Care lettrici e cari lettori,
i verbi volere, potere, dovere hanno la funzione di verbi modali quando sono seguiti da un verbo all’infinito, infatti precisano il modo in cui avviene l’azione. Volere, potere, dovere indicano rispettivamente la volontà (voglio andare in vacanza), la possibilità (possiamo farcela da soli) o la necessità (devi impegnarti di più).
Questi verbi presentano delle caratteristiche comuni:
• sono seguiti direttamente, cioè senza una preposizione, da un verbo all’infinito ⇒ voglio riposare, non posso venire, devo lavorare;
• hanno lo stesso soggetto dell’infinito che li segue;
• assumono l’ausiliare richiesto dal verbo che accompagnano: ho cucinato ⇒ ho voluto cucinare, sono uscito ⇒ sono dovuto uscire;
• se sono accompagnati da un pronome atono (mi, ti, lo, la, le, gli, ci, vi, ne) questo si può collocare prima del verbo servile (ti devo parlare) o dopo l’infinito (devo parlarti).
Usi del verbo volere
Il verbo modale volere trasferisce il significato dell’infinito che lo segue nell’ambito della volontà. Da aree linguistiche dell’Italia meridionale è entrata nell’uso comune una variante al costrutto volere + infinito. Essa è formata da volere + oggetto diretto (per lo più un pronome atono mi, ti, lo, la, ci, vi) + un participio passato che si accorda con il pronome: domani vi voglio preparati ( = voglio che voi siate preparati).
Usi del verbo potere
Il verbo potere può significare “avere la possibilità, avere la facoltà, essere in grado, essere capace”: non avrei mai pensato che tu potessi (= che tu fossi capace di) commettere azioni così ignobili!; può significare anche “avere il diritto di, essere autorizzato a fare qualcosa”: in casa mia non puoi (= non sei autorizzato a) entrare.
Usi del verbo dovere
Il verbo dovere può indicare un obbligo o una necessità e significare quindi “avere l’obbligo di, avere bisogno di”: devi mantere le promesse. In virtù del senso di necessità che gli è proprio, può assegnare all’infinito il valore di futuro (Marta deve compiere quindici anni il mese prossimo) e anche di forte probabilità (“Che ore sono?” “Devono essere le sei”) e il maggiore o minore grado di sicurezza del parlante può essere indicato dalla scelta del modo, indicativo o condizionale: hanno suonato, deve essere il postino (forte probabilità); hanno suonato, dovrebbe essere il postino (buona possibilità).
Altri verbi con valore modale
Hanno valore modale anche il verbo sapere nel significato di “essere capace di”: non so nuotare; i verbi parere e sembrare nel significato di “dare l’impressione di”: sembra essersi pentito; e alcune locuzioni come essere solito, essere uso che significano “svolgere abitualmente una determinata azione”: sono solito alzarmi presto la mattina.
1. Nella frase: La sala può ospitare cento persone, il verbo potere significa:
a. avere la possibilità b. avere il diritto
2. Nella frase: Per accedere alla finale, devono vincere la partita, il verbo dovere significa:
a. avere l’obbligo b. essere probabile
3. Nella frase: Ho saputo che è partito, il verbo sapere significa:
a. essere capace b. essere a conoscenza
4. Nella frase: Deve essere pazzo per agire così, il verbo dovere significa:
a. avere necessità b. essere probabile
5. Nella frase: Non posso certo importi di tacere, il verbo potere significa:
a. avere la possibilità b. avere il diritto
6. Nella frase: Devo dormire almento otto ore per notte, il verbo dovere significa:
a. avere l’obbligo b. avere la necessità
7. Nella frase: Luca non si sa controllare, il verbo sapere significa:
a. essere capace b. essere a conoscenza
8. Nella frase: Stasera non posso uscire con te, il verbo potere significa:
a. essere in grado b. essere autorizzato
9. Nella frase: Dovrebbe essere mezzogiorno, il verbo dovere significa:
a. avere l’obbligo b. essere probabile
10. Nella frase: Bisogna saper fare tutto, il verbo sapere significa:
a. essere a conoscenza b. essere capace
(Prof. Anna)
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