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Aula di Lingue

La formazione delle parole: i suffissi (nomi da aggettivi)

Prof. Anna
La lingua italiana,   Lessico

Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, come si formano le parole in italiano? Oggi vedremo quali sono i principali meccanismi di formazione delle parole e in particolare la suffissazione.

Buona lettura!

Prof. Anna

Il lessico di una lingua si arricchisce contiunuamente in due modi: grazie al prestito di termini di provenienza straniera oppure mediante i meccanismi di formazione delle parole, che consentono di creare parole nuove a partire da parole (o parti di parole) già esistenti.

Abbiamo quindi:

parole semplici: che non derivano da nessun’altra parola della lingua di cui fanno parte. Sono formate da una sola componente nel caso delle parole invariabili (per, ma, sempre), da due componenti, radice e desinenza, nel caso delle parole variabili (mel-a, libr-o, pan-e);

parole derivate: che sono formate da una parola base mediante l’aggiunta di un prefisso (metterepre-mettere) o di un suffisso (latte→latt-aio). Costituiscono una sottoclasse delle parole derivate le parole alterate (casa→cas-etta, ragazzo→ragazz-accio);

parole composte: che sono formate dall’unione di due o più parole (apri-scatole, taglia-erba).

La parola base è il punto di partenza per un procedimento di derivazione, può essere una parola semplice (canecan-ile) o una parola derivata (person-ale, aggettivo derivato da persona è a sua volta parola base per la formazione del verbo personalizzare).

Il prefisso è l’elemento che si attacca prima della parola base (mettere→pre-mettere). Il suffisso è l’elemento che si attacca dopo la parola base (giornale→giornal-ista). L’infisso è l’elemento che si inserisce tra la base e il suffisso (campo→camp-ic-ello). Il procedimento di derivazione mediante l’aggiunta di un prefisso è detta prefissazione, quello mediante l’aggiunta di un suffisso è detto suffissazione. Il confisso è un elemento di origine greca o latina che si usa per formare parole composte: tele-visione, disco-teca.

LA SUFFISSAZIONE

La suffissazione consente la formazione sia di parole che appartengono alla stessa classe morfologica della parola base, sia di parole che appartengono  a una classe diversa: da un nome si può formare un altro nome (libro→libreria), un aggettivo (ferrovia→ferroviario) o un verbo (nido→nidificare), da un aggettivo si può ottenere un nome (largo→larghezza) o un verbo (gonfio→gonfiare), da un verbo è possibile formare un nome (lavorare→lavoratore) o un aggettivo (leggere→leggibile).

Vediamo quali sono i suffissi più comuni per derivare nomi da aggettivi:

ezza, izia  ⇒ formano sostantivi per lo più astratti: bello→bellezza, alto→altezza, amico→amicizia,  giusto→giustizia;

• –aggine  per formare sostantivi che indicano per lo più qualità negative o difetti fisici: testardo→testardaggine, zoppo→zoppaggine

• –ismo, –esimo⇒ il suffisso –ismo è ancora produttivo, –esimo è improduttivo, entrambi formano nomi indicanti una dottrina, un’ideologia, un insieme di valori culturali, una disposizione d’animo, un atteggiamento: ideale→idealismo, cristiano→cristianesimo;

• –ità, –età, –: è un suffisso caratteristico di sostantivi astratti: capace→capacità, caparbio→caparbietà, fedele→fedeltà;

• – ìa⇒ per formare sostantivi astratti, indicanti un’idea collettiva o una condizione sociale: pazzo→pazzia, borghese→borghesia;

• – ore, –ura⇒ per formare sostantivi indicanti caratteristiche, atteggiamenti, abilità ecc.: grigio→grigiore, bravo→bravura;

• – itudine⇒ è un suffisso raro che forma sostantivi che indicano nozioni astratte: alto→altitudine;

• –eria⇒ forma nozioni astratte in genere connotate spregiativamente: tirchio→tirchieria;

• –ume⇒ spesso si unisce ad aggettivi di senso spregiativo: sudicio→sudiciume;

• –anza, –enzaarrogante→arroganza, paziente→pazienza.

Nell’esercizio che segue dovrete individuare la parola base, ovvero l’aggettivo da cui deriva il sostantivo.

Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio" per controllare se hai risposto correttamente.

1- Follia: . 2- Socialismo: . 3- Sbadataggine: . 4- Immondizia: . 5- Frescura: . 6- Galanteria: . 7- Decenza: . 8- Gonfiore: . 9- Eleganza: . 10- Bontà: .

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Commenti [14]

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  1. andree scrive:

    Grazie Prof.ssa !
    Questo capitolo della formazione delle parole è molto interessante.
    Aspetto con impazienza le prossime lezioni.
    Mi raccomando buon proseguimento.
    Con i miei migliori saluti

  2. Clara scrive:

    Buongiorno Prof.ssa. Anna,
    molto molto interessante questo esercizio sui meccanismi di formazione delle parole!
    Grazie!
    un caro saluto
    Clara

  3. Anita scrive:

    Cara Prof.ssa Anna,
    Perché non ho fatto questa lezione, ho fatto questa prima fare la seconda parte ed solo mi sono sbagliata una volte con la 8º parola “decente”; non so oppure l’ho scritta ora gìusto, ma spontaneamente mi è venuto così nella mia menta.
    Scorsa giovedì ero per la prima volta dopo mia iniezione in forma per fare le mie cose e ho avuto sognato veramente strano, anche mi era fredda nella casa mia anche se ho aumentato la temperatura nel soggiorno. Infatto non ho dovuto uscire dalla casa mia immediamente dopo l’iniezione, ma ho promesso alle miei vicini, perché sono sposati nella chiesa; normalmente che fa solo una volta nella vita, dunque non ho pensato e sono andato. (Che rima, perciò vado in Lima). Barzelletta:-) Ma era un zeremoniale molto molto bella e sono grazievole perche sono andato.
    Ora mi fa bene di nuova ed anche sono abituata agli miei dentieri artificiali. Le mie aiute domsticale mi hanno detto non pensare troppo facile sulla intervenzione dentale, perché ne sia più dura che pensato e detto. Mi hanno racommendate non lasciare di fare ancora, perché ho subito troppo con le mie occhiale. Le due donne sono preoccupate che lascio farla troppo presto dopo questa avventura. Anche mi devo protetare contra il sole stando basso in questo periodo, perché senza occhiali da sola non ho alcuna orientazione e nel buio non anche; poi devo indossare i occhiali da notte, poi guido la macchina mia nella linea giusta. Sono piccole cose, ma mi servono molto bene. È solo un peccato, che la polizia stradale mi chiedono perché ne indosso,
    Ma mi non è successo ancora di più e sono contenta se mi lasciano in pace. Non faccio le cose pericolose e sospette. Con questo Lei do i miei cari saluti dalla Olanda, dove sarano le strade già liscie in causa le temperature contra il zero in combinazione la nebbia
    Anita

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anita, sono contenta che tu stia bene.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  4. Martin scrive:

    molto interessante. Non ho mai saputo il significato di il suffisso, del prefisso e confisso. Ho sentito queste parole spesso ma non sapevo il significato. Grazie per il chiaramento.

  5. Salvatore scrive:

    La ringrazio Professoressa Anna per tutte le lezioni di Italiano. Mi piace molto ripassare la grammatica dopo tantissimi anni.
    Avvolte riesco a completare l’esercizio con uno o due sbagli e altre volte e’ un po’ piu’ difficile
    Gli esercizi sono impostati veramente in un modo facile da capire.
    grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Salvatore, benvenuto su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi. Attenzione, è corretto scrivere: “a volte”.
      A presto
      Prof. Anna

  6. molto interessante

    • Mi interessa molto questo sito

    • Zanichelli Avatar

      Caro Mauro, benvenuto su Intercultura blog. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto

  7. Sono spagnolo e uno studente italiano. Recentemente ho appreso che il suffisso -linga aggiunto a House- qualifica una persona come ‘casalinga’; casalingo viene a significare ‘casa’ e casalinghi viene a descrivere oggetti di uso domestico. La domanda che mi pongo è: i suffissi -lingo, -linga e -linghi, presi singolarmente, hanno qualche significato come collegamento?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luis, no, non hanno alcun significato.

  8. Produttivo e producente:

    Qual è la differenza tra produttivo e producente?

    …Allora, “produttivo” è aggettivo, mentre “producente” è il participio attivo di “produrre” (ma che può funzionare anche da aggettivo). Comunque, in italiano le parole “produttivo” e “producente” hanno un significato simile, ma presentano lievi differenze nell’uso e nella connotazione. La parola “produttivo” è comunemente usata per descrivere qualcosa o qualcuno che è produttivo, efficiente o capace di produrre risultati. Sottolinea la capacità di generare o creare qualcosa di valore. Viene spesso utilizzato nel contesto di lavoro, compiti o attività che producono risultati tangibili. Per esempio: “Questa riunione è stata molto produttiva”; “Il dipendente è molto produttivo”; “Ho avuto una giornata molto produttiva”. D’altronde, “producente” è usato meno comunemente e ha una connotazione leggermente diversa. Si riferisce a qualcosa o qualcuno che è fruttuoso, o capace di produrre effetti o conseguenze positive. Sottolinea cioè la capacità di ottenere esiti (e anche “che raggiunge lo scopo desiderato o prefisso”) o risultati benefici. Viene spesso utilizzato in un senso più ampio, che va oltre le sole attività legate al lavoro. Per esempio: “La collaborazione tra i due paesi è stata molto producente” (e cioè “La collaborazione tra i due paesi è stata molto fruttuosa”); “La lettura è un’attività molto producente per lo sviluppo personale” (e cioè “La lettura è un’attività molto fruttuosa per lo sviluppo personale”); “La sua presenza in classe è sempre molto producente”. In sintesi, mentre sia “produttivo” che “producente” trasmettono l’idea di essere produttivi, “produttivo” si concentra maggiormente sull’efficienza e sui risultati tangibili, mentre “produttivo” enfatizza la generazione di risultati o conseguenze positive. In generale (ma non è sempre così) dopo “produttivo” non dico cosa si produce: “Il sistema produttivo italiano è in crisi”; “Oggi non mi sento molto produttivo”; mentre dopo “producente” dico cosa si produce: “La nuova legge blocca le auto producenti (e cioè “che producono”) troppo inquinamento”; “Sono stato assunto da una fabbrica producente (e cioè “che produce”) birra”. Ovviamente, “produttivo” può significare anche “Che è atto a produrre, a dare frutto, a dare prodotti: terreno produttivo, fertile; pianta produttiva, capace di dare frutti in abbondanza”. Oppure riferito a persona (o a un insieme, a una categoria di persone), che lavora, e quindi produce beni, servizî: “Nonostante l’età è ancora produttivo”. Ma anche “che crea con facilità e abbondanza: “Un ingegno produttivo”; “Uno dei due è uno scrittore produttivo, l’altro è uno scrittore tormentato (I. Calvino)”. In più, invece “producente” è, oltre ai significati soprascritti, generalmente usato anche in espressioni limitative o negative: “Il fiscalismo del direttore non è producente per la buona riuscita del lavoro”.

    Penso sia corretto