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Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, oggi studieremo le funzioni e la formazione degli avverbi.

Buona lettura!

Prof. Anna

L'avverbio serve a modificare o precisare il significato di altri componenti del discorso.

Gli avverbi sono invariabili e possono essere classificati secondo la loro funzione.

FUNZIONI DELL'AVVERBIO

L'avverbio può modificare il significato di:

un verbo: Lucia corre velocemente;

un aggettivo: sono molto arrabbiato;

un nome: a cena ho bevuto solo vino;

un altro avverbio: oggi mi sono svegliato abbastanza presto;

una frase: francamente, non so cosa dirti.

Secondo il loro significato, gli avverbi si distinguono in:

• avverbi di modo: ci siamo pentiti amaramente;

• avverbi di luogo: loro vivono laggiù;

• avverbi di tempo: adesso non posso venire con te;

• avverbi di giudizo: forse sei un po' stanco;

• avverbi di quantità: oggi ho mangiato troppo;

• avverbi interrogativi: dove vai stasera?

LA FORMAZIONE DEGLI AVVERBI

Esistono due suffissi per la formazione degli avverbi derivati:

-mente: sinceramente;

-oni: carponi.

Avverbi in -mente

La maggior parte degli avverbi si ottiene aggiungendo il suffisso -mente a un aggetttivo:

- aggettivi in -o: formano l'avverbio con il femminile in -a + il suffisso -mente: certocert-a-mente;

- aggettivi in -e: forma unica + suffisso - mente: veloceveloce-mente.

- gli aggettivi che hanno come ultima sillaba: -le, -lo, -re, -ro, perdono la vocale finale:

uguale + mente = ugualmente;

benevolo + mente = benevolmente;

singolare + mente = singolarmente

leggero + mente = leggermente.

Alcuni avverbi non seguono queste regole: altro⇒altrimenti; pari⇒parimenti; ; violento⇒violentemente.

Avverbi in -oni

Il suffisso -oni unito a un nome o a un verbo si usa in un numero limitato di casi, per indicare un modo di stare o di procedere, alcuni esempi:

- boccabocc-oni = a faccia in giù: dormire a bocconi;

- carparecarp-oni = nella posizione di chi procede con le ginocchia e le mani a terra: camminare a carponi.

- tentaretent-oni = avanzare aiutandosi con il tocco delle mani perchè la vista è impedita: avanzare nella stanza buia a tentoni.

LA POSIZIONE DELL'AVVERBIO

Gli avverbi di modo possono essere collocati in qualunque posizione senza alterare il significato della frase:

assieme abbiamo fatto la spesa al supermercato;

abbiamo fatto assieme la spesa al supermercato;

abbiamo fatto la spesa assieme al supermercato;

abbiamo fatto la spesa al supermercato assieme.

In altri casi la posizione dell'avverbio segue alcune regole che dipendono dal tipo di elemento a cui si riferisce:

• se l'avverbio si riferisce a un verbo, si colloca dopo di esso: Luca cammina molto.

Se il verbo è accompagnato da complementi l'avverbio può collocarsi subito dopo il verbo: Maria parla fluentemente l'italiano, oppure in fondo alla frase: Maria parla l'italiano fluentemente.

Quando il verbo è coniugato in un tempo composto l'avverbio si colloca dopo il verbo: Nadia ha lavorato duramente. Alcuni avverbi di tempo (ancora, appena, finalmente, già, mai, sempre, spesso, subito, talvolta) e di giudizio (certamente, forse, neanche, nemmeno, neppure, probabilmente, proprio, sicuramente) possono essere collocati tra l'ausiliare e il participio passato: non sono mai andato a Roma; non hai nemmeno lavato i piatti.

• Se l'avverbio si riferisce a un nome o un aggettivo, si colloca prima di esso: leggo prevalentemente romanzi; sono abbastanza stanco.

• Infine con alcuni avverbi il cambiamento di posizione ha effetto sul significato della frase:

Solo Marco ha giocato a calcio con Luca (e non Paolo);

Marco ha solo giocato a calcio con Luca (e non ha fatto altro);

Marco ha giocato solo a calcio con Luca (e non a tennis);

Marco ha giocato a calcio solo con Luca (e non con Paolo).

ATTENZIONE!

L'avverbio di negazione "non" precede sempre il verbo a cui si riferisce. Agli avverbi di negazione (non, neppure, nemmeno, neanche) occorre aggiungere "mica", questo avverbio si usa per rafforzare la negazione "non": non ho mica detto che è tardi!; o può sostituirla: mica ho detto che è tardi! In frasi esclamative o interrogative può inoltre significare "per caso": non ti sarai mica offeso?.

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Ripassiamo alcune espressioni usate per descrivere fisicamente una persona.

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Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, anche questo mese è arrivato il momento di valutare le vostre conoscenze sugli argomenti trattati negli ultimi articoli pubblicati, quindi, se vi sentite insicuri, andate a rileggere i relativi articoli e poi affrontate il test.

Buon test!

Prof. Anna

Ecco un esercizio per ripassare l'uso della particella CI. 

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Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog quanto siete alti?

Di che colore sono i vostri occhi?

Di che colore sono i vostri capelli?

Oggi vederemo come descrivere fisicamente una persona esaminando una per una le possibili caratteristiche delle varie parti del corpo.

Buona lettura!

Prof. Anna

Per descrivere fisicamente una persona partiamo dalla statura, ovvero l'altezza del corpo, in base a quest'ultima una persona può essere:

bassa, alta o di media statura.

In base al peso del corpo una persona può essere:

grassa, magra o normale.

Esempio: Maria è alta e magra.

I capelli possono essere:

lunghi o corti;

Esempio: Tania ha i capelli corti.

ricci, lisci o mossi (= a metà tra lisci e ricci);

Esempi: Laura ha i capelli ricci oppure Laura è riccia;

ricci lisci 1-A

A seconda del colore, i capelli possono essere:

neri, castani (=marroni), castani chiari, castani scuri, biondi (=gialli), rossi, bianchi, grigi, brizzolati (cioè un po' neri e un po' bianchi);

Esempi: Luca ha i capelli castani; Maria ha i capelli bianchi;

oppure si può dire che una persona è:

bionda, castana (chiara o scura), brizzolata o mora (=con i capelli neri).

Esempi: Natalia è bionda; Alex è brizzolato;

• una persona può essere calva cioè senza capelli.

Gli occhi possono essere:

grandi o piccoli;

rotondi;

a mandorla (cioè con una forma allungata).

A seconda del colore possono essere:

neri, castani (chiari o scuri), verdi o azzurri.

Esempio: Alice ha gli occhi grandi e neri.

La bocca può essere:

grande o piccola.

Le labbra possono essere:

carnose (=grosse) o sottili.

Esempio: Fatima ha le labbra carnose.

Il naso può essere:

grande o piccolo;

a patata (grosso e un po' schiacciato);

all'insù (con la punta rivolta verso l'alto);

aquilino (come il becco di un'aquila, cioè con una gobba e la punta rivolta verso il basso).

naso aquilino 1a

Esempio: io ho il naso piccolo e all'insù.

La carnagione, cioè il colore della pelle del viso, può essere:

chiara, scura, olivastra (= di colore bruno verdognolo).

Esempio: Manuel ha la carnagione chiara.

Altre caratteristiche possono essere:

avere le sopracciglia grosse o sottili;

la barba (avere-portare la barba);

i baffi (avere-portare i baffi);

b e b 1

il pizzetto (avere-portare il pizzetto);

pizzetto 1

• avere le spalle larghe o strette;

• avere le orecchie a sventola, cioè che sporgono molto in fuori;

• portare gli occhiali da vista o gli occhiali da sole.

Prendete uno specchio, osservatevi attentamente e provate a descrivervi in maniera dettagliata (statura, capelli, occhi, naso, bocca ecc...), provate poi a descrivere anche un'altra persona.

Se non siete sicuri che le vostre descrizioni siano scritte correttamente, potete inviarmele come commento a questo articolo.


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Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, come sapete l'uso delle preposizioni è uno dei settori in cui le lingue sembrano comportarsi in modo più capriccioso; questo aspetto risulta soprattutto dalle frasi idiomatiche.

Buona lettura

Prof. Anna

Vediamo di seguito alcune espressioni idiomatiche introdotte da preposizione e il loro significato:

di buon'ora = presto ⇒domani devo alzarmi di buon'ora per andare al lavoro;

di gran lunga = molto; moltissimo ⇒preferisco di gran lunga l'estate;

di punto in bianco = improvvisamente ⇒è andata via di punto in bianco;

• rimanere di sasso o di stucco = sbalordito; supefatto ⇒siamo rimasti di sasso quando abbiamo saputo cos'era successo:

a bruciapelo = da molto vicino; all'improvviso ⇒sparò un colpo di pistola a bruciapelo; mi ha fatto una domanda a bruciapelo e non sono ruscito a rispondere;

a malapena = con difficoltà; a fatica ⇒Laura ha la febbre alta, riesce a malapena a mangiare;

a quattr'occhi = a tu per tu; privatamente ⇒vorrei parlare con te a quattr'occhi;

alla buona = semplice; senza pretese ⇒siamo andati a cena in un ristorante alla buona e abbiamo mangiato molto bene;

• essere in alto mare = molto distante dalla fine o dalla soluzione di quacosa ⇒i lavori di ristrutturazione del mio appartamento sono ancora in alto mare;

• essere, trovarsi, navigare in cattive acque = attraversare un periodo difficile ⇒Luca ha perso il lavoro e ora si trova in cattiva acque;

in gamba = bravo, di valore, pieno di qualità ⇒quel ragazzo è veramente in gamba;

in punto = puntuale ⇒ lo spettacolo comincia alle otto in punto;

in stato interessante = incinta ⇒ho saputo che la moglie di Marco è in stato interessante;

per filo e per segno = dettagliatamente, nei minimi particolari ⇒raccontami per filo e per segno com'è andato il tuo appuntamento;

• andare, procedere con i piedi di piombo = con molta prudenza ⇒ in situazioni così delicate è meglio procedere con i piedi di piombo;

• stare con le mani in mano = senza fare nulla ⇒nonostante abbia l'esame tra pochi giorni, se ne sta tutto il giorno con le mani in mano;

su due piedi = immediatamente ⇒ hanno licenziato Natalia su due piedi;

su per giù = all'incirca ⇒ieri sera alla festa c'erano su per giù trenta persone;

• stare sulle spine = in uno stato di preoccupazione ⇒non farmi stare sulle spine, dimmi com'è andato il colloquio di lavoro;

• essere, stare tra due fuochi = tra due pericoli opposti ⇒sono tra due fuochi: qualunque cosa faccia mi causerà dei problemi.

[post_title] => Espressioni idiomatiche introdotte da preposizioni [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => espressioni-idiomatiche-introdotte-da-preposizioni [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-09-26 09:57:32 [post_modified_gmt] => 2024-09-26 07:57:32 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=1951 [menu_order] => 0 [post_type] => benvenuti [post_mime_type] => [comment_count] => 10 [filter] => raw ) [7] => WP_Post Object ( [ID] => 1930 [post_author] => 3 [post_date] => 2011-02-10 10:12:07 [post_date_gmt] => 2011-02-10 08:12:07 [post_content] => Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, oggi studieremo le varie funzioni e gli usi della particella "ne". Buona lettura Prof. Anna Vediamo ora insieme quali funzioni può avere la particella "ne": COMPLEMENTO INDIRETTO⇒ in questo caso signfica: - di lui, di lei, di loro→ per esempio: non conosco il dottor Bianchi, ma ne (di lui) ho sentito parlare; ho conosciuto Anna solo una settimana fa e ne (di lei) sono subito diventato molto amico; - da lui, da lei, da loro → ho conosciuto Natalia e ne (da lei) sono rimasto molto colpito; PRONOME DIMOSTRATIVO ⇒in questo caso sostituisce: - di questo, di questa, di questi, di queste → ho comprato queste scarpe nuove, cosa ne (di queste) pensi?; - da questo, da questa, da questi, da queste → vado in palestra solo da un mese, ma ne (da questa) ho tratto un gran giovamento; - "ne" può riferirsi e sostituire una frase precedentemente espressa → l'esame sarà molto diffcile, ne (del fatto che l'esame sarà molto difficile) sono ben consapevole; VALORE PARTITIVOne indica una parte di una quantità e sostituisce i nomi, per esempio: quanti errori hai fatto? Ne (di errori) ho fatti pochi; hai mangiato tutti i biscotti Ne indica una quantità zero: hai dello zucchero? No, non ne (di zucchero) ho più. Il ne partitivo quindi si usa: - quando indica una parte del tutto - quando indica una quantità corrispondente a zero, cioè niente o nessuno. Non si usa ne, ma si usano i pronomi lo-la-li-le quando si parla del tutto, per esempio: hai portato i panini ? Sì. li ho portati tutti.   ATTENZIONE! Nei tempi composti il participio concorda con il nome sostituito da ne in base alla quantità espressa: quante matite hai comprato? Ne ho comprate dieci; quanti amici hai invitato? Ne ho invitati molti; quanti amici hai invitato? Non ne ho invitato nessuno. Se la quantità indicata è zero (niente o nessuno) il participio concorda nel genere (maschile-femminile) ma non nel numero (singolare-plurale): hai visto le tue amiche? No, non ne ho vista nessuna. AVVERBIO DI LUOGO ⇒ significa: - di qui, di qua, di lì, di là, da qui, da qua, da lì, da là → esempio: è andato a casa a cambiarsi e ne (di lì) è uscito dopo un'ora; la particella "ne" spesso si usa in forma pleonastica, cioè non sostituisce un pronome e una preposizione, ma li ripeteper esempio: di film, quest'anno, ne ho visti molti; di multe, questo mese, ne ho prese troppe.     [post_title] => La particella NE [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => la-particella-ne [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-09-26 09:57:32 [post_modified_gmt] => 2024-09-26 07:57:32 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=1930 [menu_order] => 0 [post_type] => benvenuti [post_mime_type] => [comment_count] => 349 [filter] => raw ) [8] => WP_Post Object ( [ID] => 1903 [post_author] => 3 [post_date] => 2011-02-03 13:40:24 [post_date_gmt] => 2011-02-03 11:40:24 [post_content] =>

Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, spesso l'uso di questa particella risulta un po' complesso proprio perchè ha diverse funzioni e significati, oggi li ripasseremo insieme.

Buona lettura

Prof. Anna

Come abbiamo già detto, la particella CI può avere diverse funzioni:

COMPLEMENTO INDIRETTO⇒ in questo caso significa:

- con lui, con lei, con loroper esempio: lavori con lui? Sì, ci lavoro spesso.

- su di lui, su di lei, su di loro puoi contare su di lei? No, non ci posso contare.

PRONOME DIMOSTRATIVO⇒in questo caso sostituisce nella frase:

- a ciò, a questo;

- in ciò, in questo;

- su ciò, su questo.

Si usa con i verbi seguiti dalle preposizioni A, SU e IN (pensare a, credere a, credere in, contare su, scomettere su).

Qualche esempio:

Credete a quello che vi ho detto? No, non ci crediamo.

Credi in Dio? Si, ci credo.

ATTENZIONE!

Esiste una differenza tra "credere a" e "credere in": in generale "credere a" significa prestare fede a qualcuno o a qualcosa, ovvero ritenere vero qualcosa che viene detto da qualcuno (credo alle tue parole); mentre "credere in" significa avere la certezza dell'esistenza di qualcosa o di qualcuno (credere in Dio, credere in un'altra vita) oppure avere fiducia in qualcuno (credo nella giustizia, credo in te).

Sei riuscito a entrare? No, non ci sono riuscito.

Chi pensa al regalo per Maria? Ci penso io.

La nostra squadra vincerà, ci scometto la testa. (su questo fatto)

 

AVVERBIO DI LUOGOsignifica qui, lì, in questo-quel luogo e li sostituisce:

Andiamo in montagna e ci rimaniamo una settimana.

Vieni in palestra con me? Si, ci vengo volentieri.

PRONOME PERSONALE DI PRIMA PERSONA PLURALE ⇒significa "noi" oppure "a noi":

Ci (noi) siamo svegliati presto stamattina.

Ci (a noi) piace molto la tua nuova macchina.

USI PARTICOLARI ⇒la particella CI, unita ad alcuni verbi, indebolisce il proprio significato originario (qui, in questo luogo) ed è usata come elemento rafforzativo. Quest'uso è più frequente nel registro colloquiale.

 

Vediamo insieme le espressioni in cui CI ha valore rafforzativo:

volerci = essere necessario: per appendere questo quadro ci vuole un chiodo;

metterci = impiegare (tempo): quanto (tempo) ci metti per arrivare a scuola?;

farcela = riuscire: non ce la faccio ad arrivare in tempo;

starci = essere d'accordo: ci stai a passare la serata con noi?; anche nel senso di "accettare un approccio amoroso": non perdere tempo con lei, tanto non ci sta;

entrarci = avere a che vedere, essere pertinente: cosa c'entra Mozart con la musica italiana?;

mettercisi = applicarsi con impegno: se ti ci metti, puoi passare l'esame facilmente.

[post_title] => Ripassiamo la particella CI [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => ripassiamo-la-particella-ci [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-09-26 09:57:32 [post_modified_gmt] => 2024-09-26 07:57:32 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=1903 [menu_order] => 0 [post_type] => benvenuti [post_mime_type] => [comment_count] => 258 [filter] => raw ) [9] => WP_Post Object ( [ID] => 1888 [post_author] => 3 [post_date] => 2011-01-27 13:46:29 [post_date_gmt] => 2011-01-27 11:46:29 [post_content] =>

Ripassiamo il lessico relativo al corpo umano.

[post_title] => Test 9 - il corpo umano - [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => test-9-il-corpo-umano [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-09-26 09:57:32 [post_modified_gmt] => 2024-09-26 07:57:32 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=1888 [menu_order] => 0 [post_type] => benvenuti [post_mime_type] => [comment_count] => 12 [filter] => raw ) ) [post_count] => 10 [current_post] => -1 [in_the_loop] => [post] => WP_Post Object ( [ID] => 2072 [post_author] => 3 [post_date] => 2011-03-10 13:57:02 [post_date_gmt] => 2011-03-10 11:57:02 [post_content] =>

Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, oggi studieremo le funzioni e la formazione degli avverbi.

Buona lettura!

Prof. Anna

L'avverbio serve a modificare o precisare il significato di altri componenti del discorso.

Gli avverbi sono invariabili e possono essere classificati secondo la loro funzione.

FUNZIONI DELL'AVVERBIO

L'avverbio può modificare il significato di:

un verbo: Lucia corre velocemente;

un aggettivo: sono molto arrabbiato;

un nome: a cena ho bevuto solo vino;

un altro avverbio: oggi mi sono svegliato abbastanza presto;

una frase: francamente, non so cosa dirti.

Secondo il loro significato, gli avverbi si distinguono in:

• avverbi di modo: ci siamo pentiti amaramente;

• avverbi di luogo: loro vivono laggiù;

• avverbi di tempo: adesso non posso venire con te;

• avverbi di giudizo: forse sei un po' stanco;

• avverbi di quantità: oggi ho mangiato troppo;

• avverbi interrogativi: dove vai stasera?

LA FORMAZIONE DEGLI AVVERBI

Esistono due suffissi per la formazione degli avverbi derivati:

-mente: sinceramente;

-oni: carponi.

Avverbi in -mente

La maggior parte degli avverbi si ottiene aggiungendo il suffisso -mente a un aggetttivo:

- aggettivi in -o: formano l'avverbio con il femminile in -a + il suffisso -mente: certocert-a-mente;

- aggettivi in -e: forma unica + suffisso - mente: veloceveloce-mente.

- gli aggettivi che hanno come ultima sillaba: -le, -lo, -re, -ro, perdono la vocale finale:

uguale + mente = ugualmente;

benevolo + mente = benevolmente;

singolare + mente = singolarmente

leggero + mente = leggermente.

Alcuni avverbi non seguono queste regole: altro⇒altrimenti; pari⇒parimenti; ; violento⇒violentemente.

Avverbi in -oni

Il suffisso -oni unito a un nome o a un verbo si usa in un numero limitato di casi, per indicare un modo di stare o di procedere, alcuni esempi:

- boccabocc-oni = a faccia in giù: dormire a bocconi;

- carparecarp-oni = nella posizione di chi procede con le ginocchia e le mani a terra: camminare a carponi.

- tentaretent-oni = avanzare aiutandosi con il tocco delle mani perchè la vista è impedita: avanzare nella stanza buia a tentoni.

LA POSIZIONE DELL'AVVERBIO

Gli avverbi di modo possono essere collocati in qualunque posizione senza alterare il significato della frase:

assieme abbiamo fatto la spesa al supermercato;

abbiamo fatto assieme la spesa al supermercato;

abbiamo fatto la spesa assieme al supermercato;

abbiamo fatto la spesa al supermercato assieme.

In altri casi la posizione dell'avverbio segue alcune regole che dipendono dal tipo di elemento a cui si riferisce:

• se l'avverbio si riferisce a un verbo, si colloca dopo di esso: Luca cammina molto.

Se il verbo è accompagnato da complementi l'avverbio può collocarsi subito dopo il verbo: Maria parla fluentemente l'italiano, oppure in fondo alla frase: Maria parla l'italiano fluentemente.

Quando il verbo è coniugato in un tempo composto l'avverbio si colloca dopo il verbo: Nadia ha lavorato duramente. Alcuni avverbi di tempo (ancora, appena, finalmente, già, mai, sempre, spesso, subito, talvolta) e di giudizio (certamente, forse, neanche, nemmeno, neppure, probabilmente, proprio, sicuramente) possono essere collocati tra l'ausiliare e il participio passato: non sono mai andato a Roma; non hai nemmeno lavato i piatti.

• Se l'avverbio si riferisce a un nome o un aggettivo, si colloca prima di esso: leggo prevalentemente romanzi; sono abbastanza stanco.

• Infine con alcuni avverbi il cambiamento di posizione ha effetto sul significato della frase:

Solo Marco ha giocato a calcio con Luca (e non Paolo);

Marco ha solo giocato a calcio con Luca (e non ha fatto altro);

Marco ha giocato solo a calcio con Luca (e non a tennis);

Marco ha giocato a calcio solo con Luca (e non con Paolo).

ATTENZIONE!

L'avverbio di negazione "non" precede sempre il verbo a cui si riferisce. Agli avverbi di negazione (non, neppure, nemmeno, neanche) occorre aggiungere "mica", questo avverbio si usa per rafforzare la negazione "non": non ho mica detto che è tardi!; o può sostituirla: mica ho detto che è tardi! In frasi esclamative o interrogative può inoltre significare "per caso": non ti sarai mica offeso?.

[post_title] => L'avverbio [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => lavverbio [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-09-26 09:57:31 [post_modified_gmt] => 2024-09-26 07:57:31 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=2072 [menu_order] => 0 [post_type] => benvenuti [post_mime_type] => [comment_count] => 232 [filter] => raw ) [comment_count] => 0 [current_comment] => -1 [found_posts] => 868 [max_num_pages] => 87 [max_num_comment_pages] => 0 [is_single] => [is_preview] => [is_page] => [is_archive] => 1 [is_date] => [is_year] => [is_month] => [is_day] => [is_time] => [is_author] => [is_category] => [is_tag] => [is_tax] => [is_search] => [is_feed] => [is_comment_feed] => [is_trackback] => [is_home] => [is_privacy_policy] => [is_404] => [is_embed] => [is_paged] => 1 [is_admin] => [is_attachment] => [is_singular] => [is_robots] => [is_favicon] => [is_posts_page] => [is_post_type_archive] => 1 [query_vars_hash:WP_Query:private] => 9949eb48d429d4694d68dfdedbfd512e [query_vars_changed:WP_Query:private] => [thumbnails_cached] => [stopwords:WP_Query:private] => [compat_fields:WP_Query:private] => Array ( [0] => query_vars_hash [1] => query_vars_changed ) [compat_methods:WP_Query:private] => Array ( [0] => init_query_flags [1] => parse_tax_query ) )
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