La maestra di mia figlia ha dettato “la maestra di arte”, ma mio marito ritiene che sia corretto scrivere “la maestra d’arte”.
    Grazie, Anna

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anna, l’elisione, cioè la caduta di una vocale finale non accentata davanti a una parola che inizia per vocale, è obbligatoria solo per “lo”, che diventa L’, (e per le preposizioni articolate che contengono questo articolo) davanti a vocale, per il femminile e per le altre preposizioni sarebbe solo consigliato.
      A presto
      Prof. Anna

  18. giovanna scrive:

    Ciao a tutti vorrei sapere se si scrive “buona assemblea” o buon’ assemblea”??? ciao

    • Zanichelli Avatar

      Cara Giovanna, è corretto scrivere sia “buona assemblea” sia “buon’assemblea” in quanto l’elisione, cioè la caduta della vocale finale di fronte alla vocale iniziale di un’altra parola, è obbligatoria solo con: gli articoli determinativi LO e LA e le preposizioni articolate formate con essi (l’animale, all’opera); l’articolo ineterminativo UNA (un’amica) ; gli aggettivi BELLO e QUELLO (bell’albero, quell’altro) mentre è possibile ma non obbligatoria con i femminili BELLA e QUELLA; SANTO e SANTA (sant’Anna).
      A presto
      Prof. Anna

  19. Anna scrive:

    Dubbio sull’apostrofo e il numero otto (usato per indicare una data): se scrivo per esteso il numero allora metterò l’apostrofo all’articolo che lo precede (l’otto settembre; dell’otto sett.), ma se invece il numero viene scritto con il rispettivo simbolo (8)?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anna, l’apostrofo è necessario in entrambi i casi.
      A presto
      Prof. Anna

  20. Belen scrive:

    Ciao Anna , vorrei sapere perché nella frase un´ulteriore fatica si usa l´apostrofo.
    Un´altra domanda:ciò lo rese più insopportabile o cio gli rese più insopportablile.
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Belen, si usa l’apostrofo perchè la parola “fatica” è femminile; per quanto riguarda la seconda domanda, se la frase è completa così come me la scrivi è corretto “ciò lo rese più insopportabile” perchè il verbo “rendere” è transitivo quindi regge il complemento oggetto e di conseguenza userò il pronome diretto “lo”; se la frase continua, per esempio in questo modo: “ciò gli rese più insopportabile il suo lavoro” è corretto usare “gli”, in questo caso “gli” introduce un complemento indiretto: “ciò rese più insopportabile a lui (per lui) il suo lavoro”.
      A presto
      Prof. Anna

  21. Belen scrive:

    Grazie professoressa ,sei veramente brava e veloce a dare le spiegazioni.La frase era :ciò gli rese sempre più insopportabile agli altri fantasmi che vivevano nel suo castello,dunque era con gli.
    Senti,l´apostrofo con la preposizione di è facoltativo tanto se la parola è femminile come maschile?
    un saluto

    • Zanichelli Avatar

      Cara Belen, la frase che mi scrivi non è corretta, in questo caso ci vuole “lo”: “ciò lo rese sempre più insopportabile agli altri fantasmi” = “ciò rese lui sempre più insopportabile agli altri fantasmi”, perchè “lo” è il complemento oggetto e “agli altri fantasmi” è il complemento indiretto.
      L’uso dell’ apostrofo con la preposizione DI è molto frequente (soprattutto davanti alle parole che cominciano per “i”) ma non obbligatorio.
      A presto
      Prof. Anna

  22. Belen scrive:

    Prof Anna,
    questa frase l´ho trovata in una mostra d´esame, io avevo messo lo ,e ti ho chiesto la risposta perché la soluzione era con gli, e mi sembraba incorretto.
    Adesso capisco bene
    Grazie

  23. gianpaolo scrive:

    come scrivere: siamo in ferie dall’8 al 26 agosto 2011

    oppure siamo in ferie dal 8 al 26 agosto 2011?

    grazie per l’aiuto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Gianpaolo, anche se uso i numeri, devo mettere l’apostrofo: “dall’8 agosto”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  24. luigi scrive:

    si parla di questa o quella ma lo stesso vale per questo o quello, per esempio si deve o è facoltativo o è vietato apostrofare questo anno?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luigi, come dici giusamente anche tu, lo stesso vale anche per “questo” e “quello”, cioè l’elisione è prevalente ma non obbligatoria.
      A presto
      Prof. Anna

  25. luigi scrive:

    grazie prof……….!!!

  26. luigi scrive:

    …..mi scusi prof…….un altro dubbio vorrei evadere, ma è piu’ corretto dire “monitorare o monitorizzare”?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luigi, esistono entrambi i verbi che hanno un significato molto simile: monitorare = effettuare un monitoraggio; monitorizzare: sottoporre a monitoraggio.
      A presto
      Prof. Anna

  27. ho sgagòiato 3..mi dispiace

  28. ho sbagliato 3. mi dispiace

  29. una cosa che ho scoperto adesso e mi piace molto: fin’ora io scrivevo TUTTE E DUE, invece ora ho scoperto che si scrive TUTT’E DUE. per me sarà un po difficile perche da tempo scrivo TUTTE DUE..ripetto: i test mi aiutano tanto!!!!!!!! grazie a tutti vuoi!!!!!!!

  30. un mmio amico mi ha detto che non si scrive: tutt’e due con l’apostrofo. secondo lui e altri suoi amici si scrive tutte e due.
    la mia domanda: come si scrive corretto?? grazie mille!!!!!!!!!!!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lilly, si può scrivere sia “tutte e due” che “tutt’e due”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  31. Buongiorno a tutti,

    Vorrei sapere se a seconda della regola grammaticale si potrebbe usare il pronome relativo CHE insieme al verbo preferire, però paragonando una situazione tra due verbi: Esempio: “Preferisco dormire che guardare la TV”.

    Grazie e un cordiale saluto dal Brasile.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Marcos, in questo caso è meglio usare PIUTTOSTO CHE: preferisco dormire piuttosto che guardare la TV.
      A presto
      Prof. Anna

  32. Elena scrive:

    Gent.mo prof. Anna (o gent.ma, ho supposto che Anna fosse il cognome),
    ho un dubbio: quando uso la congiunzione “e” seguita da vocale devo aggiungere sempre la “d” (=ed) oppure si aggiunge solo davanti ad un’altra “e”?
    es: “… e il fratello” oppure “…ed il fratello”.
    Io sapevo solo se seguita da “e” (quindi è corretta la prima espressione), ma nessuno mi crede…
    Grazie
    Elena

    • Zanichelli Avatar

      Cara Elena, Anna è il mio nome e non il mio cognome. Per quanto riguarda la tua domanda, aggiugiamo la “d” quando la “e” si trova davanti a una parola che comincia con la stessa vocale, cioè la “e”, quindi è corretto: “… e il fratello”.
      A presto
      Prof. Anna

  33. Elena scrive:

    Gent.ma prof. Anna,
    la ringrazio e mi approfitto ancora della sua gentilezza: il discorso precedente non vale per la preposizione “a”, giusto? A questa aggiungiamo sempre la “d” se seguita dalla vocale?
    Grazie ancora.
    Elena

    • Zanichelli Avatar

      Cara Elena, la preposizione “a” può assumere la forma “ad” quando è seguita da una parola che comincia per “a”, la forma “ad” è obbligatoria in alcune espressioni cristallizzate come: ad esempio, ad eccezione, ad opera, ad uso.
      Un saluto
      Prof. Anna

  34. Antony scrive:

    Scusate vorrei chiarire un concetto ,ho un dubbio sull’apostrofo alle forme verbali da’,fa’, io credevo si mettesse l’accento.
    Scusate la mia ignoranza Prof. mi illumini lei , m’illumini.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Anthony, “fa'” e “da'” sono imperativi alla seconda persona singolare, vengono dalle forme “fai” e “dai” che perdono la “i” e vengono quindi apostrofate, mentre “dà” è l’indicativo presente del verdo “dare” alle terza persona singolare e deve essere scritto con l’accento e “fa” è l’ indicativo presente del verbo “fare” alla terza persona singolare e non richiede l’accento. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

  35. Ramón scrive:

    Egregio Professore :

    La frase : Ce ne era un altro la si puo’ scrivere anche : ce n’era un altro ???

    Grazie mille anticipate.

    Ramón

    • Zanichelli Avatar

      Caro Ramòn, è corretto scrivere “ce n’era un altro”.
      A presto
      Prof. Anna

  36. Angelina scrive:

    Ciao a tutti,
    sono bulgara e vorrei sapere perché e quali
    verbi italiani richiedono l’articolo determinativo o indeterminativo dell’oggetto come per esempio mangio la pizza, ascolto la musica,guardo la televisione.
    Nella mia lingua nessun verbo richiede l’articolo.Noi mettiamo l’articolo determinativo se una cosa è ben conosciuta e quello indeterminativo se la cosa è sconosciuta, mentre nell’italiano non è cosi.Potete spiegarmi.Vi ringrazio in anticipo.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Angelina, non è il verbo che richiede l’articolo, in italiano in linea di massima un nome è sempre preceduto da un articolo determinativo o indeterminativo: usiamo il determinativo quando la cosa di cui parliamo è già conosciuta mentre quello indeterminativo si usa per indicare qualcosa di generico o sconosciuto. Per capire meglio prova a leggere gli articoli dedicati all’uso dell’articolo determinativo e indeterminativo su questo blog, se poi hai altri dubbi non esitare a scrivermi.
      A presto
      Prof. Anna

  37. jessy scrive:

    rosalba mi sa che dubbi ne hai parecchi visto come hai scritto quella frase…

  38. grazie di tutto adesso non ho più dubbi!! :-))

  39. Barbara scrive:

    Mi scusi ma perchè la n. 6 “Ti ho lasciato un anello d´oro?” è falsa?

  40. Barbara scrive:

    Ah ok ok …. Certo d´oro ha l´apostrofo. Io mi ero concentrata su “un anello”

  41. donatella scrive:

    Gentilissima prof. Anna,
    mi sto abituando alla sua consulenza puntuale e sicura, vorrei porle un altro dubbio: è consentita la forma “sugl’occhi?”
    Ringrazio e saluto. Donatella

    • Zanichelli Avatar

      Cara Donatella, con l’articolo GLI , e quindi anche con le preposizioni articolate formate con questo articolo, l’elisione (e quindi l’apostrofo) è possibile (ma poco frequente) solo davanti a parole che cominciano con la stesa vocale, cioè con la -i, quindi la forma “sugl’occhi” non è consentita.
      A presto
      Prof. Anna

  42. teresa scrive:

    Ho un dubbio … io ho sempre utilizzato L’apostrofo anche quando ero alla fine del rigo e dovevo dividere l articolo dal vocabolo successivo……………………….(Ad esempio … L’
    APE) è sbagliato?! Perchè ho visto che i miei nipotini a scuola media non fanno così!!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Teresa, è sconsigliabile mettere l’apostrofo, è meglio andare a capo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  43. STEFANIA scrive:

    buonasera professoressa,sono una mamma di un bambino stavo facendo i compiti con lui e mi è venuto un dubbio!l’apostrofo negli articoli (un-un’) va messo solo quando a seguire c’è una parola al femminile?grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Stefania, l’articolo indeterminativo UN’ si usa quando la parola che segue è femminile e comincia con una vocale.
      Un saluto
      Prof. Anna

  44. giovanna scrive:

    cara prof ho un dubbio: si scrive l’ora di uscita o l’ora d’uscita.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Giovanna, DI si può elidere (ma l’elisione non è obbligatoria) davanti a parole che iniziano con la I, l’elisione è obbligatoria in un certo numero di espressioni: d’amore e d’accordo; d’estate; d’inverno; a passo d’uomo; d’un tratto; pelle d’oca ecc.; quindi è meglio scrivere “ora di uscita”.
      A presto
      Prof. Anna

  45. Francesca scrive:

    si puó mettere l’apostrofo nell’abbreviazione della data “2012” e scrivere quindi ” ’12”?
    non riesco a trovare fonti che mi diano una risposta certa e univoca con opportuna spiegazione

    • Zanichelli Avatar

      Cara Francesca, è possibile mettere l’apostrofo nell’abbreviazione della data, anche per “2012” che diventerà ” ’12 “.
      A presto
      Prof. Anna

  46. diana scrive:

    nella domanda n°2 il verbo dò, essendo voce del verbo dare, penso vada con l’accento!

    grazie saluti diana

    • Zanichelli Avatar

      Cara Diana, “do” si scrive senza accento, raramente possiamo trovarlo scritto con l’accento.
      Un saluto
      Prof. Anna

  47. sto correggendo alcuni esercizi di grammatica e mi sorgevano alcuni dubbi, che gradirei mi risolveste..
    nella lingua italiana posso dire questo incrocio e quest’incrocio indifferentemente e senza errare?
    inoltre: è corretto UN affabile signore, UN affare interessante e UN interessante affare, cioè anche davanti ad aggettivo, se il nome a cui mi riferisco è maschile, UN non vuole mai l’apostrofo?
    vi ringrazio molto e vi auguro buone cose

    alessia d’adduzio

    • Zanichelli Avatar

      Cara Alessia, le tue ipotesi sono corrette: possiamo scrivere “questo incrocio” e “quest’incrocio” e, se il nome a cui mi riferisco è maschile, “un” non vuole mai l’apostrofo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  48. Gent.le Prof. Anna, ancora un quesito: nella lingua italiana esiste una differenza tra l’accento inclinato a destra e quello inclinato a sinistra (es. è ed é)?
    grazie ancora per la disponibilità e l’aiuto prezioso!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Alessia, nell’ortografia italiana si usano due tipi di accento:
      – l’accento grave (è), che si mette sulla E e sulla O aperte e sulle altre vocali accentate (cioè, portò, città, tradì, rossoblù);
      – l’accento acuto (é), che si mette sulla E e sulla O chiuse (perché, fégato);
      in italiano però l’accento viene segnalato graficamente solo quando cade sulla vocale finale della parola.
      Un saluto
      Prof. Anna

  49. Miguel scrive:

    ho un dubbio:
    “ci è stato detto” è da considerarsi un errore?
    sembrerebbe di si, ma si vede molto spesso.
    grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Caro Miguel, si ha l’elisione con l’avverbio di luogo CI e il verbo ESSERE, in questo caso CI non è un avverbio di luogo, ma un pronome indiretto di prima persona plurale, quindi la frase “ci è stato detto” non è scorretta.
      Un saluto
      Prof. Anna

  50. Glauco scrive:

    3. Daltronde sei tu ad aver iniziato: non si dicono le parolaccie.

    parolacce non parolaccie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Glauco, grazie per la segnalazione, provvederò subito a correggere l’errore.
      A presto
      Prof. Anna

  51. martina scrive:

    Salve, mi può spiegare l’errore della domanda quattro a cui ho risposto vero…
    Grazie per il sito=)utilissimo!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Martina, “tutti e due” possiamo anche scriverlo con l’apostrofo: “tutt’e due”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  52. Gilda scrive:

    Buongiorno a tutti !
    Io sono argentina e mi piacerebbe parlare bene la lingua italiana. Professoressa, mi puó dare classe d’italiano e inviare a me sulla mia mail. Mia mail é: casiunangeltkm@hotmail.com
    Grazie mille.
    A presto!

  53. Vania scrive:

    Buonasera,
    ho un dubbio riguardo all’uso dell’apostrofo nelle frasi scritte in stampatello maiuscolo. Ad esempio, si scrive SCIENZE DELL’ECONOMIA o nello stampatello non si usa?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Vania, l’apostrofo va usato anche con lo stampatello.
      Un saluto
      Prof. Anna

  54. Flavius scrive:

    Ciao a tutti. Vorrei sapere dov’è l’errore nella quarta domanda.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Flavius, non si tratta proprio di un errore, ma essendo un esercizio sull’uso dell’apostrofo, l’espressione: “tutti e due” può essere scritta così: “tutt’e due”.
      A presto
      Prof. Anna

  55. iris scrive:

    Davvero si scrive senza apostrofo

    • Zanichelli Avatar

      Cara Iris, “davvero” si scrive senza apostrofo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  56. Alice scrive:

    Buongiorno professoressa.
    Vorrei sapere se ”l’altra” si scrive con o senza apostrofo.
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Alice, “l’altra” è corretto.
      A presto
      Prof. Anna

  57. Simona scrive:

    In italiano è corretto dire: Che bella uva?
    Sarebbe più corretto dire : che bella l’uva
    L’articolo é necessario oppure opzionale?
    Grazie!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Simona, la presenza o meno dell’articolo fa assumere alla frase significati diversi, se dico: “che bell’uva!” mi riferisco a dell’uva che ho appena visto, quindi a dell’uva in particolare, per esempio, sono al mercato, vedo dell’uva particolarmente invitante e dico “che bell’uva” che sarebbe come dire “che bella quest’uva!”; mentre se dico “che bella l’uva” mi riferisco all’uva in generale esprimendo così il concetto che l’uva, come tipo di frutta, è bella. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      Un saluto
      prof. Anna

  58. Marisa scrive:

    è esatto scrivere d’ accendere ? grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Cara Marisa, è corretto.
      A presto
      Prof. Anna

  59. Si può scrivere “all’esercitazioni” o si scrive “alle esercitazioni”? E qual è la regola grammaticale a cui bisogna far riferimento?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Rosa, è corretto “alle esercitazioni”, non possiamo usare l’apostrofo con l’articolo LE e con le preposizioni articolate formate con questo articolo (alle = a + le).
      Un saluto
      Prof. ANNA

  60. silvia scrive:

    Salve, mi è capitato di leggere, “lo avevo …” piuttosto che l’avevo …” !Si può???

    • Zanichelli Avatar

      Cara Silvia, “l’avevo” è corretto, infatti per quanto riguarda il pronome “lo” l’elisione (ovvero la caduta della vocale e la conseguente comparsa dell’apostrofo) è prevalente, ma non obbligatoria.
      Un saluto
      Prof. Anna

  61. AA scrive:

    Buongiorno Prof.ssa Anna,
    non so’ se gia’ sia stato chiesto,
    leggendo le domande non l’ho notato:
    mi conferma che ” un’informazione”
    richiede necessariamente l’uso dell’apostrofo
    e quindi non si può scrivere senza
    nemmeno in forme arcaiche o letterarie?
    La ringrazio in anticipo.
    Saluti

    • Zanichelli Avatar

      Cara AA, la parola “informazione” è femminile e sappiamo che l’articolo indeterminativo femminile singolare vuole l’apostrofo, quindi “un’informazione” richiede necessariamente l’apostrofo.
      A presto
      Prof. Anna

  62. Omar scrive:

    Vorrei un chiarimento se è la stessa cosa scrivere “v’informo” o “vi informo”.

    grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Omar, sono corrette entrambe le forme, infatti con i pronomi personali atoni (lo, la, mi, ti, si, vi, ne) l’elisione è prevalente, ma non obbligatoria.
      Un saluto
      Prof. Anna

  63. cosimo scrive:

    grazie!

  64. adolfo0 scrive:

    salve prof. vorrei sapere se è grave non mettere l’apostrofo al femminile.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Adolfo, se stai parlando dell’articolo indeterminativo -un’- è sicuramente un errore.
      Un saluto
      Prof. Anna

  65. Francesco scrive:

    Per quanto riguarda l’articolo determinativo femminile plurale “le” da qualche parte leggevo della possibilità di apostrofarlo se c’è una differenza tra singolare e plurale della parola che segue (elezione/elezioni) e soprattutto se la la parola inizia con e. Cosa ne pensa?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Francesco, con l’articolo LE non si ha mai l’elisione, anche se la parola che segue inizia con “e”: le amiche, le erbe; a meno che si tratti di un uso letterario.
      A presto
      Prof. Anna

  66. paola scrive:

    si può scrivere pover’amica e se no perchè grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Paola, “pover’amica” è corretto.
      A presto
      Prof. Anna

  67. Generalmente riferendosi ai secoli quando si parla di letteratura, arte e storia si usa “il Duecento, il trecento”, ecc. ma come si puo’ capire se ci si riferisce al duecento come terzo secolo o il tredicesimo secolo dopo l’anno 0.
    Nel leggerlo e’ piu’ semplice perche’ l’apostrofo che precede il numero – il ‘200 sostituisce ‘ 1, ma come si puo’ capisce se ci riferiamo al 1001 o 2001?
    Naturalmente si puo’ capire anche nel contesto, ma c’e’ una regola ?

    Molte grazie

    Cesarina

    • Zanichelli Avatar

      Cara Cesarina, purtroppo non c’è una regola, quindi si può capire solo dal contesto.
      Un saluto
      Prof. Anna

  68. Gianpaolo scrive:

    Egregio Professore,

    ho eseguito il test proposto ottenendovi
    risultato negativo alle seguenti domande:

    4. Tutti e due dovete studiare di più.
    9. Non ho niente altro da dirti!

    Nel caso della numero quattro, secondo me,
    c’è un problema nel test perché solo la locuzione
    in forma “Tutti e due …” è disambigua, mentre
    la forma “Tutt’e due…” non lo è.

    Infatti l’ambiguità è evidente perchè “Tutt’e due..”
    si applica indifferentemente ai due generi della lingua
    italiana, che sono il maschile e il femminile.
    Invece “Tutti e due..” ha un significato specifico,
    quindi differente da “Tutte e due..”.

    Quindi la regola, se Lei Professore mi conforta,
    dovrebbe essere:

    a) “Tutt’e due” è di uso possibile, quando
    il riferimento riguarda due persone di genere
    imprecisato: meglio, in questo caso, usare il
    sinonimo “Ambedue”.

    b) Si deve usare “Tutti e due” ovvero “Tutte e due”
    negli altri apppropriati casi.

    La domanda numero nove: l’ambiguità parimenti esiste
    perchè non mi pare sia ravvisabile errore nella locuzione
    estesa “…niente altro…” poiché essa è anche
    la forma ridotta di “niente d’altro”. L’uso di un
    modo o dell’altro deve rispondere ai soli criteri
    di eufonia.
    Cosa ne pensa?

    Cordialmente
    Gianpaolo De Liberali

    • Zanichelli Avatar

      Caro Gianpaolo, pur non avendo scritto io l’articolo in questione, credo che la finalità del test fosse più che altro quella di saper riconoscere i casi in cui poter usare l’apostrofo, ma, come giustamente dici tu, “niente altro” non è scorretto e “tutt’ e due” è più ambiguo di “tutti e due” o “tutte e due”; il test indica come “falso” “niente altro” non perché questa espressione è sbagliata ma perché è possibile scriverla anche con l’apostrofo “nient’altro”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  69. giovanni scrive:

    Come si scrive ben’altro??? Con o senza apostro??? grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giovanni, si scrive con l’apostrofo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  70. SIMONE scrive:

    Gentile Anna, mi può dire se dire “una amica” invece di “un’amica” è per forza un errore o può essere considerata una forma corretta? Grazie.
    Simone

    • Zanichelli Avatar

      Caro Simone, l’elisione è obbligatoria con l’articolo “una”, quindi “una amica” è un errore.
      Un saluto
      Prof. Anna

  71. Davide scrive:

    Salve, volevo un chiarimento riguardo l’apostrofo; stò correggendo un tema di mia figlia e non sono sicuro se ci và tra una e uva. Lei ha scritto un’uva, lo posso considerare corretto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Davide, essendo “uva” un sostantivo femminile iniziante per vocale l’apostrofo ci vuole.
      Un saluto
      Prof. Anna

  72. Davide scrive:

    Grazie per la risposta, Prof. Anna, metto subito questo sito tra i preferiti, è veramente ben fatto.

  73. E’ corretto l’apostrofo in ultim’ora?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Enzo, l’uso dell’apostrofo è corretto in “ultim’ora”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  74. Ultim’ora. Corretto?

  75. Caro prof.,
    non vedo indicazioni per “turrora” e tutt’oggi”:
    mi sembra che valga la pena di citare queste due espressioni, spesso fonte di dubbi.
    Buon lavoro
    da Paola G

    • Zanichelli Avatar

      Cara Paola, grazie per il tuo contributo (tuttora).
      A presto
      Prof. Anna

  76. Ilaria scrive:

    Gentile prof.ssa Anna,
    ma quando si scrive è obbligatorio differenziare l’accento grave da quello acuto? perché ormai quando si scrive a mano (senza quindi la correzione automatica) si tende a marcare solo l’accento acuto.
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Ilaria, effettivamente quando si scrive a mano difficilmente si differenzia l’accento acuto da quello grave, credo che si tenda a marcare quello acuto proprio perché le parole con questo accento sono numericamente inferiori mentre la maggior parte delle parole accentate hanno l’accento grave; in ogni modo è bene, anche scrivendo a mano, distinguere per lo meno le parole con l’accento acuto scrivendolo con precisione.
      Un saluto
      Prof. Anna

  77. Flavia scrive:

    Gentile Prof./Prof.ssa,

    domanda sulla questione accento-apostrofo: ho da poco terminato la mia tesi di laurea e nel fare il frontespizio mi sono basata sui modelli di tesi visti nella copisteria di riferimento, in cui “UNIVERSITA” e “FACOLTA” portavano l’apostrofo invece che l’accento. Quindi il problema qui è se con le “A” maiuscole è perdonabile l’apostrofo. Il bello è che inizialmente avevo fatto giusto mettendo l’accento, ma poi ho pensato che era meglio seguire i modelli: non avevo inteso che la differenza fosse così grave. Dovevo fare di testa mia ><
    Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Flavia, a volte nei modelli di scrittura maiuscola non è possibile metere l’accento e allora si usa un segno come l’apostrofo, che però è inteso come accento, se hai la possibilità di mettere l’accento ti consiglio di fare di testa tua!
      In bocca al lupo!
      Prof. Anna

  78. Sono una professoressa,insegno ad un liceo classico quindi penso di sapere quando si sbaglia e no.
    la frase 3 ha una parola sbagliata,che si trasforma in un grave errore di grammatica che è ”fatale”.Questi sono gli italiani,parlano la loro lingua a testa loro.
    Inoltre basta consultare il vocabolario per sapere certe cose.

    • Zanichelli Avatar

      Gentile Prof. Silvia, non capisco a quale parola della frase 3 ti riferisca, l’esercizio VERO o FALSO presume che alcune frasi (se segnalate come false) siano scorrette, quindi per quanto riguarda la frase: “daltronde sei tu ad aver iniziato: non si dicono le parolacce” la correzione dell’esercizio segnala FALSO, ciò significa che “daltronde” è sbagliato e che va scritto “d’altronde”, se però hai trovato un errore in questa frase non esitare a scrivermi.
      Un saluto
      Prof. Anna

  79. 4. Tutti e due dovete studiare di più.(frase)
    è corretto ma è meglio usare tutt’e due che mi sembra più ambiguo da dire.

    • Zanichelli Avatar

      Gentile Prof. Silvia, credo che la proposta di esercizio non sia stata capita, in questo caso la frase “tutti e due dovete studiare di più” è segnalata come FALSA non tanto perché sia scorretta, ma perché in questo caso c’è la possibilità di usare l’apostrofo e questo è appunto un esercizio relativo all’uso dell’apostrofo.
      A presto
      Prof. Anna

  80. Sara scrive:

    Nessuna risposta sbagliata 🙂

  81. Monica scrive:

    Gentile Prof.ssa,

    E’ giusto scrivere: come é/com’é; dove é/dov’é; anche io/anch’io; questo anno/quest’anno ? Suppongo sia facoltativo quindi é corretto in ogni modo…

    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Monica, ciò che mi scrivi è corretto, in tutti questi casi l’elisione non è obblgatoria, anche se è molto più frequente l’uso l’apostrofo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  82. Thank you for sharing excellent informations. Your website is so cool. I’m impressed by the details that you have on this blog. It reveals how nicely you understand this subject. Bookmarked this web page, will come back for more articles. You, my friend, ROCK! I found simply the info I already searched everywhere and simply couldn’t come across. What an ideal website.

  83. Kvintet scrive:

    Gentile Prof. Anna,

    sono un po’ perplesso davanti all’espressione “bell’uomo”, che tu indichi come obbligatoria.
    Provo a riflettere:
    – “bello” si può troncare in “bel” (che bel viso!), come “buono” si tronca in “buon” (buon viso a cattiva sorte);
    – allora perché se scriviamo “è un buon uomo”, non potremmo anche scrivere “sei un bel uomo” oppure “sei diventato un bel ometto”?
    “Buono” si deve troncare e “bello” si deve elidere? Mi chiedo perché. La grammatica e le sue regole non dovrebbero essere il più regolari possibile?

    Grazie per una eventuale tua riflessione. Cari saluti.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Kvintet, l’aggettivo “bello-a” segue le regole dell’articolo deteminativo, quindi:”bello” si tronca in “bel” davanti a consonante (bel gatto, bel tempo); rimane però “bello” davanti a s impura, gn, ps, pn, z, x (bello zaino, bello stivale), si elide in “bell'” davanti a vocale (bell’uomo, bell’aspetto); al plurale “bello” diventa “bei” davanti a consonante (bei gatti, bei tempi), diventa “begli” davanti a s impura, gn, ps, pn, z, x o davanti a vocale (begli zaini, begli uomini), al femminile “bella” si può elidere davanti a vocale (bell’attrice) invece il plurale “belle” si elide raramente; l’aggettivo “buono-a” si tronca in “buon” davanti a vocale o a consonante seguita da vocale o da L e R (buon anno, buon carattere, buon profumo), la forma femminile “buona” non muta davanti a consonante (buona madre), ma si elide davanti a vocale (buon’amica), “buono” rimane uguale davanti a s impura, gn, ps, pn, z, x (buono scultore) e al plurale “buoni” e “buone” non si elidono (buone amicizie, buoni anni).
      Un saluto
      Prof. Anna

  84. Enzo scrive:

    Grazie!

  85. cecilia scrive:

    Buonasera! Ho un dubbio:

    l’ho mangiato oppure lo ho mangiato?
    È sempre un errore usare un pronome oggetto diretto senza apostrofo davanti al verbo Avere o ci sono dei casi “stilistici” (letteratura, per esempio) dove si può omettere l’apostrofo?
    Grazie e saluti
    C.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Cecilia, è meglio mettere l’apostrofo, ma non metterlo non è un errore.
      A presto
      Prof. Anna

  86. giulio scrive:

    per favore mi potete dare una mano a capire se nelle frasi quando c’è il verbo bisogna mettere la “è” oppure e

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giulio, “è” è la terza persona singolare del verbo “essere” (lui è felice); mentre “e” è una congiunzione coordinativa (ho invitato Marco e Giulia).
      A presto
      Prof. Anna

  87. Eugenio scrive:

    Scusatemi, ma io ho un dubbio.

    Nel caso di “L’Hotel” è giusto l’apostrofo?

    Se si, perchè il titolo del film “Lo Hobbit” non viene usato l’apostrofo?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Eugenio, “l’hotel” è corretto, infatti le parole che cominciano con “h”, poiché in italiano questa lettera non è quasi mai pronunciata, sono trattate come quelle che iniziano con una vocale: -l’hamburger- l’habitat-l’hobby. Per quanto riguarda il titolo del film “Lo Hobbit” mi sono chiesta anch’io come mai si fosse scelto l’articolo “lo” e non “l'”, ma è comunque grammaticalmente scorretto.
      Un saluto
      Prof. Anna

  88. cecilia scrive:

    Grazie!!!

  89. Mauro scrive:

    Ottimo! senza dubbio ne dubbi!

  90. Ciao a tutti. Mentre sono in procinto di scrivere una lettera al mio Avvocato d’istinto scrivo “gl’interessi…”
    Mi sembra corretto, visto che ci sono due “I” alla fine di una e all’inizio dell’altra. Ma sono dubbioso.
    Chi mi riesce a chiarire le idee?
    Ringrazio anticipatamente.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Aldo, con l’articolo “gli” l’elisione è possibile solo davanti a una parola che comincia con la stessa vocale, quindi “gl’interessi” è corretto.
      Un saluto
      Prof. Anna

  91. giogio scrive:

    la domanda numero 9 è vera… è italiano

  92. nene scrive:

    ORA si scrive con o senza l’apostrofo?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Nene, si scrive senza apostrofo “ora”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  93. dani scrive:

    buonasera, che bello questo sito, posso tentare di migliore un pochino la mia scarsissima conoscenza della grammatica italiana.
    Sono una frana in tutto, dalla punteggiatura alle regole più importanti. Un dubbio che mi viene spesso, per esempio, posso scrivere anche io?

  94. franco scrive:

    Quasi sempre scrivo cosi d’Addari è ,ok

    • Zanichelli Avatar

      Caro Franco, non ho capito bene la tua domanda, ma se si tratta di un cognome la -d’- va scritta maiuscola.
      Un saluto
      Prof. Anna

  95. Sofia scrive:

    Gent.prof mi tolga questo dubbio:va ‘ (con l’apostrofo) pensiero sulle ali dorate. si intende che io invito il pensiero ad andare,quindi uso l’imperativo. Parlo direttamente con il pensiero. Se invece io riferisco ad una persona che il pensiero va sulle ali dorate ,non uso l’apostrofo perché esprimo il verbo andare alla 3 persona singolare del modo indicativo.grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Sofia, è esattamente così.
      Un saluto
      Prof. Anna

  96. giuseppe scrive:

    nell’introduzione iniziale dell’articolo c’è scritto “un’altra” con l’apostrofo. Mentre nelle regole è scritto che con “un” non si mette!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giuseppe, nelle regole c’è scritto che l’apostrofo non si usa con l’articolo indeterminativo MASCHILE -un- (un altro); mentre è obbligatorio con l’articolo indeterminativo FEMMINILE -una- che diventa -un’- (un’altra).
      Un saluto
      Prof. Anna

  97. Renato scrive:

    Scusate, ma la domanda numero 6, essendo anello maschile a me risulta esatta al contrario di quanto indica il test.
    Vorrei inoltre se fosse possibile, la precisazione se l’uso dell’apostrofo o la sua mancanza in queste frasi è esatto:
    – Li ho presi tutti e due.
    -Tutt’e due, dovete lavarvi le mani!
    Un cordiale saluto
    Renato

    • Zanichelli Avatar

      Caro Renato, nella frase numero 6 l’errore non è “un anello” ma “doro” che invece dovrebbe essere “d’oro”; è corretto sia scrivere “tutti e due” sia “tutt’e due”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  98. francesca scrive:

    Bella questa pagina! Interessante per chi, come me, insegnando alla scuola primaria, è spesso colta da mille dubbi!

  99. francesca scrive:

    Negli incendi si può dire anche: negl’incendi?
    Dagli insegnanti si può dire anche: dagl’insegnanti?
    Agli infermieri si può dire anche: agl’infermieri?
    Grazie!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Francesca, con l’articolo “gli” (e quindi con le preposizioni articolate formate con questo articolo) l’elisione è possibile (ma poco frequente) solo davanti a parole che cominciano con la stessa vocale, quindi nei casi che mi proponi è possibile, poiché le parole che segnuono cominciano per -i-.
      A presto
      Prof. Anna

  100. domenico scrive:

    la particella pronominale SI si può o si deve apostrofare?
    s’oscurò o si oscurò?
    s’allontanò o si allontanò?
    e cosi via…

  101. domenico scrive:

    non so se devo riscrivere tutto…
    comunque ripeto:
    la particella pronominale SI si può o sideve apostrofare?

    s’oscurò o si oscurò?
    s’allontanò o si allontanò?
    e così via…

  102. Paola scrive:

    Ho letto tutti i commenti e le risposte della Prof. Anna, ma mi rimane questo dubbio sull’uso dell’apostrofo davanti all’articolo indeterminativo femminile una: va bene che vuole l’apostrofo se precede un nome che inizia con vocale e se precede un aggettivo che inizia con vocale. Ma se precede un aggettivo che inizia con vocale che a sua volta precede un nome che inizia con vocale, l’apostrofo davanti all’aggettivo ci vuole? Es.: “un’indefinibile amicizia”,” è corretto?. Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Paola, sì, è necessario l’apostrofo anche in questo caso.
      A presto
      Prof. Anna

  103. paola scrive:

    Buongiorno, nei giorni avevo fatto una domanda a proposito dell’uso dell’apostrofo davanti ad un aggettivo che inizia per vocale, aggettivo che precede un nome femminile che inizia a sua volta per vocale ma non ho avuto risposta. Es.: un’insostituibile amica o un insostituibile amica?
    Ripongo la domanda, grazie

  104. Elena scrive:

    Vorrei sapere se si può scrivere “tutta Italia” o “tutto Italia” senza apostrofo. E qual’ê el significato di ogni frase.
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Elena, è corretto scrivere “tutta Italia” senza apostrofo, mentre non è corretto “tutto Italia”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  105. chicca scrive:

    è più giusto dire :l’estate arriva non c’è meglio che una promozione per rimettersi in forma.oppure:
    l’estate arriva non c’è di meglio che una promozione per mettersi in forma

    • Zanichelli Avatar

      Cara Chicca, è corretta la seconda frase, la prima no.
      Un saluto
      Prof. Anna

  106. Paolo scrive:

    Buongiorno,
    l’utilizzo dell’apostrofo “all’arrivo degl’operatori” anzichè scrivere “degli operatori” è corretto/concesso ?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Paolo, l’elisione con l’articolo “gli” (e quindi anche con le preposizioni articolate con esso formate) è possibile solo davanti a parola che comincia con la stessa vocale (quindi -i-).
      A presto
      Prof. Anna

  107. Cortesemente un chiarimento: vedo spesso scritto ad es.: fino al 8. Secondo me è sbagliato, perchè si dovrebbe scrivere all’8.
    Graziedott.ssa Pompea

    • Zanichelli Avatar

      Cara Pompea, la tua ipotesi è corretta (all’8).
      A presto
      Prof. Anna

  108. rosy scrive:

    e con l’espressione dov è, l’apostrofo ci vuole o no????
    Dov’ è o dov è ???
    grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Rosy, è necessario usare l’apostrofo “dov’è?”.
      A presto
      Prof. Anna

  109. Credo di aver trovato un errore ortografico in questo articolo, ma grazie lo stesso per averlo condiviso

  110. roberto scrive:

    non sempre con l’articolo la è obbligatorio l’apostrofo…
    mi vengono in mente iena e iuta anche se forse iuta si scrive juta quindi tale eccezione decade

    • Zanichelli Avatar

      Caro Roberto, infatti l’elisione non si produce mai davanti a -i- semiconsonantica (iato, iodio, ieri, ecc.).
      Un saluto
      Prof. Anna

  111. Barbara scrive:

    Buongiorno Professoressa,
    è più corretto dire “fino ad ora” o “fino a ora”?
    La ringrazio in anticipo per la sua risposta.
    Barbara

    • Zanichelli Avatar

      Cara Barbara, solitamente la “d” eufonica si usa in caso di ncontro della stessa vocale (ed ecco), ma non è questo il caso, quindi è corretto “fino a ora”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  112. Ho trovato molto utile il sito per dirimere un dubbio sul l’apostrofo. Le informazioni trovate hanno confermato la mia versione , e cioè nella domanda “qual’è il tuo personaggio preferito” ci vuole l’apostrofo. Ma mia moglie , puntigliosa , ribadisce che è un caso particolare e che non vuole l’apostrofo. Chi ha ragione secondo Zanichelli? Grazie

  113. Spett.le prof. Giacalone,
    pur apprezzando lo schema ben definito sull’uso dell’apostrofo,
    mi risulta strano, nella lista sottostante e riportata testualmente:

    Invece l’apostrofo si usa obbligatoriamente:

    – nelle espressioni
    Tutt’altro
    Tutt’al più
    Sott’occhio
    Senz’altro
    Nient’altro
    Mezz’ora
    Tutt’e due
    A quattr’occhi

    Io non ho alcun titolo accademico, ma “festeggerò” non tanto i prossimi 55 anni quanto i “50 anni di letture” 🙂 tra pochi mesi, e penso si possa scrivere anche “tutti e due”.
    Comunque, pronto in umiltà a ricredermi…

    Lo stesso esercizio relativo risulta inficiato, anche se i suoi
    colleghi hanno giustificato l’anomalia che il test presupponeva privilegiare l’uso dell’apostrofo ove possibile, e questo potrebbe anche passare… ma ciò che proprio non mi convince è la presenza nella lista “Obbligatorio”.

    In ogni caso la ringrazio anticipatamente ove si curerà di darmi una risposta stante che il motivo primo di questa nota per me resta quello d’imparare.

    La saluto con cordialità.

    Napoli, 22 ottobre 2014

    Nunzio Industria

    • Zanichelli Avatar

      Caro Nunzio, non è un errore scrivere “tutti e due” ma si vuole sottolineare che l’elisione in questo caso si produce (tutt’e due), il tuo dubbio è comunque lecito infatti non è “obbligatorio” l’uso dell’apostrofo nel caso che mi sottoponi; ti consiglio allora anche questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=6285
      Un saluto
      Prof. Anna

  114. Gentilissima professoressa Anna,
    Le sarei grata se mi chiarisse un dubbio circa l’ordine alfabetico dei cognomi. Nello specifico, il cognome D’Isanto va prima o dopo Damiano; se la memoria non mi inganna ricordo una “regola della D assoluta” ma non ne sono certa.
    Un’altra curiosità la riguarda direttamente; poiché Lei è una professoressa, la forma abbreviata è prof. o prof.ssa?

    Cordialmente. Maria Rosaria

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maria Rosaria, “D’Isanto” va dopo “Damiano”; l’abbreviazione di “professoressa” è “prof.ssa”, “prof.” risulta più informale.
      Un saluto
      Prof. Anna

  115. aldo scrive:

    le parole straniere devono avere l’articolo corrispondente alla traduzioe Esempio: Il graphic novel (il romanzo grafico) e non la graphic novel, ma parole come garage vengono indicate come il garage e non la garage (l’autorimessa) oppure il film e non la film (la pellicola) seppure per quest’ultima parola mi pare in passato si diceva la film

  116. Luigi scrive:

    Io trovo che la 6° domanda sia ingannevole, perchè c’è una parola esatta (un anello) e una sbagliata (doro), quindi la risposta “falso” in parte è vera in parte no.
    Saluti Luigi

  117. Un mio amico scrive “una punta d’orgoglioso silenzio”; “Una schiera d’artisti…”;”D’adozione tarantina”. Vorrei sapere: la preposizione semplice “di” seguita da parola che inizia per vocale, si apostrofa sempre? Grazie!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Piero, con la preposizione -di- l’elisione (e quindi l’apostrofo) è prevalente ma non obbligatoria, si ha specialmente davanti a una parola che comincia per -i-.
      Un saluto
      Prof. Anna

  118. Katia scrive:

    Complimenti!!! Ringrazio di cuore, ho potuto aiutare molto mio figlio a studiare l’apostrofo.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Katia, benvenuta su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  119. matteo scrive:

    a mò di esempio, eppure , come d’accordo si scrive apostrofato,come mai , di esempio , non si considera l’elisione. Cordialmente saluto.Matteo R.B.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Matteo, è possibile anche “d’esempio”, in questo caso l’elisione è possibile ma non obbligatoria.
      Un saluto
      Prof. Anna

  120. Paolo scrive:

    Salve. Nella scrittura è corretto indicare una distanza di 1 Km come un Km? Un, abbreviazione di uno è correttamente utilizzata in questo caso come indicativo di quantità?Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Paolo, è corretto scrivere “un Km”, in quanto -un- (che non è l’abbreviazione di -uno- ma la forma che si usa davanti a nomi che iniziano per consonante+vocale come -chilometro-) è un aggettivo numerale cardinale.
      Un saluto
      Prof. Anna

  121. È corretto scrivere :
    Vedere i colori dove è tutto nero , oppure vedere i colori dov’è tutto nero?
    Grazie!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Gianluca, sono corrette entrambe le forme.
      Un saluto
      Prof. Anna

  122. Marcela scrive:

    Salve professoressa: devo scrivere “sono andata a vedere un´altra opera…” o “sono andata a vedere un´altr´opera…”? Tante grazie! Un saluto

    • Zanichelli Avatar

      Cara Marcela, la frase corretta è: “sono andata a vedere un´altra opera”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  123. Marcela scrive:

    Tante grazie, professoressa Anna! A presto! Marcela

  124. Grazie a tutti quelli che collaborato al sito,perché il prima avevo grossi dubbi sull’apostrofo sopratutto con l’abbreviazione del verbo dare… Grazie a tutti i professori del sito!?

  125. Grazie a tutti quelli che collaborato al sito,perché il prima avevo grossi dubbi sull’apostrofo sopratutto con l’abbreviazione del verbo dare… Grazie a tutti i professori del sito!?

  126. Scusate se l’no inviato due volte! 🙂

  127. Cristina scrive:

    Cara Anna potrei apostrofare di esso scrivendo quindi d’esso?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Cristina, è possibile, anche se l’elisione della preposizione -di- si ha principalmente con parole comincianti per -i-.
      Un saluto
      Prof. Anna

  128. Giovanni scrive:

    Gentile Professoressa Anna,
    è corretto scrivere “un ultimo sforzo” senza apostrofo, ovvero con l’articolo indeterminativo maschile “un”?
    Grazie,
    Giovanni

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giovanni, -un- articolo indeterminativo maschile non necessita di apostrofo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  129. Daniela scrive:

    Fra gli esempi vedo
    c’eravamo, (non “ce eravamo”)
    mentre è non CI eravamo

    Cordiali saluti
    D.A.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Daniela, c’è un errore (che ora è stato corretto), è giusto “c’eravamo” = “ci eravamo”.
      Grazie per la segnalazione.
      A presto
      Prof. Anna

  130. Happy scrive:

    CMQ ROSALBA saprai tutto sull’apostrofo, ma dai un’occhiata al resto, CMQ. tvb Kiss

  131. federica scrive:

    è corretta l’espressione per un titolo; “è tempo di estate” ??

    • Zanichelli Avatar

      Cara Federica, la frase che mi scrivi è corretta.
      Un saluto
      Prof. Anna

  132. rita scrive:

    Gent.le, vorrei conferma ed eventuale spiegazione circa l’espressione: d’accordo che penso non si declini al plurale ma si debba scrivere per es. come da accordi pregressi e non come d’accordi.
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Rita, la tua ipotesi è corretta. L’espressione “d’accordo” è invariabile ed ha un significato diverso dall’espressione “come da accordi”, infatti “andare d’accordo” significa “pensare e sentire in modo conforme”, “essere-trovarsi d’accordo” significa “concordare”, l’espressione da sola “d’accordo!” significa “bene!” usato come affermazione o con valore più genericamente conclusivo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  133. laura scrive:

    E’corretto dire che ” il pensiero di Baudelaire ha influenzato molti autori successivi a lui. Non sarebbe meglio dire “il pensiero di Baudelaire ha influenzato molti autori che gli sono succeduti.grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Laura, sono corretti entrambi i periodi.
      A presto
      Prof. Anna

      • laura scrive:

        grazie, anche se io mi esprimerei con la seconda frase che trovo più elegante.

  134. Titty scrive:

    Ottimo il sito e la professionalità,più che utile…grazie mille!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Tutty, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto
      Prof. Anna

  135. Adriana scrive:

    Salve, perché nella frase 4 “Tutti e due dovete studiare di più” risulta falsa cioè sbagliata, credevo fosse facoltativo apostrofare tutti ma a quanto pare mi sbagliavo?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Adriana, nell’espressione “tutt’e due” l’elisione è obbligatoria, come anche nelle espressioni “tutt’al più” e “tutt’altro”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  136. Che? (Pronome interrogativo) non subisce l’elisione ma con che(pronome. relativo) e’ facoltativo. Sono corretti?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Geswalda, la tua ipotesi è corretta.
      A presto
      Prof. Anna

  137. Gaetano scrive:

    Salve,
    ho da sempre questo dubbio riguardo le ore che iniziano con 1:
    È corretto scrivere “aperti dalle 18:00 all’1:00 di notte” o è meglio “aperti dalle 18:00 alle 01:00 di notte”?
    Grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Caro Gaetano, è preferibile scrivere “all’1:00”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  138. Utili consigli, necessarie informazioni. La mente con il tempo dimentica,

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