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Aula di Lingue

Le preposizioni improprie 2

Prof. Anna
Grammatica,   La lingua italiana,   Le preposizioni

Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, oggi concludiamo il nostro studio delle preposizioni improprie.

Buona lettura!

Prof. Anna

Come abbiamo detto nella lezione precedente, le preposizioni improprie vengono usate sia con la funzione di preposizione sia con altre funzioni grammaticali (avverbi, aggettivi, verbi); la loro funzione si capisce dal contesto in cui sono inserite, per esempio:

– sono arrivato due giorni prima (avverbio);

– ti telefonerò prima della partenza (preposizione).

Un’altra particolarità di queste preposizioni è che alcune possono essere accompagnate da un’altra preposizione, come appunto prima, che, quando è usata come preposizione, è seguita dalla preposizione di (semplice o articolata).

Vediamo insieme le restanti preposizioni improprie e, nel caso, le relative preposizioni da cui sono accompagnate.

lungo usata da sola; può significare: rasente ⇒ camminare lungo il fiume; oppure durante lungo il viaggio di ritorno non abbiamo incontrato nessuno;

malgradousata da sola: col significato di nonostante ⇒  malgrado le difficoltà ha superato la prova;

medianteusata da sola: col significato di ⇒ per mezzo di; con l’aiuto: ce l’ho fatta mediante il suo aiuto;

nonostante usata da sola: col significato di malgrado nonostante il freddo è uscito senza cappotto;

oltreusata da sola: col significato di al di là di ⇒ l’ombra si proietta oltre il muro; + altra preposizione: col significato di in aggiuntaoltre a questo ho comprato due vestiti;

presso usata da sola: col significato di vicino a ⇒ ho una casa presso Napoli; indica anche un rapporto con una persona o con un ambientefarà pratica presso il nostro ufficio;

prima+ altra preposizione: finirò il lavoro prima di sera;

rasente usata da sola: cammina rasente il muro; + altra preposizione: cammina rasente al muro;

riguardo+ altra preposizione: ho qualcosa da dire riguardo alla sua richiesta;

rispetto + altra preposizione: non so cosa fare rispetto a questo problema;

salvo usata da sola: col significato di eccetto, all’infuori di ⇒ posso mangiare tutto, salvo la cioccolata;

secondo usata da sola: secondo me, hai ragione;

senza usata da sola: è uscito senza le chiavi;

soprausata da sola: il libro è sopra il tavolo; + altra preposizione: il libro è sopra al tavolo;

sottousata da sola: le scarpe sono sotto il letto; + altra preposizione: le scarpe sono sotto al letto;

tramite usata da sola: ho conosciuto Lisa tramite mia cugina;

tranne usata da sola: col significato di eccetto ⇒ sono stati tutti promossi tranne lui;

vicino+ altra preposizione: la casa è vicino al mare.

ATTENZIONE!

Perché si dice: contro il muro ma contro di me?

Le preposizioni improprie: attraverso, contro, dentro, dietro, dopo, presso, senza, sopra, sotto sono seguite dalla preposizione di in presenza di un pronome personale o riflessivo tonico, quindi si dirà: dentro la scatola, ma dentro di sé; sotto il tavolo ma sotto di voi.

È possibile (ma non obbligatoria) l’aggiunta della preposizione di dopo le preposizioni tra e fra seguite da un pronome personale o riflessivo tonico: mi trovo bene tra voi (o tra di voi).

Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.

1- Ha lavorato presso per molti anni. 2- Riguardo richiesta, cercheremo di accontentarvi. 3- Nonostante ce l'ho fatta. 4- Ha affrontato la situazione senza . 5- Sono stata dietro durante tutto lo spettacolo. 6- Vorrei dire qualcosa rispetto domanda. 7- Posso risolvere questo problema anche senza . 8- La ferrovia corre lungo . 9- Andiamo a mangiare una pizza dopo . 10- Siamo arrivati dopo .

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Commenti [58]

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  1. Il mio commento non è finalizzato ad essere pubblicato, bensì è rivolto alla redazione e riguarda alcuni, pochi in verità, errori di stampa. Nell’esercizio: al punto tre “nonostante” manca la “o”, al punto quattro “affrontato” una “n” in più, al punto nove “una” pizza e non “un” pizza e per ultimo, un po’ ovunque, “perché” con accento acuto e non grave. Mi duole fare delle osservazioni, ma è proprio per il rispetto verso il vostro sito che seguo con molto interesse e che trovo ottimo! Un cordiale saluto! Pavlina Todorova

    • Zanichelli Avatar

      Cara Pavlina, ti ringrazio per la tua segnalazione e mi scuso per gli errori di battitura. Per quanto riguarda invece “perché” si scrive con l’accento acuto, come anche “poiché”.
      A presto
      Prof. Anna

  2. maria scrive:

    Mi sono accorta che sia spesso un senso che segnala la scelta esatta. Forse ho già un po’ il senso italiano??? In ogni caso i sui esercizi mi piacciono moltissimo. Ma sono ancora lontana di potere trovare errori di battitura come Pavlina. Alla settimana prossima Prof. Anna

  3. Arnoldas scrive:

    Cara Professoressa Anna, ho trovato in qualche dizionario due espressioni: uscire di mente – impazzire; uscire di mente – dimenticare. Come distinguere quando “uscire di mente” significa “impazzire” e quando “dimenticare”? Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Arnoldas, puoi comprenderlo dal contesto e dalla differente costruzione:
      Laura è uscita di mente= Laura è “impazzita”; quello che mi hai detto ieri mi è uscito di mente = ho dimenticato quello che mi hai detto ieri (la costruzione è: qualcosa esce di mente a qualcuno). Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

  4. Anita scrive:

    Cara prof.ssa Anna,
    Questa volta ho studiato fina al momento, che sono sicura e ho scelto tutti i opzioni coretti e guaardero ancora bene alle regole nel frattempo vado alla pagina 3565, dove ho trovato la lessione dell’irealta e spero che mi viene anche un “selfmade esercizio” nella mia mente. Ho voluto di fare questo espressione in italiano, ma mi manca. Nononstante che sono moito occupata prima i giorni festivi, spero a presto.
    Con salutti dal un acconglienta Ollanda
    Anita

  5. Roberto scrive:

    Cara Prof. Anna, sono da Cina e ho trovato il Suo blog molto utile. Grazie mille!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Roberto, benvenuto su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  6. Roberto scrive:

    E ho tradotto alcuni dei suoi articoli dal italiano in cinese per i miei amici cinesi. 🙂

  7. Arnoldas scrive:

    Cara Professoressa, La ringrazio della Sua cortese e molto chiara spiegazione. Tanti auguri di buon Natale!!!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Anoldas, tanti auguri anche a te!
      A presto
      Prof. Anna

  8. Robert scrive:

    Cara professoressa.
    Non scrivo spesso, seguo il vostro blog, é un piacere.
    Ogni settimana, la newsletter é il legame con Italia.
    Desidero esprimere la mia gratitudine per la casa editrice zanichelli..
    Grazie per dare “la conoscenza” agli studenti.
    Grazie per il vostro bello lavoro.
    Vi auguro un Buon Natale e auguri per il prossimo anno.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Robert, grazie per il tuo gentile commento.
      Buon Natale anche a te!
      A presto
      Prof. Anna

  9. Arnoldas scrive:

    Cara Professoressa, vorrei sapere come si chiama questo fenomeno in italiano quando non usiamo gli articoli determinativi nelle espressioni come “marito e moglie”, “sole e luna”, “giorno e notte” ecc. La ringrazio e buone feste!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Arnoldas, in questi casi l’articolo si omette proprio perché sono espressioni, e non singole parole, “diventare marito e moglie”: in questo caso non avrebbe senso l’uso dell’articolo; “lavorare giorno e notte” è un espressione di tempo e l’articolo non è necessario; ma queste parole, prese singolarmente, vogliono l’articolo: “il sole”, “la luna”; “marito” e “moglie” non vogliono l’articolo se preceduti da un aggettivo possessivo, quindi “la moglie di Paolo” ma “mia moglie”; questo fenomeno non ha un nome particolare, è un caso di omissione dell’articolo determinativo.
      Buone Feste anche a te!
      Prof. Anna

  10. Arnoldas scrive:

    Cara Professoressa, mi aiuti, per cortesia! Per es., ho una casa e proprio sotto questa casa c`è il mio garage sotterraneo. Quindi posso dire che il mio garage è sotto LA casa (e non “sotto casa” che significherebbe “vicino/accanto a casa”)? Qualche mio amico italiano mi dice che non si può dire “sotto LA casa”. Perché? Si tratta di un garage SOTTERRANEO che è disposto SOTTO LA CASA. Si dice “sotto IL tavolo”, “sotto LA sedia” e non “sotto tavolo”, “sotto sedia”!.. La ringrazio in anticipo.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Arnoldas, di solito si usa l’espressione “sotto casa” per indicare qualcosa molto vicino a casa nostra appunto “sotto casa”; non è però il tuo caso, quindi puoi dire “il garage è sotto la casa”, è corretto.
      A presto
      Prof. Anna

  11. Cara Prof. Anna
    Per favore: come se dice: bacio a te o bacio per te? grazie a te o grazie per te?
    Differenza tra sperare e desiderare?
    Come posso dire:spero in o spero di?
    Come devo dire:Desideriamo che loro anno fatto un buon anno scolastico o speriamo che loro abbiamo fatto un buon anno scolastico?
    Grazie
    Maria Helena

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maria Helena, se intendi “bacio” come verbo (io bacio) si dice “io bacio te” perché è transitivo, se intendi “bacio” come sostantivo possono esserci diverse costruzioni a seconda del verbo che usi “mando un bacio a te”, “questo bacio è per te”; si dice “grazie a te”; il significato di “sperare” e “desiderare” è comunque simile, entrambi i verbi esprimono una tensione verso qualcosa di cui si ha bisogno, “sperare” può indicare una preferenza verso qulacosa di più concreto, mentre “desiderare” può avere un valore più astratto; in ogni modo “sperare in” si usa se è seguito da un sostantivo o un pronome “spero in qualcosa di meglio”; mentre se “sperare” è seguito da un verbo all’infinito e c’è identità di soggetto si dirà “spero di”: “spero di guarire”, mentre se il soggetto è diverso “spero che”: “spero che tu guarisca presto”; dopo il verbo “desiderare” ci vuole il congiuntivo, ma non si dice “avere fatto un buon anno scolastico”, al massimo possiamo dire “desideriamo che a loro quest’anno scolastico sia andato bene”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  12. Silvio scrive:

    Salve professoressa Anna..vorrei delle delucidazioni in riferimento e codesti quiz:
    1)Che tipo di avverbio contiene la seguente frase: In questa strada c’è una bella chiesa?
    a) Di dubbio b) Di modo c) Di tempo d) Di luogo
    (risposta esatta:opzione d)vorrei sapere perché in questo caso la preposizione “in”viene considerata avverbio.

    2)Che tipo di avverbio contiene la frase: Io so che siete
    stati bene in montagna?
    a) Di modo b) Di valutazione c) Di dubbio d) Di luogo(risposta esatta a)vorrei sapere perché in questo caso la preposizione “in” non viene considerata avverbio di luogo

    3)La frase: “C’è troppa confusione in questo bar”
    contiene un avverbio:
    a) di tempo b) di luogo c) di modo d) di quantità(risposta esatta c)
    mi scusi ma “troppa non è un aggettivo indefinito?e poi perché in questo caso la preposizione “in” non viene considerata avverbio di luogo??

    grazie mille
    Silvio

    • Zanichelli Avatar

      Caro Silvio, nelle frasi che mi scrivi sono presenti dei complementi di stato in luogo (in questa strada; in montagna; in questo bar) e non degli avverbi.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • buongiorno gentile Professoressa se soltanto in analisi grammaticale si parla di avverbi perché nella risposta cita i complementi che riguardano l’analis logica? La ringrazio anticipatamente per la risposta

        • Zanichelli Avatar

          Caro Danilo, rileggendo la mia risposta mi sono resa conto che non è esatta; nella frase 1 non c’è nessun avverbio; nella 2 l’avverbio è “bene”, nella 3 nessun avverbio.
          Un saluto

  13. yguhujiu scrive:

    ciao!

    • Zanichelli Avatar

      Caro lettore, un saluto anche a te!
      Prof. Anna

  14. Ciao a tutti. Mi fa piacere vedere che ci sono anche altri bulgari che seguono il sito (cpme Pavlina Todorova). Per quanto riguarda invece il “senso italiano” di cui parla Maria, penso che è dovuto alla memorizzazione, in un certo senso, di frasi intere e non di parole singole. A me è successo questo…guardando TV, ascoltando la radio, parlando con gli italiani. Dopo un pò il pensiero scorre direttamente in italiano. Una cosa che forse non sarebbe possibile (studiando la lingua solo sui libri. Vivendo sul posto è più semplice… 🙂

  15. javier scrive:

    ciaoo 🙂

  16. francesco scrive:

    non capisco l’utilità di questi esercizi

  17. giorgia scrive:

    ciao,
    io non capisco la differenza fra preposizione proprie,improprie e locuzioni prepositive.
    me le puoi spiegare??
    <3 <3 <3 <3
    🙂 🙂 🙂 🙂 🙂

    • Zanichelli Avatar

      Cara Giorgia, le preposizioni proprie hanno unicamente la funzione di preposizioni e sono tutte formate da una sola sillaba (di, a, da, in, con, su, per, tra, fra), queste (tranne tra e fra) unendosi all’articolo determinativo formano le preposizioni articolate (di+la= della; ecc.); le preposizioni improprie (dietro, davanti, sopra, sotto, lungo, durante, ecc.) possono svolgere altre funzioni oltre a quella di preposizione, possono svolgere anche funzione di aggettivo, avverbio o verbo, mentre le locuzioni prepositive (per mezzo di, in base a, a causa di, ecc.) sono espressioni fisse formate da più parole che equivalgono a una preposizione. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

  18. anna scrive:

    We bella zia non riesco a fare capire le preposizioni a mio fratello. Aiutami bella zia. Saluti Anna ho 17 anni

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anna, cosa esattamente non capisce?
      Prof. Anna

  19. clod scrive:

    Cara proff. Anna ma per esempi in questa frase:
    “Ho finito per raccontargli tutta la verità”proff
    qui qual è prep. propria e impropria?
    Grazie e arrivederci

    • Zanichelli Avatar

      Cara Clod, nella frase che mi scrivi c’è solo una preposizione propria (per).
      Un saluto
      Prof. Anna

  20. Jona scrive:

    Mi può dire per piacere come faccio a distinguere le preposizioni sempici, preposizioni improprie e le locusuoni

    • Zanichelli Avatar

      Caro Jona, le preposizioni semplici sono DI, A, DA, IN, CON, SU, PER, TRA, FRA mentre quelle che trovi in questi due articoli sono preposizioni improprie e possono svolgere anche altre funzioni oltre a quella di preposizione, mentre le locuzioni prepositive sono formate da più parole (per mezzo di; a causa di, ecc.).
      Un saluto
      Prof. Anna

  21. Alice scrive:

    Cara professoressa;
    volevo chiederle se una preposizione impropria, oltre che essere preceduta da un verbo, possa essere seguita da esso e anche se è possibile che una preposizione impropria possa essere seguita dalla preposizione sempilice “a” e non solo “di”
    Cordialmente,
    Alice

    • Zanichelli Avatar

      Cara Alice, puoi farmi n esempio?
      A presto
      Prof. Anna

  22. Voglio ringraziarvi per tutte le spiegazioni che ho trovato qui. Molto interessanti e anche incredibilmente utili per me.
    Profesoressa Anna lei è molto precisa e chiara.
    Grazie mille
    Silvia Rubio

    • Zanichelli Avatar

      Cara Silvia, benvenuta su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  23. Visnja scrive:

    Cara prof.Anna,
    Non capisco bene la differenza tra entrò -dentro

    Mi può spiegare per piacere questa frase:Mia figlia entrò dentro.

    Grazie mille!
    Visnja.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Visnja, “entrò” è il passato remoto del verbo “entrare”, mentre “dentro” in questo caso è un avverbio e significa “nell’interno, nella parte interna”, la frase “entrò dentro” presenta una ripetizione perché il verbo “entrare” significa già “andare all’interno di un luogo”, quindi la frase significa “mia figlia entrò all’interno di un luogo”, ma sarebbe corretto anche dire solo “mia figlia entrò”; se invece “dentro” ha la funzione di preposizione ed è seguita da un nome (cioè il nome del luogo dove si entra) è necessario usarla: mia figlia entrò dentro la stanza. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

  24. Anita scrive:

    Cara Prof.ssa Anna,
    Ho guardato brevemente questa lezione ed ho commesso tutte le frase corrette, che mi piace veramente, anche perché i miei risultati ottimi continuano. Con saluti cordiali a tutti
    Anita dall’Olanda

  25. lucia scrive:

    Gent. Prof. Anna
    vorrebbe cortesemente togliermi questo dubbio?
    è più corretto dire: “la partita si svolge su un campo di calcio”, oppure “la partita si svolge in un campo di calcio o ancora “la partita si svolge su o in un campo sportivo”
    Grazie per la sua collaborazione e grazie per l’iniziativa veramente eccellente.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lucia, con “campo da calcio” è corretto usare sia -su- (più frequente) sia-in-, con “campo sportivo” userei -in-.
      Un saluto
      Prof. Anna

  26. Buona sera

    Sembrerebbe quindi che VICINO non può essere usata senza una sua preposizione di “accompagnamento”? In vece mi risulta che VICINO sia come SOTTO, SOPRA, FUORI ecc. cioè si può dire sia VICINO NAPOLI che VICINO A NAPOLI.
    Lei cosa ne pensa?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Simon, non è corretto l’uso “vicino” senza preposizione, anche se sembra comune e diffuso, è corretto dire: “vicino a Napoli”.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • Gent. ma Prof. Anna
        Va bene … aspettiamo altri 50 anni (ma io non ci sarò) e se io Le rifacessi la stessa domanda credo sarà obbligata ad accettare lo status quo, per ora vedo ancora una “certa incertezza” sull’accettazione di “vicino” come preposizione. Sembra siano più frequenti i casi con VICINO + NOME PROPRIO di LUOGO : “Marino è un paese vicino Roma” non te lo corregge nessuno. Invece “vicino il mare” sembra strano.
        Al mio giudizio quello che meraviglia ancora è la grande confusione che si fa tra Storia della Lingua come fatto di Evoluzione Linguistica; e Storia della Lingua come fatto di Decreti Leggi, dove alcune espressioni sono “scorrette” (illegali!) e altri sono “corretti” (perchè ve lo dico io!). Nella Scuola Italiana non si potrebbe insegnare l’Evoluzione anche per quanto riguarda il Latino, non dico per il Proto Indo Europeo?

        • Zanichelli Avatar

          Caro Simon, se un’espressione viene utilizzata, non significa che sia corretta.
          Un saluto
          Prof. Anna

  27. raffaele scrive:

    Salve Prof. Anna,

    vorrei capire come fare, quale metodo usare, per distinguere “salvo” aggettivo da “salvo” preposizione impropria.
    In una consulenza linguistica nel sito dell’Accademia della Crusca, Federigo Bambi afferma quanto segue:
    “Salvo. Il quale quando è inteso come aggettivo si declina, quando come preposizione no. Il primo caso: «I beni appartenenti agli enti pubblici non territoriali sono soggetti alle regole del presente codice, salve le disposizioni delle leggi speciali» (art. 830 c.c.). Il secondo: «Salvo diverse norme di legge, la locazione non può stipularsi per un tempo eccedente i trenta anni. Se stipulata per un periodo più lungo o in perpetuo, è ridotta al termine suddetto» (art. 1573 c.c.).

    Non mi sono chiari i criteri per effettuare la distinzione.

    Grazie dei chiarimenti che vorrà darmi.
    Raffaele

    • Zanichelli Avatar

      Caro Raffaele, come aggettivo “salvo” può avere diversi significati: “che è scampato a un pericolo, anche grave, senza riportarne alcun danno, fuori pericolo” (sono salvo, siamo salvi) e in questo caso puoi facilmente capire che si tratta di un aggettivo, considerando cioè il significato e il fatto che concorda con il nome, ma come aggettivo può significare anche “a patto che non venga compromesso o danneggiato qualcosa”, si può trovare anche nella forma “fatto salvo” (è necessario decidere, salvi i diritti acquisiti; le modifiche sono opportune, fatti salvi i principi generali della riforma); mentre quado ha funzione di preposizione significa “eccetto, all’infuori di” ed è invariabile (il negozio è aperto tutti i giorni salvo la domenica; salvo errori, ho liquidato tutti). Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto

      • Raffaele scrive:

        grazie. quindi, secondo la sua valutazione, se l’incipit dell’art
        1573 cc fosse stato “Salve diverse norme di legge…” sarebbe stata la stessa cosa?

      • Raffaele scrive:

        Graize. Quindi, se ho capito bene, nel caso in cui l’incipit dell’ art. 1573 c.c. fosse stato “Salve diverse norme di legge, la locazione…”, il significato sarebbe rimasto lo stesso, oltre che corretto grammaticalmente?

        • Zanichelli Avatar

          Esatto.

          • Raffaele scrive:

            Scusi se insisto, ma, giusto per completare il quadro con l’analisi logica della frase e del periodo, le chiedo cortesemente un’ulteriore valutazione.

            1° caso, “salvo” aggettivo: «I beni appartenenti agli enti pubblici non territoriali sono soggetti alle regole del presente codice, salve le disposizioni delle leggi speciali».
            “ […] salve le disposizioni delle leggi speciali” mi sembra una frase nominale subordinata eccettuativa: è così?

            2° caso, “salvo” preposizione: «Salvo diverse norme di legge, la locazione non può stipularsi per un tempo eccedente i trenta anni».
            “Salvo diverse norme di legge […]” è una frase nominale subordinata eccettuativa o un complemento eccettuativo, visto che in quest’ultimo caso è introdotta da una preposizione?

          • Zanichelli Avatar

            Caro Raffaele, si tratta di un complemento di esclusione (o eccettuativo).
            Un saluto

  28. Patrizia scrive:

    Preposizioni improprie:

    1)”Davanti” o “davanti a”?: “Davanti” è preferibile farlo seguire dalla preposizione “a”: “Si è messo davanti allo schermo”; mentre la forma “davanti qualcuno/qualcosa” (quindi senza preposizione “a”) non è da considerarsi scorretta, ma piuttosto antiquata: “Si è messo davanti lo schermo”.

    2)”Dietro” o “dietro a”?: Sono corrette entrambe le forme; quindi “La casa è dietro la collina”, ma anche “La casa è dietro alla collina”. Tuttavia, Il costrutto “dietro a” è l’unico da usare con i verbi di movimento come “andare, camminare e correre”: “Io camminavo dietro a Mario”; mentre prima di un pronome personale tonico la sequenza preferibile è “dietro di”: “Quante briciole restano dietro di noi”.

    3)”Dentro” o “dentro a”?: La grammatica insegna che “dentro”, quando è usato come preposizione, si può costruire sia direttamente: “La matita è dentro il cassetto”, sia con l’ausilio della preposizione “a”: “La matita è dentro al cassetto”. Invece “dentro di” va utilizzata solo e soltanto in presenza di pronomi personali; ciò signifia che è corretto dire o scrivere “Dentro di me”, “Dentro di noi”.

    4)”Contro”, “Contro a” o “Contro di”: Usata da sola: “Si scagliò contro il nemico”; oppure, secondo un uso oggi molto più raro (ma non scorretto), può essere seguita dalla preposizione “a”: “Si scagliò contro al nemico”. Prima di un pronome personale, è sempre seguita dalla preposizione “di”: “Contro di te”.

    5)”Fuori da” o “fuori di”: La forma comune è fuori dal (e fuori dallo, dalla ecc.): “L’ombrello è fuori dalla porta”. Con gli avverbi di luogo qui, qua, lì, là sono possibili sia fuori da sia fuori di: ” Fuori da qui”, ma anche “Fuori di qui”. Tuttavia, “fuori” solitamente è seguito anche dalla preposizioni di (o articolata es. “del”): “Fuori della porta” (SERIANNI 1989 VIII.135,136).

    6)”Rasente” o “Rasente a”: Entrambe; usata da sola: “Cammina rasente il muro” + altra preposizione: “Cammina rasente al muro”.

    7)”Riguardo” o “riguardo a”: La forma corretta è “riguardo a” con preposizione: “L’amministrazione USA è molto vaga riguardo ai suoi progetti per il dopoguerra («La Repubblica»)”.

    8)”Sopra” o “Sopra a”: Quando l’avverbio “Sopra” è usato in funzione preposizionale, è preferibile usare la forma sopra senza la preposizione “a” “Sopra il tavolo c’è un vassoio”. La forma “sopra a” non è da considerarsi scorretta, ma piuttosto colloquiale e informale: “Il libro è sopra al tavolo”. Prima di un pronome personale tonico, si preferisce usare la forma “sopra di”: “E godersi il cielo sopra di noi (P. Turci, Il cielo sopra di noi)”.

    9)”Sotto” o “Sotto a”: Sono corrette entrambe le forme: “Il gatto si era nascosto sotto il tavolo” e “Le scarpe sono sotto al letto”. Prima di un pronome ➔personale tonico, la sequenza preferibile è “sotto di” :”Con la terra sotto di me / l’aereo sembra fermo”.

    10)”Vicino” o “Vicino a”: Con funzione di locuzione preposizionale è consigliabile evitare l’uso del solo “vicino” e preferire la forma con la preposizione “a”: “Vicino a Napoli”, “,vicino a casa/ scuola”. L’uso di vicino senza preposizione è dunque scorretto, anche se risulta abbastanza comune e diffuso da tempo: “..in un appartamento di Riano, vicino Roma («La Repubblica»)”.

    Penso sia tutto corretto