2 Febbraio 2012
Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, i verbi che studieremo oggi sono usati molto frequentemente nella lingua parlata, per questo è molto importante conoscerne il significato e la coniugazione.
Buona lettura!
Prof. Anna
Questi verbi si coniugano con uno o due pronomi o particelle pronominali che fanno assumere al verbo un significato diverso da quello originale.
Vediamone insieme alcuni:
AVERCELA: è formato dal verbo "avere" + CI e LA.: è formato dal verbo "avere" + le particelle CI e NE.
Significato→ questa forma verbale significa: essere arrabbiato con qualcuno, essere contro qualcuno, avere qualcosa contro qualcuno, regge la preposizione CON. Esempi: io ce l’ho con lui perché non mi ha chiamato; con chi ce l’hai?; non avercela con me!
Coniugazione→ io ce l’ho; tu ce l’hai; lui-lei ce l’ha; noi ce l’abbiamo; voi ce l’avete; loro ce l’hanno;
passato prossimo→ io ce l’ho avuta, tu ce l’hai avuta; lui-lei ce l’ha avuta ecc.
ASPETTARSELA: è formato dal verbo "aspettare" + i pronomi SI e LA.
Significato→ prevedere che qualcosa succeda, esprime sorpresa o rammarico. Esempi: me l’aspettavo, sapevo che prima o poi sarebbe successo; sei arrivato prima del previsto, non me l’aspettavo!; questa (cosa) non me l’aspettavo!
Coniugazione → io me l’aspetto, tu te l’aspetti; lui-lei se l’aspetta; noi ce l’aspettiamo; voi ve l’aspettate; loro se l’aspettano;
passato prossimo → io me la sono aspettata; tu te la sei aspettata; lui-lei se l’è aspettata ecc.
CAVARSELA: è formato dal verbo "cavare" + i pronomi SI e LA.
Significato→ uscire da una situazione difficile; superare una situazione difficile. Esempi: pensi di cavartela all’esame?; "sai giocare a carte?" "me la cavo"; Luca ha studiato molto per l’interrogazione, credo che se la caverà; devi cavartela da solo. Se dopo "cavarsela" troviamo le espressioni "per un pelo" o "per il rotto della cuffia" significa che la situazione è stata superata, ma in modo appena sufficiente: ieri all’esame me la sono cavata per un pelo!
Coniugazione→ io me la cavo; tu te la cavi; lui-lei se la cava; noi ce la caviamo; voi ve la cavate; loro se la cavano;
passato prossimo → io me la sono cavata; tu te la sei cavata; lui-lei se l’è cavata ecc.
FARCELA: è formato dal verbo "fare" + CI e LA.
Significato→ riuscire a fare qualcosa, riuscire a raggiungere un obbiettivo. Esempi: è stata dura, ma alla fine ce l’ho fatta!; ce la fai da solo o ti serve una mano?. Molto comune è l’espressione: "non ce la faccio più!" che significa "sono stanco, non voglio più continuare così".
Coniugazione→ io ce la facco; tu ce la fai, lui-lei ce la fa; noi ce la facciamo; voi ce la fate; loro ce la fanno;
passato prossimo → io ce l’ho fatta; tu ce l’hai fatta; lui-lei ce l’ha fatta ecc.
BERSI – BERSELA: è dal verbo "bere"+ SI oppure dal verbo "bere" + SI e LA.
Significato→ credere a qualcosa di falso. Esempi: si è bevuto tutto quello che gli ho raccontato; le ho detto che non ci andavo perché ero stanco e lei se l’è bevuta!
Coniugazione→ io me la bevo; tu te la bevi; lui-lei se la beve; noi ce la beviamo; voi ve la bevete; loro se la bevono;
passato prossimo → io me la sono bevuta; tu te la sei bevuta; lui-lei se l’è bevuta ecc.
Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.
Gentile Anna,
Io sono con molte difficoltà per trovare la tavola delle congiugazione dei verbi pronominali. Ho già cercato in decine di libri, inclusive su internet, e non sto trovando. Potresti aiutarmi?
Grazie mille.
Caro Eloìdio, dal punto di vista formale la coniugazione dei verbi pronominali è identica a quella riflessiva, poiché il verbo è costantemente accompagnato dalle particelle pronominali mi, ti si, ci, vi, e richiede l’ausiliare “essere”; ma, a differenza dei verbi riflessivi, il pronome non svolge alcun ruolo sintattico, per esempio, se io dico “io mi accorgo” o “io mi vergogno” il pronome non è né complemento oggetto né complemento di termine.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Anna:
Non capisco questa frase:”io ce l’ho con lui perché non mi hai chiamato” non dovrebbe essere “io ce l’ho con lui perché non mi ha chiamato” invece di non mi hai chiamato?
Inoltre non posso capire perché i verbi al passato prossimo de bere si coniuga con l’ausiliare essere.
C’è qualcosa che devo imparare di piú?
Cara Marta, infatti c’è un errore, la frase corretta è “ce l’ho con lui perché non mi ha chiamato!”, per quanto riguarda gli ausialiari: “bersi”; “cavarsela”; “aspettarsela” vogliono “essere” perché contenendo il pronome SI e quindi si coniugano come verbi riflessivi-pronominali che hanno sempre come ausiliare “essere”.
Un saluto
Prof. Anna
Molto interessante ! Òttima spiegazione.
Grazie mille !
E veramente una settimana piena di lavora e Le ringrazio per tutto che ho imparata grazie a Lei!
Gentile Prof. Anna,
Mi piace molto questo Suo blog; grazie! Lo so che è una cosa che capita a tutti quando abbiamo fretta, ma forse qui ci sono degli errori da correggere?
Grazie,
Emily
io ce l’ho con lui perché non mi hai chiamato
io me l’apetto
Cara Emily, grazie per la segnalazione.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna.
Questa lezione e molto utile per pe. Sarrei felicissima di aver più verbi idiomatici.
Buon fine settimana
Cara Isi, non ti preoccupare, molto presto ci saranno altri articoli su questo argomento.
UN saluto
Prof. Anna
mi piace queste lezioni.
Ciao Anna,
ho bisogno del tuo aiuto!!!
Quale frase é giusta?
Oggi non sono andata a letto presto perché avevo da fare.
Oggi non sono andata a letto presto perché ho avuto da fare.
Grazie!!!!
Cate
Cara Cate, sono corrette entrambe, in questo caso la differenza tra passato prossimo e imperfetto è molto sottile.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Professoressa,
Sto scrivendo un tipo di tesi riguardante proprio i verbi di cui sopra. Ho p.es. il problema con la funzione del pronome “la” – nel caso del verbo aspettarsela svolge la funzione del oggetto neutro o sbaglio. Sarei grata di qualsiasi risposta perche’ veramente e’ difficile trovare una risposta concreta sia nei libri sia su internet.
Jola
Cara Jola, la tua ipotesi è corretta, LA svolge la funzione di oggetto neutro e spesso si combina con altri pronomi, come per esempio “aspettarsela” o “cavarsela” ecc.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Professoressa,
La ringrazio per la risposta, finalmente o trovato il sito dove si possono dissipare i miei dubbi “grammaticali”
Saluto cordialmente Jola
Cara Jola, attenta a come scrivi il verbo “avere”: ho trovato il sito.ù
A presto
Prof. Anna
Gentile Professoressa,
ringrazio per le Sue indicazioni, l’errore, l’ho fatto per disattenzione :). Pero’ Lei ha ragione, bisogna sempre stare attento scrivendo “pubblicamente”.
Saluto Jola
Gentile Professoressa,
chiedo di nuovo una cortesia. In caso della locuzione “dirne” quale e’ la funzione di “ne” – locativo o semplicemente pronominale?
Saluto Jola
Cara Jola, dipende dal contesto, “ne” potrebbe avere valore di complemento indiretto o pronome dimostrativo e sostituire “di lui, di lei, di loro” oppure “di questa cosa”, per esempio: cosa ne dici? = cosa dici di questa cosa o di questa persona?, oppure valore partitivo, per esempio: dovevo dire 5 frasi con la particella “ne” e non sono riuscita a dirne neanche una. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
A presto
Prof. Anna
Gentile Prof.
Spero di non essere troppo invadente. Se invece parliamo di “ne” nell’espressione “dirne di tutti i colori” – quale e’ la sua funzione.
A presto Jola
Cara Jola, non ti preoccupare, mi fa piacere che tu abbia tante curiosità sull’italiano, quindi scrivimi pure quando vuoi. Per quanto riguarda la tua domanda, “dirne di tutti i colori” è un’ espressione cristallizzata nella quale il valore del “ne” viene attenuato o è comunque ambiguo, il significato sarebbe “dire cose di tutti i colori”, questo vale anche per altre espressioni cristallizzate come “valerne la pena” o “non poterne più”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Professoressa,
La ringrazio, le Sue risposte mi aiutano moltissimo. Ho tanti libri di grammatica, pero’ ottenere una risposta dal nativo e’sempre piu importante per me.
Saluto Jola
Cara professoressa,
Jola scrive nella domanda numero 14–DEL OGGETTO. ma non si scrive dell’oggetto con l’apostrofo?
Grazie e saluti.Paola.
Cara Paola, si scrive “dell’oggetto, come dici tu, ma non sempre correggo tutti gli errori che trovo nei commenti, è una scelta didattica: a volte invece di correggere direttamente un errore riscrivo nella risposta l’espressione errata in modo corretto, sperando che il lettore si accorga attivamente del suo errore.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno professoressa,
grazie per la risposta,spero che ha trascorso una bella estate.Volevo chiederle, visto che anche i dizionari sono un po’ ambigui si scrive APPARTE OPPURE A PARTE?
SOPRATTUTTO OPPURE SOPRATUTTO
TUTT’UNO si scrive?
Bella estate si puo’ apostrofare?
Un saluto. Paola
Cara Paola, sono corretti “a parte” e “soprattutto” e “tutt’uno” si può scrivere.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno professoressa,
volevo sapere se si puo’ scrivere EQUIVALEREBBE,sul dizionario Hoepli non c’è,sul TRECCANI invece c’è. Ho letto questo articolo (Cercare dei difetti in un cane equivalerebbe a smentire la certezza che esso possieda un’anima pura).Se mi puo’ illuminare lei perchè non ci capisco + niente,essendo nata e fatti gli studi in Italia.
La ringrazio tanto.
Paola.
Cara Paola, il verbo “equivalere” ha la stessa coniugazione del verbo “valere”, quindi la terza persona singolare del condizionale presente è “equivarrebbe”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof.ssa Anna,
Ho risposto tutte le domande corrette e ho studiato anche la frase ” sono contenta di essermela cavata” e ne capisco. Ho trovato un coniungator che coniunga questi verbi, ma devo stare attenta, perchè ne non fa esattamente corretta. Me ne sono accorto.
Spero di averne scritto tutti corretti.
Con cordiali salutti dal fredda Ollanda
Anita
Cara prof.ssa Anna,
Scorsa settimana ero sopresa da quello nubilfraggio e se io me l’avessi aspettata avrei fatto la macchina mia e sarei arrivata secca e calda al mia cugina e ora ho un po il flu e spero di cavarsela.
Quando volevo andare a casa mi er’accorta che ho dimenticato di prendere la mia sciava della mia bici; ne ho lasciato sulla tavola.
Spero che io abbia fatto questo selfmade test corretto.
Con sutti cordiali dal Ollanda
Anita
buongiono,
ho un dubbio…. è corretto scrivere: non te la cavi con una email….
grazie
Cara Irene, le frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno, c’e’ un dubbio: si puo’ scrivere ” al mia cugina? secondo me : a mia cugina,
la mia sciava ne ho lasciata o ne ho lasciato?
Cara Elena, si dice “a mia cugina” e non “al mia cugina”; non riesco a capire però il resto della frase (la mia sciava ne ho lasciata o ne ho lasciato), la parola “sciava” non esiste; prova a riscrivermi la frase.
A presto
Prof. Anna
Buona sera, grazie, professoressa, questa parola ho letto dalla lettera di Anita, anch’io non la trovo nel vocabolario.
per quanto riguarda il verbo “avercela”, ho capito bene, che ha 2 significati: il primo – senza la preposizione “con” significa avere una cosa – Hai una penna? – Si, ce l’ho;
Il secondo – con la preposizione “con” : Ce l’ho con te, perche sei molto furbo! quando una persona ha le pretese ad altra, e’ offesa o arrabbiata. grazie per una spiegazione.
Con stima, Elena, Ucraina
Cara Elena, “avere qualcosa” è semplicemente il verbo “avere” e significa possedere una cosa, per cui la domanda sarà “hai una penna?”, mentre nella risposta “sì, ce l’ho” la particella “ci” è usata come elemento rafforzativo, quest’uso è frequente nel registro colloquiale e con il verbo “avere”; altra cosa è il verbo idiomatico “avercela” che, come dici tu, è seguito dalla preposizione “con” e significa “essere arrabbiato con qualcuno”, “avere qualcosa contro qualcuno”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie, professoressa, alla prossima, Elena
Buona sera!capitano e’derivato di capo?grazie????
Cara Sarà, “capitano” è un nome primitivo.
A presto
Prof. Anna
Salve,dopo aver studiato attentamente il verbo “bere” nei i suoi comportamenti nelle varie coniugazioni mi resta un dubbio: è corretto dire -cosa ti sei bevuta?- sono stata corretta con questa frase “si dice bevuto perché un participio passato, impersonale e quindi sempre maschile per convenzione.”ma il participio passato che ha l’ausiliare essere dovrebbe concordare con il soggetto che, in questo caso, è femminile.Grazie in anticipo.
Cara Gina, è corretto dire “cosa ti sei bevuta?”, in questo caso il verbo è “bersi” (usato con valore intensivo), verbo transitivo pronominale con ausiliare ESSERE, quindi, come dici tu, il participio passato concorda con il soggetto.
Un saluto
Prof. Anna
Buon giorno. Ho un dubbio. Per chè si dice “gliene ho dette quattro” ? (Verbo dirne) Il mio dubbio è “ho dette”.
Grazie.
Un saluto
Cara Guadalupe, il participio passato (dette) è femminile plurale perché è sottinteso “parole o cose”: “gliene ho dette quattro (di parole, di cose)”. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
Un saluto
Prof.Anna
La forma per il passato prossimo di farcela non deve essere
“io ce l’ho fatto”? (Invece di “fatta”)
Caro Gerd, “farcela” è formato da “fare + ci +la”, “la” è un pronome diretto di terza persona femminile singolare e dunque il participio passato “fatta” è femminile poiché concorda con il pronome.
Un saluto
Prof. Anna
Oh, certo. Grazie.
Gentile Prof. Anna!
Nella lezione si dice:
Significato? credere a qualcosa di falso. Esempi: si è bevutO tutto quello che gli ho raccontato;
Non è sbagliato “si è bevuto”, forse “si è bevutA”?
Per fafore mi indichi i miei errori nel post.
Cordialmente, Lyubov
Cara Lyubov, in questo caso il verbo è “bersi” e non “bersela”; ti correggo “per favore”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie, professoressa!
Cara professoressa!
Se ho capito bene, i verbi idiomatici BERSI – BERSELA hanno lo stesso significato – credere a qualcosa di falso.
Lei potrebbe darci pure la coniugazione del verbo “bersi”?
Grazie!
Cara Lyubov, la coniugazione di BERSI è come quella di un verbo riflessivo: io mi bevo; tu ti bevi; lui si beve; ecc.
A presto
Prof. Anna
Sono sempre in difficoltà quando devo scrivere una data come nell’ esempio: l’8/12/2013 o dall’ 8/12/2013 co vuole l’apostrafo?
Cara Marisa, se scrivi la data usando i numeri, ti consiglio di scrivere “dal giorno 8/12/2013”.
Un saluto
Prof. Anna
In questo caso forse si riferisce al fatto che l’apostrofo ci va se non si scrive l’anno per intero, elidendo le prime due cifre che si danno per sottintese (es. la guerra del ’15/’18, o la mia data di nascita 04/12/’61)
Gentile Prof. Anna
Ho sempre difficoltà in italiano, la mia domanda è essendo corretta la frase ”Marta si è bevuta tutte le bugie che le hai raccontato” se posso anche dire come passato prossimo ” Marta se l’è bevuta tutte le bugie che le hai raccontato “. E che differenza ce tra le due frasi?
Grazie!!!
Caro Sam, la frase corretta sarebbe: “se le è bevute tutte le bugie che le hai raccontato”, il significato delle due frasi è lo stesso ma nella seconda il complemento oggetto (le bugie) è anticipato dal pronome diretto “le”, questo serve per evidenziare e dare enfasi all’oggetto.
Un saluto
Prof. Anna
Great job, thanks a lot
cara prof vorrei sapere qual è la forma più esatta e perché: se l’è imparata o se l’haimparata? credo con verbo essere…ma imparare non è transitivo? non vuole il verbo avere? grazie fin da ora
Cara Stefy, il verbo “imparare” è transitivo, ma la forma “impararsela” vuole come ausiliare il verbo “essere”.
A presto
Prof. Anna
Cara Anna,
possiamo anche avere esempi di verbi con la particella NE (fregarsene, infischiarsene, intendersene…)? Non riesco a capire bene il senso…
Grazie!!!
Cara Marga, presto un articolo su questo argomento.
Un saluto
Prof. Anna
Salve prof.
Io vorrei sapere se questa frase è esatta: <> cioè questa frase significa che lui sarà il mio cibo perfetto o sarò io la sua cavia? Grazie
Cara Noemi, non capisco bene a quale frase ti riferisci; prova a riscrivermela.
A presto
Prof. Anna
Nessun errore commesso 🙂
Molto bene Rosa!
A presto
Prof. Anna
Gentile prof.ssa Anna, si scrive “Lo hai fatto bene” o “L’hai fatto bene”?
Cara Raffaella, sono corrette entrambe le forme, è più comune trovare “l’hai fatto”.
Un saluro
Prof. Anna
Gentile prof.ssa Anna. Rispondendo sopra alla domanda della Signora Jolla (“dirne di tutti i colori” ) , lei ha scritto: Per quanto riguarda la tua domanda, “dirne di tutti i colori” è un’ espressione cristallizzata. Per favore che significa “espressione cristallizzata”? grazie mille.
Cara Antoine, “dirne di tutti i colori” è un espressione idiomatica, ovvero il significato non è ricavabile dai significati degli elementi che formano questa frase, ma il signifcato è di solito figurato o comunque deve essere interpretato, “cristallizzata” nel senso che questo tipo di espressioni si sono fissate nella lingua e vengono usate senza variazioni con il significato che è stato loro attribuito.
Un saluto
Prof. Anna
si puo’ dire: cerco una penna che scriva bene!!
Cara Antonella, la frase è corretta.
A presto
Prof. Anna
buongiorno, la forma Lo ho è corretta come l’ho??
Cara Francesca, sono corrette entrambe le forme, l’elisione con i pronomi personali lo-la è prevalente ma non obbligatoria.
A presto
Prof. Anna
Gentile prof. stasera leggendo mi sono imbattuta in una di quelle frasi impossibili… che anche nella forma corretta sono indigeste. La frase, nella forma che io ritengo scorretta è “spero che ci se la faccia” nel senso che ce la facciamo a venirne fuori, mentre io correggerei in “spero che ce la si faccia, non dico ‘userei’ perché io non la userei mai, la trovo inutilmente bizantina, direi invece ‘spero che ce la facciamo a venirne fuori’, spero che ci si riuscisca. Abbiamo una pletora di queste forme idiomatiche, molte indovinatissime, altre inutilmente pesanti, complicate, spiritate, oserei dire. Sono una vecchia cultrice della lingua italiana, anche se il mio mestiere sarebbe quello di coltivare le lingue estere (sono traduttrice tecnica).
Cara Mariangela, infatti le frase corrette sono: “spero che ce la si faccia” e “spero che ci si riesca”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof. Anna, sono capitata quasi per errore su questa pagina e mi sono soffermata a leggere le varie domande e relative risposte.
Io, purtroppo, non ho alcun titolo di studio degno di tale nome e certamente non saprei dare spiegazioni dettagliate sul corretto uso di particelle, complementi o espressioni cristallizzate. Non sono neppure troppo interessata ad approfondire la grammatica a meno che non si tratti di frasi, verbi o espressioni dal raro utilizzo o che mi occorra conoscere il perché, o il significato, di certe espressioni o modi di dire e/o scrivere. Per mia fortuna sono un’avida lettrice e, come una spugna, ho assimilato senza sforzo alcuno la nostra bella (ma complicata) grammatica e non mi è mai capitato di avere i dubbi che, come leggo, altre persone, nonostante professino grande passione e approfondito studio, si trovano ad avere. Di questo ringrazio madre natura e mia madre, la donna che ha sacrificato la propria mostruosa intelligenza per dedicarsi alla famiglia.
Si chiederà il motivo del mio messaggio… inizialmente l’idea era di farle i miei migliori complimenti, non soltanto per la preparazione di cui ha dato ampia riprova ma anche per l’infinita pazienza che dimostra nel rispondere ai lettori. A questo punto, però, un quesito l’avrei: i tanti “orrori” grammaticali che giornalmente leggiamo anche su quotidiani e riviste, l’incapacità di esprimersi in maniera grammaticalmente corretta e/o con linguaggio ricco ed appropriato, l’incremento nell’uso di abbreviazioni (tipiche degli sms) anche in situazioni che non impongano particolari restrizioni (p. es. Twitter) sono dovuti a carenze nell’insegnamento? A pigrizia mentale? Ad un insano lavaggio del cervello? Oppure ad un semplice “instupidimento” del genere umano? Come si può ovviare ad insegnanti che correggano, con tanto di penna rossa, “gli scivoli” con un orrendo “I SCIVOLI”; che non conoscano la prova del nove e che rifiutino di parlare in inglese con gli alunni perché “non sanno neppure scrivere i giorni della settimana”?
Le chiedo scusa per il mio sfogo, sono sinceramente demoralizzata nel vedere la nostra bella lingua, la nostra scuola e i nostri ragazzi andare alla completa deriva.
Complimenti per la sua competenza e grazie la disponibilità. Buon lavoro!
Cara Marta, intanto benvenuta sul nostro blog! Non è facile rispondere alla tua domanda perché non ci può essere una risposta univoca, credo che i motivi siano tutti quelli che tu hai elencato, ognuno però ha la propria storia e non è possibile generelizzare: c’è chi commette errori perché non ha ancora gli strumenti per evitare di farlo e chi li commette per pigrizia o per disinteresse. Credo che avere molteplici fonti per l’apprendimento della lingua sia importante, per esempio leggere molto (come fai tu), leggere romanzi, quotidiani, conversare con persone diverse di vari argomenti, scrivere; questo ci fornisce gli strumenti per raggiungere una certa autonomia e senso critico senza affidarci totalmente ad un unico “insegnante” che può anche commettere errori.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Corretto dire : lo faccio male oppure
gli faccio male
Caro Luca, per dire “faccio male a lui” è corretta la frase “gli faccio male”.
A presto
Prof. Anna
Gentile Prof, potrebbe dirmi se è più corretto dire: “non mi sono accorto prima”, oppure,” non me ne sono accorto prima”?
Se può, corregga l’intero post (punteggiatura, spazi, ecc).
Grazie infinite.
Angelo
Caro Angelo, è corretto dire “non me ne sono accorto prima”.
A presto
Prof. Anna
Mi sorge un dubbio. Scrivere: ” Salle (nome di città) ti aspetto”. È corretto?
Caro Daniele, la frase è grammaticalmente corretta con l’aggiunta di una virgola dopo il nome di città, se la frase “ti aspetto” è riferita direttamente alla città, ma non ne capisco bene il senso.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie. Ho trovato quello che cercavo
Cara Delia, benvenuta su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Grazie. Ho trovato quello che cercavo
Gentile Anna,
E’ più corretto dire:
– Avrei bisogno della penna
Oppure
– Avrei bisogno la penna.
Grazie
Caro Giuseppe, è corretta la seconda frase che mi scrivi (avere bisogno di qualcosa o di qualcuno).
A presto
Prof. Anna
Cara prof. Anna. Di questi verbi idiomatici fa parte anche il verbo METTERCELA? C’e LA METTO TUTTA per esempio? Grazie. Silvia – Slovacca.
Cara Silvia, anche la forma verbale “mettercela” fa parte di questi verbi: “ce la metto tutta”.
Un saluto
Prof. Anna
Credo che lui voglia piu bene a me che a te … È giusta?
Caro Luca, la frase che mi scrivi è corretta.
A presto
Prof. Anna
Cara Professoressa,
grazie infinite per tutte i suoi articoli che mi hanno aiutato sempre tantissimo (tantissimi?). In caso dei verbi idiomatici che in passato prossimo sono formati con il verbo “essere” mi chiedo se il participio e variabile secondo il genere (maschile / feminile) o il numbero (singolare / plurale). Lei ha scritto “lui se l’è cavata”, io invece avrei scritto “lui se l’è cavato”.
Grazie in anticipio per la sua risposta.
Un caro saluto
Beate
Cara Beate, benvenuta su Intercultura blog! Sono felice che i miei articoli ti abbiano aiutato tantissimo. In questo articolo sono presenti verbi formati con il pronome “la” (cavarsela, farcela, avercela ecc.), nel passato prossimo con ausiliare “essere” il participio concorda con il pronome femminile: “lui se l’è cavata”, “lui se l’è aspettata”.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno!
Esiste il verbo “farsene”? Qual è il suo significato? Ho sentito dire una frase “ma poi non so che te ne fai”. Si tratta di una canzone.
Aspetto la Sua risposta! Grazie mille!
Caro Joao, “farsene” è una forma intensiva del verbo “fare” (fare + si + ne) e significa “fare, utilizzare” (che cosa te ne fai di quelle scatole?; non me ne faccio niente).
Un saluto
Prof. Anna
1) “Stai tranquillo, ce la faremo!”
… Il verbo è il procomplementare “farcela” con il senso di “avere successo, riuscire in qualcosa”. Nell’esempio stiamo ovviamente parlando di qualcosa rappresentato da “la” che sta alla fine di “Farcela”; “ce” invece rappresenta “noi”: e cioè “Stai tranquillo, noi faremo (riusciremo in quella cosa) quella cosa, essa!”. Infatti i verbi procomplementari, come scrissi in un altro post, sono delle forme verbali in cui un verbo si unisce stabilmente con una o due particelle pronominali o avverbiali; e a differenza di quanto accade nei verbi riflessivi, il pronome o non svolge alcun ruolo sintattico, cioè non è né complemento oggetto né complemento di termine, ma è parte integrante del verbo stesso, o la particella pronominale può avere un valore intensivo, esprime cioè partecipazione affettiva, e con valore rafforzativo; oppure, in altri casi, le particelle pronominali, unendosi saldamente al verbo di base, e quindi le particelle assumerebbero un valore grammaticale e sintattico, ne modificano sensibilmente il significato. Nella nostra frase, ad esempio, le particelle pronominali “ce” e “la”, assumendo un valore grammaticale e sintattico, si uniscono al verbo di base “fare” e ne modificano sensibilmente il significato. “Ce” significa “noi”, mentre “la” ha valore di pronome neutro (e cioè rinvia a un oggetto indeterminato, come ad esempio “cosa, questione, o altri termini simili”) con valore di complemento oggetto: “Noi faremo, riusciremo in quella, questa cosa”.
Penso sia tutto corretto
Caro Filippo Maria, è corretto.
“Non ce l’avrei mai fatta senza il tuo aiuto”
…il verbo è il procomplementare “farcela” (con il significato di “riuscire a fare qualcosa, riuscire a raggiungere un obbiettivo”) in cui le particelle pronominali, unendosi saldamente al verbo di base, ne modificano sensibilmente il significato. La particella ‘ci’ vede diventa un elemento semplicemente rafforzativo; mentre “la” ha valore di pronome neutro (e cioè rinvia a un oggetto indeterminato, come ad esempio “cosa, questione, o altri termini simili”) con valore di complemento oggetto: e cioè “Senza il tuo aiuto non avrei mai fatto questa o quella cosa (“la”)”.
Penso sia giusto
Caro Filippo Maria, è tutto giusto.