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Aula di Lingue

Test 18 – La concordanza dei tempi con il congiuntivo 2

Prof. Anna
Congiuntivo,   Grammatica,   La lingua italiana,   Test,   Verbi

Ecco un altro esercizio sulla concordanza dei tempi con il congiuntivo. Le modalità dell’esercizio sono le stesse di quello precedente.

Buon test!

Prof. Anna

Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio" per controllare se hai risposto correttamente.

1- Vorrei che tu (credermi-contemporaneità) . 2- Avrei preferito che lui (arrivare-anteriorità) prima. 3- Vorremmo che voi ci (dire-posteriorità) la verità. 4- Avrei voluto che tu (rimanere-contemporaneità) a cena con noi. 5- Preferirei che lei (spendere-anteriorità) meglio i suoi soldi. 6- Avrei voluto che voi (leggere-posteriorità) questo libro. 7- Vorrei che i miei amici (regalarmi-contemporaneità) un paio di guanti. 8- Avrei preferito che tu (essere-anteriorità) meno duro con lei. 9- Vorrei che i miei studenti (studiare-anteriorità) di più. 10- Avrei voluto che lui non (soffrire-contemporaneità) così tanto.

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Commenti [55]

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  1. Alfredo scrive:

    Umpf! 2 errorini… Forse sto diventando analfabeta… 🙁

  2. Marta scrive:

    Cara Anna:
    Ho fatto due errori. Mi piacerebbe continuare con questo tipo di esercizi.

  3. Anita scrive:

    Cara prof.ssa Anna,
    Anche se ho fatto questo test corretto, devo continuare di studiare sulle queste due lessione per rimuovere mia confussione fra “posteriore” e “anteriore”, anche sulle coniungazione.
    Anche ho trovato l’ articolo “i verbi idiomatici 1” e anche un altro sito su quello ne stanno cogniuncato in tutti le forme. Spero ne ho scritto tutti corretti. Con piace mi inmerso nella studia delle lessione e mi resta di scrivere a presto possibile, con cordiali salutti,
    Anita

  4. lyubov scrive:

    Sono molto contenta di aver trovato questo sito. Grazie!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lyubov, benvenuta su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  5. lyubov scrive:

    Marta ha ragione, quest’argomento è dificile, ci piacerebbe continuare.

  6. lyubov scrive:

    Sono molto contenta di aver trovato questo sito. Marta ha ragione, l’argomento è dificile, ci piacerebbe continuare. Grazie!

  7. Anita scrive:

    Cara prof.ssa Anna,
    La mia confusione tra “posteriorneita e anteriorneità è finito, perchè ero attenta quando ho visto coincidentale le cognonciazione di futuro semplice e futuro anteriore. Poi ho visto la luce. Ora devo cogniuncate i verbi ancora corretti, ma mi piace di essere sulla buonna strada. Spero di usare la prossima frase corretta:” Ieri ho visitato mia cugina e sono andata in bici, ma se avessi saputo che un nubilfracio era in arrivo, sarei andato nella mia macchina, perche sono piovuto immersione bagnata”.
    Ora vado al’ articolo “i verbi idiomatici 1” e anche studio sulle queste due lessione per la sicurità.
    Con cordiali salutti dal Ollanda
    Anita

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anita: “ieri sono andata a trovare mia cugina, sono andata in bici, ma, se avessi saputo che era in arrivo un nubifragio, sarei andata in macchina, perché ha piovuto e io mi sono bagnata (?)”, io ho interpretato così l’ultima frase, ma non ho capito bene cosa volevi dire (perchè sono piovuto immersione bagnata).
      A presto
      Prof. Anna

  8. Anita scrive:

    Cara prof.ssa Anna, Mi scusi, per favore, perché pensavo che ” sono povuto immersione bagnata” sia un modo da dire, ma noto che mi ho sbaglato. Ho pensato di dire di essere piovuto bagnata, oppure sono cadutto nella fiume. Fortunamente non mi è successo, ma è un esaercizio mio. Spero che io abbia chiarito. Questo risposto è anche un bel essercizio per me. Posso anche dire a Lei:” Mi scusate, per favore”? Qualcuno ho detto in un film essendo in fretto.
    Grazie mille per questa domanda, perchè mi ha fatto pensare come devo scrivvere questo risposto e l’ho fatto e spero corretto.
    Con cordiali salutti dal Ollanda
    Anita

  9. Anita scrive:

    Cara Prof.ssa Anna,
    Credo che ho devuto scribbere, che “io sono piovuto bagnato totale, o enorme”. Secondo me, mi ho chiarito finalemente bene, che ho voluto dire.
    All’improviso ho avuto l’idea.
    Con salutti cordiali dal Ollanda
    Anita

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anita, la frase “io sono piovuto bagnato totale” è scorretta; intanto il verbo “piovere” quando parliamo di un evento atmosferico si usa impersonalmente, per cui “piove” al presente e “è piovuto” al passato; credo (ma non sono sicura) che tu voglia dire “è piovuto e io mi sono completamente bagnata”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  10. Anita scrive:

    Cara prof.ssa Anna,
    Grazie mille per il suo aiuto; davvero volevo dire “ch’è piovuto (gatte e cani) e io mi sono completamente bagnata”. Anche questo è un ben essercizio. Ho devuto spiegre che volevo dire e questo mi succederà in practica anche mi sono sicura; poi non bisogno avere la paura di cadere.
    spiegare che voi dire è anche imparare che mi piace e se ne ho fatto corretto, sono sodisfatta.
    Spero che:”ho piovuto gatte cani” anche è coretto.
    Con cordiali salutti dal Ollanda
    Anita

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anita, non si dice “ho piovuto gatti e cani”, credo che sia un espressione inglese che non si usa in italiano, il verbo “piovere” quando indica un avvenimento atmosferico si usa alla terza persona singolare “è piovuto” o “ha piovuto”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  11. Anita scrive:

    Cara Pref.ssa Anna,
    Questa è veramente un espressione inglese e ho pensato che anche in Italia ne sia conosciuto. Ho sento che un inglese ne ha detto al sua moglie e subito ne ho ricordato per sempre, per hè ho un grande senso di lingue diverse e mi chiesto anche, oppure i gatti e cane saranno avuto un combatto, perchè n’era un buio scuro e furioso. Ha, ha ha.
    Con salutti cordiali dal Ollanda
    Anita

  12. cara professorasa non ho capito bene questa lezione anche non so come identificare quando la frase parla dell’anteriorita la posteriorita e la contemporaneita

    • Zanichelli Avatar

      Cara Cinthya Ruth, anteriorità significa che la subordinata è temporalmente antecedente alla principale: preferirei (oggi) che tu fossi stato sincero (prima di oggi); contemporaneità significa che la subordinata è contemporanea alla principale: preferirei (oggi) che tu fossi sincero (oggi); mentre posteriorità significa che la subordinata è posteriore nel tempo alla principale: preferirei (oggi) che tu fossi sincero (dopo oggi). Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

  13. irina scrive:

    Cara prof.Anna:mi puoi spiegare se dopo( imperfetto piú il che) si può scrive un congiuntivo e otra volta un condizionale e come riesco a spiegarlo nella lessione con i miei compagni ognuna delle proposizioni
    1) Sei giá tornato? E io credevo che ti .SAREBBE PIACIUTO………(piacere) L’Italia.
    2) Sei giá tornato? E io credevo che ti…..FOSSE PIACIUTO …(piacere)..L’Italia…..
    3) Non riuscivo proprio a capire cosa…..VOLESSE….(volere)……Piero da me.
    4) Avrei voluto tanto che .VOI FOSTE…..(voi essere) presenti alla scena!
    5) Magari…????…………..(io conoscere) Marta prima!

    Grazie per l’aiuto

    • Zanichelli Avatar

      Cara Irina, è corretto sia l’uso del congiuntivo imperfetto (fosse piaciuto), in questo caso la subordinata esprime un rapporto di contemporaneità con la principale (credevo), sia l’uso del condizionale passato (sarebbe piaciuto) in questo caso invece la subordinata esprime un rapporto di posteriorità. La frase 5: “magari avessi conosciuto Marta prima!”.
      Ti consiglio di leggere questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4258
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  14. jennifer scrive:

    Ciao prof anna mi hai aiutata molto con i verbi, ti chiedo
    cortesemente se potresti farmi un TEST privato PS. grazie in anticipo

    • Zanichelli Avatar

      Cara Jennifer, purtroppo non è possibile fare test privati, ma vedrai che altri test sull’uso dei verbi verranno pubblicati nei prossimi mesi.
      A presto
      Prof. Anna

  15. Nicola scrive:

    Cara prof.ssa Anna

    Mi può spiegare, per favore, la regola. Nella frase 4 e nella 6 vedo l’utiluzzo del congiuntivo imperfetto sia per la contemporaneità che nella posteriorità. Nel caso della postrriorità non va utilizzsto il condizionale?

    Ringrazio in anticipo prr la sua cortesia
    Nicola

  16. Nicola scrive:

    Grazie mille per la risposta. È stata chiarissima.

    Saluti
    Nicola

  17. Nicola scrive:

    Mi viene un altro dubbio: se la reggente ha il congiuntivo come si effettua la concordanza dei tempi?

    Grazie
    Saluti
    Nicola

    • Zanichelli Avatar

      Caro Nicola, possiamo trovare il congiuntivo nella principale, ma non può reggere nessuna subordinata.
      Un saluto
      Prof. Anna

  18. Nicola scrive:

    Cara prof.ssa Anna,

    anzitutto grazie per la risposta.

    Il mio dubbio riguarda una frase del tipo:

    Se avessi saputo che tu avresti/avessi avuto tali problemi allora avrei…etc

    Credevo che il congiuntivo “avessi saputo” fosse la reggente della subordinata “che tu avresti/avessi”.

    Ho quindi 2 domande:

    1) in che rapporto si trovano le due proposizioni “se avessi saputo” e “che tu avresti/avessi avuto”?
    2) cosa si usa “avresti” o “avessi”?

    Grazie e saluti
    Nicola

    • Zanichelli Avatar

      Cro Nicola, la frase “se avessi saputo” regge “che tu avresti avuto tali problemi”, ma non è la frase principale, è a sua volta dipendente da “allora avrei…”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  19. Nicola scrive:

    Grazie per la risposta.

    Chiedo troppo se le chiedo di descrivermi i tre casi di contemporaneità, anterioritá e posterioritá della frase “se avessi saputo” “che tu…”? Ovverosia la regola sull’utilizzo del verbo corretto (nei tre casi citati) da utilizzare nella dipendente quando la reggente ha il congiuntivo.

    Grazie ancora, la ringrazio anticipatamente per la sua disponibilitá
    Nicola

    • Zanichelli Avatar

      Caro Nocola, per eprimere contemporaneità, in questo caso nel passato poiché nella reggente c’è un tempo passato, usiamo un imperfetto: “se avessi saputo che studiavi”; per esprimere anteriorità un trapassato “se avessi saputo che avevi studiato”; per esprimere posteriorità il condizionale passato: “se avessi saputo che avresti studiato”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  20. FRANCESCO scrive:

    Carissima Prof Anna,
    l’altro giorno ho ricevuto un sms che mi ha fatto sorgere dei dubbi riguardo la correttezza del modo del verbo presente nella frase, che le riporto integralmente:
    “Mia mamma ha detto che stavi benissimo, ma con qualunque cosa AVRESTI messo.
    Ecco mi potrebbe cortesemente chiarire se’e’ coretto l’uso del condizionale AVRESTI nella frase? Oppure il modo corretto e’ il congiuntivo? E per quale motivo…
    Grazie
    Francesco

    • Zanichelli Avatar

      Caro Francesco, in questo caso ci vorrebbe il congiuntivo, la frase completa corretta sarebbe: “mia mamma ha detto che stavi benissimo, e che saresti stato bene con qualunque cosa ti fossi messo”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  21. klina scrive:

    Cara Prof. Anna, quando parlo al telefono o scrivo e-mail mi impappino non so mai che tempo usare quale sia la congiunzione giusta. Sto provando a fare degli esercizi di lettere commerciali, ma non so se siano giuste. Volevo chiederle se potesse correggermele, se gliele mando. Mi faccia sapere per favore. Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Klina, non mi è possibile correggere testi di una certa lunghezza, ma se hai delle domande specifiche, dei dubbi, o vuoi inviarmi solo alcuni passaggi particolarmente problematici, sarò lieta di aiutarti.
      A presto
      Prof. Anna

  22. Anna roberto scrive:

    tutto giusto 😀

  23. Mi piace tantissimo questi esercizi i quali sono al livello del mio studio d’italiano e quindi mi fanno studiare un po’ di più…
    Grazie Anna

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anna Maria, benvenuta su Intercultura blog!
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  24. Mario scrive:

    ciao Prof. Anna
    ho un dubbio
    Numero uno dice: Vorrei che tu (credermi-contemporaneità)prima.
    la rispsta giusta è: vorrei che tu mi credessi prima.
    Siccome comtemporaneità è un avvenimento che succeed adesso o nello stesso tempo, perché dobbiamo usare l’imperfetto del congiuntivo credere (credessi)invece del presente congiuntivo(creda)

    Grazie e saluti:
    Mario

    • Zanichelli Avatar

      Caro Mario, il termine “contemporaneità” si riferisce al rapporto tra la reggente e la subordinata che dunque devono essere contemporanee, possono essere contemporanee nel presente se il verbo della reggente è al presente, oppure nel passato se il verbo della reggente è al passato (o imperfetto), ma le regole classiche sulla concordanza dei tempi non valgono però quando nella reggente si ha un verbo che esprime volontà o desiderio coniugato al condizionale, in questi casi per indicare un rapporto di contemporaneità o posteriorità si usa il congiuntivo imperfetto (come nel tuo caso), per indicare un rapporto di posteriorità si usa il congiuntivo trapassato.
      A presto
      Prof. Anna

  25. Rico scrive:

    1)”Gli investigatori ritengono che l’assassino, che probabilmente ha compiuto il massacro sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, avesse/abbia avuto qualche occasione di conoscere il prof.” In questa frase non sarebbe più corretto il tempo verbale “abbia avuto” invece che “avesse avuto” visto che dipende dal verbo “ritengono che”? Anche se una grammatica mi dice che è corretto “avesse avuto”, ma perché? Allora anche in questa dovrebbe valere lo stesso ragionamento?:2) “Io suppongo che Francesca, che è andata a Milano, sia/fosse andata da sola”

    3) “Avrei aspettato che sarebbe venuto…” Frase corretta per in indicare il futuro del passato, giusto?

    Complimenti per questa grafica…

    Distinti saluti
    Rico

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rico, la tua ipotesi è corretta: per esprimere anteriorità in dipendenza da un presente (ritengono; suppongo) è necessario usare il congiuntivo passato (abbia avuto; sia andata); così come è corretto usare il condizionale passato per esprimere posteriorità in dipendenza da un passato, ma in questo caso abbiamo il verbo “aspettare” che ha anche il significato di “desiderare”, “sperare”, con questo verbo è valida la concordanza dei tempi che si ha con i verbi di volontà e desiderio coniugati al condizionale, quindi per esprimere posteriorità si usa il congiuntivo imperfetto: “avrei aspettato che venisse”.
      A presto
      Prof. Anna

      • Rico scrive:

        Le frasi, quindi, “avrei aspettato che venisse” e non “avrei aspettato che sarebbe venuto” sono entrambe corrette a seconda del significato che vorrei dare al verbo “aspettare” della frase, ossia: se lo intendo col significato di “desiderare” e “sperare” è corretto il congiuntivo imperfetto, altrimenti, il condizionale passato. Esatto? Di questi verbi, ne so soltanto cinque, e sono: “lasciare”, “desiderare”, “volere”, “preferire” ed “essere conveniente”. Quali sono gli altri? Non credevo che “aspettare” facesse parte di questa categoria verbale.

        Distinti saluti
        Rico

        • Zanichelli Avatar

          Caro Rico, è corretta solo la prima frase, il verbo “aspettare” si comporta sempre così, come tutti i verbi che esprimono volontà o desiderio.
          Un saluto
          Prof. Anna

  26. Noemi scrive:

    Gent.ssima prof. Anna
    Sono molto in difficoltà:

    Pensai che fosse stato un sollievo/ sarebbe stato un sollievo se avessi fatto…
    Quella sera provai un altro tentativo/ feci un altro…
    A pronunciare il suo nome/ nel pronunciare il suo rimasi sorpresa di come ero riuscita a non sentirmi ridicola.
    Mi dicevano che ero in gamba; mio malgrado non mi sentivo così .
    M’intimava a scappare/ di
    Ci misi così troppa enfasi.
    Mi chiedevo a cosa stesse / stava pensando.
    Non mi importavo più delle conseguenze che avrebbe importato nel pronunciare quel nome.
    Anche se avrei bisogno che lo rivedessi/ lo rivedi

    Spero in una sua risposta.
    Saluti da Noemi

    • Zanichelli Avatar

      Cara Noemi, ecco le tue frasi corrette: pensai che sarebbe stato (esprime un’azione posteriore in dipendenza da un passato) un sollievo se avessi fatto; quella sera feci un altro tentativo;
      rimasi sorpresa di come ero riuscita a non sentirmi ridicola nel pronunciare il suo nome; mi dicevano che ero in gamba, ma non mi sentivo così; m’intimava di scappare; ci misi troppa enfasi;
      mi chiedevo a cosa stesse / stava pensando (entrambe corrette); non mi importavano più le conseguenze che avrebbe comportato pronunciare quel nome, anche se avrei bisogno che lo rivedessi/ lo rivedi (chi è il soggetto della frase introdotta da “che”? Se è “tu” è corretto: “che lo rivedessi” se il soggetto è “io” è corretto dire “di rivederlo”).
      Un saluto
      Prof. Anna

  27. Giancarlo scrive:

    Buonasera professoressa le invio il mio compito

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giancarlo, io non posso visualizzare l’esercizio che hai fatto; tu stesso puoi controllare se e quanti errori hai fatto: le risposte corrette si colorano di verde, quelle scorrette di rosso. Se vuoi farmi sapere il tuo risultato ne sarò lieta.
      A presto

  28. Alfredo scrive:

    Buongiorno, è giusta la frase “ha detto che (prima) se mi piacerà (domani) il lavoro, allora firmeremo (un giorno successivo a domani) il contratto.

    Quando il verbo della reggente/principale è al passato prossimo (ha detto), per esprimere POSTERIORITA’ possiamo usare il futuro semplice (piacerà) nella subordinata; mentre il verbo ‘’piacerà” (futuro semplice) esprime posteriorità rispetto a ‘’firmeremo ’’.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Alfredo, entrambe le frasi con il futuro semplice sono posteriori alla reggente al passato prossimo, poi, la sequenza logica e cronologica degli avvenimenti pone la seconda subordinata in un tempo immediatamente successivo alla prima.
      Un saluto

  29. Natalia scrive:

    Nessun errore

    • Zanichelli Avatar

      Cara Natalia, complimenti, ottimo risultato!

  30. Patrizio scrive:

    Salve, in un intervento ho sentito “Tendiamo a non pensare che ci SONO delle persone…”.

    Credo sia “scorretto”; avremmo dovuto scrivere “SIANO”, verbo retto da “non pensare” che richiede di norma il congiuntivo: “Tendiamo a non pensare che ci SIANO delle persone…”

    Non crede?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Patrizio, è giusto ciò che dici.