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Aula di Lingue

Coniugazione dei verbi: gli errori più comuni 3

Prof. Anna
La lingua italiana,   Verbi

Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, l’errore è dietro l’angolo quando si tratta di coniugare verbi irregolari o dalla coniugazione inconsueta. Niente paura! Nell’articolo di oggi vedremo la coniugazione di alcuni verbi che possono mettere in difficoltà.

Buona lettura!
Prof. Anna

Oggi aggiungiamo altri verbi “difficili” alla lista cominciata alcune settimane fa: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/02/14/coniugazione-dei-verbi-gli-errori-piu-comuni-prima-parte/https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/03/21/coniugazione-dei-verbi-gli-errori-piu-comuni-2/.

Se ci sono verbi che non conoscete, utilizzate il dizionario on line, basta cliccare due volte sulla parola e si aprirà una finestra, cliccando una volta su questa finestra verrà visualizzato il significato della parola.

iniziare → il verbo iniziare originariamente era solo transitivo (ho iniziato un lavoro) o intransitivo pronominale (il corso s’inizia a settembre); in seguito per influenza del verbo cominciare, questo verbo è stato usato anche intransitivamente con l’ausiliare essere: lo spettacolo non è iniziato;

nuocere → il passato remoto di nuocere è io nocqui, tu nocesti (o nuocesti), egli nocque, noi nocemmo (o nuocemmo), voi noceste (o nuoceste), essi nocquero; il participio passato è nociuto (o nuociuto);

piacere → indicativo presente: io piaccio, tu piaci, egli piace, noi piacciamo, voi piacete, essi piacciono; passato remoto: io piacqui, tu piacesti, egli piacque, noi piacemmo, voi piaceste, essi piacquero; congiuntivo presente: che io piaccia, che tu piaccia, che egli piaccia, che noi piacciamo, che voi piacciate, che essi piacciano; participio passato: piaciuto;

premere → il passato remoto in alcuni casi ha due forme, entrambe corrette: io premetti / io premei; tu premesti, egli premette / premé, noi prememmo, voi premeste, essi premettero / premerono, il participio passato è premuto;

prudere → Il verbo prudere è un verbo difettivo, manca cioè di alcuni modi, tempi o persone verbali. Prudere presenta la terza persona singolare e plurale dei tempi semplici: indicativo presente (prude, prudono), imperfetto (prudeva, prudevano), futuro (pruderà, pruderanno); congiuntivo presente (pruda, prudano), imperfetto (prudesse, prudessero); condizionale presente (pruderebbe, pruderebbero); gerundio presente (prudendo). Non si usano dunque né il participio presente né il participio passato. Trattandosi di un verbo intransitivo usato prevalentemente in modo impersonale (mi prude il braccio; non grattare dove ti prude) le prime e seconde persone singolari e plurali sono morfologicamente coniugabili, ma non utilizzate. Per quanto riguarda il passato remoto, anche se poco comuni, sono corrette entrambe le forme prudé e prudette (e di conseguenza pruderono/prudettero);

riflettere → il passato remoto del verbo riflettere può essere riflettei o riflessi. Quando è riflettei significa considerare, quando è riflessi significa mandare riflessi; lo stesso vale per il participio passato riflettuto e riflesso;

rimuovere → è un composto del verbo muovere, ha quindi la stessa la coniugazione. L’indicativo presente è io rimuovo, tu rimuovi, egli rimuove, noi rimuoviamo, voi rimuovete, essi rimuovono; il passato remoto è io rimossi, tu rimovesti, egli rimosse, noi rimovemmo, voi rimoveste, essi rimossero; il participio passato è rimosso;

rodere → il passato remoto di rodere fa rosi, rodesti, rose, rodemmo, rodeste, rosero, mentre il participio passato è roso.

Fonti: http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/verbi-difficili

 

Nell’esercizio che segue bisogna coniugare il verbo, nel caso in cui la forma verbale richiesta non esista perché il verbo è difettivo, si deve scrivere nello spazio vuoto non esiste.

Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio" per controllare se hai risposto correttamente.

1-  Participio passato del verbo "piacere": . 2- Prima persona singolare, passato remoto del verbo "premere": . 3- Participio passato del verbo "nuocere": . 4- Participio passato del verbo "prudere": . 5- La forma di passato remoto di "riflettere" che significa "considerare" è (prima persona singolare) . 6- La terza persona singolare del passato remoto di "rodere" è: . 7- Il participio passato di "rimuovere" è . 8- La terza persona plurale del passato remoto di "nuocere" è . 9- La prima persona singolare del passato remoto di "rimuovere" è: . 10- Il participio passato del verbo "rodere" è:

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Commenti [5]

Rispondi a Silvia Annulla risposta

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  1. Cassandra scrive:

    Buondì!
    Ho un dubbio:
    È preferibile dire “mi è spiaciuto non avervi potuti salutare” o “mi è dispiaciuto non avervi potuto salutare”? É un errore grave aver usato la prima forma?
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Cassandra, sono corrette entrambe le possibilità.
      A presto
      Prof. Anna

  2. Silvia scrive:

    Grazie mille

  3. Carlo scrive:

    1)Vediamo come evolve l’azione
    2)Vediamo come si evolve l’azione
    3)L’esperienza evolve il nostro spirito

    Sono tutte corrette. il verbo evolvere può avere costruzione sia transitiva sia intransitiva che intransitiva pronominale. Transitivo nel significato di trasformare, svolgere, sviluppare: “l’esperienza evolve il nostro spirito” (frase numero 3), ma questo è un uso arcaico, raro. L’uso intransitivo del verbo ha assunto il significato metaforico di ‘trasformarsi gradualmente, modificarsi specialmente in meglio, progredire’, ed è invece molto più comune (frase numero 1). E sempre nel significato di trasformarsi, svilupparsi, il verbo può essere anche intransitivo pronominale (evolversi, frase numero 2). Per quanto riguarda gli ausiliari da utilizzare con questo verbo, se usato intransitivamente (sia intransitivo sia intransitivo pronominale), vuole l’ausiliare essere: “Come si è evoluto il cinema dagli inizi ad oggi?” (intransitivo pronominale) e “Fortunatamente, il concetto è evoluto negli ultimi anni” (intransitivo). Mentre può ammettere l’ausiliare avere solo quando il verbo è transitivo e significa, come detto, ‘svolgere, sviluppare’: “Questo virus ha evoluto una simbiosi mutualistica con la vespa” (transitivo).

    Penso sia giusto