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Aula di Lingue

Il periodo ipotetico dell’irrealtà

Prof. Anna
Congiuntivo,   Grammatica,   La lingua italiana,   Verbi

Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, nelle lezioni precedenti abbiamo visto il periodo ipotetico di primo e di secondo tipo; oggi affronteremo lo studio del periodo ipotetico di terzo tipo: dell’irrealtà.

Buona lettura!

Prof. Anna

Ripassiamo velocemente:

– nel periodo ipotetico di primo tipo l’ipotesi è presentata come un fatto reale;

nel periodo ipotetico di secondo tipo l’ipotesi è presentata come possibile;

– mentre nel periodo ipotetico di terzo tipo l’ipotesi è presentata come irreale.

Ci sono due forme di periodo ipotetico dell’irrealtà, vediamole insieme:

 

SE + CONGIUNTIVO TRAPASSATO CONDIZIONALE SEMPLICE
Se avessi studiato la lezione ora saprei fare questo esercizio
Ipotesi non realizzata nel passato Conseguenza non realizzata nel presente

 

In questo caso:

– la PROTASI esprime un’ipotesi non realizzata nel passato, cioè qualcosa che sarebbe potuto succedere, ma non è successo;

– l’APODOSI esprime una conseguenza non realizzata nel momento presente;

se + congiuntivo trapassato + condizionale semplice:

se fossi andato dal dottore (protasi), oggi non sarei malato (apodosi);

se non avessi perso tempo (ipotesi non realizzata nel passato), ora non sarei in ritardo (conseguenza non realizzata nel presente).

 

SE + CONGIUNTIVO TRAPASSATO CONDIZIONALE PASSATO
Se avessi avuto tempo ti avrei chiamato
Ipotesi non realizzata nel passato Conseguenza non realizzata nel passato

 

In questo caso:

– la PROTASI esprime sempre un’ipotesi non realizzata nel passato,

– l’APODOSI esprime una conseguenza non realizzata nel passato;

se + congiuntivo trapassato + condizionale passato:

se mi fossi svegliata prima (protasi), non avrei perso il treno (apodosi);

se ci avessero avvertito in tempo (ipotesi non realizzata nel passato), saremmo venuti anche noi (conseguenza non realizzata nel passato).

Rivediamo dunque i tre periodi ipotetici:

PERIODO IPOTETICO DI PRIMO TIPO (realtà)

se + indicativo (protasi) + indicativo o imperativo (apodosi):

se non ti senti bene, stai in casa;

PERIODO IPOTETICO DI SECONDO TIPO (possibilità):

se + congiuntivo imperfetto (protasi) + condizionale semplice (apodosi):

se potessi, ti aiuterei;

PERIODO IPOTETICO DI TERZO TIPO (irrealtà):

se + congiuntivo trapassato (protasi) + condizionale semplice (apodosi):

se avessi seguito una dieta, ora sarei più magra;

se + congiuntivo trapassato (protasi) + condizionale passato (apodosi):

se avessi avuto più fortuna, avrei vinto il primo premio.

 

ATTENZIONE!

Nell’italiano parlato a volte la forma SE + CONGIUNTIVO TRAPASSATO + CONDIZIONALE è sostituita con SE + INDICATIVO IMPERFETTO + IMPERFETTO. Per esempio: se avevo fortuna, arrivavo in tempo.

Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.

  1. Scegli la frase corretta:
    • Se tu avresti letto i giornali, sapresti quello che è successo nel mondo.
    • Se tu avessi letto i giornali, sapresti quello che è successo nel mondo.
  2. Scegli la frase corretta:
    • Ti avremmo portato con noi, se ci avessi avvertito prima.
    • Ti avremmo portato con noi, se ci avvertissi prima.
  3. Scegli la frase corretta:
    • Se fossimo stati stanchi, non saremo venuti.
    • Se fossimo stati stanchi, non saremmo venuti.
  4. Scegli la frase corretta:
    • Se Gloria non avrebbe finito l'università, ora non sarebbe un'insegnante.
    • Se Gloria non avesse finito l'università, ora non sarebbe un'insegnante.
  5. Scegli la frase corretta:
    • Se non si rompesse il mio computer, avrei consegnato il lavoro in tempo.
    • Se non si fosse rotto il mio computer, avrei consegnato il lavoro in tempo.
  6. "Sarei felice, se mi dicessi la verità."
    • Periodo ipotetico di primo tipo.
    • Periodo ipotetico di secondo tipo.
    • Periodo ipotetico di terzo tipo.
  7. "Se finiremo di lavorare presto, andremo a prendere un aperitivo."
    • Periodo ipotetico di primo tipo.
    • Periodo ipotetico di secondo tipo.
    • Periodo ipotetico di terzo tipo.
  8. "Se potessi fare un viaggio, andrei su un'isola deserta."
    • Periodo ipotetico di primo tipo.
    • Periodo ipotetico di secondo tipo.
    • Periodo ipotetico di terzo tipo.
  9. "Se ieri ci fosse stato il sole, saremmo andati al mare."
    • Periodo ipotetico di primo tipo.
    • Periodo ipotetico di secondo tipo.
    • Periodo ipotetico di terzo tipo.
  10. "Ora seresti più in forma, se avessi fatto un po' di sport."
    • Periodo ipotetico di primo tipo.
    • Periodo ipotetico di secondo tipo.
    • Periodo ipotetico di terzo tipo.

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Commenti [173]

Rispondi a milka Annulla risposta

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  1. Bellissimo blog, tutti giorni io studio qui. non parlo italiano fluentemente, ma grazzie a il suo blog, posso me comunicare bene.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Paulo, benvenuto su Intercultura blog! Se hai dei dubbi o delle domande, non esitare a scrivermi.
      A presto
      Prof. Anna

  2. Maria scrive:

    Senza capire tutto ho fatto l’esercizio sens errore. Fortuna oppure intuizione??? Vado senz’altro studiare questo soggetto ancore profondamente. Grazie Prof. Anna, un caro saluto di Maria

    • Zanichelli Avatar

      Molto bene Maria!
      Un saluto anche a te
      Prof. Anna

  3. Buongiorno, sono Roberto . Ora uno studente i pensiona.
    I miei genitori erano siciliani. Ho scoperto il vostro blog .
    Grazie per tutto.
    Roberto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Roberto, benvenuto su Intercultura blog! Se hai qualche domanda, non esitare a scrivermi.
      A presto
      Prof. Anna

  4. milka scrive:

    grazie per gli esercizi mi sono d´aiuto a capire miglio la grammatica 🙂

  5. cara prof.Anna vorrei che lei mi corregga la seguente traduzione ;e` una traduzione dall’arabo in italiano.

    IL PROBLEMA DEL RICICLAGGIO INCOMBE SULL’ INCOLUMITA`
    DELL’AMBIENTE IN EGITTO.

    _ I processi del riciclaggio dei rifiuti in Egitto sono diventati fra i grandi problemi che il paese sta affrontando,in quanto l’inquinamento nato dalla pessima qualita` dei metodi usati nel riciclaggio lascia indietro una moltitudine di rifiuti non riutilizzati al meglio.Quindi vengono sparse per la strada causando malattie croniche .Un rapporto del Minestero Ambientale egizianzo informa che i processi del riciclaggio non oltrepassa il 20% del volume complessivo dei rifiuti e non si esiguono in modo corretto il che espone a grandi rischi i cittadini ed i lavoratori.

    _Inoltre,il rapporto indica che le quantita` della spazzatura in Egitto arriva a 2o milioni di tonnellate , cioe`, 57.000 di tonnellate al giorno che e` naturalmente un’immensa quantita`.
    consistono in 27% di rifiuti della depurazione dei canali e degli scoli d’acqua e la stessa percentuale di rifiuti urbani,7%di scarichi industriali ,5% di residui di costruzione e di demolizioni ,32% di residui agrari e 2% di drenaggio.Il rapporto indica pure che le discariche , in cui vengono smaltite i rifiuti, si accendono da se` esponendo al rischio l’ambiente circostante .

    _Secondo la porzione immensa citata nella relazione , le immondizie dell’Egitto si considera fra i tipi di spazzatura piu` ”abbondanti” nel mondo .E` degno di considerazione che la spazzatura potrebbe avere dei grandi benefici , ma, allo stesso tempo potrebbe causare vari danni ecologici e sanitari percio` deve essere smaltita , a condizione che lo smaltimento si effettui in modo giusto senza generare ripercussioni nocivi all’ambiente e alla salute umana.

    _In conseguenza del pessimo smaltimento dei rifiuti in Egitto e la negligenza del governo nello svolgere dei suoi mansioni riguardanti la raccolta differenziata e i luoghi in cui si vanno a scaricare i rifiuti;ci sono degli opifici che usano i materiali di scarto inquinati di sostanze velenose nel fabbricare i giocattoli per i bambini ed altri approfittano degli scarichi degli ospedali che di solito sono pericolosi e possono avvelenare l’uomo , la terra e il mare , per riciclarli in pannolino per i bambini e in sacchetti di plastica che si usano in tutto ,persino la considerazione degli alimenti.

    _Quello di cui abbiamo bisogno per superare questo problema consiste in far crescere la conoscenza preeo il cittadino e i lavoratori nei processi del riciclo in materia dell’ importanza di smaltire la spazzatura in modo giusto per facilitare la raccolta differenziata dei rifiuti.
    Negli altri paesi , ci sono due cassonetti :uno destinato ai materiali plastici ed a quelli riciclabili e un’altro per la solita pattume e i rifiuti organici,il che aiuta gli organismi resposabili del riciclaggio a far uso vantaggioso di tutti i contenuti dei rifiuti.
    Per quanto riguarda le fabbriche di plastica , di legno e di carta , la loro produzione contiene grandi quantita` di materiali riciclati e il cartone entra nell; industria degli abbigliamenti e in altre industrie…fine
    GRAZIE IN ANTICIPO.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Abdelmageed, non è facile correggere una traduzione se non si può avere il testo originale, di solito rispondo a domande riguardanti gli articoli del blog o a domande sulla grammatica e sull’uso della lingua più specifiche, ma non è questo il luogo per correggere delle traduzioni così lunghe e complesse, non posso nemmeno sapere con esattezza se le mie correzioni rispettano il testo originale, quindi mi limito a correggere gli errori di italiano, senza però sapere se la tua traduzione è fedele al testo originale:
      – “metodi usati nel riciclaggio lascia indietro una moltitudine di rifiuti” direi “metodi usati nel riciclaggio producono una moltitudine di rifiuti”;
      – “Quindi vengono sparse per la strada causando malattie croniche” è meglio ripetere il soggetto “Questi rifiuti vengono sparsi per la strada causando malattie croniche”;
      – “Un rapporto del Minestero Ambientale egizianzo informa che i processi del riciclaggio non oltrepassa il 20% del volume complessivo dei rifiuti e non si esiguono in modo corretto il che espone a grandi rischi i cittadini ed i lavoratori” direi “Un rapporto del Ministero Ambientale egiziano informa che i processi del riciclaggio non oltrepassano il 20% del volume complessivo dei rifiuti e non vengono eseguiti in modo corretto il che espone a grandi rischi i cittadini ed i lavoratori”;
      – “Inoltre,il rapporto indica che le quantita` della spazzatura in Egitto arriva a 2o milioni di tonnellate , cioe`, 57.000 di tonnellate al giorno che e` naturalmente un’immensa quantita`” direi “Inoltre il rapporto indica che la quantità della spazzatura in Egitto arriva a 20 milioni di tonnellate , 57.000 di tonnellate al giorno, cioè una quantità immensa”;
      – “consistono in” ci vuole il soggetto;
      – “Secondo la porzione immensa citata nella relazione , le immondizie dell’Egitto si considera fra i tipi di spazzatura più abbondanti” nel mondo” direi “Secondo la relazione, la produzione di rifiuti in Egitto è tra le più abbondanti al mondo”;
      – “E` degno di considerazione che la spazzatura potrebbe avere dei grandi benefici” direi “E` degno di considerazione il fatto che che la spazzatura potrebbe avere dei grandi benefici”;
      – “ripercussioni nocivi all’ambiente e alla salute umana” direi “ripercussioni nocive sull’ambiente e sulla salute umana”;
      – “In conseguenza del pessimo smaltimento dei rifiuti in Egitto e la negligenza del governo nello svolgere dei suoi mansioni riguardanti la raccolta differenziata e i luoghi in cui si vanno a scaricare i rifiuti” direi “In conseguenza del pessimo smaltimento dei rifiuti in Egitto e della negligenza del governo nello svolgere le suoe mansioni riguardanti la raccolta differenziata e i luoghi in cui si vanno a scaricare i rifiuti”; logicamente il periodo è sconnesso, infatti manca la frase dopo quella introddotta da “in coseguenza” anche perché la frasse successiva è separata da un punto e virgola, cioè una pausa piuttosto forte che non la lega a quella precedente;
      – “inquinati di sostanze velenose” ma “inquinati da sostanze velenose”;
      – “per riciclarli in pannolino per i bambini e in sacchetti di plastica che si usano in tutto ,persino la considerazione degli alimenti” direi “per trasformarli in pannolini per i bambini e in sacchetti di plastica che si usano per tutto, persino per la conservazione degli alimenti”;
      – “Quello di cui abbiamo bisogno per superare questo problema consiste in far crescere la conoscenza preeo il cittadino e i lavoratori nei processi del riciclo in materia dell’ importanza di smaltire la spazzatura in modo giusto per facilitare la raccolta differenziata dei rifiuti” direi “Quello di cui abbiamo bisogno per superare questo problema è far crescere la conoscenza dei cittadini e dei lavoratori rispetto ai processi di riciclo, ie l’importanza di smaltire i rifiuti in modo giusto per facilitarne la raccolta differenziata”;
      – “un’altro per la solita pattume” direi “un altro per i rifiuti comuni (?)” non capisco cosa intendi per “soliti”;
      – cosa intendi per “tutti i contenuti dei rifiuti”? forse “i contenuti dei bidoni della spazzatura” ?.
      – “Per quanto riguarda le fabbriche di plastica , di legno e di carta , la loro produzione contiene grandi quantita` di materiali riciclati e il cartone entra nell; industria degli abbigliamenti e in altre industrie” qual è il soggetto? le “fabbriche” ? questo soggetto non ha un predicato e dopo il soggetto diventa “la loro produzione”, la frase deve essere corretta.
      – ricordati di mettere gli spazi dopo la punteggiatura.
      A presto
      Prof. Anna

  6. graziè prof anna questo mi aiuta a conoscere meglio la lingua italiana

  7. cara prof.Anna nella seguente frase ” la cucina italiana ci e` invidiata da molti” perche` e` presente[ci]? , che valore ha? grazie in anticipo.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Abdelmageed, la costruzione del verbo “invidiare” è “invidiare qualcosa a qualcuno” quindi la frase sarebbe “molti invidiano a noi (ci) la cucina italiana”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  8. cara prof.Anna vorrei che lei mi corregga l’analisi del periodo siguente ” prima di andare a dormire , controlla se e` chiusa la porta dell’ingresso”

    _ controlla : prop.principale ; prima di andare a dormire :prop.subordinata temporale implicita ; se e` chiusa la porta di ingresso:prop.subordinata interrogativa indiretta…grazie in anticipo.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Abdelmageed, la tua analisi è corretta.
      A presto
      Prof. Anna

  9. cara prof.Anna vorrei che lei mi corregga questa frase ”Non mi piace farmi vedere piangente dagli altri.” grazie in anticipo.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Abdelmageed, è meglio scrivere: “non mi piace farmi vedere piangere dagli altri” o “farmi vedere mentre piango”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  10. cara prof.Anna vorrei sapere come si usa e cosa significa la forma ”fare seguito da un infinito” grazie in anticipo.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Abdelmageed, “fare” seguito da infinito può avere valore causativo: fare piangere, fare ridere, fare capire qualcosa a qualcuno; oppure assume il significato di “consentire, lasciare, permettere”: fammi pensare (lasciami pensare); ti sei fatto ingannare (ti sei lasciato ingannare).
      Un saluto
      Prof. Anna

  11. antonella scrive:

    cara prof. Anna, una frase di un esercizio mi fa venire un dubbio:
    “Se abitasse vicino alla palestra, Luca si allenerebbe tutti i giorni” che tipo di periodo ipotetico è?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Antonella, si tratta di un periodo ipotetico della possibilità: protasi: congiuntivo imperfetto+ apodosi: condizionale semplice.
      Un saluto
      Prof. Anna

  12. antonella scrive:

    Gentile prof. Anna, ci sono dei casi in cui il periodo ipotetico è dell’irrealtà anche se la protasi ha il congiuntivo imperfetto? in tal caso, come si fa a distinguerli da quelli della possibilità?
    per esempio: “se io fossi te, non mi comporterei così”.
    E’ per questo che non so come collocare la frase che Le ho mandato il 18 aprile.
    grazie ancora!
    Antonella

    • Zanichelli Avatar

      Car Antonella, la protasi, nel periodo ipotetico dell’irrealtà, ha sempre il congiuntivo trapassato; la frase che mi proponi è un periodo ipotetico della possibilità.
      Un saluto
      Prof. Anna

  13. cara prof.Anna vorrei sapere l’uso di[ dopo con di e che].grazie in anticipo.

  14. Deborah scrive:

    Gentile prof. Anna,
    vorrei sapere, se la seguente frase è corretta:
    “Siccome la prima edizione del romanzo è divisa in due volumi, mi chiedevo se invece, questo libro contenesse (o contiene?) entrambi i racconti.”
    Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Deborah, la frase e` corretta, ma non e` corretta la punteggiatura, il -se- non puo` essere diviso dal verbo, quindi o elimini la virgola oppure metti tra due virgole solo -invece-.
      Un saluto
      Prof. Anna

  15. Laura scrive:

    Che buono avere incontrato questo blog. Mi ha aiutato moltissimo. Grazie mille.

  16. putredine scrive:

    Un operatore telefonico scrive su twitter: “vi aggiorneremo se ci fossero novità”.
    È corretto, almeno grammaticalmente?
    Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Cara lettrice, la frase non è corretta, se fosse un periodo ipotetico della realtà, sarebbe: “se ci saranno novità, vi aggiorneremo”.
      A presto
      Prof. Anna

  17. evvaii ho preso 7+ in grammatica grazie a lei… faccio la 2°mediaaa sietee bravissimaa by umberto

  18. grazie a Lei ho avuto 6++ alla prova di grammatica… grazie!!

  19. Cara Prof. Anna,la ringrazio molto per questo blog. Debbo dirle che le sue espiegazioni sono costruite in maniera semplice ed esplicite. mi è bastato leggere le 2 lezioni del periodo ipotetico per capire cio che per tanto tempo lo trovavo cosi difficile. Grazie per le sue spiegazioni.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Patricia, grazie per il tuo commento e benvenuta su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  20. Anita scrive:

    Cara prof.ssa Anna,
    Di nova ho risposto tutte le domande corrette, ma so che devo esercirmi ancora, perchio ho ancora un’esercizione: Se mia cugina non fosse emigrata in Australia, avrei potuto fare un fofoshooting da lei in natura, perchè ha nevicato intensamente e questa paete del mondo vede e ha un carisma tranquilla e pacevole e da immagine bellisime con la. Ma è inutile di piangere sul latte versato, dunque ho fatto una passagiata da sola con mia smartfone, ne ha anche una camera dell’alta qualità.
    Spero che ho scritto tutti coretti e se non vorrei essere corretta da Lei.
    Con cordiali salutti dal Ollanda
    Anita

  21. martina scrive:

    ciao a tutti cm va non so cosa dire ma solo che questo sito mi è piaciuto e se mi servirà tornerò grazie e ciaooooooooooo

    • Zanichelli Avatar

      Ciao Martina, benvenuta su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  22. ale scrive:

    ciao anna!!!!!!!!!!!!!!

  23. Doriano scrive:

    Buon giorno Prof. Anna. Ho un dubbio sul periodo ipotetico. Si dice: se ci fosse un’attivitá che mi desse oppure se ci fosse un’attivitá che mi dia?

    Grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Caro Doriano, quello che mi scrivi non è un periodo ipotetico completo, ma c’è solo la protasi (se ci fosse un’attivitá) e una proposizione relativa introdotta appunto da “che”; non è necessario usare il congiuntivo nella frase relativa, puoi usare l’indicativo (che mi da), poi nell’eventuale apodosi dovresti usare il condizionale presente.
      Un saluto
      prof. Anna

  24. Egr. Sig. Prof. Anna,

    Insegno italiano all’estero e vorrei spiegare la differenza tra:

    – Avresti dovuto vederlo! (ma non l’hai visto)
    – Dovresti averlo visto. (strano che tu non l’abbia visto)

    – ci sarebbe dovuto andare! (ma lui/lei non ci e’ andato/a)
    – dovrebbe esserci andato. (forse lui/lei ci e’ andato/a)

    – potrebbe averlo fatto (forse l’ha fatto)
    – avrebbe potuto farlo (apodosi in periodo ipotetico irrealta’)

    La posizione del verbo modale nella frase cambia il significato. C’e’ una regola specifica che identifica le due condizioni diverse?

    Mi scuso se le mie domande non sono molto chiare, ma spero possiate ugualmente aiutarmi.
    Mille grazie,

    Isabella

    • Zanichelli Avatar

      Cara Isabella, il condizionale passato (avresti dovuto, sarebbe dovuto, avrebbe potuto) indica un fatto che poteva realizzarsi nel passato, ma non è stato possibile perchè non c’erano le condizioni: “ci sarebbe dovuto andare (ma per qualche motivo non l’ha fattp)”, mentre nella altre frasi i modali sono al presente e esprimono la possibilità che l’azione espressa dal verbo che li segue sia avvenuta, in questo caso nel passato essendo i verbi retti dai modali al passato: “potrebbe averlo fatto (è possibile che lui l’abbia fatto)”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  25. Riccardo scrive:

    Salve a tutti.

    La frase “Se fossi Obama sarei il presidente degli Stati Uniti” in quale delle tre categorie rientrerebbe? Non si tratterebbe di una ipotetica del terzo tipo (impossibilità) anche se la frase descrive un’azione presente? Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Carp Riccardo, si tratta di un periodo ipotetico della possibilità, abbiamo infatti nella protasi se+congiuntivo imperfetto e nell’apodosi il condizionale semplice.
      Un saluto
      Prof. Anna

  26. Riccardo scrive:

    Grazie prof Anna. Resto comunque un po’ confuso… Ai miei tempi a scuola si insegnava il periodo ipotetico esattamente come in questa pagina e così lo insegno ai miei alunni. Alcune testi però descrivono il PI dal punto di vista logico e non solo grammaticale includendo l’irrealtà nel presente con la struttura dell’ipotetica di secondo tipo. Ma la sua risposta mi pace di più… 😉

  27. cara prof. Anna grazie a Lei… sono uno straniero e tutto questo l’ho letto e mi ha aiutato per superare i test per imparare a parlare anche scribere meglio e parlare di più … benissimo blog… grazie tanto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Fernando, benvenuto su Intercultura blog!
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  28. Mariella scrive:

    “Avremmo cantato vittoria quando avessimo vinto”: è un periodo grammaticalmente e sintatticamente corretto? Grata.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Mariella, è corretto.
      Un saluto
      Prof. Anna

  29. Hadi scrive:

    Ciao Proff.ssa ,
    Questa frase è corretta ?
    Se non me lo fosse piaciuto , ora non lo mangerei .
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Hadi, la frase non è corretta, è corretto invece dire: “se non mi fosse piaciuto, ora non lo mangerei”.
      A presto
      Prof. Anna

  30. Hadi scrive:

    Anche quesa è corretta ?
    “Se io non ti volessi visto , ora non verrei da te”.
    Proff, io vorrei direla a qualcuno.
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Hadi, la frase non è corretta, è corretta invece la frase: “se non ti volessi vedere, ora non verrei da te”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  31. Hadi scrive:

    Grazie

  32. Paola scrive:

    Buongiorno professoressa, può aiutarmi a eseguire l’analisi del periodo della seguente frase?
    Ci ha telefonato per informarci che per un imprevisto è rimasto a casa.
    Ci ha telefonato PRINCIPALE
    per informarci SUB. PRIMO GRADO FINALE IMPLICITA
    che per un imprevisto è rimasto a casa ??
    Grazie in anticipo

    • Zanichelli Avatar

      Cara Paola, la frase “che per un imprevisto….” è una subordinata di secondo grado oggettiva (retta quindi da “per informarci”).
      A presto
      Prof. Anna

  33. Paolo scrive:

    Buonasera, nella frase “Se vi dice che può risorgere, assicuratevi che non sia un truffatore” è corretta la virgola dopo il “se”? Mettendo a confronto diversi libri, ovviamente di diversi autori, ho notato che spesso questa regola è spesso interpretata in maniera diversa e mi chiedevo quale fosse la giusta applicazione della virgola nel condizionale (sebbene qui il verbo dire sia posto all’indicativo, che è comune nell’italiano parlato).

    • Zanichelli Avatar

      Caro Paolo, non è corretto mettere la virgola dopo “se” in questo caso perché separeresti “se” dal suo verbo “dice”, la regola vuole che non si separi con la virgola la congiunzione dal verbo a cui si riferisce.
      Un saluto
      Prof. Anna

  34. Rico scrive:

    1) Nessuno avrebbe immaginato(desiderio non realizzato) che avrebbe vinto (posteriorità) . La frase è corretta?

    2) Nessuno avrebbe immaginato che avesse vinto/vincesse. ? E’ un periodo ipotetico?

    3) Avrei voluto che avrebbe vinto (dopo) / che avesse vinto (in passato)/ vincesse (in quel momento)…

    4)Avrei voluto (due mesi fa) che l’Italia avrebbe vinto il Mondiale. Corretta?

    5) Avrei voluto che l’italia avesse vinto il mondiale. Tempo ormai passato… Corretto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rico, 1- la frase è corretta; 2- non è un periodo ipotetico; 3- 4: sono corrette: vincesse e avesse vinto; la 5 è corretta.
      A presto
      Prof. Anna

  35. RIco scrive:

    Io nel passato… Avrei voluto (mesi fa) che (dopo qualche mese) avrebbe vinto… E’ corretta?

    E la stessa cosa… Io, Rico situato nel passato… Avrei voluto (mesi fa) che (dopo qualche mese) l’Italia avrebbe vinto il Mondiale…

    Distinti saluti

    Rico

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rico, dovrai dire “avrei voluto che l’Italia vincesse il Mondiale”.
      A presto
      Prof. Anna

  36. RIco scrive:

    Avrei voluto che l’italia avesse vinto il mondiale. E’ un periodo ipotetico dell’irrealtà? Se è un periodo ipotetico, qual è la condizione?

    Distinti saluti

    Rico

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rico, non è un periodo ipotetico, nel periodo ipotetico c’è sempre una frase introdotta da “se”.
      A presto
      Prof. Anna

  37. Rico scrive:

    Nessuno avrebbe immaginato che lui avrebbe vinto il torneo di tennis…

    Avrei voluto che l’Italia vincesse/avesse vinto, e non avrebbe vinto…

    Perché nella prima fase utilizziamo nella subordinata (?) “avrebbe vinto”? Per la posteriorità rispetto ad “avrebbe immaginato”, giusto?

    E nella frase “Avrei voluto che l’Italia vincesse il Mondiale” (io, fisicamente, catapultato in un tempo passato), non è possibile utilizzare nella subordinata (?) “avrebbe vinto”, come tempo posteriore? Esempio: io 5 mesi fa…, avrei voluto che dopo tre mesi avrebbe vinto l’Italia il Mondiale? Perché scorretta? Questo “avrebbe vinto” non è un’azione posteriore rispetto ad “avrei voluto”? Quindi perché è scorretta?

    Distinti saluti

    Rico

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rico, le regole sulla concordanza dei tempi sono diverse quando nella reggente si ha un verbo che esprime volontà o desiderio (volere, desiderare, preferire) coniugato al condizionale; in questi casi per indicare il rapporto di contemporaneità o posteriorità si usa l’imperfetto congiuntivo e per indicare un rapporto di anteriorità si usa il congiuntivo trapassato.
      Un saluto
      Prof. Anna

  38. Rico scrive:

    La ringrazio…

    “Avrei voluto che l’Italia avesse vinto il Mondiale”. “Avrei voluto” è sempre un tempo posteriore rispetto a vincesse/avesse vinto?

    DIstinti saluti

    RIco

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rico, “avrei voluto” non è posteriore rispetto a “vincesse o avesse vinto”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  39. Rico scrive:

    Quindi “avrei voluto” è sempre anteriore rispetto a vincesse/avesse vinto?

    Distinti saluti

    Rico

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rico, “vincesse” è contemporaneo o posteriore rispetto a “avrei voluto”, mentre “avesse vinto” è anteriore.
      Un saluto
      Prof. Anna

  40. Rico scrive:

    Nessuno avrebbe immaginato che vincesse lui il torneo. E’ una concordanza di contemporaneità?

    Nessuno avrebbe immaginato che avrebbe vinto. E’ di posteriorità?

    Nessuno avrebbe immaginato che avesse vinto. E’ di anteriorità?

    La proposizione principale “avrebbe immaginato”, siccome non esprime un desiderio o volontà, si può costruire anche con “avrebbe vinto”: nessuno avrebbe immaginato che avrebbe vinto, come lei mi insegna, giusto?

    Distinti saluti

    Rico

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rico: contemporaneità: non avrei immaginato che vincesse; anteriorità: non avrei immaginato che avesse vinto; posteriorità: non avrei immaginato avrebbe vinto, quindi le tue ipotesi sono corrette.
      A presto
      Prof. Anna

  41. Rico scrive:

    “Mi ha detto che quando sarei andato a trovarla, mi avrebbe detto che…”. Secondo me, è una frase sbagliata. Perché è un periodo ipotetico (anche se non è espresso con il “se”), con ipotesi e conseguenze, per questo sarebbe meglio scrivere la frase così:”Mi ha detto che quando fossi andato a trovarla, mi avrebbe detto che…”. La mia interpretazione è corretta?

    Distinti saluti

    Rico

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rico, la tua ipotesi è corretta, nelle proposizioni temporali talvolta si può usare il congiuntivo per esprimere un’azione futura considerata possibile o probabile.
      Un saluto
      Prof. Anna

  42. rino scrive:

    Pizza che sventola: Tre errori; non ho capito le tre distinzioni, devo studiare. (asino).

  43. rino scrive:

    reale, possibile e irreale.

    Domani se finisco presto andrò in piscina;
    Se mangiassi meno non ingrosserei;
    Se studio di più divento più bravo.
    Grazie Prof.ssa.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rino, il primo è un periodo ipotetico della realtà, il secondo della possibilità (ma si dice “non ingrasserei”) e il terzo è sempre della realtà.
      Un saluto
      Prof. Anna

  44. Lilly scrive:

    Per piacere, è giusta la frase: “non so se lui sarebbe stato contento di viverla”
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lilly, la frase è corretta.
      A presto
      Prof. Anna

  45. Lilly scrive:

    Gentile Prof. Anna,
    Potrebbe spiegarmi perché c’è il condizionale è non il congiuntivo.
    Grazie ancora Lilly

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lilly, non ho capito a quale frase ti riferisci.
      A presto
      Prof. Anna

  46. Lilly scrive:

    Gent. Prof. Anna
    Alla frase: “non so se lui sarebbe stato contento di viverla”. Le ho chiesto se fosse corretta e Lei mi ha risposto di si. Ma io non capisco perché c’è il condizionale e non il congiuntivo.
    Per piacere me lo può spiegare.
    Grazie. Lilly

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lilly, la subordinata “se lui sarebbe stato contento” è un’interrogativa indiretta, queste proposizioni possono avere l’indicativo, il congiuntivo per sottolineare il valore dubitativo della frase, e anche il condizionale, per sottolineare che quanto espresso nell’interrogativa è soggetto a condizione, dipende che cosa si vuole esprimere.
      Un saluto
      Prof. Anna

  47. Lilly scrive:

    Grazie. Lilly

  48. Anita scrive:

    Cara Prof.ssa Anna,
    Perché trovo utile per fare questa lezione ancora di più dopo due anni, che l’abbia fatto, la riprovo ancora di più, dopo aver guardatela in cortese e ho commesso tutte le frase corrette, che mi piace enorme e sono fiera dei risultati. Anche con le quiz delle parole sul tv, ho sempre più parole corrette e questo mi piace anche così molto e imparo anche più cose in italiano. Anche questo è un progresso con questo sono veramente contenta.
    Con saluti cordiali dalla Olanda
    Anita

  49. antonia scrive:

    gentlissima prof. le chiedo
    “lo dicevo che quando fosse arrivato avrebbe costretto a dire la verita'”
    la frase e’ corretta?
    grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Antonia, la frase è corretta.
      Un saluto
      Prof. Anna

  50. antonia scrive:

    Gentil.ma Prof.
    “cosi’ e coli”‘ e ‘ corretto? o cosi’ e cola’ ?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Antonia, è corretto “così o colà”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  51. Gentilissima Professoressa qualcuno ha giudicato male una frase di un mio amico.La frase e´: Ve li proponiamo di nuovo per chi non li avrebbe visto.
    Un saluto carissimo in attesa di una sua risposta.
    Biagio Miniera

    • Zanichelli Avatar

      Caro Biagio, la frase non è corretta; è corretto dire “ve li proponiamo di nuovo, per chi non li avesse visti”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  52. Anastasia scrive:

    cara prof Anna, tra un po’ ho gli esami di terza media
    nel tema di italiano non sono mai stata brava però ho immaginazione e creatività, ma i miei temi non raggiungono 8
    ed io vorrei fare un tema perfetto e raggiungere come minimo 8, volvo chiederle qualche consiglio.
    Grazie
    Anastasia

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anastasia, ti consiglio prima di tutto di farti una scaletta dei temi che vuoi toccare nel tema, che comprenderà un’introduzione, lo svolgimento dell’argomento e una conclusione; cerca di scrivere frasi semplici e brevi, senza troppe subordinate; usa, ma senza esagerare, aggettivi e avverbi, cercando di non ripetere sempre gli stessi, ma trovando dei sinonimi adatti e, alla fine, rileggilo varie volte per avere un’idea generale del testo e verificarne la coerenza e la correttezza. Fammi sapere come è andata.
      In bocca al lupo!
      A presto
      Prof. Anna

  53. Mi piace molto Il blog. Ho bisogno di scrivere e parlare bene l’italiano e questo mi aiuta molto. Grazie Prof. Anna

    • Zanichelli Avatar

      Cara Pilar, benvenuta su Intercultura blog, se hai dubbi o domande non esitare a scrivermi.
      A presto
      Prof. Anna

  54. stekko scrive:

    Gentile Prof. Anna,

    ho un dubbio atroce. Si dice “se non avessi trovato nessuno che mi avrebbe prestato i soldi avrei perso tutto” o “se non avessi trovato nessuno che mi prestasse i soldi…”, posto che non voglio usare l’indicativo nella relativa?

    Grazie!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Stekko, meglio usare il congiuntivo trapassato “nessuno che mi avesse prestato i soldi”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  55. franco scrive:

    Cara redazione di Zanichelli , ho questo dubbio su questo periodo complesso , non so se sta bene . ”” Se solo l’ incontrava per strada , come prima di conoscersi che la incontrava molto spesso , se sarebbe stato il caso gli avrebbe anche chiesto scusa ! ”” preciso che il soggetto non l’ha più incontrata 😀 !! comunque mille grazie in anticipo per la vostra esi-assistenza !

    • Zanichelli Avatar

      Caro Franco, “se solo l’avesse incontrata per strada, come prima di conoscersi che la incontrava molto spesso, e se fosse stato il caso, le avrebbe anche chiesto scusa”.
      A presto
      Prof. Anna

  56. Buona sera proffessore !!!
    Sto studiando l’italiano,degli esercizi del periodo ipotetico di 10 o sbagliato l’ultimo,
    spero un giorno parlare bene e scrivere senza sbagliare.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Mayde, è un ottimo risultato!
      A presto
      Prof. Anna

  57. shunya scrive:

    Ma davvero la frase N° 7 è periodo ipotetico del primo tipo? Non è certo detto che “noi finiremo presto”. Mi pare che sia piuttosto un periodo ipotetico della possibilità.

  58. Cara prof. Anna, sono una studentessa di italiano in Guatemala, ho trovato il suo blog imparando il periodo ipotetico. Bellissimo blog. Grazie mille!!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Carolina, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  59. Gentlisima prof,ssa,Anna.Seguo il vostro blog e vorrei porre un quesito. E’ possibile usare il verbo dovere in un periodo ipotetico?
    Es. Se dovessi trovarmi in una determinata circostanza io accetterei il cambio.
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Michele, è possibile usare il verbo “dovere” (e anche gli altri verbi modali) in un periodo ipotetico.
      A presto
      Prof. Anna

  60. Prof.Ana,

    Sono dell´Argentina. Vorrei sapere perché nel Punto 7 si usa la congiugazione in futuro indicativo nel Periodo della realtá, se la parola SE precede il testo. La scelta corretta nel essercizio in verde é: ” Se finiremo di lavorare presto, andremo a prendere un aperitivo” . Purtroppo non capisco. Un caro saluto.
    Mabel.

  61. Alberto scrive:

    ” E se nonno fosse morto trent’anni fa , il Natale non si sarebbe più fatto ? ” … È giusta la mia frase ? Sbaglio o parliamo del periodo ipotetico dell’irrealtà ?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Alberto, la tua ipotesi è corretta.
      A presto
      Prof. Anna

  62. Anna scrive:

    Salve, è coretto dire: avrei voluto che vincesse ?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anna, il periodo che mi scrivi è corretto.
      Un sauto
      Prof. Anna

  63. Edoardo scrive:

    ” Se ci fossi stato tu davanti alla porta , avrei voluto vedere come ti saresti comportato ” … E’ giusto il ” saresti comportato ” nell’apodosi ? E poi perché si usa nuovamente il condizionale passato ( saresti comportato ) ?

    ” E’ come se zio non fosse morto , ma si trovasse all’ospedale ; non cambierebbe nulla ” … La mia domanda è la seguente : Perché nella frase è presente questa successione di congiuntivi imperfetti ( non fosse morto , si trovasse ) e non , al contrario , anche se so che è sbagliatissimo , il condizionale ( non sarebbe morto , si troverebbe ) ?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Edoardo, nel periodo ipotetico che mi scrivi il verbo dell’apodosi è “avrei voluto vedere”, il condizionale passato seguente esprime un futuro in dipendenza ad un tempo passato (avrei voluto vedere).
      Un saluto
      Prof. Anna

  64. Jasmina scrive:

    Cara Prof.Anna,
    Quando si usa la forma essere + rimasto + participio passato.
    P.es.: sono rimasti chiusi nel edificio; sono rimasti schiacciati nei vagoni.
    E una forma di passivo e implica di essere lasciato indietro in qualque modo?
    Grazie mille in anticipo

    • Zanichelli Avatar

      Cara Jasmina, il verbo “rimanere” significa “trattenersi in un luogo” o “trovarsi o ritrovarsi in una determinata condizione”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  65. cara prof Anna,
    buon giorno.

    posso dire ( se mi avresti telefonato ieri, sarei venuto alla festa di domani). e si considera un periodo ipotetico di realeta?

    grazie mila .
    dio ti bene dica.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Omar, dopo “se” è necessario usare il congiuntivo: “se mi avessi telefonato ieri, sarei venuto alla festa di domani”.
      A presto
      Prof. Anna

  66. Mina scrive:

    Cara Prof. Anna, salve.
    Sono una studentessa di italiano. Ho una domanda rispetto al periodo ipotetico dell’ irrealtà nel presente:
    Ho guardato nel suo blog, si scrive: Se + congiuntivo trapassato + condizionale semplice, ma ho già letto il libro ” i verbi italiani grammatica- esercizi- giochi”(Sonia Bailini Silvia Consonno) si scrive: Se + congiuntivo imperfetto + condizionale semplice. I due sono uguali? Potrebbe farmi sapere? Grazie mille!

  67. andrea scrive:

    Nel periodo ipotetico si può usare l’imperfetto indicativo (se era) seguito dal condizionale passato (sarebbe stato) o è OBBLIGATORIO usare il trapassato congiuntivo (se fosse stato)?Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Andrea, non è scorretto usare l’indicativo imperfetto, si tratta di un periodo ipotetico misto, diffuso sprattutto nel parlato, da evitare però in contesti più controllati.
      A presto
      Prof. Anna

  68. giorgio scrive:

    Se fossi una persona invalida,storpiata, potrei assumere una persona che ti aiuti con i lavori domestici e ancora potrei prendere un aiuto finanziario.ma tu stai molto bene non hai qualcosa di grave.e giusto il paragrafo;grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giorgio, il periodo corretto è: “se fossi una persona invalida potrei assumere una persona che ti aiuti con i lavori domestici e ancora potrei avere un aiuto finanziario, ma tu stai molto bene non hai niente di grave”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  69. Ciao prof. Anna:
    Vorrei sapere quando si usa se + congiuntivo trapassato + condizionale semplice
    e quando si usa se + congiuntivo trapassato + condizionale passato

    perché la differenza?
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maria, usiamo se + congiuntivo trapassato + condizionale semplice quando abbiamo un’ipotesi non realizzata nel passato e una conseguenza non realizzata nel presente: “se avessi studiato la lezione (nel passato), ora saprei fare questo esercizio (nel presente)”; usiamo se + congiuntivo trapassato + condizionale passato quando abbiamo un’ipotesi non realizzata nel passato e una conseguenza non realizzata nel passato: “se avessi avuto tempo (nel passato), ti avrei chiamato (nel passato)”. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      Un saluto
      Prof. Anna

  70. Cara Prof.ssa Anna,
    Se avessi studiato la lezione meglio, non avrebbe commesso un errore, ma ho pensato farne dopo aver vederla per uno momento e nonostante solo ho avuto una frase in rosso e il resto in verde. Ma mi piace il risultato. Quando la mia domestica è tornata dai Pirenei tra due settimane, lei dimostrerò i miei lezione che abbia fatto con i miei commenti. Infatto non vedo l’ora, ma so che abbia bisogno la vacanza enorme. Mi manca enorme, non solo l’amicizia, ma anche i parlandi in italiano. Spesso penso alla bella canzone “Torneró”. Tre settimane non è un secolo. Dunque aspetto con pazienza e ho anche un gran gioia: pensare a preparare la mia prima piatta degli spaghetti al dente. E studiare le lezione. Anche ho alcune cose domestica da fare, dunque non ho niente di annoiare. Ma queste cose faccio quando le temperature sono non così alte, come nel pomeriggio. Con questo Lei do i miei cari saluti dalla Olanda
    Anita

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anita, ti faccio una correzione: “se avessi studiato la lezione meglio, non avrei commesso neanche un errore”.
      A presto
      Prof. Anna

      • Cara Prof.ssa Anna,
        Che una bella frase che Lei mi ha scritto nella sua correzione. Con molto piacere ne rimango nella mia memoria. Se Carla (la mia domestica mi senta dirne, sarà certamente impressionata credo io.
        Con cari saluti dalla Olanda
        Anita

  71. Maja scrive:

    Cercavo di usare e capire meglio il periodo ipotetico, e sono stata un po’ di paura come potrei comprenderlo.
    Quest’ articolo mi ha aiutato moltissimo, e’ molto logico e comprensibile. Anche il test aiutera’ a caprire meglio le cose.
    Grazie moltissimo prof. Anna
    Buon lavoro, a presto

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maja, grazie a te per il tuo intervento.
      A presto
      Prof. Anna

  72. Mimma scrive:

    Molto interessante, lineare, dopo quaranta anni piacevolissimo. Continua, complimenti

    • Zanichelli Avatar

      Cara Mimma, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto
      Prof. Anna

  73. Ana scrive:

    Ciao Prof. Anna
    Molto dificile per me
    Buon pomeriggio
    Ana

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anna, il periodo ipotetico è un argomento complesso. Vedrai che con lo studio e l’esercizio diventerà sempre più semplice.
      A presto
      Prof. Anna

  74. Domenico scrive:

    Prof, salve, ci sono delle regole ben precise per sapere se dopo un “che” vi vuole il congiuntivo o il condizionale?

    Es. Se avesse saputo CHE ti saresti presentato, me l’avrebbe detto…

    Nonostante questa frase, per scegliere il tempo giusto dopo il “che” etc, c’è una determinata concordanza da seguire? Le regole sono le stesse della normale concordanza all indicativo e al congiuntivo? avrebbe per caso un schema di concordanza, soprattutto per i periodi ipotetici di questo tipo?

    grazie prof

    • Zanichelli Avatar

      Caro Domenico, in questo caso il periodo ipotetico è: “Se avesse saputo, me l’avrebbe detto” ed è un periodo ipotetico dell’irrealtà; per ripassare tutti i periodi ipotetici ti consiglio questi articoli: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/03/15/il-periodo-ipotetico-della-realta-e-il-periodo-ipotetico-della-possibilita/ ,https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/03/29/il-periodo-ipotetico-dellirrealta/; mentre la frase “che ti saresti presentato” è un’oggettiva retta da “se avessi saputo” con il verbo al condizionale presente e che quindi esprime un rapporto di posteriorità rispetto alla reggente; in questi articoli troverai gli schemi con le concordanze sia se il verbo della reggente vuole l’indicativo sia se vuole il congiuntivo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2017/06/01/approfondimento-la-concordanza-dei-tempi-con-lindicativo/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/10/18/la-concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-1/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/10/31/la-concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-2/.
      Un saluto

      • Domenico scrive:

        Credo d’aver capito; qualche esempio…
        Ovviamente, per scegliere il tempo giusto nelle subordinate, dobbiamo sempre far riferimento al verbo della principale…

        Verbo della principale che esprime certezza al passato:
        1- Se avessi detto che lui sbagliava (contemporaneità), te l’avrei confermato;
        2- Se avessi detto che lui ha/aveva sbagliato (anteriorità), te l’avrei confermato;
        3- Se avessi detto che lui avrebbe sbagliato (posteriorità), te l’avrei confermato.

        Verbo della principale che esprime certezza al presente:
        1- Se dicessi che lui sbaglia (contemporaneità), te lo confermerei;
        2- Se dicessi che lui ha sbagliato (anteriorità), te lo confermerei;
        3- Se dicessi che lui sbaglierà (posteriorità), te lo confermerei (ma sarebbe meglio scrivere ”Se sbaglierà, te lo dirò).

        Verbo della principale che esprime incertezza al passato:
        1- Se avessi immaginato che lui fosse (contemporaneità) a scuola, ci sarei andato anche io;
        2- Se avessi immaginato che lui fosse stato (anteriorità) a scuola, ci sarei andato anche io;
        3- Se avessi immaginato che lui sarebbe stato (posteriorità) a scuola, ci sarei andato anche io.

        Verbo della principale che esprime incertezza al presente:
        1- Se immaginassi che lui sia (contemporaneità) a scuola, ci andrei anche io;
        2- Se immaginassi che lui sia stato (anteriorità) a scuola, ci andrei anche io;
        3- Se immaginassi che lui sarà (posteriorità) a scuola, ci andrei anche io.

        oppure…

        Verbo della principale che esprime incertezza al presente (reggente all’indicativo):
        1- Se immagino che lui sia (contemporaneità) a scuola, ci andrei anche io;
        2- Se immagino che lui sia stato (anteriorità) a scuola, ci andrei anche io;
        3- Se immagino che lui sarà (posteriorità) a scuola, ci andrei anche io.

        Verbo della principale che esprime incertezza al passato:
        1- Se avessi immaginato che lui fosse (contemporaneità) a scuola, ci sarei andato anche io;
        2- Se avessi immaginato che lui fosse stato (anteriorità) a scuola, ci sarei andato anche io;
        3- Se avessi immaginato che lui sarebbe stato (posteriorità) a scuola, ci sarei andato anche io.

        Infine verbo della principale che esprime volontà o desiderio (volere, desiderare, preferire, ecc.) al presente:
        1-Se preferissi che tu andassi (contemporaneità) a scuola, te lo direi;
        2-Se preferissi che fossi andato (anteriorità) a scuola, te lo direi;
        3-Se preferissi che tu andassi (posteriorità) a scuola, te lo direi.

        Verbo della principale che esprime volontà o desiderio (volere, desiderare, preferire, ecc.) al passato:
        1-Se avessi preferito che tu andassi (contemporaneità) a scuola, te lo avrei detto;
        2-Se avessi preferito che tu fossi andato (anteriorità) a scuola, te lo avrei detto;
        3-Se avessi preferito che tu andassi (posteriorità) a scuola, te lo avrei detto.

        Ecco, potrebbe andare cosi?

        • Zanichelli Avatar

          Caro Domenico, è tutto corretto.

          • Domenico scrive:

            Sono felice che sia corretto. In quest’altra ho fatto un ragionamento…

            ”Se avessi pensato che fossi un tipo che origlia, non sarei venuto da te per un consulto”

            …Allora ”Se avessi pensato, non sarei venuto da te per un consulto” è un periodo ipotetico dell’irrealtà; ”che fossi un tipo” è un’oggettiva al congiuntivo ed è retta da ”Se avessi pensato (il verbo ”pensare” regge il congiuntivo nell oggettiva ”fossi”)”; ”che origlia” è una proposizione relativa, nella quale usiamo l’indicativo perché ”il soggetto” è chiaro, come a dire ”non ricordo che tipo lui sia, ma so che è quello che effettivamente origlia (ecco perché l uso nella relativa dell indicativo e non del congiuntivo, il quale andrebbe bene se volessimo esprimere nella relativa un desiderio, una richiesta, una possibilità o un’ipotesi [”che origli”, ipotesi]).

          • Zanichelli Avatar

            Caro Domenico, tutto corretto.

          • Domenico scrive:

            Dimenticavo… ”Se avessi immaginato che volevi che sposassi bella, mi sarei tagliato la gola”.

            Analisi del periodo: ”Se avessi immaginato, mi sarei tagliato la gola” periodo ipotetico dell irrealtà; ”che volevi” oggettiva di primo grado esplicita; ”che sposassi bella” oggettiva di secondo grado esplicita (in quest’oggettiva di secondo grado abbiamo il congiuntivo ”sposassi” perché l’oggettiva è retta da quella di primo grado col verbo ”volevi”, il quale è un verbo appunto che esprime volontà, e per indicare un rapporto di contemporaneità si usa il congiuntivo imperfetto: ”volevi che [in passato] sposassi [sempre in passato bella”etc.]; ed entrambe le oggettive, di primo e di secondo grado, esprimono contemporaneità rispetto alla reggente ”Se avessi immaginato”). Nonostante tutto, credo che si possa dire anche ””Se avessi immaginato che volessi che sposassi bella, mi sarei tagliato la gola (”Se avessi immaginato [in passato] che [sempre in passato] volessi che [sempre in passato] sposassi bella, mi sarei tagliato la gola”, ma secondo me risulterebbe un po’ contorta, ma comunque corretta grammaticalmente e dal punto di vista della concordanza)”.

            Spero sia giusto

          • Domenico scrive:

            Dimenticavo… ”Se avessi immaginato che volevi che sposassi bella, mi sarei tagliato la gola”.

            Analisi del periodo: ”Se avessi immaginato, mi sarei tagliato la gola” periodo ipotetico dell irrealtà; ”che volevi” oggettiva di primo grado esplicita; ”che sposassi bella” oggettiva di secondo grado esplicita (in quest’oggettiva di secondo grado abbiamo il congiuntivo ”sposassi” perché l’oggettiva è retta da quella di primo grado col verbo ”volevi”, il quale è un verbo appunto che esprime volontà, e per indicare un rapporto di contemporaneità si usa il congiuntivo imperfetto: ”volevi che [in passato] sposassi [sempre in passato bella”etc.]; ed entrambe le oggettive, di primo e di secondo grado, esprimono contemporaneità rispetto alla reggente ”Se avessi immaginato”). Nonostante tutto, credo che si possa dire anche ””Se avessi immaginato che volessi che sposassi bella, mi sarei tagliato la gola (”Se avessi immaginato [in passato] che [sempre in passato] volessi che [sempre in passato] sposassi bella, mi sarei tagliato la gola”, ma secondo me risulterebbe un po’ contorta, ma comunque corretta grammaticalmente e dal punto di vista della concordanza)”.

            Spero sia giusto

          • Zanichelli Avatar

            Caro Domenico, è giusto; “bella” è un nome proprio? Se è così va scritto con la maiuscola.

  75. Ezio scrive:

    se credi che mi nuocia, ti sbagli di grosso
    se credi che possa nuocermi, ti sbagli di grosso

    …allora, “se credi, ti sbagli di grosso” è un periodo ipotetico della realtà; mentre “che mi nuocia” e “che possa nuocermi” sono entrambe delle subordinate oggettive rette da “se credi” con il verbo al congiuntivo in quanto “credi” regge il congiuntivo nelle subordinate oggettive, le quali, nel nostro caso, esprimono contemporaneità al presente rispetto alla reggente “se credi”

    Corretto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Ezio, è corretto.

      • Ezio scrive:

        Salve, anche questa seguirebbe similmente il ragionamento suddetto: “Se pensi che sia il compromesso giusto, accettalo”; allora, “se pensi, accettalo” è un periodo ipotetico della realtà (se + indicativo presente + imperativo); mentre “che sia il compromesso giusto” è una subordinata oggettiva retta da “se pensi” con il verbo al congiuntivo in quanto “pensi” regge il congiuntivo nella subordinata oggettiva (sia), che, nel nostro caso, esprime contemporaneità al presente rispetto alla reggente “se pensi”

        • Zanichelli Avatar

          Caro Ezio, è corretto.

          • Ezio scrive:

            Idem per quest’ultima frase: “Se pensate che apparecchi, vi sbagliate di grosso”.

          • Ezio scrive:

            Idem per quest’ultima frase: “Se pensate che apparecchi, vi sbagliate di grosso”.

  76. Salve sono corrette le seguenti varianti?

    “Se pensaste che io lasci la città, vi sbagliereste di grosso”

    “Se pensaste che io lasci la città, vi sbagliate di grosso”

    …Il periodo ipotetico della possibilità, quando l’ipotesi è possibile, ma non sicura. Nella protasi il verbo è al congiuntivo imperfetto, nell’apodosi il verbo è al condizionale presente (sbagliereste) o all’imperativo (sbagliate). Per quanto riguarda “che io lasci la città” è una subordinata oggettiva al congiuntivo presente retta da “se pensaste”, che regge il congiuntivo nelle subordinate oggettive, le quali, nel nostro caso, esprimono contemporaneità al presente rispetto alla reggente “se pensaste”.

    Va bene?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Filippo Maria, la prima è corretta (è un periodo ipotetico della possibilità) mentre la seconda non è corretta, per essere un periodo ipotetico della realtà deve essere: “se pensate che io lasci la città, vi sbagliate di grosso”.

      • Eh si, ho capito; perché sarebbero:

        “Se pensaste, vi sbagliereste di grosso”, periodo ipotetico della possibilità; “che io lasci la città”, subordinata oggettiva.

        “Se pensate, vi sbagliate di grosso”, periodo ipotetico della realtà; “che io lasci la città”, subordinata oggettiva.

  77. Gianluca scrive:

    “Se ti fossi interessato di me, me ne sarei accorto”, periodo ipotetico dell irrealtà.

    “Se ti interessavi di me, me ne accoregevo”, nell’italiano parlato a volte la forma SE + CONGIUNTIVO TRAPASSATO + CONDIZIONALE è sostituita con SE + INDICATIVO IMPERFETTO + IMPERFETO (come il secondo esempio). Comunque il verbo è “interessarsi”, intransitivo pronominale (prendersi cura etc).

    è corretto?

  78. Nella frase “Non appena sarebbero/fossero usciti, lui si sarebbe posizionato a Roma” il tempo corretto da usare è il congiuntivo trapassato “fossero usciti”…

    Infatti “(Non) appena” ha essenzialmente valore temporale, un valore che serve a sottolineare il succedersi ravvicinato di due azioni (quella della frase temporale e quella della reggente) e che può corrispondere a “subito dopo che”, “quasi nello stesso momento in cui”; ma che può anche essere impiegato, allo stesso tempo, per esprimere un’eventualità, un’ipotesi con significato analogo a “quando”, “tutte le volte che”, “SE”. Nel caso in cui “(non) appena (che)” introduca frasi che veicolano un’eventualità con priorità semantica rispetto all’indicazione temporale, sarà necessario far seguire la congiunzione da un verbo al congiuntivo (fossero usciti), mentre la frase reggente avrà il verbo al condizionale (si sarebbe posizionato), per indicare la posteriorità dell’azione della reggente rispetto a quella della frase temporale, secondo la normale costruzione del periodo ipotetico. Chiudo dicendo che potremmo scrivere la frase nel seguente modo “Se (quando, qualora) fossero usciti, lui si sarebbe posizionato a Roma”.

    Mi sembra corretto.

  79. Giulia scrive:

    Buongiorno,
    una frase del tipo: “… non è come dici,
    perché, se fosse un uomo, si sarebbe preso le sue responsabilità” è dunque sbagliata? Secondo lo schema sarebbe “fosse stato”….

    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Giulia, non è sbagliata, possono esserci anche dei periodi ipotetici misti che, come in questo caso, si rendono necessari per il significato stesso di una delle parti che lo compongono (“se fosse un uomo” lo è sempre, non solo nel passato).
      A presto

  80. Filippo scrive:

    Salve, nel periodo ipotetico dell’irrealtà è possibile trovare nell’apodosi l’imperativo? Es: “Se non l’aveste ancora fatto (pròtasi, congiuntivo trapassato), iscrivetevi al canale (apòdosi, imperativo)!”

    Io penso di sì…

    • Zanichelli Avatar

      Caro Filippo, il periodo ipotetico della realtà può avere l’apodosi all’imperativo: “se non l’avete ancora fatto, iscrivetevi!”.

      • Filippo scrive:

        Concordo, prof; e invece nel periodo ipotetico dell’irrealtà, come nell’esempio, è possibile trovare l’imperativo nell’apodosi (come nel mio esempio)?

  81. Alberto scrive:

    “E se fosse uscito la sera, allora quale sarebbe il problema?”

    …Abbiamo un periodo ipotetico dell’irrealtà nel quale abbiamo l’ipotesi non realizzata nel passato (se fosse uscito) e la conseguenza non realizzata nel presente (quale sarebbe il problema), tutto sottoforma di domanda.

    È giusto?

  82. Filippo scrive:

    Analisi dei periodi:

    1)”Se ti fa piacere che io venga, possiamo vederci il pomeriggio”
    2)”Se vuoi che io venga, ci vediamo il pomeriggio”
    3)”Se ti faceva piacere che io venissi, avremmo potuto vederci il pomeriggio”
    4)”Se volevi che io venissi, ci saremmo potuti vedere il pomeriggio”
    5)”Se tu avessi voluto che io venissi, ci saremmo potuti vedere il pomeriggio”
    6)”Se ti avesse fatto piacere che io venissi, avremmo potuto vederci il pomeriggio”
    7)”Se tu avessi voluto che io fossi venuto, ci saremmo potuti vedere il pomeriggio”
    8)”Se ti avesse fatto piacere che io fossi venuto, avremmo potuto vederci il pomeriggio”.

    1)”Se ti fa piacere, possiamo vederci il pomeriggio”, periodo ipotetico della realtà; “che io venga”, subordinata soggettiva al congiuntivo, retta dall’espressione “fa piacere” che vuole il congiuntivo.

    2)”Se vuoi, ci vediamo il pomeriggio”, periodo ipotetico della realtà; “che io venga”, subordinata oggettiva al congiuntivo, retta dal verbo “vuoi” che vuole il congiuntivo.

    3)”Se ti faceva piacere, avremmo potuto vederci il pomeriggio”, periodo ipotetico misto; “che io venissi”, subordinata soggettiva al congiuntivo, retta dall’espressione “faceva piacere” che vuole il congiuntivo.

    4)”Se volevi, ci saremmo potuti vedere il pomeriggio”, periodo ipotetico misto; “che io venissi”, subordinata oggettiva al congiuntivo, retta dal verbo “volevi” che vuole il congiuntivo.

    5)”Se tu avessi voluto, ci saremmo potuti vedere il pomeriggio”, periodo ipotetico dell’irrealtà; “che io venissi”, subordinata oggettiva al congiuntivo, retta dal verbo “avessi voluto” che vuole il congiuntivo.

    6)”Se ti avesse fatto piacere, avremmo potuto vederci il pomeriggio”, periodo ipotetico dell’irrealtà; “che io venissi”, subordinata soggettiva al congiuntivo, retta dall’espressione “avesse fatto piacere” che vuole il congiuntivo.

    7)”Se tu avessi voluto, ci saremmo potuti vedere il pomeriggio”, periodo ipotetico dell’irrealtà; “che io fossi venuto”, subordinata oggettiva al congiuntivo, retta dal verbo “avessi voluto” che vuole il congiuntivo (Ah, “che io fossi venuto”, esprime comunque anteriorità rispetto alla reggente “avessi voluto”)

    8)”Se ti avesse fatto piacere, avremmo potuto vederci il pomeriggio”, periodo ipotetico dell’irrealtà; “che io fossi venuto”, subordinata soggettiva al congiuntivo, retta dall’espressione “avesse fatto piacere” che vuole il congiuntivo (Ah, “che io fossi venuto”, esprime comunque anteriorità rispetto alla reggente “avesse fatto piacere”)

    Giusto?

  83. Iman scrive:

    ciao

    grazie mille per la spiegazione chiara

    ce una frase nella spiegazione del periodo ipotetico del terzo tipo :
    se ci avessero avvertito in tempo : avvertire qn di fare qc
    il verbo avvertire ha bisogna di un pronome diretto ma in questa frase il participio passato del verbo “avvertire” non e in concordanza con il pronome relativo “ci” .
    perche?

  84. 1)”Se avessi saputo che l’avrebbe fatto, mi sarei arrabbiato”

    2)”Se sapessi che farebbe una cosa del genere, mi arrabbierei”

    3)”Se sapessi che si potesse fare, lo farei”

    4)”Se dovessi sapere che mia figlia avrebbe anche lei questi comportamenti ci rimarrei male”

    5)”Se avessi saputo che tu saresti voluto andare in vacanza, avrei prenotato”

    6)”Se sapessi che mia figlia avrebbe un vantaggio a seguire un corso di informatica, la iscriverei subito”

    7)”Se dieci anni fa mi avessero detto che avrei fatto addormentare un uomo a distanza, gli avrei riso in faccia”.

    Nella prima abbiamo un periodo ipotetico della irrealtà “Se avessi saputo, mi sarei arrabbiato” e un’oggettiva “che l’avrebbe fatto” che dipende dalla protasi “Se avessi saputo”. Ora, il modo verbale da usare all’interno di questa oggettiva segue le regole comuni delle proposizioni oggettive, ovvero può essere l’indicativo, congiuntivo o il condizionale (anche in dipendenza da una protasi di periodo ipotetico), ma solo quando presentano un evento futuro rispetto a un altro passato, quindi il famoso futuro nel passato, e quindi posteriorità, data dal condizionale passato (“Se avessi saputo CHE L’AVREBBE FATTO, mi sarei arrabbiato”); oppure un evento contemporaneo, ma con una sfumatura di futuro, data dal condizionale presente (seconda frase): “Se sapessi che farebbe una cosa del genere, mi arrabbierei”. Tuttavia, nella frase numero due, visto che l’ipotesi è già espressa da “Se sapessi”, eviterei il condizionale presente “farebbe” il quale non farebbe altro che aggiungere ipotesi all’intera frase. Quindi nella frase numero due utilizzerei l’indicativo (anche se il condizionale, come abbiamo visto, non è totalmente errato) nell’oggettiva: “Se sapessi che fa una cosa del genere, mi arrabbierei”. Nella terza frase, invece, si entra in un’altra prospettiva, data dal seguente scioglimento della frase: “Qualora si potesse fare questa o quella cosa, se lo sapessi, la farei di certo”, quindi è più formale e presenta l’evento come più incerto. Ovviamente, anche qui, l’ipotesi è già presente nella protasi “Se sapessi”, di conseguenza nell’oggettiva opterei sempre per l’indicativo: “Se sapessi che si può fare, lo farei”, frase meno formale ma che presenta l’evento come più realistico, nonostante l’incertezza data dell’ipotesi della protasi. D’altronde, il semplice accostamento è corretto e significa che “io non so se la cosa si può fare oppure no”. La quarta frase segue il ragionamento della seconda (per cui è preferibile l’indicativo); per quanto riguarda le frasi cinque e sette, le stesse, in linea generale, seguiranno il ragionamento della prima frase. Mentre la sesta frase segue il ragionamento della seconda (sempre preferibile l’indicativo).

    Penso sia tutto corretto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Filippo Maria, è tutto corretto.

  85. Michele scrive:

    Periodo ipotetico dell’irrealtà:

    “Se non avevi voglia di parlare con me, me lo potevi dire”

    Nella lingua parlata è molto comune l’uso dell’imperfetto indicativo sia nella protasi (“avevi”), sia nell’apodosi (“potevi”) del periodo ipotetico dell’irrealtà nel passato, al posto di congiuntivo trapassato e condizionale. Infatti la stessa frase potremmo riscriverla nel seguente modo: “Se non avessi avuto voglia di parlare con me, me lo avresti potuto dire”.

    Penso sia ok…