Come apprendere meglio?
Dovremmo cedere allora meno, secondo Brown e colleghi, alla tentazione di immettere le informazioni nella nostra mente (e in quelle dei nostri studenti), attraverso la ripetizione e il ripasso (rehearsal) - o rileggendo, sottolineando e evidenziando - tutte operazioni che attivano la memoria a breve termine, destinata a perdersi se non attivata continuamente. E abituarci invece all’operazione in direzione contraria, allo sforzo di ricordare e recuperare le informazioni dalla memoria. Per esempio, il consiglio di Brown è quello di leggere più libri contemporaneamente anziché uno per volta, perché ciò richiede un maggiore sforzo di recupero, una maggiore difficoltà a "rientrare" ogni volta nella tematica del libro in uso al momento, migliorando la nostra memoria e il nostro apprendimento.
La figura mostra in dettaglio il meccanismo di funzionamento della memoria
Come insegnare aiutando ad apprendere meglio?
L’approccio descritto per la lettura può essere applicato anche nell’insegnamento. Il docente può aiutare la classe ad apprendere mediante la spaziatura e l’intervallamento dei contenuti di spiegazioni e verifiche. La spaziatura (spacing) consiste nel distanziare nel tempo i momenti di studio e di ripresa di contenuti di apprendimento, mentre l’intervallamento (interleaving), nel variare i contenuti dedicando un’attenzione distribuita e alternata a diversi temi anziché mono-focalizzata e sequenziale.
La rappresentazione visuale della differenza tra l’apprendimento a blocchi e quello intervallato.
L’allenamento intervallato è di fatto un ampliamento di quello spaziato, visto che inserisce negli spazi temporali tra un richiamo e l’altro di un argomento, altri temi. L’importante, affinché il metodo funzioni, è che i temi inseriti siano simili a quello trattato, in modo da incoraggiare – attraverso la contaminazione di argomenti analoghi – la capacità dello studente di operare distinzioni e di riconoscere differenze e similarità. Inizialmente l’apprendimento intervallato è più lento e meno "visibile", ma al termine del percorso ha un impatto più duraturo. Permette, tra l’altro, il recupero di contenuti, a livelli di ampliamento successivi, senza obbligare a interrompere il corso delle spiegazioni o degli studi per dedicarsi al tema da "recuperare".
L'immagine evidenzia le diverse possibilità di approccio. Le sequenze di contenuti sono le stesse ma cambia l’ordine di introduzione e trattazione.
Secondo le due autrici di Powerful Teaching, Pooja Agarwal e Patrice Bai, l’efficacia della ritenzione degli apprendimenti a lungo termine aumenta via via dal set 1 al set 4 mostrato nell'immagine precedente. Infatti riprendere i contenuti di apprendimento a distanza di poco tempo dal momento in cui vengono appresi, migliora la ritenzione nella memoria a lungo termine, come mostra il grafico seguente.
Tuttavia, affinché il miglioramento sia significativo, occorre recuperare i contenuti nuovamente e a intervalli di tempo più distanziati per rendere lo sforzo di recupero/retrieval più alto e la memorizzazione permanente.