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                    [post_content] => Ripassiamo ora alcune importanti regole ortografiche, se non le ricordate potete rinfrescarvi la memoria con questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2016/06/23/alcune-regole-ortografiche/
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, oggi vediamo quali sono le principali espressioni formate con la parola campo.

Buona lettura!

Prof. Anna

La parola campo può avere diversi significati a seconda del contesto in cui viene utilizzata, per questo motivo la troviamo in molte espressioni e modi di dire.

Vediamo insieme i principali.

In ambito militare il termine campo indica un luogo dove si combatte, si compiono esercizi militari o si organizzano e attuano piani militari, da questo significato derivano alcune espressioni:

In ambito sportivo il campo è un'area attrezzata per attività e competizioni sportive o ricreative, specialmente all'aperto: campo di calcio (da calcio), campo da tennis, campo da golf; da qui derivano altre espressioni:

Nel cinema e nella fotografia il campo è lo spazio che rientra nell’inquadratura della macchina da presa o fotografica:

Altre espressioni:

                    [post_title] => Espressioni con la parola "campo"
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, le proposizioni infinitive ci riservano ancore delle sorprese. Scopriamo quali nel prossimo articolo.

Buona lettura!

Prof. Anna

INFINITIVE CON I VERBI FARE E LASCIARE

Nella costruzione causativa il il verbo causativo (fare, lasciare) indica che l’azione espressa dall’infinito è stata causata dal soggetto della principale: chi ha fatto bruciare la torta?; lasciamo uscire il cane.

In presenza dei verbi causativi fare o lasciare e talvolta mandare l'infinito potrebbe avere un oggetto diretto. In questo caso chi compie l'azione viene fatto precedere dalla preposizione a oppure da e hanno la funzione di complemento d'agente; vediamo nello specifico:

INFINITIVE CON SOGGETTO DIVERSO DA QUELLO DELLA REGGENTE

Con alcuni verbi che indicano una volontà, un ordine, un suggerimento l'oggettiva implicita all'infinito (che in questi casi è sempre preceduto da di) può avere un soggetto diverso; il destinatario dell'atto di volontà, dell'ordine o del suggerimento è espresso nella reggente per mezzo di un complemento di termine: mi permetto di parlare → identità di soggetti → io permetto a me di parlare; vi permetto di parlare → diversità di soggetti → io permetto a voi di parlare; se manca un complemento di termine, il destinatario sottinteso è sempre diverso dal soggetto della reggente: la legge non permette di superare i limiti di velocità → la legge non permette (sottinteso: alle persone, ai guidatori) di superare i limiti di velocità. I verbi più comuni con questa costruzione sono: comandare, concedere, consentire, imporre, ingiungere, intimare, ordinare, permettere, proibire, raccomandare, suggerire, vietare e i verbi dichiarativi dire e avvertire quando sono usati con valore volitivo: le ho detto di andare via.

Anche alcuni verbi di percezione possono avere reggere un'infinitiva con un soggetto diverso da quello della reggente: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2024/03/07/le-proposizioni-infinitive-1/.
                    [post_title] => Le proposizioni infinitive 2
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, cosa sono le proposizioni infinitive e che funzioni hanno? Scopriamolo insieme.

Buona lettura!

Prof. Anna

Quando il verbo di una frase (sia principale sia subordinata) è al modo infinito questa frase si definisce infinitiva. Le frasi infinitive, all'interno di un periodo, possono avere diverse funzioni sintattiche: possono fungere da oggetto ed essere quindi oggettive oppure da soggetto e di conseguenza soggettive.

⇒ Quando l'infinito funge da unico complemento (complemento oggetto) del verbo della reggente può essere introdotto:

 L'infinito può essere retto da verbi di percezione come sentire, vedere, ascoltare, guardare, osservare, in questi casi l'infinito può avere funzione di soggetto o di oggetto. Consideriamo le seguenti frasi: 1- si vedevano tante persone correre in strada (soggetto); 2- vedevo tante persone correre in strada (oggetto), nell'esempio 1 c'è una soggettiva con il verbo all'infinito, il soggetto (tante persone) è anche il soggetto del verbo passivo della frase reggente (si vedevano), quindi la subordinata soggettiva condivide con la reggente il sostantivo che funge da soggetto; mentre nell'esempio 2 c'è un'oggettiva con il verbo all'infinito il cui soggetto (tante persone) è contemporaneamente l'oggetto della frase reggente (vedevo), in questo caso la subordinata oggettiva ha in comune con la reggente un sostantivo che è l'oggetto della reggente e il soggetto dell'oggettiva. Questa costruzione, molto particolare e un po'intricata, rende la reggente e la subordinata interdipendenti: l'una non potrebbe esistere senza l'altra.

Per approfondire:

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2013/03/07/le-forme-implicite-linfinito-semplice-e-composto/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/11/22/luso-delle-preposizioni-prima-di-un-verbo-allinfinito/

 

 
                    [post_title] => Le proposizioni infinitive 1
                    [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, cosa sono le proposizioni infinitive e che funzioni hanno? Scopriamolo insieme.
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                    [post_content] => Nel prossimo esercizio bisogna inserire il prefisso corretto per formare la parola (sostantivo, aggettivo, verbo) che corrisponde alla definizione data. Se  avete dei dubbi, vi consiglio di consultare il vocabolario.

Per ripassare questo argomento leggete i seguenti articoli:

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2024/01/11/la-formazione-delle-parole-i-prefissi-intensivi-e-i-prefissi-negativi/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2024/02/22/la-formazione-delle-parole-i-prefissi-verbali/

 
                    [post_title] => Test 96 - I prefissi
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                    [post_content] => Il prossimo esercizio è sulle locuzioni avverbiali; per ripassarle potete leggere questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2024/02/15/locuzioni-avverbiali/

 
                    [post_title] => Test 96 - Le locuzioni avverbiali
                    [post_excerpt] => Il prossimo esercizio è sulle locuzioni avverbiali.
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, ecco alcuni esercizi per mettervi alla prova sugli argomenti trattati di recente.

Buon test!

Prof. Anna

Il primo è sui significati del verbo guardare e sulle espressioni che lo contengono.

Qui trovate l'articolo in cui se ne parla: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2024/01/25/i-molti-significati-del-verbo-guardare/
                    [post_title] => Test 96 - I molti significati del verbo "guardare"
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, i prefissi non sono presenti solo nella formazione di sostantivi e di aggettivi ma anche nella formazione dei verbi. Vediamo insieme quali sono i principali.

Buona lettura!

Prof. Anna

I prefissi che contribuiscono alla creazione di forme verbali sono quasi tutti utilizzabili anche per la formazione di nomi e aggettivi.

I principali e più produttivi sono:

Per approfondire il tema della formazione delle parole:

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2024/01/11/la-formazione-delle-parole-i-prefissi-intensivi-e-i-prefissi-negativi/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2017/10/19/la-formazione-delle-parole-i-suffissi-prima-parte/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2017/11/30/la-formazione-delle-parole-i-suffissi-seconda-parte/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/02/08/la-formazione-delle-parole-i-suffissi-terza-parte/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/04/26/la-formazione-delle-parole-i-suffissi-aggettivi-da-nomi/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/06/14/la-formazione-della-parole-i-suffissi-aggettivi-da-verbi-verbi-da-nomi-verbi-da-aggettivi/

Nell’esercizio che segue è necessario inserire il prefisso corretto per formare il verbo che corrisponde alla definizione data. Se  avete dei dubbi, consultate il vocabolario.
                    [post_title] => La formazione delle parole: i prefissi verbali
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Buona lettura!

Prof. Anna

Le locuzioni avverbiali sono unità costituite da due o più parole disposte in una serie fissa che hanno nel loro insieme la funzione di avverbio.

Possono essere formate con vari elementi:

Le locuzioni avverbiali hanno spesso il loro corrispondente in avverbio: per ogni dove = dovunque; per caso = casualmente ecc.; tuttavia questa corrispondenza è in molti casi ingannevole oppure è valida solo per alcuni usi particolari della locuzione o dell'avverbio. Prendendo in considerazione questi esempi: collegialmente = in gruppo, insieme; debitamente = nella maniera dovuta, come si deve; letteralmente = alla lettera; numericamente = per numero; parzialmente = in parte. Le aree si significato coperte dai due termini a confronto si sovrappongono solo in parte, ad esempio collegialmente significa più nello specifico in adunanza collegiale, in comune fra i varî componenti di un collegio di persone quindi nessuno direbbe *andiamo al cinema collegialmente ma andiamo al cinema insieme; è possibile interpretare un autore letteralmente o alla lettera ma non possiamo dire *sono alla lettera senza parole ma si dirà sono letteralmente senza parole (in questo caso letteralmente significa proprio, davvero, realmente) così come è possibile dire i nostri nemici sono inferiori per numero / numericamente ma andrà bene dire solo una cifra numericamente non memorizzabile e *non una cifra non memorizzabile per numero, e ancora si dirà ho letto solo parzialmente / in parte questo libro ma non *ti sei comportata un po' in parte con loro (perché in questo caso parzialmente significa con parzialità).

In base al loro significato è possibile classificare le locuzioni avverbiali in:

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Buona lettura!

Prof. Anna

La nascita e le origini di ricette e di cibi tradizionali sono spesso avvolte in una nube di mistero: realtà e leggenda si mischiano tra loro e quasi sempre diventa impossibile distinguerle; si narra che alcune tra le più note preparazioni della cucina italiana siano frutto della casualità o addirittura di errori. Vediamo quali.

IL GORGONZOLA

Sembra che uno dei formaggi italiani più particolari e conosciuti (è il quinto formaggio italiano più esportato nel mondo) sia nato grazie a una storia d'amore. Siamo nel Medioevo, intorno all'879 circa, nella cittadina di Gorgonzola, vicino a Milano, un giovane casaro, nella fretta di correre dall'amata (secondo altri distratto dal pensiero di lei), si dimenticò il fagotto della cagliata fresca appeso a sgrondare; per non buttarla via, il giorno successivo aggiunse la cagliata dimenticata a della cagliata fresca. Trascorso il tempo di stagionatura, si rese conto di aver dato vita a un formaggio dell'aspetto inusuale e dal sapore eccezionale.

Lessico:

IL PANETTONE

Le storie sull'origine di questo dolce natalizio sono molte, quello che è certo è che fece la sua comparsa a Milano verso la fine del XV secolo alla corte di Ludovico Maria Sforza, detto Ludovico il Moro (1452-1508), allora signore di Milano. Secondo una di queste leggende il panettone nasce come rimedio a un errore. È la vigilia di Natale e il cuoco di corte, alle prese con la preparazione di un sontuoso banchetto, bruciò il dolce. Come rimediare? Un garzone di nome Toni propose di servire un dolce preparato con avanzi dell'impasto del pane e l'aggiunta di uova, burro, uvetta e canditi. Il dolce piacque così tanto ai commensali che lo chiamarono el pan de Toni, ovvero il pane di Toni in dialetto meneghino, in omaggio al suo creatore. Da qui deriverebbe il nome panettone, la cui ricetta si diffonderà in tutta Italia, diventando uno dei dolci natalizi più diffusi e amati.

Lessico:

IL RISOTTO ALLA MILANESE

Ancora una volta è a Milano che nasce, per sbaglio o per casualità, un celebre piatto della tradizione italiana: il risotto alla milanese. La prima ricetta nota risale al 1574, alle nozze della figlia di Valerio di Fiandra, uno dei mastri vetrai di origini fiamminghe che lavorava alle vetrate del Duomo di Milano. Nel giorno della cerimonia un suo assistente, soprannominato Zafferano per via dell'abitudine di aggiungere questa spezia ai colori delle vetrate per renderli più brillanti, suggerì al cuoco di aggiungere un pizzico di zafferano a un risotto, allora servito bianco al burro. Non sappiamo se l'idea nacque per fare uno scherzo o per sperimentare un nuovo abbinamento in cucina, ma sappiamo che il piatto conquistò tutti sia per il sapore sia per il colore simile a quello dell'oro, simbolo di ricchezza.

Lessico:

LA TORTA CAPRESE

La torta caprese è un dolce tradizionale di Capri, una deliziosa torta preparata con mandorle, cioccolato fondente, uova, burro e zucchero. Siamo nella Capri degli anni Venti, a un pasticcere di nome Carmine di Fiore venne commissionata una torta alle mandorle da tre clienti molto particolari: tre malavitosi al soldo di Al Capone. Forse per paura o forse per distrazione Carmine di Fiore si dimenticò di aggiungere la farina all'impasto. Dopo averla sfornata, quando era ormai troppo tardi per rimediare, si accorse dell'errore; ma con sua grande sorpresa si rese conto che proprio l'assenza della farina aveva conferito al dolce una consistenza morbida al centro e croccante all'esterno. Fortunatamente il risultato fu molto apprezzato anche da quegli insoliti clienti che ne chiesero la ricetta.

Lessico:

Lettura e comprensione

Dopo aver letto il testo, provate a rispondere alle seguenti domande.

Se conoscete storie simili sull'origine di piatti e prodotti tradizionali, condividetele con noi nei commenti.

 
                    [post_title] => Sbagliando...si inventa!
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            [post_content] => Ripassiamo ora alcune importanti regole ortografiche, se non le ricordate potete rinfrescarvi la memoria con questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2016/06/23/alcune-regole-ortografiche/
            [post_title] => Test 44 - alcune regole ortografiche-
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