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Natale a Regalpetra di Leonardo Sciascia

Prof. Anna
La lingua italiana,   Lettura

Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, tra una settimana è Natale e come tutti gli anni anche il blog entra in un atmosfera natalizia, a volte con canzoni, altre con poesie, quest’anno con un racconto sul Natale di un autore italiano: "Natale a Regalpetra" di Leonardo Sciascia, "Regalpetra" è il nome fittizio di un paese della Sicilia.

Auguro felice Natale a tutti i lettori!

Buone Feste

Prof. Anna

Prima di leggere il racconto conosciamo meglio il suo autore.

Leonardo Sciascia (Racalmuto – Agrigento 1921- Palermo 1989) è stato uno scrittore, saggista, giornalista, politico, poeta, drammaturgo e insegnante di scuola elementare. Sciascia è una delle grandi figure del Novecento italiano ed europeo.

La sua attività letteraria iniziò nel 1950 con la pubblicazione delle Favole della dittatura, cui seguì la raccolta di poesie La Sicilia.

Nel frattempo, parallelamente alla sua attività di scrittore, aveva iniziato a insegnare nella stessa scuola elementare della moglie. Queste sue esperienze confluirono nella raccolta autobiografica Le parrocchie di Regalpetra (1956), il libro denuncia le arretrate condizioni del sistema scolastico siciliano e il contesto talvolta degradato in cui nascono e crescono i bambini, spesso costretti a frequentare la scuola al mattino e a lavorare nel pomeriggio per contribuire al sostentamento familiare; da questa raccolta è tratto il racconto Natale a Ragalpetra.

Il giorno della civetta (1961), A ciascuno il suo (1966), Il contesto (1971), Todo modo (1974), Una storia semplice sono romanzi polizieschi ambientati in Sicilia, in cui denunciava le connivenze tra mafia e potere e la capillare diffusione della mentalità mafiosa.

Tra le altre opere ricordiamo Il consiglio d’Egitto (1963), la commedia Morte dell’onorevole (1965), il saggio Morte dell’inquisitore (1967), L’affaire Moro (1978), Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia (1979).

Ora provate a leggere il racconto e ricordate che se ci sono parole che non conoscete potete usare il dizionario online: basta cliccare due volte sulla parola e si aprirà una piccola finestra, cliccando una volta su questa finestra apparirà il significato.

NATALE A REGALPETRA

  – Il vento porta via le orecchie – dice il bidello.

   Dalle vetrate vedo gli alberi piegati come nello slancio di una corsa.

   I ragazzi battono i piedi, si soffiano sulle mani cariche di geloni.

   L’aula ha quattro grandi vetrate: damascate di gelo, tintinnano per il vento come le sonagliere di un mulo

   Come al solito, in una paginetta di diario, i ragazzi mi raccontano come hanno passato il giorno di Natale: tutti hanno giuocato a carte, a scopa, sette e mezzo e ti-vitti (ti ho visto: un gioco che non consente la minima distrazione); sono andati alla messa di mezzanotte, hanno mangiato il cappone e sono andati al cinematografo.

   Qualcuno afferma di aver studiato dall’alba, dopo la messa, fino a mezzogiorno; ma è menzogna evidente.

   In complesso tutti hanno fatto le stesse cose; ma qualcuno le racconta con aria di antica cronaca: "La notte di Natale l’ho passata alle carte, poi andai alla Matrice che era piena di gente e tutta luminaria, e alle ore sei fu la nascita di Gesù".

   Alcuni hanno scritto, senza consapevole amarezza, amarissime cose: "Nel giorno di Natale ho giocato alle carte e ho vinto quattrocento lire e con questo denaro prima di tutto compravo i quaderni e la penna e con quelli che restano sono andato al cinema e ho pagato il biglietto a mio padre per non spendere i suoi denari e lui lì dentro mi ha comprato sei caramelle e gazosa".

   Il ragazzo si è sentito felice, ha fatto da amico a suo padre pagandogli il biglietto del cinema… Ha fatto un buon Natale. Ma il suo Natale io l’avrei voluto diverso, più spensierato.

   "La mattina del Santo Natale – scrive un altro – mia madre mi ha fatto trovare l’acqua calda per lavarmi tutto".

   La giornata di festa non gli ha portato nient’altro di così bello. Dopo che si è lavato e asciugato e vestito, è uscito con suo padre "per fare la spesa". Poi ha mangiato il riso col brodo e il cappone.

"E così ho passato il Santo Natale".

Provate a rispondere alle seguenti domande:

1- Che lavoro fa il narratore?

2- Chi è che racconta come ha passato il Natale?

3- In che modo lo racconta?

4- A che cosa hanno giocato tutti i ragazzi il giorno di Natale?

5- Che cosa hanno mangiato?

6- Che cosa ha pagato un ragazzo a suo padre?

7- Che cosa ha preparato la madre a uno dei ragazzi la mattina di Natale?

8- Che sensazioni ti suscita questo racconto? Allegria? Tristezza? Perché?

 

 

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Commenti [12]

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  1. Belissima e anche un po’ triste questo racconto. Per me il Natale ci si rapporta a tante cose che abbiamo vissuto nell’infancia e a volte non c’erano tanto buone. Allora un felice Natale a tutti voi e grazie per enviarmi sempre dei nuovi assunti.

  2. Anita scrive:

    Cara Prof.ssa Anna,
    Questa volta devo cercare molte parole nell dizionario che farò. In ogni caso sento la bella atmosfera della Natale e Lei ringrazio cordialmente per questa bellissima pubblicazione. anche ho sperato che la mia spiegazione che abbia mentito con la parola “borsa”, ma non l’ho visto ancora. Se l’avessi saputo a priori, l’ho copiato, ma credo che dobbiamo avere più patienza.
    Vi tutti auguro un buon Natale pieno di pace e bellezza, con saluti cordiali dal Olanda
    Anita

  3. aurel scrive:

    Grazie, tutto che ho letto qui mi ha aiutato capire l’italiano, ho ancora carenze, grazie e buon natale in anticipo.

  4. Robert scrive:

    Quando Leonardo ha scritto “il parrocchie Regalpetra” é stato l’anno della mia nascita.Cosa posso dire sono senza parole.Dawero grazie per la vostra attenzione che ci aiuta a progredire nella lingua Italiana. Il blog é una vera felicità .. Scoprire, conoscere la belleza del Italia e soprattuto la sua storia quella dei miei genitori. Il lavoro non é finito, dobbiamo andare avanti .FORZA! Grazie di cuore per tutti . Auguro felice Natale a tutti i lettori!

  5. Nelize scrive:

    Cara prof. Anna
    Ciao,mi chiamo Nelize abito a São Paulo in Brasil. È da poco tempo che vi seguo, e gìa me piace tantissimo questo blog. Mi servirebbe un aiuto. Vorrei acquistare una grammatica italiana, ma no una per straniere, ma una che l’italiani usano a scuola. Ho uma cugina che andrà in Itália il prossimo mese e mi há detto che me la porterebbe volentieri. Lei potrebbe consigliarmi qualcuna?? Grazie Buon Natale!!!

  6. Mirian scrive:

    Prof Ana , auguri di Natale !! Ed un 2015 gioioso , pieno d’amore ! Grazie

  7. Rico scrive:

    Cara Professoressa, auguri di buon Natale e di buon anno!
    Grazie di CUORE per le correzioni e gli insegnamenti settimanali!
    Che la sua vita possa essere generosa con lei, come lei lo è con me (e con noi del blog)!

    Distinti saluti

    Rico

  8. Martin scrive:

    Il racconto mi ha ricordato a quello, che mio padre – nato 1901 – ha raccontato della sua infanzia. Normalmente mangavano le patate al pranzo e alla cena, ma a natale mangavano patate con olio.È stato anche un natale senza molto consumo.
    Ma in Germania non mangavano olio di oliva ma una spezie di olio di lino. Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Martin, grazie per il tuo contributo.
      A presto
      Prof. Anna

  9. Brano scarno e bello, triste perché parla di povertà.Non ci sono tante lucine
    E alberelli luccicanti e mangiare a crepapelle, torroni e panettoni.E’ un Natale nudo nudo.

  10. Rino scrive:

    Magnifico:
    Siascia vede gli alberi piegati come se fossero lo slancio in una corsa.
    Il vento porta via le orecchie.
    I rgazzi battono i piedi per terra per riscaldarsi, soffiano anche le mani…
    Che meraviglia…