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Aula di Lingue

Le locuzioni prepositive

Prof. Anna
Grammatica,   La lingua italiana,   Le preposizioni

Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, questa settimana studieremo insieme le locuzioni prepositive, queste espressioni sono molto usate, è quindi importante conoscerne il significato ed è un ulteriore approfondimento sull’uso delle preposizioni.

Buona lettura!

Prof. Anna

Le locuzioni prepositive sono espressioni fisse formate da più parole, che equivalogono a una preposizione.

Le locuzioni prepositive possono essere formate da:

→ locuzione avverbiale + preposizione, vediamone alcune:

  • in cima a: siamo arrivati in cima al monte;
  • in capo a: ti seguirei in capo al mondo;
  • in mezzo a: non mi piace stare in mezzo alla gente;
  • in base a: significa sul fondamento di, tenendo conto di: in base alle tue necessità, possiamo cambiare destinazione;
  • in quanto a: significa per ciò che riguarda con significato restrittivo: in quanto a simpatia non ti batte nessuno!;
  • in confronto a (=a paragone di, rispetto a): in confronto a te, io sono altissima!;
  • in cambio di (=al posto di): ti do questo libro in cambio di quel cd, che ne dici?;
  • a dispetto di (=malgrado, nonostante): partiremo comunque, a dispetto della pioggia;
  • a forza di: indica l’insistente ripetizione di uno o più atti: a forza di provarci, ce l’hai fatta!;
  • a favore di: essere a favore di qualcosa = approvare qualcosa: sono a favore del voto elettronico; votare a favore di qualcuno = dimostrare col voto di volere l’elezione di qualcuno: abbiamo votato a favore di questo candidato;
  • (fare) a meno di: significa fare senza qualcosa, privarsene: se non verrai, faremo a meno del tuo aiuto;
  • a proposito di: a proposito di quel che ti ho detto ieri, vorrei chiederti scusa;
  • nel mezzo di: significa nella parte centrale ma anche nel momento centrale: se n’è andato nel bel mezzo della riunione;
  • al pari di (=come): siamo abili al pari di lui;

verbo o avverbio accompagnato da preposizione:

  • a partire da: significa cominciando a calcolare da: a partire da oggi smetterò di fumare;
  • a prescindere da: significa non considerando, lasciando da parte: a prescindere da quello che pensi, so di aver fatto la scelta giusta;
  • contrariamente a: verrà anche lui, contrariamente a quello che mi aveva detto;
  • diversamente da: diversamente da quello che pensi, Marco è un bravo ragazzo.

Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.

1- quello che mi hanno detto, non credo otterrà questo lavoro. 2- tutte le previsioni, abbiamo vinto il torneo. 3- Non credo che riuscirò a fare te. 4- domani, qui non si potrà più parcheggiare gratuitamente. 5- alle mie intenzioni, non ti riguardano. 6- Sono molto contento di poter partecipare a questa gara, risultato. 7- ridere, ho le lacrime agli occhi! 8- La tua macchina è molto veloce alla mia. 9- Io mi sono impegnato, da te. 10- Ci siamo trovati bosco e non riuscivamo più a trovare la strada.

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Commenti [39]

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  1. Rino scrive:

    10/10
    Gli esercizi non gli ho trovati abbastanza difficili, so che se volesse emh!!!

  2. gracie per del mail

    • Zanichelli Avatar

      Ciao Orio, benvenuto su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  3. Tre errori , tre orrori?
    Grazie tante per questa possibilità di praticare nostre difficoltà
    A presto Prof. Anna

  4. Grazie prof. Anna!
    Questa aula me hai lucidato diverse dubi.

    Maria Nicola

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maria Nicola, sono felice che il blog ti sia servito per risolvere alcuni dubbi. Se hai domande non esitare a scrivermi.
      A presto
      Prof. Anna

  5. Greta03 scrive:

    cara prof Anna,può spiegarmi la differenza tra locuzioni prepositive e preposizioni improprie?
    grazie in anticipo per la disponibilità

    • Zanichelli Avatar

      Cara Greta, le preposizioni improprie sono parole (avverbi, aggettivi, participi verbali) che possono essere utilizzate come preposizioni, mentre le locuzioni prepositive (https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2016/06/09/le-locuzioni-prepositive/) sono espressioni fisse formate da più parole, che vengono usate con funzione di preposizione, che è principalmente quella di mettere in relazione due elementi della frase. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

  6. Doxos scrive:

    Prof. Anna,
    nell’uso della locuzione prepositiva “in quanto a”, le chiedo che differenza c’è e quando bisogna usare “in quanto a” e quando “in quanto alla”.

    Ad esempio, nell’esempio riportato nell’articolo “in quanto a simpatia non ti batte nessuno”, è errato dire “in quanto alla simpatia non ti batte nessuno”?

    Così nella seguenti frasi bisogna usare “in quanto a” o in quanto alla” o è possibile usare entrambe le forme? Che differenza c’è?

    1) Così si è poco credibili in quanto a/alla genuinità del messaggio che si vuole far passare.

    2) In quanto a/alla genuinità dei prodotti ci sarebbe da dire.

    Grazie.
    Doxos

    • Zanichelli Avatar

      Caro Doxos, si tratta di un’espressione cristallizzata e quindi si può usare con la preposizione semplice in tutte le frasi che mi scrivi, quando il nome che segue la preposizione è accompagnato da un complemento di specificazione (come nelle frasi che mi scrivi) è possibile e corretto usare anche la preposizione articolata.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • Doxos scrive:

        Grazie…se non ci fosse lei!

  7. Prof.ssa Anna, non conocevo queste alocuzioni veramente . Sono stati begli esercizi entrambe due. La seguo da sempre e imparo i temi dalle sue correzioni fate a noi studenti. Sra. Bardi.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maria Cristina, mi fa molto piacere che tu abbia avuto la possibilità di scoprire le locuzioni prepositive su questo blog. Se hai qualche dubbio non esitare a scrivermi.
      A presto
      Prof. Anna

  8. Giacomo scrive:

    Salve , è giusto il mio ragionamento riguardo all’espressione ” in senso lato ” ?

    La locuzione ‘’ in senso lato ‘’ ha molteplici significati , ecco , direi proprio di interpretarla non ‘’ in senso stretto ‘’ , ma puramente ‘’ in senso lato ‘’ … Tuttavia , il termine (in senso lato) , all’interno di una frase , si utilizzerebbe estensivamente per conferire ad una determinata parola oppure ad un intero costrutto un significato molto più ampio rispetto al suo principio , appunto estensivo , quasi per facilitare il lettore , non confonderlo e per far sì che non si limiti ad una interpretazione letterale di una certa parola , ma , al contrario , che ne osservi e ne apprenda le più piccole sfaccettature ( premetto di aver notato il significato della locuzione ‘’ in senso lato ‘’ non solo in determinati contesti proposizionali
    , ma soprattutto in numerosi proverbi e modi di dire , i quali , altrimenti , difficilmente si capirebbero . Partirei da alcuni
    esempi :

    1) Formare significa , in senso stretto (quindi in senso puramente letterale e come termine primo) , dare una forma , plasmare , modellare , quasi costruire qualcosa ; in senso lato , al contrario , significa creare nuove conoscenze e consapevolezza . Ad esempio : ‘’ Ho formato Marco in senso lato ‘’ significherebbe che ho impartito lui numerosi insegnamenti per renderlo uno cittadino modello .

    2) La parola ‘’ Bufala ‘’ , originariamente e in senso stretto , avrebbe il significato di burla , cioè sinonimo di scherzo , mentre , in senso lato , avrebbe l’accezione di ‘’ notizia inventata ‘’ .

    3) ‘’ Marco è un ragazzo in gamba ‘’ : come significato primo indica che gode di ottima salute , mentre in senso lato che possiede delle indubbie qualità ( intelligenza , abilità ,ecc ) .

    4) ‘’ Marco mi spiccia casa ‘’ : letteralmente significa che Marco mi fa le pulizie a casa , ma in senso lato , quindi come termine di paragone , che egli non è all’altezza rispetto a me in un determinato campo o , perlopiù , in generale .

    5) ” Il gatto è un felino ” , in senso stretto , significherebbe che è un mammifero , quadrupede , dotato di vibrisse e con il muso ‘’schiacciato ‘’ ; dire invece che ” il gatto è un felino in senso lato ” , al contrario , significherebbe che è un abilissimo predatore , agile , autonomo , ecc …

    6) la gatta frettolosa ha fatto i micini ciechi.
    Il senso stretto è chiaro, vuol dire che i gattini sono nati ciechi (ma non significa niente), mentre il senso lato del detto è quello secondo cui le cose fatte di fretta escono male.

    CHE NE PENSA ?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giacomo, gli esempi che mi proponi sono corretti.
      A presto
      Prof. Anna

  9. Mi sono renduto conto che alcune frasi hanno una lettera extra per ragioni fonnetiche credo. Ad esempio: Ho un «ispunto» per la verifica di domani. Ciò capita delle volte oppure con certe parole? Como si chiama questo fenomeno gramaticale? Ce n’é delle regole? Grazie in anticipo! La saluto!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Gabriel, la tua ipotesi è corretta, è proprio per ragioni eufoniche che quando una parola comincia per s impura, cioè “s” seguita da consonante come “Spagna”, “Svizzera”, “scritto”, “spiaggia”, e la parola prima di questa finisce per consonante, come “in” o “per”, si aggiunge all’inizio della parola una “i”: “in Ispagna”, “per iscritto”. Lo scopo è di rendere più gradevole la pronuncia. L’uso di questa “i” eufonica (che si chiama “prostetica”) sta però scomparendo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  10. Salve Prof. Anna
    Mi sa spiegare qual è il senso della locuzione “mi sa”? La faccio un esempio: “Ora vado a casa aspetto la mia collega che mi sa un passaggio con la macchina”. Non ho capito bene il senso della locuzione in questa frase.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Joao, la locuzione “mi sa che” significa “mi sembra che, ho l’impressione che” (mi sa che non verrò), ma non è corretto usarla nel periodo che mi scrivi, credo che al suo posto ci dovrebbe essere “mi dà” (mi dà un passaggio).
      Un saluto
      Prof. Anna

  11. Rajmund scrive:

    Cara prof. Anna,
    potrebbe spiegarmi che tipo di locuzione e’ ” essere a conoscenza di ” – e’ una locuzione prepositiva?
    Non si puo sostituirla con una preposizione semplice ,dunque forse non e’ una locuzione prepositiva ma qualcosa altro?
    Sono confuso. Lei potrebbe illuminarmi su questo?
    Grazie in anticipo!
    Rajmund

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rajmund, “essere a conoscenza di” è una locuzione verbale, cioè un predicato unito a un sintagma di vario genere. “Essere a conoscenza di” significa “possedere informazioni su qualcosa”.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • Rajmund scrive:

        Cara Professoressa,
        grazie per la sua cortese riposta!
        Mi ha aiutato molto.
        A presto ,
        Rajmund

  12. andree scrive:

    Cara Prof. Anna,
    “tutto d’un fiato” sarebbe una locuzione avverbiale?
    Se è vero, “tutto” sarebbe invariabile.
    Però si legge:
    “Dai, bevi questa grappa tutto d’un fiato”
    ma anche:
    “Lo so che la medicina è amara, tu bevila tutta d’un fiato.”
    La 2. frase è corretta per ragioni eufoniche?
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Andree, “tutto d’un fiato” è una locuzione avverbiale, formata però da un elemento (tutto) che concorda (bevi la medicina tutta d’un fiato, bevi questa grappa tutta d’un fiato).
      Un saluto
      Prof. Anna

      • andree scrive:

        Grazie prof.,
        per la precizione
        la frase “bevi questa grappa tutto d’un fiato”
        è anche corretta ?, “tutto” riferendosi al verbio bere ?
        grazie

        • Zanichelli Avatar

          Caro Andree, è necessario concordare “tutto” con “grappa”: “bevvi questa grappa tutta d’un fiato”.

          A presto

          Prof. Anna

  13. José scrive:

    Gentile prof. Anna,
    Non capisco bene la differenza tra “in mezzo a” e “nel mezzo di”, quando si usa ciascuna di esse? È possibile dire “in mezzo” o “nel mezzo” senza distinzione?
    La ringrazio anticipatamente per le sue risposte.
    Cordiali saluti

    • Zanichelli Avatar

      Caro José, la locuzione “in mezzo a” significa “tra, fra” (la statua è in mezzo a due colonne; mi piace stare in mezzo alla gente) anche in senso figurato (viveva in mezzo alle sofferenze), può significare anche “al centro” (il letto è in mezzo alla stanza); “nel mezzo di” significa “nella parte centrale” ed è usato soprattutto col significato di “il momento centrale di qualcosa che ha una durata nel tempo” (siamo nel mezzo di una crisi, se n’è andato nel bel mezzo dello spettacolo). Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

      • José scrive:

        Grazie mille. Apprezzo molto il suo aiuto.

  14. Filippo scrive:

    Il verbo “provarci”:

    Intanto “provarci”, con il senso di “cercare, tentare, avere il coraggio di fare qualcosa”, è un verbo procomplementare, in cui la particella pronominale “ci” ha sia un valore intensivo e rafforzativo, sia, unendosi saldamente al verbo di base (che sarebbe “provare”), e modificandone sensibilmente il significato, un valore grammaticale e sintattico: e cioè di pronome dimostrativo, e con il significato di “ciò”, e quindi “provare a fare ciò, qualcosa”:

    1) “Provaci, e vedrai quello che ti succede!”: e cioè “Prova a fare ciò, e vedrai quello che ti succede!”.

    2) “Almeno ci ho provato!”: e cioè “Ho provato a fare ciò almeno!”

    Penso sia corretto, professoressa…

    • Zanichelli Avatar

      Caro Filippo, è tutto corretto.

      • Filippo scrive:

        Salve di nuovo, ho un altro esempio con il verbo procomplementare “provarci”:

        1)”Ci provai con te in passato…”

        Nella nostra frase il verbo è il procomplementare “provarci” con il significato, gergale, di “cercare il consenso, quindi intimità con una persona del sesso opposto”. Ah, i verbi procomplementari, come scrissi in un altro post, sono delle forme verbali in cui un verbo si unisce stabilmente con una o due particelle pronominali o avverbiali; e a differenza di quanto accade nei verbi riflessivi, il pronome o non svolge alcun ruolo sintattico, cioè non è né complemento oggetto né complemento di termine, ma è parte integrante del verbo stesso, o la particella pronominale può avere un valore intensivo, esprime cioè partecipazione affettiva, e con valore rafforzativo; oppure, in altri casi, le particelle pronominali, unendosi saldamente al verbo di base, e quindi le particelle assumerebbero un valore grammaticale e sintattico, ne modificano sensibilmente il significato. Nel nostro esempio la particella “ci” è parte integrante del verbo e non svolge né alcun ruolo sintattico (complemento oggetto o complemento di termine) e non ha neanche valore intensivo (e cioè non esprime partecipazione affettiva) e rafforzativo.

        Penso sia corretto e completo

  15. Espressioni “In senso lato (detto anche “In senso figurato” o “In senso estensivo”)” e “In senso stretto (detto anche “In senso proprio” o “In senso letterale”)”:

    Le parole possono avere un significato proprio, di base, che indica in modo preciso una persona, un animale o un oggetto, quindi diremo “In senso stretto, proprio, letterale”. Le stesse parole, viceversa, possono avere anche un significato figurato, legato sì al significato di base, ma usato per fare dei paragoni, delle similitudini, quindi “In senso lato, figurato, estensivo”. Per intenderci, facciamo qualche esempio. Il significato proprio o letterale, quindi “In senso stretto, di “montagna” è“rilievo della superficie terrestre” ma se io dico “Oggi ho una montagna di compiti da fare“, intendo, “In senso lato”, e quindi “In senso figurato, estensivo o metaforico”, che oggi ho tantissimi compiti da fare. Chiaramente, la parola “montagna” ha così adottato un significato un po’ particolare, diverso da quello solito: è usata “In senso lato, figurato, metaforico, estensivo”.Si possono fare molti esempi. Eccone un altro: “Quella lumaca di mia sorella non è ancora pronta!”; anche in questa frase la parola “lumaca” non è usata con il suo significato letterale, in senso stretto: e cioè di “Nome com. dei Molluschi Gasteropodi Polmonati forniti di conchiglia solo rudimentale, appartenenti alle famiglie degli Arionidi e dei Limacidi”; ma dire “Quella lumaca di mia sorella…” significa voler esprimere il fatto che mia sorella è una persona molto lenta. E ancora: “Mario è una volpe”, chiaramente non vuol dire che Mario si è trasformato in un animale ma che è molto astuto, proprio come una volpe. In finale, la differenza tra la locuzione ‘’In senso lato (o figurato, ecc)’’ e “In senso stretto (o proprio, ecc)” sta nel fatto che il termine “In senso lato”, rispetto alla locuzione “In senso stretto”, all’interno di una frase si utilizzerebbe estensivamente per conferire ad una determinata parola, oppure ad un intero costrutto, un significato molto più ampio rispetto al suo principio (rispetto quindi al suo “senso stretto e letterale”), appunto estensivo, lato, quasi per facilitare il lettore, non confonderlo, e per far sì che non si limiti ad una interpretazione letterale, quindi “in senso stretto”, di una certa parola, ma, al contrario, che ne osservi e ne apprenda le più piccole sfaccettature.

    Penso sia tutto corretto

  16. 1)”Ci passo sopra”
    1)”Ti verso l’acqua sulle mani”

    …Dunque, nella prima frase se per “ci”, in questo caso con valore di pronome dimostrativo, intendessimo “su ciò”, allora l’avverbio “sopra” risulterebbe sì a suo agio, ma comunque rafforzativo: e infatti “su ciò” (e quindi “ci”) equivarrebbe a “sopra ciò” (ripetendo perciò l’avverbio “sopra”), ragion per cui è come se dicessimo: “Passo sopra su ciò (ci)”, non il massimo della chiarezza. Al contrario, se per “ci”, sempre con valore di pronome dimostrativo, intendessimo però “a ciò”, allora l’avverbio “sopra” si troverebbe a suo agio, perché è come se dicessimo: “Passo sopra a ciò (ci)”. Per quanto riguarda il significato della frase, la locuzione verbale “Passare sopra” significa “lasciar correre, perdonare, dimenticare”. Tuttavia, la stessa locuzione avrebbe il medesimo significato se invece di “passare” usassimo il procomplementare “passarci’, verbo in cui il pronome (“ci”) sarebbe parte integrante del verbo stesso, quindi della sua coniugazione. Nel secondo esempio, la preposizione articolata “sulle” è formata da “su”, preposizione semplice, + “le” articolo determinativo. È come se dicessimo “Ti verso l’acqua sopra le mani”, infatti, in alcuni casi, ma non in tutti, “sul” si alterna con “sopra” senza sostanziali differenze d’uso, talora con qualche diversità di tono e di efficacia espressiva. Un altro esempio: “Dove è il gatto?” “Il gatto è sopra il tavolo”, “Il gatto è sul tavolo”, ecc. Certamente, per logica, quando usiamo “sul”, ad esempio, dobbiamo dire sempre su che cosa è sopra (“Sulle mani”, come nella seconda frase). “Sulle” da solo non sopravviverebbe. Diversamente, possiamo usare “sopra” da solo, nel caso che sia sottointeso il posto: “Il gatto è sul tavolo?”, “Sì il gatto è sopra (il tavolo)”; oppure “Ti verso l’acqua sopra (le mani)?”.

    Penso sia corretto

    • Zanichelli Avatar

      Cara Michela, interpreterei la prima frase così: “passo sopra a questa cosa”; il resto è corretto.

      • Michela scrive:

        Quindi mi vien da pensare che sia corretta la mia seconda interpretazione rispetto alla prima frase: e cioè che per “ci”, sempre con valore di pronome dimostrativo, dovremmo considerarlo con il significato di “a ciò”, allora l’avverbio “sopra” si troverebbe a suo agio, perché è come se dicessimo: “Passo sopra a ciò, a questa cosa, a quella cosa, ecc (ci)”.

        Esatto?