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Aula di Lingue

Congiuntivi difficili, congiuntivi sbagliati

Prof. Anna
Congiuntivo,   Grammatica,   La lingua italiana,   Verbi

Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, è un po’ che non parliamo di congiuntivo; manteniamoci allenati con una classifica dei congiuntivi più sbagliati d’Italia.

Buona lettura!

Il testo che segue parla delle forme del congiuntivo che con più facilità e con più frequenza gli italiani sbagliano e dei motivi per cui le sbagliano, è interamente tratto dal libro Viva il congiuntivo! di Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, Mondadori 2017.

“Una classifica dei congiuntivi più sbagliati d’Italia vedrebbe certamente, in testa e a pari merito, queste quattro forme: vadi, facci, dassi, stassi e le voci a queste collegate: vadino e faccino, dasse e dassero, stasse e stassero e così via. Perché questi verbi si sbagliano più spesso degli altri al punto di rappresentare, da soli, l’intera categoria dei congiuntivi sbagliati? Le cose, nella lingua, non avvengono mai per caso. In realtà, questi errori vanno interpretati come dei tentativi di riparazione ad anomalie insite nel sistema dell’italiano. Vediamo perché, cominciando da vadi e facci, presenti congiuntivi sbagliati di andare e di fare. Chi parla inserisce andare e fare nel “magazzino” della prima coniugazione, che comprende i verbi che all’infinito finiscono in –are, come parlare o cantare, lottare o puntare. Ebbene, i verbi regolari della prima coniugazione al congiuntivo presente terminano in –i: che io parli, che o canti, che io lotti, che io punti. Il ragionamento (giusto) che c’è dietro vadi (sbagliato) è: se tutti i verbi in –are al congiuntivo presente finiscono in –i, deve finire in –i anche il congiuntivo di andare: vadi! In realtà, le ragioni per le quali il congiuntivo presente di andare è vada e non vadi affondano le loro radici nella storia di questo verbo, che raccoglie in sé l’eredità di due verbi latini: ambulare (da cui sono nate le forme iniziali per and-) e vàdere, da cui sono nate le forme inizianti per va-. Notiamo che vadere non finisce in –are, come i verbi della prima coniugazione, ma in –ere, come i verbi della seconda coniugazione (tipo leggere e scrivere), e al congiuntivo presente si comporta come questi:

legga, scriva → vada.

Qualcosa di simile è accaduto anche con le forme del congiuntivo di fare. Insomma, in qualche modo è la lingua ad essere irregolare per la sua storia complessa e stratificata, non il cervello di chi tenta di eliminare le irregolarità usando forme che, solo da un certo momento in poi, la tradizione grammaticale ha preso a considerare sbagliate!

Un discorso molto simile si può fare per i famigerati dassi e stassi, congiuntivi imperfetti sbagliati di dare e stare. In tutti i verbi di prima coniugazione il congiuntivo imperfetto esce in –assi: parlassi, cantassi, lottassi, puntassi. In tutti, meno che in dare e stare, che al congiuntivo imperfetto escono in –essi: dessi, stessi. Tutto sommato, sono loro a essere “sbagliati” in quanto irregolari, non quei parlanti che applicano all’imperfetto congiuntivo di dare e stare la stessa uscita di tutti gli altri verbi in –are. Naturalmente, il nostro è un paradosso, perché le forme di una lingua non sono, in sé, né giuste né sbagliate: sono e basta.”

Nel prossimo esercizio inserisci le forme del congiuntivo presente o imperfetto dei verbi fra parentesi.

Un altro approfondimento sul congiuntivo tratto da questo libro è qui: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/02/07/la-storia-del-congiuntivo-dallautonomia-alla-subordinazione/

 

Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio" per controllare se hai risposto correttamente.

 1- Luca vuole che io (fare) il lavoro al posto suo. 2- Temo che le uova (andare) a male se non le mangiamo oggi. 3- A volte Marco non è molto gentile, ma credo che non lo (fare) apposta. 4- Ieri non sei venuto a scuola e ho immaginato che (stare) male. 5- Spiegherei le mie ragioni, se loro me ne (dare) la possibilità. 6- Prego, (andare) avanti lei. 7- Spero che i miei figli (fare) la scelta giusta. 8- Vorrei che tu mi (dare) ascolto. 9- Mi sembrava che gli spettatori si (stare) divertendo. 10- (Fare) presto signor Rossi! Si sbrighi!

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Commenti [38]

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  1. Lucia scrive:

    Ho fatto quattro errori ma sono riuscita a correggerne da sola!
    Graze! Buona giornata!

    • Zanichelli Avatar

      Molto bene Lucia!
      Buona giornata anche a te

  2. Grazie per questi insegnamenti

  3. Rino scrive:

    10/10. Noooooooooooooooooooooo!!! non posso sbagliare per le maiuscole, ma è stato un tranello? 🙂

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rino, nessun tranello.
      A presto

      • Rino scrive:

        Intendevo tranello scherzetto in quanto scrivevo la prima lettera maiuscola e sbagliavo la scrivevo minuscola e sbagliavo quindi?:-)
        Alcune.

        • Zanichelli Avatar

          Caro Rino, ho controllato l’esercizio e non c’è niente che non va; in tutto l’esercizio c’è sono una risposta che vuole la lettera maiuscola, la numero 10. Ti risulta?

          • Rino scrive:

            Si, certo.
            Grazie distinti saluti.

  4. Patricia scrive:

    Siete un punto di riferimento molto importante per me. Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Patricia, mi fa davvero piacere! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      Un saluto e a presto

  5. Valentina scrive:

    Salve, ho due frasi da sottoporle:

    1″Continuerà a pensare che io sia interessato”;
    2″Volevo sapere se fosse/era interessato”;

    …Nella prima quando nella reggente il verbo è all indicativo futuro (“continuerà”+ “pensare”, cui facciamo riferimento per il congiuntivo nella subordinata), per esprimere contemporaneità nella subordinata useremo il congiuntivo presente (“sia”+”interessato”, aggettivo).

    Nella seconda il “se” introduce un’interrogativa indiretta, la quale, rispetto al verbo “sapere” nella principale al passato (“volevo”, verbo modale+”sapere”), può essere sia al congiuntivo trapassato sia all trapassato prossimo; in quanto quando il tempo della reggente è al passato nell’interrogativa indiretta (“volevo”, verbo modale+”sapere”), avremo per esprimere anteriorità rispetto alla reggente il trapassato prossimo o il trapassato congiuntivo.

    È corretto?

  6. Sofia scrive:

    mi daresti un consiglio per prendere bei voti in grammatica?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Sofia, ti consiglio di studiare le regole e fare molti esercizi. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto

  7. Michael scrive:

    Sono americano, e sto tentando di perfezionare il mio italiano che sia ad un livello intermedio. Non capisco perchè le soluzioni ai numeri 5 ed 8 richiedono il congiuntivo imperfetto invece del presente, dopo, rispettivamente, “spiegherei” e “vorrei.” Avrei pensato che il condizionale sia da interpretare nel presente tempo. Grazie per la spiegazione!

  8. Michael scrive:

    Nelle frasi che cominciano col condizionale (n. 5 “Spiegherei…” e n. 8 “Vorrei”) perchè è necessario usare il congiuntivo imperfetto invece del congiuntivo presente? Grazie! (Sono americano e purtroppo non ho studiato a fondo la grammatica italiana!)

  9. ho fatto tre errori per indecisione e fretta di concludere

  10. Caterina scrive:

    Esercizi n3 Credo che non lo faccia “apposta”, dovrebbe essere “a posta”.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Caterina, la grafia corretta è “apposta”.
      Un saluto

  11. Ct scrive:

    Gentile prof.Anna,
    ho due periodi da sottoporLe:
    1) Spero che lo avessero chiuso prima che cadesse
    2) Spero che lo abbiano chiuso prima che cadesse
    Quale dei due è corretto? Oppure nessuno dei due è corretto? In tal caso, qual è l’uso corretto dei congiuntivi nelle due frasi subordinate?
    Grazie,
    cordiali saluti
    Ct

    • Zanichelli Avatar

      Cara Francesca, se la subordinata esprime un’azione anteriore a quella espressa dalla reggente (come in questo caso) e se il verbo della reggente è al presente (spero), il verbo della subordinata sarà al congiuntivo passato (abbiano chiuso) o al congiuntivo imperfetto, congiuntivo imperfetto se l’azione ha valore durativo; quindi in questo caso la soluzione corretta è la prima. Per ripassare la concordanza dei tempi, ti consiglio questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/10/18/la-concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-1/.
      A presto

      • Ct scrive:

        Gentile Prof. Anna,
        dunque in questo caso il periodo corretto sarebbe ” Spero che lo avessero chiuso prima che cadesse”? perché l’azione ha valore durativo?
        Ma “avessero chiuso” non è un congiuntivo trapassato ?
        Grazie mille per la Sua risposta e disponibilità.
        Cordiali saluti
        Ct

        • Zanichelli Avatar

          Caro Ct, errore mio, è corretto usare il congiuntivo passato: “spero che lo abbiano chiuso”.
          Un saluto e a presto

  12. Ct scrive:

    Gentile prof.Anna,
    ho due periodi da sottoporLe:
    1) Spero che lo avessero chiuso prima che cadesse
    2) Spero che lo abbiano chiuso prima che cadesse
    Quale dei due è corretto? Oppure nessuno dei due è corretto? In tal caso, qual è l’uso corretto dei congiuntivi nelle due frasi subordinate?
    Grazie,
    cordiali saluti
    Ct

  13. Sono di madrelingua friulana quindi bilingue ed é per questo che non ho fatto alcun errore.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Sisto, molto bene! Se hai dei dubbi, non esitare a scrivermi.
      A presto

  14. Michele scrive:

    Salve, è vero che con il verbo “consigliare” ciò che viene consigliato è il più delle volte espresso da una frase introdotta da “di” e seguita da infinito: “ti consiglio di andare in vacanza”. Ma se volessimo utilizzare il “che”, useremmo sempre il congiuntivo con questo verbo? “Consiglio che tu dica la verità”… Io penso di sì, anche se non è comune utilizzare questo verbo il tale modo…

    • Zanichelli Avatar

      Caro Michele, è corretto: quando “consigliare” è seguito da “che” vuole il congiuntivo.

  15. Grazie per la correzione.
    Se si può, potrebbe dirmi se in questa frase che vado a scriverle ci sono ci sono errori?
    ” Se le mamme fossero fiori…tu saresti il più bello”

  16. arrivavo sempre dopo che l’ultimo era partito. Era o fosse partito?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Alfonso, l’uso del trapassato è corretto (era partito).
      A presto