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Lo scoppio del carro a Firenze, un’antica tradizione di Pasqua

Prof. Anna
Civiltà,   In giro per l'Italia,   Storia

Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, tra pochi giorni è Pasqua, la principale festività del cristianesimo. In Italia la Pasqua è molto sentita e in tutta la penisola, da Nord  a Sud, viene celebrata con riti e processioni che appartengono a un’antica cultura popolare.

Una delle tradizioni più scenografiche e conosciute è quella dello scoppio del carro che si tiene a Firenze. Scopriamone insieme la storia e il significato.

Buona lettura e buona Pasqua!

Prof. Anna

Vi ricordo che se ci sono parole che non conoscete, potete usare il dizionario online: cliccando due volte sulla parola sconosciuta si aprirà una piccola finestra, cliccando una volta su questa finestra apparirà il significato.

Lo scoppio del carro è la più antica tradizione popolare fiorentina. Si svolge ogni anno la domenica di Pasqua.

LA STORIA

Quest’antica ricorrenza ha origine durante la prima Crociata, comandata da Goffredo da Buglione e indetta per liberare il Santo Sepolcro dalle mani degli infedeli. Pare che il primo crociato a scalare le mura della città santa e a porvi il vessillo cristiano fu Pazzino de’ Pazzi, capostipite della celebre famiglia fiorentina dei Pazzi. In premio ricevette da Goffredo di Buglione tre pietre del Santo Sepolcro. Le tre pietre furono usate per trarne una scintilla di fuoco santo e distribuirlo alle famiglie per riaccendere il focolare domestico. Si diffuse in tal modo a Firenze l’uso di distribuire al clero ed al popolo il fuoco santo come segno della Resurrezione di Cristo.

Difatti, dopo il ritorno di Pazzino, ogni Sabato Santo i giovani di tutte le famiglie usavano recarsi nella cattedrale dove accendevano una piccola torcia, avvicinandola al fuoco benedetto che ardeva, per poi andare per la città a portare la fiamma purificatrice in ogni focolare domestico. Il fuoco santo veniva acceso proprio con le scintille sprigionate dallo sfregamento delle tre schegge di pietra del Santo Sepolcro.

Con l’andar del tempo lo svolgimento della festa divenne sempre più articolato per cui venne introdotto l’uso di trasportare il fuoco santo con un carro dove, su un tripode, ardevano i carboni infuocati. Non si conosce quando, in sostituzione del tripode, si usarono i fuochi artificiali per lo “scoppio del carro” ma si ritiene che ciò risalga alla fine del trecento.

LO SVOLGIMENTO

Una torre pirotecnica, chiamata il Brindellone, posizionata su un carro, viene trainata da una coppia di buoi per le strade del centro storico di Firenze e posizionata tra il Battistero e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Al culmine della cerimonia, l’arcivescovo accende dall’altare del Duomo un razzo a forma di colomba, o come si dice a Firenze “colombina”, che, tramite un meccanismo a fune, percorre tutta la navata centrale della chiesa e raggiunge all’esterno il carro, facendolo scoppiare.

L’antica festa ha sempre richiamato una gran folla di turisti, di cittadini e di numerosi contadini della campagna fiorentina che traevano gli auspici per il raccolto: se il “volo della colombina” si svolgeva senza nessun intoppo sarebbe stato un anno fortunato, contrariamente sarebbe stato un anno nefasto.

CURIOSITÁ

I riti legati al Fuoco Santo, simbolo della Risurrezione, sono fortemente legati alla Pasqua. L’accensione spontanea di un fuoco prodigioso avviene ogni anno nella Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme.

Le tre pietre di Pazzino de’ Pazzi sono ancora oggi a Firenze, attualmente sono conservate nella chiesa dei Santi Apostoli e vengono tuttora usate dal vescovo per accendere la miccia della colombina.

Il carro che si utilizza oggi è quello costruito intorno al 1600 da Bernardo Buontalenti, anche se naturalmente è stato ampiamente restaurato, due anni fa prese persino fuoco.

L’ultima volta che la colombina ha fallito la sua missione è stato durante la Pasqua del 1966, anno della terribile alluvione di Firenze.

LETTURA E COMPRENSIONE

Provate a rispondere alle seguenti domande:

1- Durante quale evento storico ebbe origine questa tradizione?

2- Quale fu l’impresa compiuta da Pazzino de’Pazzi?

3- Per cosa furono usare le tre pietre del Santo Sepolcro?

4- Come viene chiamata la torre pirotecnica posizionata sul carro?

5- Cos’è la colombina?

6- Perché per il popolo è così importante il “volo della colombina”?

7- Cosa simboleggia il Fuoco Santo?

8- Cosa successe a Firenze nel 1966?

9- Ci sono antiche tradizioni legate alla Pasqua nel vostro Paese d’origine?

 

 

 

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Commenti [7]

Rispondi a Norma Rodriguez Annulla risposta

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  1. Siete molto fortunati con queste tradizione. .Noi siamo un paese piccolo ,laico (ma democratico) purtroppo, non ci sono tante tradizione. Magari si mangia  cioccolata è si fanno passeggiate.
    Tanti auguri per Pasqua!
    Grazie

  2. Buona e santa Pasqua! Alicia

  3. Federico scrive:

    Molto interesante e bella la storia. Anche noi abbiamo a Málaga antique tradizioni di Settimana Santa, come la storia dil ladro Zamarrila, che a la fine dell XVIII secolo, quando cercaba di fuggire della giustizzia è entrato nella picola chiesa della Virgine della Amarezza e si è nascoto sotto il vestito de la Virgine. La Guardia non lo trova, e Zamarrilla per ringraziarLa mette una rosa bianca con il suo coltello sul petto della Madonna.
    Il giorno dopo, la rosa bianca è diventata rossa e Zamarrilla piangendo e pentito per il miracolo si arrende.
    Ogni Giovedi Santo la Virgine, ora conosciuta come la Virgen de Zamarrilla, esce in processione per le strade di Málaga con la rosa rossa sul peto.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Federico, grazie per l tuo interessante contributo.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  4. Rino scrive:

    Che bello! oggi siamo tutti buoni, ma il mondo va sempre più a rotoli.
    Auguri a Tutti.

  5. Toni scrive:

    Carina tradizione e inoltre molto utile la forma per capire il significato di una parola. Se tutti fossero così!