Benvenuti - Intercultura Blog

Aula di Lingue

Il congiuntivo passato

Prof. Anna
Congiuntivo,   Grammatica,   La lingua italiana,   Verbi

Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, andiamo avanti con lo studio del modo congiuntivo, studiando come si coniuga e come si usa il congiuntivo passato.

Buona lettura!

Prof. Anna

FORMAZIONE E CONIUGAZIONE DEL CONGIUNTIVO PASSATO

Il congiuntivo passato è formato dall’ausiliare ESSERE o AVERE al modo congiuntivo + il participio passato del verbo:

 

Ausiliare ESSERE al congiuntivo presente Participio passato del verbo Ausiliare AVERE al congiuntivo presente Participio passato del verbo
che io sia stato – a che io abbia avuto
che tu sia andato – a che tu abbia sognato
che lui, lei sia partito – a che lui, lei abbia visto
che noi siamo venuti – e che noi abbiamo bevuto
che voi siate usciti – e che voi abbiate letto
che loro siano arrivati – e che loro abbiano scritto

USO DEL CONGIUNTIVO PASSATO NELLA FRASE SECONDARIA

L’uso del congiuntivo passato è vincolato dal tempo della frase principale e dal rapporto di tempo che intercorre tra la principale e la subordinata.

Il tempo passato del congiuntivo si usa per esprimere anteriorità rispetto al verbo principale che è al tempo presente dell’indicativo, cioè per esprimere un’azione avvenuta prima rispetto a quella espressa nella frase principale:

credo (oggi → indicativo presente) che tu sia stato (ieri →congiuntivo passato) bravo.

⇒ Il congiuntivo passato si usa per esprimere anteriorità rispetto al momento presente indicato nella principale nelle frasi secondarie introdotte dal presente indicativo dei verbi che vogliono il congiuntivo:

• credo che lo spettacolo sia stato molto divertente;

• spero che tu sia andato a fare la spesa;

• pensate che a Roma ieri sia piovuto?

⇒ Il congiuntivo passato viene anche usato nelle frasi secondarie introdotte da congiunzioni come senza che, prima che, nonostante, malgrado, a meno che, a condizione che con il valore di passato:

• Mario è partito senza che tu lo abbia salutato.

Nonostante tu abbia studiato molto, hai paura dell’esame di domani.

• Ti consiglio di leggere questo libro, a meno che tu non l’abbia già fatto.

• Mia sorella può uscire con te a condizione che abbia finito i compiti per domani.

Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.

  1. Scegli la frase corretta:
    • Mi sembra che tu hai sbagliato strada.
    • Mi sembra che tu abbia sbagliato strada.
    • Mi sembra che tu abbi sbagliato strada.
  2. Scegli la frase corretta:
    • Ho notato che Maria si sia tinta i capelli.
    • Ho notato che Maria si ha tinta i capelli.
    • Ho notato che Maria si è tinta i capelli.
  3. Scegli la frase corretta:
    • Credo che voi non siate mai venuto a casa mia.
    • Credo che voi non siete mai venuti a casa mia.
    • Credo che voi non siate mai venuti a casa mia.
  4. Scegli la frase corretta:
    • Mi hai ferita nonostante tu non te ne sia reso conto.
    • Mi hai ferita nonostante tu non te ne sei reso conto.
    • Mi hai ferita nonostante tu non ti ne sia reso conto.
  5. Scegli la frase corretta:
    • Spero che tu non le hai parlato di questa faccenda.
    • Spero che tu non le abbi parlato di questa faccenda.
    • Spero che tu non le abbia parlato di questa faccenda.
  6. Scegli la frase corretta:
    • Puoi venire con noi a condizione che tu abbia chiesto il permesso ai tuoi genitori.
    • Puoi venire con noi a condizione che tu avresti chiesto il permesso ai tuoi genitori.
    • Puoi venire con noi a condizione che tu hai chiesto il permesso ai tuoi genitori.
  7. Scegli la frase corretta:
    • Temiamo che lei non è stata onesta con te.
    • Temiamo che lei non sia stata onesta con te.
    • Temiamo che lei non sia stato onesta con te.
  8. Scegli la frase corretta:
    • Sappiamo che Marta abbia vissuto all'estero per alcuni anni.
    • Sappiamo che Marta ha vissuto all'estero per alcuni anni.
    • Sappiamo che Marta sia vissuta all'estero per alcuni anni.
  9. Scegli la frase corretta:
    • Ho avuto l'impressione che tu non te sia divertita alla festa.
    • Ho avuto l'impressione che tu non ti sei divertita alla festa.
    • Ho avuto l'impressione che tu non ti sia divertita alla festa.
  10. Scegli la frase corretta:
    • Loro sono venuti a casa mia senza che io li avrei invitati.
    • Loro sono venuti a casa mia senza che io li ho invitati.
    • Loro sono venuti a casa mia senza che io li abbia invitati

Prosegui la lettura

Commenti [129]

Rispondi a susana Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  1. Dalca scrive:

    Professoressa Anna,
    La ringrazio per questa lezione chiara, come tutte le altre
    lezioni. Ottima spiegazione…

    Un caro saluto dal
    Brasile.
    Gema Dalva.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Gema Dalva, un saluto anche a te!
      A presto
      Prof. Anna

  2. Kie scrive:

    Cara Prof.Anna,
    mi piace sempre questi esercizi.
    Avrei una domanda sul numero 4:
    Perche’ “mi hai ferita?” e non “mi hai ferito?”

    • Zanichelli Avatar

      Cara Kie, quando abbiamo il passato prossimo e un pronome personale diretto di prima e seconda persona singolare o plurale, il participio passato può conconrdare oppure no: mi hai ferito, mi hai ferita, sono entrambe corrette; mentre con le terze persone il participio passato deve concordare: hai comprato la pasta? Sì, l’ho comprata; hai comprato le uova? Sì, le ho comprate.
      Un saluto
      Prof. Anna

  3. Cara Professoressa Anna,

    La ringrazio per sui notevole esplicazione per questa lezione, fu un tanto buona per me.

    Cordiali saluti,

    Milton.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Milton, grazie a te per il tuo intervento.
      A presto
      Prof. Anna

  4. Maria scrive:

    2)Incredibile mi sono tinta i capelli oggi!
    Dopo il Suo spiegazione gli esercizi sono facile perche possiamo segliere fra 3 possibilita. Ma credo che fare questi frasi la mia stessa sia un’altra cosa! Grazie Prof. Anna.

  5. Kie scrive:

    Cara Prof. Anna,
    grazie per la Sua risposta, e scusi se Le distrubo ancora.
    In questo caso, significa che questa persona (=’mi’) e’ femminile, giusto?
    Un saluto dal Giappone,
    Kie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Kie, è proprio così, significa che “questa persona” è femminile.
      A presto
      Prof. Anna

  6. Christian scrive:

    La ringrazio tantissimo per le sue lezioni chiare e divertenti, saluti.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Christian, un saluto anche a te.
      Prof. Anna

  7. Onerevole Prof.Anna !
    Volio ringraziarvi per il vostro metodo,che mi fa pensare, che anche a me ,un vechio in 75-anni,mi se ofri la posibilita per imparare l’italiano…
    Amichevoli saluti
    Ferid

    • Zanichelli Avatar

      Caro Ferid, grazie a te per il tuo prezioso intervento.
      A presto
      Prof. Anna

  8. concetta scrive:

    cara prof .Anna! Ha raggione sig.Ferid…il suo aiuto è a dir’ poco grandioso…Ma mi permette un consiglio:ci correga quanto li scriviammo per poter’ comprendere meglio..Grazie Concetta

    • Zanichelli Avatar

      Grazie Concetta per il consiglio, lo seguirò sicuramente!
      Correggiamo dunque un paio di errori:
      – ci corregga quando Le scriviamo (NON ci correga quanto li scriviammo);
      – poter comprendere (NON poter’ comprendere).
      Un saluto
      Prof. Anna

  9. Nicolò scrive:

    Cara prof.Anna
    il suo consiglio per me è fondamentale.Grazie

  10. concetta scrive:

    Grazie mille… cordiali saluti Concetta.

  11. Cara Anna non ho capito l` ottavo esercizio . Perchè la corretta non è la prima?Grazie Silvia

    • Zanichelli Avatar

      Cara Silvia, nella frase 8 c’è il verbo “sapere” che non vuole il congiuntivo perché non è un verbo di opinione come per esempio “credere” o “pensare”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  12. Fabiana scrive:

    Cara Anna,

    Ho un dubbio sul esercizio 10. Non ho capito “li abbia invitati”
    il Participio passato del verbo invitare non e invitato?

    Grazie mille,
    Fabiana

    • Zanichelli Avatar

      Cara Fabiana, in questo caso il participio passato “invitato” concorda nel genere e nel numero con il pronome diretto “li”: invitati.
      A presto
      Prof. Anna

  13. Cara Professoressa Anna,
    Complementi per quest’aiuto infinito sullo studio dell’Italiano. Come ha fatto kie, le vorrei chiedere perche nella frase 4, ha scritto ” mi hai ferita” mentre il complemento non e impiegato prima del passato prossimo. Credo che questa concordanza sia simile a quella del francese. Coe il participio passato di un verbo al passato prossimo con l’ausialare avere si concorda se il complemento e impiegato prima del passato prossimo. Facio un esempio: “La camicia che ho comprata” ieri e smarita; ” l’hai presa?” mentre “hai preso una camicia”(non c’e la concordanza nella seconda frase perche il complemento e impiegato dopo il passato prossimo.Se mi sono sbagliato, mi puo spiegare bene per favore?
    A presto!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Marin, come ho risposto a Kie, quando abbiamo il passato prossimo e un pronome personale diretto di prima e seconda persona singolare o plurale, il participio passato può conconrdare oppure no: mi hai ferito, mi hai ferita, sono entrambe corrette (“mi hai ferita”: si capisce che chi parla è una donna, ma è corretto anche “mi hai ferito”); mentre con le terze persone il participio passato deve concordare. Per quanto riguarda l’accordo del participio passato con un pronome relativo “la camicia che ho comprata” è corretto ma è poco usato, è più comune non accordare il participio passato con il pronome relativo “la camicia che ho comprato”; comunque quello che mi scrivi è corretto.
      Un saluto
      Prof. Anna

  14. Grazie Prof. Anna , ho un altro dubbio sul 10. esercizio
    10. Loro sono venuti a casa mia senza che io li abbia invitati .
    Il cogniuntivo di invitare non sarebbe abbia invitato ( avere + invitato ).
    Saluti Silvia

    • Zanichelli Avatar

      Cara Silvia, in questo caso il participio passato “invitato” concorda nel genere e nel numero con il pronome diretto “li”, quindi: invitati.
      Un saluto
      Prof. Anna

  15. Cara Anna , il mio dubbio é che il participio passato del verbo invitare è invitato e chiede il verbo avere ossia ” ho invitato” ,se fosse con l`ausiliare essere sarebbe siamo invitati ma con il verbo avere è invariabile non è vero?Scusa ma non ho capito. Grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Cara Silvia, il participio passato concorda nel genere e nel numero quando c’è un pronome diretto: – hai parcheggiato il motorino? Sì, l’ho parcheggiato; – avete visto la nuova casa? Sì, l’abbiamo vista; – hai piegato i vestiti? Sì, li ho piegati;- hai comprato le scarpe? Sì, le ho comprate. L’accordo del participio passato con l’oggetto è:
      • obbligatorio: quando appunto è costituito dai pronomi atoni di terza persona lo, la, li, le e con ne: devo comprare una camicia: ne ho viste alcune molto belle;
      • facoltativo: ma abbastanza diffuso, con i pronomi atoni non di terza persona: Marco ci ha salutati (o ci ha salutato); non vi avevo visti (o non vi avevo visto).
      Ti consiglio di ripassare l’articolo sull’uso dei pronomi diretti con il passato prossimo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  16. Sara scrive:

    A che scuola insigni??

  17. Grazie Prof Anna adesso ho capito …mi ero scordata dei pronomi diretti

  18. Andrea scrive:

    Prof Anna,

    è possibile dire nella numero 3 ” Credo che voi non siete mai venuti a casa mia.” se si vuole dare l’idea che si è certi del fatto e quindi si utilizza l’indicativo? Magari solo in contesti informali?
    Grazie mille
    Andrea

    • Zanichelli Avatar

      Caro Andrea, io non userei il verbo “credere” con l’indicativo in quanto questo verbo conferisce sempre una sfumatura di incertezza, ma userei “sono certo” o “sono sicuro” con l’indicativo.
      A presto
      Prof. Anna

  19. laura scrive:

    si può dire: “Credevo che la ragazza che preferisse fosse quella che aveva il vestito rosso”? oppure Va meglio “che preferiva”?

  20. Andrea scrive:

    Si anch’io penso lo stesso. Però chiedevo, perché in Spagnolo e Francese “io credo” e “io penso” reggono l’indicativo quindi ogni tanto mi vengono dubbi.

    Grazie mille

    Andrea

  21. salve; professoressa
    per favore;volevo il vostro aiuto in questo esercizio.per completare questa frase io scelgo la quarta risposta.vorrei sapere se questa risposta sia corretta o no? grazie mille
    “Signor Rossi, ha spedito quei documenti alla signora Bianchi?” “Non ancora, ma sto per … ”

    1- spedirglielo
    2- spedirglieli
    3- spedirgliela
    4- spedirleli

    • Zanichelli Avatar

      Cara Khadija, la risposta giusta è la 2; nei pronomi combinati prima abbiamo il pronome indiretto seguito da quello diretto, quindi: spedire i documenti (=li) a lei (=”gli” nei pronomi combinati si usa anche per “a lei” mentre “le=a lei” nei pronomi combinati non c’è), gli + li = glieli. Ti consiglio di ripassare l’articolo sui pronomi combinati: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=2144.
      Un saluto
      Prof. Anna

    • 3- spedirgliela

      • Zanichelli Avatar

        Cara Jesmina, la risposta corretta è la 2-“spedirglieli” (i documenti): “Signor Rossi, ha spedito quei documenti alla signora Bianchi?” “Non ancora, ma sto per spedirglieli”.
        A presto

  22. Wellen scrive:

    Ciao prof. Anna,

    nella frase n. 2, perchè la risposta giusta non è: ho notato che si sia tinta i capelli, visto che stiamo parlando del congiuntivo passato? penso che sia perchè non è un dubbio, o una opinione, ma sono confusa.

    un altro dubbio: nella frase: Sappiamo che Marta ha vissuto all’estero per alcuni anni, non é congiuntivo perchè non esprime nessuna delle ideia del congiuntivo? dubbio, desiderio, timore e ecc?

    la ringrazio per l’aiuto, e devo dire che mi piaciono molto le sue lezioni e i suoi esercizi.

    un saluto!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Wellen, la tua intuizione è corretta: nella frase 2 non c’è nessun verbo di opinione o di dubbio, ma il fatto viene presentato come reale, quindi usiamo l’indicativo; stesso discorso vale per la frase successiva, il verbo “sapere” presenta il fatto come reale e non come un dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

  23. hhji scrive:

    ciao come butta grazie per l’ aiuto

  24. hhji scrive:

    grazie molto per l’ aiuto che mi avete dato.
    grazie tanto
    arrivederci

  25. hhji scrive:

    grazie per il commento che mi avete dato

  26. stefano scrive:

    ciao, è un ottimo web

  27. De scrive:

    Salve prof, si dice “Ho chiesto al professore se fosse stato possibile sostenere l’esame” oppure “Ho chiesto al professore se sarebbe stato possibile sostenere l’esame”? Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara De, si dice: “ho chiesto al professore se sarebbe stato possibile sostenere l’esame”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  28. Ciao Proff. Anna: perché nel punto 4 la risposta corretta è: Mi hai ferita nonostante tu non TE ne sia reso conto, e nel punto 9 la risposta corretta è: Ho avuto l’impressione che tu non TI sia divertita alla festa. Il mio problemma è il TE e il TI
    Grazie mile
    Un saluto
    Susana

    • Zanichelli Avatar

      Cara Susanna, il pronome TI si trasforma in TE davanti a NE e davanti a un altro pronome; in generale i pronomi MI, TI, CI, VI, SI quando sono seguiti da un altro pronome, cambiano in: ME, TE, CE, VE, SE. Inoltre LE (femminile singolare) e GLI diventano GLIE-. Queste forme possono essere seguite dai pronomi LO, LA, LI, LE, NE, dando origine alle seguenti forme: ME LO, TE LA, SE LI, CE LE, VE NE ecc. Ti consiglio di ripassare i pronomi combinati: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=2144.
      Un saluto
      Prof. Anna

  29. grazie molto per l’ aiuto. Un altro dubbio, come se coniuga il verbo AVERCELO e che vuole dire?

    Susanna

    • Zanichelli Avatar

      Cara Susana, la forma verbale “avercelo” è formata dal verbo “avere” + la particella “ci” + il pronome diretto “lo”; in questo caso la particella “ci” è usata come elemento rafforzativo; quest’uso è più frequente nel registro colloquiale; “avercelo” significa “avere qualcosa” dove “qualcosa” è di genere maschile e singolare; per esempio: “hai il quaderno nel tuo zaino?” “non credo di avercelo” (ma si potrebbe anche dire “non credo di averlo”); la coniugazione è: io ce l’ho; tu ce l’hai; lui ce l’ha, ecc.
      Un saluto
      Prof. Anna

  30. Vincenzo scrive:

    Ho appena scoperto questo sito.
    Grazie Prof. Anna è la prima cosa che voglio dire.
    La seconda dico w il web sano, efficace, utile. Questa è la vera rivoluzione: l’ Istruzione per tutti senza muri da abbattere. Complimenti per l’ iniziativa, la trovo, io che sono “ignorante a vita”, utilissima e piacevolissima. Un saluto, Vince

    • Zanichelli Avatar

      Caro Vincenzo, benvenuto su Intercultura blog!
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  31. susana scrive:

    GRAZIE TANTO PER L’AIUTO QUE ME AVETE DATTO,E MOLTO UTILISSIMA.A PRESTO.

  32. Tatiana scrive:

    Ciao prof. Anna,

    vorrei chiederLe se e` possibile usare il congiuntivo trapassao nella frase “Mario è partito senza che tu lo abbia salutato.” c.e` ” Mario è partito senza che tu lo avessi salutato.” (secondo la concordanza dei tempi nel Congiuntivo)?
    Grazie in anticipo,
    Tatiana

    • Zanichelli Avatar

      Cara Tatiana, la frase più corretta è sicuramente quella con il congiuntivo passato: “Mario è partito senza che tu lo abbia salutato.”
      Un saluto
      Prof. Anna

  33. buongiorno Prof. Anna, la mia domanda e’: perché’ si dice :” ho paura che le sia successo qualcosa” inteso come a lei (dativo) ma anche :” ho paura che gli sia successo qualcosa” inteso come a loro (dativo ma di terza persona plurale) ? L’ausiliare essere nella terza persona plurale al congiuntivo non e’ siano? e allora perché’ anche nella seconda frase si dice anche gli sia? grazie in anticipo.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Michael, il soggetto della frase è “qualcosa” ed è singolare (ho paura che qualcosa sia successo a loro), non è il complemento di termine che determina la persona del verbo, ma è soggetto.
      Un saluto
      Prof. Anna

  34. Federico scrive:

    Buongiorno professoressa Anna.
    L’altro giorno ho scritto un racconto, ma oggi correggendolo mi è venuto un dubbio a proposito della coniugazione verbale di questa frase:
    “Come poteva sapere se anche questa volta il suo lavoro risultava credibile e ben fatto? Avrebbe avuto bisogno di qualcuno che gli avesse dato una sua opinione; che avesse identificato quegli errori che lui non sarebbe stato in grado di notare. Insomma, avrebbe avuto bisogno di un lettore ideale.”
    Secondo lei i tempi verbali sono corretti?
    La rigrazio per il suo tempo.
    Spero che darà una risposta a questo mio dubbio imbarazzante.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Federico, i verbi sono coniugati correttamente, potresti usare il condizionale passato nel primo periodo: “come poteva sapere se il suo lavoro sarebbe risultato credibile…”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  35. marino scrive:

    Una frase al congiuntivo presente mela potrestinpotresti dire???? Grazie per l aiuto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Marino: credo che faccia (congiuntivo presente) freddo fuori.
      Un saluto
      Prof. Anna

  36. Celeste scrive:

    Buongiorno prof.ssa Anna, grazie alla tua spiegazione. Ho qualche confusione tra CONGIUNTIVO PASSATO e IMPERFETTO: ”Ho sperato che tu sia stato a casa.” e ”Ho sperato che tu fossi a casa.” Penso che queste due frasi siano giuste con lo stesso significato, no? La ringrazio per l’aiuto.

  37. Giovanni scrive:

    Gentile Professoressa,

    quale delle due forme è corretta (o quale delle due è più corretta)?

    1) Spero CHE abbia una caffettiera
    2) Spero abbia una caffettiera

    Grazie,
    Giovanni

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giovanni, entrambe le frasi sono corrette, nelle soggettive e oggettive esplicite è possibile omettere la congiunzione -che- quando il verbo della subordinata è al congiuntivo.
      A presto
      Prof. Anna

  38. kdela scrive:

    Grazie per questo sito- che l’ho scoperto ( :

    posso ricevere una spiegazione per la frase 8-?

    grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Kdela, la frase corretta è quella con l’indicativo (ha vissuto) perché il verbo reggente (ho saputo) non necessita del congiuntivo in quanto non si esprime né un dubbio, né una supposizione, ma si esprime una certezza.
      A presto
      Prof. Anna

  39. kdela scrive:

    Forse perche’ e’ un fatto

  40. kdela scrive:

    Buongiorno
    Vorrei chidere sulla frase 8 perche’la risposra e’quella

    grazie

  41. kdela scrive:

    Grazie Prof. Anna

  42. kdela scrive:

    A presto e’ il mercoledi?????

    • Zanichelli Avatar

      Cara Kdela, non ho capito la tua domanda, comunque l’articolo viene pubblicato il giovedì.
      Apresto
      Prof. Anna

  43. kdela scrive:

    Grazie ancora
    sto continuando a studiare il congiuntivo e l’italiano

    grazie
    ci vediamo a presto

    kdela?????

    • Zanichelli Avatar

      Molto bene Kdela, attenzione: si dice “ci vediamo presto”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  44. kdela scrive:

    Grazie ancora Prof. Anna

    ci vediamo presto- la piccola differenza tra l’italiano corretto e l’italiano ,diciamo, “non corretto”.
    Ti ringrazio

    kdela

  45. Stefano M scrive:

    Buenos dias. prof. Anna, oggi sarò più rapido che mai!! tempo fa mi disse che con stavo pensando che si deve usare indicativo. Se invece dico stavo ipotizzando che è correetto usare congiuntivo? stavo ipotizzando che mi avessero preso in giro. gracias y hasta pronto.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Stefano, è corretto usare il congiuntivo, ma non è un espressione molto comune, direi piuttosto “credevo che mi avessero preso in giro” o “mi sembrava che mi stessero prendendo in giro”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  46. Steve scrive:

    Gentile prof.sa Anna, a volte ho dei buddi atroci sui congiuntivi. Le chiedo la cortesia di dirmi quali sono, tra le seguenti frasi, quelle corrette:

    1. “Risulta che poco dopo l’agguato un soldato sia apparso sulla scena e abbia scattato una foto al cadavere, dopo essere stato ostacolato nel fare ciò da un altro militare.”

    2. “Risulta che poco dopo l’agguato un soldato è apparso sulla scena e ha scattato una foto al cadavere, dopo essere stato ostacolato nel fare ciò da un altro militare.”

    3. “Risulta che poco dopo l’agguato un soldato apparve sulla scena e scattò una foto al cadavere, dopo essere stato ostacolato nel fare ciò da un altro militare.”

    1b. “In base a tali testimonianze sarebbe dunque lecito dare per certo che quel giorno i manifesti non solo erano presenti, ma furono anche strappati dal muro.”

    2b. “In base a tali testimonianze sarebbe dunque lecito dare per certo che quel giorno i manifesti non solo fossero presenti, ma fossero stati anche strappati dal muro.”

    1c. “Piuttosto, non è più logico pensare che in realtà l’imputato non abbia mai strappato i manifesti da quel muro, proprio perché non era affatto necessario?”

    2c. “Piuttosto, non è più logico pensare che in realtà l’imputato non avesse mai strappato i manifesti da quel muro, proprio perché non era affatto necessario?”

    3c. “Piuttosto, non è più logico pensare che in realtà l’imputato non strappò mai i manifesti da quel muro, proprio perché non era affatto necessario?”

    1d.“Ora, poco cambia che il delitto fosse avvenuto alle due o alle tre, ma resta il fatto che… ”

    2d. “Ora, poco cambia se il delitto avvenne alle due o alle tre, ma resta il fatto che…”

    La ringrazio in anticipo,
    Steve

    • Zanichelli Avatar

      Caro Steve. le regole che determinano la scelta tra indicativoe congiuntivo non sono sempre così nette e a volte può dipendere da una scelta del parlante, dopo “risulta che” se c’è un margine di dubbio può esserci il congiuntivo, se invece si vuole dare all’azione un aspetto oggettivo è corretto l’indicativo, questo vale anche per il secondo gruppo di frasi e per 1c e 3c (non è correto l’uso del trapassato congiuntivo in 2c), anche 1d il congiuntivo è corretto, meglio però il congiuntivo passato (sia avvenuto), anche 2d è corretta. Per approfondire l’argomento ti consiglio questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=6742.
      A presto
      Prof. Anna

      • gio scrive:

        Arrivano i messaggi

  47. Steve scrive:

    La ringrazio molto, professoressa. A presto con altri dubbi.
    Un caro saluto saluto,
    Steve

  48. GIOVANNA scrive:

    E’ GIUSTO DIRE:SONO PROPRIO CONTENTA CHE L’ABBIATE GRADITA (RIFERENDOSI AL REGALO DI UNA SCATOLA DI BISCOTTI) GRAZIE

    • Zanichelli Avatar

      Cara Giovanna, la frase che mi scrivi è corretta.
      A presto
      Prof. Anna

  49. Chanez scrive:

    Graziee melee perché questi esercizi mi piace molto

    • Zanichelli Avatar

      Cara Chanez, grazie mille a te per il tuo commento, sono contenta che gli esercizi ti piacciano.
      A presto
      Prof. Anna

  50. natascia scrive:

    ottima spiegazione!

    grazie

  51. ECCELLENTE!!

  52. Basant scrive:

    Prof. Anna
    grazie mille!!
    nel secondo esercizio perche’ abbiamo usato il passato prossimo e non il congiiuntivo ( si sia tinta ) ?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Basant, dopo il verbo “notare” (che significa “accorgersi di qualcosa, osservare qualcosa”) non è necessario il congiuntivo perché questo verbo non esprime un’azione incerta, dubbia o soggettiva, quindi è correto usare l’indicativo.
      A presto
      Prof. Anna

  53. Professoressa ANNA sono dal Venezuela ho fatto il corso d’italiano per tre anni ,ho fatto due volte l’esame del CELI3 Solo ho passato l’esame orale l’ho scritto non sono riuscita bene .Poi sono andata in Italia a presentare l’esame del CILS in questo esame ho passato quasi tutto l’unica cosa che non sono riuscita a passare fu lo scritto e la letturra.Le professoresse mi hanno chiesto .Perchè metti solo l’imperfetto e il passato prossimo .Sinceramente ancora mi fa molto difficoltà il congiuntivo forse fu questo la causa del mio fallimento nello scritto e nella lettura soltanto mi mancava un punto per passare l’esame
    Vorrei migliorare il congiuntivo sia al presente che al passato
    SANTINA SAGLIMBENI

  54. gentile prof anna,
    mi piace tantissimo la sua spiegazione, ma ho notato numero 8 il verbo vivere e venuto con avere, pensavo che( vivere) venisse con (essere) quale corretto?.
    grazie mille
    omar

    • Zanichelli Avatar

      Caro Omar, nei tempi composti il verbo “vivere” può essere usato sia con l’ausiliare “essere” sia con l’ausiliare “avere”.
      A presto
      Prof. Anna

  55. Vorrei sapere se è giusta la frase :se eravamo ancora al lavoro sarebbe stato peggio.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maria, il periodo che mi scrivi è corretto, è diffuso nella lingua parlata, si tratta di un periodo ipotetico misto, lo eviterei nella lingua scritta o in registri particolarmente formali.
      Un saluto
      Prof. Anna

  56. Girolamo scrive:

    ” Pensi ( lei ) a qualcosa che la turbi ( congiuntivo presente ) / turba ( presente indicativo ) veramente ” …

    ” Pensa ( tu ) a qualcosa che ti turba / turbi ( congiuntivo ) veramente ”

    Nella prima frase , considerando il verbo ” pensare ” alla principale , credo sia esatto inserire ” turbi ” ( congiuntivo presente ) alla subordinata … Anche se l’indicativo presente non credo sia una ipotesi da scartare …

    Nella seconda frase credo che il ragionamento sia lo stesso della prima frase , ma non ne sono certo … Forse parliamo di sfumature e di contesti …. Me lo potrebbe spiegare dettagliatamente ?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Girolamo, in entrambi i casi “che” introduce una proposizione relativa (l’antecedente del pronome relativo “che” è “qualcosa”) e non oggettiva, quindi la subordinata non è retta dal verbo “pensare” e non necessita del congiuntivo, ma dell’indicativo: “pensi a qualcosa che la turba veramente”, “pensa a qualcosa che ti turba veramente”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  57. Anonimo scrive:

    No, questo sito non mi piace proprio non ho trovato quello che cercavo:-\

    • Zanichelli Avatar

      Caro Anonimo, cosa cercavi?
      A presto
      Prof. Anna

  58. Michii scrive:

    Salve prof si dice:
    -volevo sapere perché se ne fosse andata
    -volevo sapere perché era andata via

    • Zanichelli Avatar

      Caro Michii, sono corretti entrambi i periodi. Le interrogative indirette possono avere il verbo sia all’indicativo sia al congiuntivo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  59. gentile prof. Anna,

    e corretto dire ” lho visitato nonostante non mi avrebbe voluto che lo vedessi in questa situazione” ?

    grazie a lei.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Omar, la congiunzione “nonostante” è seguita dal congiuntivo: “l’ho visitato nonostante non volesse essere visto in questa situazione”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  60. ” credo che sia piovuto”.
    ” credo che avesse piovuto”.
    quale e la frase giusta?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Omar, le frasi corrette sono “credo che piova” per la contemporaneità, “credo che sia piovuto” per l’anteriorità, “credo che pioverà” per la posteriorità.

      Un saluto

      Prof. Anna

  61. Luca scrive:

    credo che il medioevo fosse un periodo stupendo

    credo che il medioevo sia stato un periodo stupendo

    qual e’ la differenza fra le due frasi in senso temporale ? Sembrerebbero simili … la seconda frase , nonostante il congiuntivo passato, credo esprima più certezza rispetto alla prima

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luca, per esprimere anteriorità in dipendenza da un tempo presente (credo) si usa il congiuntivo passato (sia stato) oppure il congiuntivo imperfetto (fosse) se l’azione ha valore durativo.
      Un saluto

      Prof. Anna

  62. Paolo scrive:

    “Pare che Teodora non si limitasse a sfiorare le dita altrui”;

    “Credo che le prendessero dall esterno le cose che dipingevano”;

    Per esprimere anteriorità a volte è possibile trovare il congiuntivo imperfetto anche quando il verbo della principale è al presente, in questo caso indica un’abitudine nel passato (come negli esempi).

    • Zanichelli Avatar

      Caro Paolo, l’anteriorità rispetto a un presente o a un futuro può essere espressa con il congiuntivo imperfetto quando il fatto del passato ha un valore durativo, ovvero esprime una situazione in corso nel passato o abituale nel passato.
      Un saluto

  63. Lory scrive:

    “Penserei che sia stato lui a commettere quel misfatto”;

    “Guarderei volentieri un film che sappia emozionarmi”;

    …salve, perché nelle subordinate c’è il congiuntivo passato nella prima e il congiuntivo presente nella seconda? non dovrebbero esserci il trapassato congiuntivo nella prima e il congiuntivo imperfetto nella seconda? visto che nella subordinata c’è un condizionale presente?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lory, nel primo caso il congiuntivo passato esprime anteriorità rispetto alla principale col verbo al condizionale presente, nel secondo il congiuntivo presente è il verbo della proposizione relativa introdotta da “che”, entrambi i verbi (quello della principale e quello della relativa) sono al presente perché si parla di avvenimenti nel presente.
      Un saluto

      • Lory scrive:

        Allora, credo d aver capito…

        nel primo caso il congiuntivo passato esprime anteriorità rispetto alla principale col verbo al condizionale presente (è come se al posto di “penserei” avessimo “penso”, e quindi è come se seguissimo la normale concordanza dei tempi al congiuntivo e quindi con l uso del congiuntivo passato rispetto all anteriorità; in più, la differenza sta nel fatto che il condizionale presente viene utilizzato per attenuare il valore di ciò che viene espresso nella subordinata, e ha la funzione di attenuare il presente indicativo [penso]; e il condizionale “penserei” fa riferimento al presente; perciò è corretto usare un tempo passato nella subordinata).

        Nel secondo caso invece il congiuntivo presente è il verbo della proposizione relativa introdotta da “che”, ed entrambi i verbi (quello della principale e quello della relativa) sono al presente perché si parla di avvenimenti nel presente (e quindi c’è contemporaneità al presente, ed è come se dicessimo “voglio/vorrei guardare un film che sappia emozionarmi e stiamo esprimendo un desiderio; e poi perché “il condizionale “guarderei” fa riferimento al presente; perciò è corretto usare un tempo presente, congiuntivo “sappia”); e poi il congiuntivo presente nella relativa attribiusce alla frase una sfumatura limitativa; in questo genere di frasi il congiuntivo esprime un requisito o una limitazione relativamente all’oggetto desiderato: In questa frase il soggetto desidera qualcosa ma pone delle condizioni (la condizione è quella di guardare un film emozionante).

        Giusto?

  64. Natalia scrive:

    salve, avrei bispgno dell’aiuto per il congiuntivo passato nella frase: Nonostante che/ benche le previsioni ci abbiano ingannato, abbiamo passato una bellissima giornata. La domanda è se la frase congiuntivo passato + passato prossimo regge, e se cosi fosse, quale sarebbe la regola per questo caso perche non trovo la spiegazione da nessuna parte. grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Natalia, l’uso dei tempi nel periodo che mi scrivi è corretto: proposizione concessiva al congiuntivo passato e reggente al passato prossimo, entrambi i tempi sono al passato perché stai descrivendo eventi nel passato.
      Un saluto

  65. Cara profesoressa, un piacera averla trovata, non sono italiana sto imparando, il congiuntivo mi viene dificile, ma con questa classe ho chiarito tanti dubbi.
    vorrei potere seguirla con altri lessioni.
    grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Cara Giselda, benvenuta su Intercultura blog! Ci sono moltissimi articoli sul congiuntivo con relativi esercizi su questo blog, puoi provare a farne altri. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto

  66. Antonio scrive:

    “Stare+gerundio” per indicare un’azione in divenire ma al passato:

    “È (oggi) come se (ieri) Tizia stesse facendo una conferenza” (usiamo però il congiuntivo perché la dipendente è retta dall espressione “come se”)

    …la stessa struttura (stare+gerundio) possiamo utilizzarla anche in riferimento al presente:

    “È (oggi) come se (oggi) Tizia stesse facendo una conferenza” (usiamo sempre il congiuntivo perché la dipendente è retta dall espressione “come se”)

    …chiudo dicendo che le due frasi risultano identiche nelle dipendenti perché “Come se” ammette solo il congiuntivo imperfetto o trapassato; e per il tipo di struttura (stare+gerundio) che abbiamo adottato, la forma stessa esprime un’azione che si svolge in un momento preciso (ora, adesso), enfatizzando quindi lo svolgimento dell’azione medesima, ma anche in un momento passato (ieri). Viceversa, se non utilizziamo la struttura “stare+gerundio”, mantenendo però “come se”, allora useremmo il congiuntivo imperfetto per il presente, e il trapassato per il passato (tempi tipici dell espressione “Come se”):

    “È (oggi) come se (oggi) fossi sfasato” (presente)

    “È (oggi) come se (ieri) fossi stato sfasato” (passato)

    Corretto?

  67. Grazie

  68. Jonathan scrive:

    Molto aiutante

    Jonathan

    • Zanichelli Avatar

      Caro Jonathan, benvenuto su Intercultura blog. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto

  69. Guglielmo scrive:

    1)”È convinta che sia stato io a buttarle i vestiti!”

    …Con verbi che esprimono certezza, sicurezza, convinzione, l’indicativo è corretto e normale (quindi si può scrivere anche “È convinta che sono stato io a buttarle i vestiti!”); tuttavia, dopo un verbo che esprime certezza, se invece si vuole comunque sottolineare l’elemento della soggettività, anche nell’ambito di una cosa data per certa (come dire: non è sicuro per tutti, non è una realtà scientifica e oggettiva, è una certezza, convinzione sua, della sua mente), allora può essere anche stilisticamente più raffinato scegliere il congiuntivo.

    Esatto?

  70. Federico scrive:

    “Succede che”:

    Costruzioni come questa possono reggere entrambi i modi verbali. Spesso sarà preferibile l’indicativo, se veramente si parla di qualcosa che “succede”, e non che si ipotizza, o spera, o immagina. Ma la locuzione “succede che” si può usare anche con una sfumatura molto vicina a “può succedere che”, e allora ha senso usare il congiuntivo. Anzi, è proprio la scelta del modo verbale della subordinata che chiarisce in che senso stiamo usando quel “succede che”. Esempi:

    1) “È successo che il treno era in ritardo a causa della neve” (l’indicativo, come nell’esempio, si trova molto a suo agio sopratutto in riferimento ad eventi passati, avvenuti, accaduti)

    2) “(Può succedere che) Succede che dica delle falsità”.

    Penso sia giusto

  71. Marina scrive:

    Il verbo “pensare” quando significa “Avere una certa opinione su qualcuno o qualcosa” ma anche “ritenere” “giudicare”, “credere” e “supporre” richiede il congiuntivo:

    1)”C’è gente che pensa (suppone, ritiene, ecc) che sia colpa mia”.

    Penso sia ok