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Aula di Lingue

Test 17 – usi e funzioni della particella "si"

Prof. Anna
Grammatica,   La lingua italiana,   Test

Provate a fare questo esercizio per ripassare le costruzioni con la particella “si”.

Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.

1- Ieri sera troppo. 2- In questo albergo non animali. 3- Quando è meglio andare a riposare. 4- Domani sera alle otto davanti al cinema. 5- Scusi, dove comprare i biglietti dell'autobus? 6- Non tanto bene in quel ristorante. 7- presto stamattina. 8- Ieri sera la partita. 9- Dalla mia finestra le montagne. 10- Non bene quello che voleva dire.

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Commenti [39]

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  1. Carissima
    Io non stava bene in questo test, bisogno di studiare megliore.
    Grazie.

  2. Grazie. Mi piacciono molto questi esercizi.

  3. Linda scrive:

    Grazie molto utili questi esercizi due sbagli ho fatto .

  4. Svetlana scrive:

    Buon giorno!
    Sono nuova al blog e mi fa veramente piacere che esisti questo site. E’ molto utile per noi che amiamo questa lingua e vogliamo imparare sempre di piu’. Grazie!
    Ed ho una domanda. Ho fatto due errori in questo test e non capisco perche’ non erano correte le mie risposte.
    Nella seconda frase il correto e’ “quando si e’ stanchi” e nella settima “ci si e’ svegliati”.
    Non capisco l’uso del verbo essere in singolare con l’aggettivo in plurale.
    Le ringrazio in anticipo per la risposta ed un saluto grande grande da Belgrado.
    Svetlana

    • Zanichelli Avatar

      Cara Svetlana, si tratta della forma impersonale, per capire meglio ti consiglio di leggere l’articolo si questp blog: “usi e funzioni della particella “si””, se dopo averlo letto hai ancora dei dubbi, non esitare a scrivermi.
      Un saluto
      Prof. Anna

  5. Lucio scrive:

    Anna! Grazie! questo blog é bellissimo! Pieno di esercizi! sono di Argentina e studio italiano qui. Un bacione!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Lucio, benvenuto su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  6. Amo molto la lingua italiana,credevo di conoscerla abbastanza,ma dopo aver visitato il Vostro sito,ho dovuto ricredermi.Visitero’ ancora il Blog, per mgliorare il mio italiano,grazie a Voi.
    Saluti e grazie ancora.
    Arduini Amerigo.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Amerigo, benvenuto su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  7. Buonasera prof. Anna, sono in Italia da un anno e mezzo, sono brasiliana, e poi mi piace tantissimo studiare la lingua italiana. Questo blog e’ fantastico!! Complimenti.Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Monica, benvenuta sul nostro blog!
      A presto
      Prof. Anna

  8. Buon giorno prof. Anna,

    Sono italo-brasiliana e mi piace tantissimo studiare italiano !

    Oggi ho scoperto per caso questo sito e so che mi aiutara a

    dimezzare i miei errore. Grazie mille…

    Lia Theresa

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lia, benvenuta su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  9. Per favore preferisco essere conosciuta come Lia Savastano.
    Grazie

  10. Lia Theresa Savastano va bene.

  11. Complimenti, il sito e buono, debo visitare stesso.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Fernando, benvenuto su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  12. Cara Anna, nell’essempio 6 (Ieri sera si è guardata la partita) il “si” sarebbe passivante e non impersonale? E nell’esempio 1? Grazie mille!!

  13. Buona sera . Anche questi esercizi mi sono stati d’aiuto.

  14. Surprise scrive:

    Grazie Mille Professoressa.

  15. Federico scrive:

    “Si racconta che, si dice in giro e si narra che”, indicando che un fatto non è certo, è un’opinione, possono ammettere il congiuntivo:

    “Si racconta che i due si scontrassero (valore durativo) per tutta la durata delle riprese della pellicola”

    “Si racconta che i due si siano scontrati (evento ben preciso) durante una scena della pellicola”

    • Federico scrive:

      Dimenticavo, se invece è un fatto certo (condiviso da tutti) allora va bene l indicativo:

      Si racconta che i due si scontravano (valore durativo: situazioni ed abitudini considerate in un momento passato) per tutta la durata delle riprese della pellicola”

      “Si racconta che i due si sono scontrati (evento ben preciso) durante una scena della pellicola”

      • Zanichelli Avatar

        Caro Federico, le costruzioni impersonali sono seguite dal congiuntivo.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Federico, è corretto usare il congiuntivo.

      • Federico scrive:

        Sono d’accordo con lei; ma le ho fatto quel tipo di ragionamento perché sulla Treccani si legge “…Come nelle proposizioni ➔oggettive, l’uso dell’indicativo e del congiuntivo non rispecchia solo una contrapposizione tra oggettività e soggettività, tra certezza e mera opinione personale: “Si dice che è inglese (= è un fatto certo)”; “Si dice che sia inglese (= non è un fatto certo, è un’opinione)”; ma anche una tendenza a un uso più popolare e parlato rispetto a un uso più formale e letterario: “Si dice che è puro moralismo (www.forumalfemminile.com)”…”. Quindi probabilmente nelle costruzioni impersonali, a meno che non siano “È chiaro, È certo, È palese, È sicuro, ecc” (nelle quali troveremmo l indicativo), è corretto il congiuntivo, soprattutto nei contesti formali. Nei contesti informali invece è accolto anche l indicativo. Probabilmente, in linea generale, le costruzioni impersonali “si racconta, si dice, si narra e simili” vogliono il congiuntivo perché, tradizionalmente, intendono un’opinione, un fatto non certo, ecc. Recentemente, e in contesti informali, è ammesso l indicativo, intendendo un “fatto certo”, ecc.

        Spero d aver chiarito

  16. spero di aver fatto tutto giusto

    • Zanichelli Avatar

      Cara Irina, cliccando sul pulsante “correggi esercizio” le risposte corrette diventeranno verdi, mentre quelle sbagliate diventeranno rosse, in questo modo potrai valutare da sola l’esito del tuo test. Se hai dubbi o domande, non esitare scrivermi.
      A presto

  17. Fabrizio scrive:

    1) Nella frase “L’età è la prima cosa che si chiede ad una persona”, il “si” penso, azzarderei a dire, abbia valore passivante perché il complemento oggetto è espresso sottoforma di pronome relativo “che”, che significa “la prima cosa” e quindi “La prima cosa si chiede ad una persona” e cioè “Si chiede (che cosa?) la prima cosa ad una persona”.

    Mi auguro sia corretto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Fabrizio, è corretto.

      • Fabrizio scrive:

        Professoressa, una conferma sul “si” passivante…

        Da quello che ho studiato, la costruzione classica del “si” passivante funzionerebbe cosi: abbiamo il “si” poi il verbo (coniugato alla terza persona singolare o plurale) e poi l’oggetto: e cioè “si + verbo attivo alla terza persona singolare/plurale + oggetto”; tuttavia, l’ordine non deve essere necessariamente questo; è possibile, infatti, avere anche prima l’oggetto, poi il “si” passivante e poi il verbo: e quindi “oggetto + si + verbo”. Alcuni esempi:

        1)”In questa scuola si studia l’italiano” (si+verbo+oggetto)
        2)”L’italiano si studia in questa scuola” (oggetto+si+verbo)

        …Ah, in entrambe le frasi l’oggetto, che poi diverrebbe soggetto, è “l’italiano”. D’altro canto nel “si” passivante il complemento oggetto diventa il soggetto: “Noi mangiamo la pizza” (la pizza è il complemento oggetto) diventa “Si mangia la pizza (o anche “La pizza si mangia”)” (“la pizza” diventa soggetto della frase); in quanto è come se scrivessimo, al passivo, “La pizza (soggetto) viene/è mangiata” (sottointeso l’agente, es. “da noi”, “da tutti”, ecc. D’altronde, usiamo il “si” passivante quando vogliamo dare alla frase un senso più impersonale, infatti, non possiamo indicare il complemento d’agente, chi compie l’azione, ma è sottinteso o è comunque prevedibile). In chiusura, dimenticavo di dire che il “si” ha valore passivante anche quando il complemento oggetto è espresso sottoforma di pronome relativo “che”: “E in ogni società che si rispetti, tutti devono pagare le tasse”. In questa frase il “si” ha valore passivante perché il complemento oggetto è espresso sottoforma di pronome relativo “che”, il quale significa “Ogni società” e quindi “…Ogni società si rispetti…” e cioè “Si rispetti (che cosa?) ogni società…”; ed è come se scrivessimo, al passivo, “Ogni società è rispettata…”. Altro esempio con il relativo “che” e il “si” passivante: “Sono soldi che non si riescono a spendere”. In questi ultimi esempi difatti se sostituiamo il “che”, il quale sostituisce un nome o un pronome che lo precede, detto antecedente, con il nome che segue, è più facile comprenderne la struttura.

        Penso sia tutto corretto…

        • Fabrizio scrive:

          Ah, dimenticavo che la frase col si passivante (infatti per rendere una frase più naturale posso usare il “si” passivante rispetto alla forma passiva vera e propria, cioè serve per facilitare l’uso della forma passiva senza usare davvero la forma passiva): “In questa scuola si studia l’italiano” (ma anche “L’italiano si studia in questa scuola”) alla forma passiva sarà: “In questa scuola è studiato (“da qualcuno” sottinteso) l’italiano (soggetto)” oppure, invertendo l’ordine delle parole, “L’italiano (soggetto) è/viene studiato in questa scuola (“da qualcuno”). In aggiunta, il complemento oggetto di in una frase col si passivante in realtà diventa il soggetto della sua rispettiva forma passiva: ovvero il caso in cui l’oggetto diretto del verbo non è altro che il soggetto di una frase passiva: “Alla festa si berrà birra e si mangeranno panini” (si passivante in cui “birra” e “panini” sono i complementi oggetti) –> “Alla festa sarà bevuta birra e saranno mangiati panini” (forma passiva vera e propria in cui “birra” e “panini”, che erano complementi oggetti nella frase col si passivante, sono soggetti alla forma passiva, come in questo esempio).

          Ora penso sia completo…

          • Fabrizio scrive:

            Dimenticavo un’ultima cosa…

            …Il “si” è chiamato “si passivante” perché dà al verbo attivo (La forma attiva si ha quando il soggetto svolge l’azione espressa nel verbo. Si può avere con verbi sia transitivi, sia intransitivi; in più, si dice transitivo attivo, perché è presente un complemento oggetto) che accompagna il valore passivo (un valore identificabile appunto nella forma passiva vera e propria; in più, la forma passiva si ha quando il soggetto subisce l’azione espressa nel verbo. Si può avere solo con verbi transitivi). In sintesi, facendo un esempio: in “Si vendono vestiti firmati”, “vendono” è alla terza persona plurale del verbo “vendere” in forma attiva che equivarrebbe, visto che il “si” passivante dà al verbo attivo valore passivo, “Sono venduti abiti firmati”, in cui “sono venduti”, invece, è alla terza persona plurale del verbo “vendere” ma in forma passiva.

            Ora è completo definitivamente…

          • Zanichelli Avatar

            Corretto.

          • Zanichelli Avatar

            Esatto.

        • Zanichelli Avatar

          Caro Fabrizio, è corretto.

          • Fabrizio scrive:

            ok, quindi sono corretti tutti e tre i miei interventi, sia quello del 14 Febbraio 2024 alle 23:18, sia quello del 15 Febbraio 2024 alle 9:07 che quello del 15 Febbraio 2024 alle 11:46?

          • Zanichelli Avatar

            Sì.